giovedì 3 dicembre 2015

Giovani sentinelle in Toscana e in Sicilia


Giovani sentinelle in Toscana e in Sicilia

La mafia ha più paura della scuola che della stessa giustizia - diceva nonno Nino – e forti di quella sua convinzione abbiamo proseguito con gli incontri in Toscana e siamo approdati anche in Sicilia, a Capaci.
Mercoledì 2 Dicembre all'Istituto Comprensivo De Gasperi abbiamo incontrato 900 ragazzi e ragazze in due distinti incontri. Loro hanno deciso di essere sentinelle e di trasformare un luogo tristemente famoso per essere stato teatro di una strage in luogo di memoria, di riscatto sociale, di responsabilità, di buone regole, di protagonismo giovanile e, grazie a questo percorso, la scuola ribadisce il suo statuto di spazio della formazione del cittadino e della cittadina.
I giovani del comprensivo avevano studiato e approfondito in classe i diritti dei bambini e da essi è partito il nostro dibattito sui diritti dei bambini. L'articolo 4 della carta di Ginevra del 1924 impegna gli stati a garantire loro protezione contro ogni forma di sfruttamento, poi la Convenzione dell'Onu, all'articolo 2 comma 1, rinnova la garanzia ad ogni bambino senza distinzione di razza, di sesso o  di religione. Ma tali diritti, nel corso del secolo, sono stati spesso calpestati in molti Stati.
Antonino Caponnetto ribadiva l'impegno a sostegno di 4 grandi valori: contro lo sfruttamento minorile, contro la fame nel mondo, contro la pena di morte e contro la guerra. Difendeva la nostra Carta costituzionale, la sua attualità e la necessità che fosse attuata pienamente contro tutti i tentativi di modificarla promossi negli ultimi trent'anni.

Ai ragazzi e alle ragazze di Capaci abbiamo ricordato l'impegno della Fondazione a sollecitare tutte le Amministrazioni comunali, provinciali e regionali a firmare una petizione dove si chiede una seria lotta alla mafia, all'evasione fiscale e alla corruzione perché non possiamo sperare di fare un cambiamento se non vi è giustizia sociale, non possiamo sradicare la cancrena mafia se ci sarà sempre chi ci convive.
I giovani, la scuola hanno detto no alla mafia e hanno accettato la sfida ad essere giovani sentinelle, il nostro augurio è che le istituzioni sottoscrivano la petizione e siano alleate dei propri cittadini per non piegare la testa al compromesso, ma essere esempio di questa nuova resistenza.

A Bagno a Ripoli con le classi terze e una classe prima dell'Istituto comprensivo Caponnetto, accompagnate dalle proprie insegnanti, abbiamo discusso della responsabilità del cittadino, dell'esercizio della cittadinanza attiva per respingere ogni tentativo della mafia e per affermare un costume morale che abbia come riferimento il rispetto delle regole. La discussione è stata vivace e ragazze e ragazzi hanno ascoltato in silenzio la testimonianza di Irene , volontaria sulle terre confiscate alla mafia. A salutare tutti è intervenuta anche Annalisa Massari, assessora alle Politiche della scuola.

Anche a loro abbiamo lanciato la sfida del protagonismo e siamo certi che studenti e studentesse non mancheranno di sorprenderci con il loro impegno.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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