Lunedì 15 maggio sono le giovani sentinelle del Comprensivo Dovizi di Bibbiena e del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo a ritrovarsi per il terzo appuntamento. Nella Sala dei Grandi però nessun amministratore ad attenderli, ad accoglierli, né della Provincia né del Comune di Arezzo, nonostante in marzo avesse fatto ben sperare ragazzi, ragazze e genitori l’attenzione dell’assessora Tiziana Nisini. Era solo una illusione! Avevamo avvisato i ragazzi a vigilare e far sì che le promesse si trasformassero in impegno di tutta l'amministrazione, ma così non è stato. Assente anche il Comune di Bibbiena, sempre presente in passato, aggiungendo così delusione a delusione. Tre Istituzioni: tre assenze! Tutte giustificate? No!
Non vi sono giustificazioni per chi è chiamato a dare il buon esempio, chi è invitato può essere sostituito anche all’ultimo minuto, né si può mancare quando a chiamare sono i giovani: come possiamo definirli futuro del nostro Paese se non dialoghiamo e ci confrontiamo escludendoli di fatto dalla vita della comunità?
Con grande imbarazzo dinanzi a questa evidente contraddizione abbiamo dato inizio all’incontro, ancora una volta il fardello della formazione spetta alla scuola. La Fondazione ha più volte fatto appello alle istituzioni di buona volontà, chiedendo loro di tenere comportamenti esemplari in situazioni come quella di cui siamo stati testimoni ad Arezzo. Abbiamo elogiato le buone pratiche e l’attenzione riservata a ragazzi e ragazze, come è accaduto lo scorso 27 marzo proprio ad Arezzo: «La Fondazione ha ringraziato Tiziana Nisini, illustrando il percorso delle giovani sentinelle in tutte le sue articolazioni e le finalità, e lo spirito del progetto pare coincidere per buona parte con gli intendimenti della stessa assessora: l’ascolto, il confronto, lo scambio e poi ricercare delle risposte comuni. Dopo aver salutato ragazzi e ragazze, ha dichiarato che avrebbe ascoltato con attenzione in quanto il suo assessorato segue da tempo con molta attenzione la questione e quindi il contributo offerto dai giovani avrebbe sicuramente arricchito le conoscenze del fenomeno e offerto spunti di riflessione. Al contrario delle esperienze degli anni scorsi, questa disponibilità dell’assessora è stata di buon auspicio per uno scambio proficuo e continuo, rompendo con un atteggiamento di silenzio degli ultimi due anni». Con queste parole avevamo sottolineato nel report la partecipazione e la disponibilità al dialogo.
Hanno preso la parola gli studenti e le studentesse più grandi del Liceo Piero della Francesca con il tema della violenza sulle donne. Hanno affermato che è un argomento di cui spesso si parla nei giornali e in Tv ma solo quando si arriva alle manifestazioni più drammatiche come lo stupro o il femminicidio. Hanno voluto invece esaminare le espressioni meno eclatanti di questo problema riferendosi soprattutto alla loro fascia di età. Anche fra le coppie di adolescenti si stanno, infatti, diffondendo comportamenti aggressivi sia a livello fisico che psicologico. Hanno riflettuto sul fenomeno nelle sue linee generali, senza specifici riferimenti all’età delle donne vittime di violenza. Sono passati poi a studiare come la violenza si può manifestare fra i loro coetanei anche se non si è consapevoli. Attraverso siti istituzionali e quotidiani online hanno cercato di capire le caratteristiche e le dimensioni del fenomeno e di come esso si manifesti.
Attraverso l’analisi di una ricerca di Telefono Azzurro e Doxa del 2014 hanno scoperto che ci sono degli elementi che accomunano il fenomeno sia tra gli adulti che tra gli adolescenti.
Grazie anche all’incontro con le volontarie dell’associazione “Pronto donna” hanno compreso meglio il fenomeno della violenza e le difficoltà che incontrano le donne che ne vogliono uscire. L’associazione si rivolge solo a donne maggiorenni e, conseguentemente, i dati forniti riguardano un campione di età che va dai 18 anni in su, ma i dati acquisiti fanno comprendere che anche alle ragazze più giovani può capitare di trovarsi in una situazione a rischio.
Hanno arricchito il loro studio con slide e un questionario da cui è emersa la professionalità e l’impegno grazie ai propri insegnanti. Infine hanno emozionato i presenti, anche i più piccoli, con due filmati per la cui realizzazione hanno collaborato con passione accanto alle ragazze anche i loro compagni di scuola.
È stata poi la volta dei giovanissimi del Dovizi di Bibbiena. Rimbocchiamoci le maniche il loro tema. Già lo scorso anno si erano occupati del degrado della loro scuola, quest’anno hanno realizzato una mappa dei luoghi in città che versano in stato di degrado, ne hanno parlato in marzo con l’Amministrazione e con i genitori. In quella occasione il loro entusiasmo e la loro passione aveva convinto tutti a ricercare soluzioni e, nel corso dell’incontro, con un filmato da loro girato hanno documentato il loro impegno in difesa della propria scuola: con l’aiuto di genitori e nonni hanno imbiancato la propria scuola, mentre nei corridoi, utilizzando colori vivaci, hanno abbellito e arricchito gli spazi con frasi inneggiando alla vita, alla cultura, alla musica.
Un ragazzo ha voluto esprimere tutto il suo entusiasmo per questa esperienza affermando che il prossimo anno iscrivendosi ad un istituto superiore si farà testimone di presentare il progetto giovani sentinelle ai suoi nuovi compagni.
Questo entusiasmo e questa passione giovanili alimentati dal proprio protagonismo rischiano di essere scambiati per un semplice lavoro di supplenza o, meglio, di sostituzione. Non vorremmo che le tante esperienze come questa che si moltiplicano e si amplificano, anche grazie al nostro progetto delle Giovani sentinelle, venisse scambiato per una sorta di tappabuchi alle carenze e alle mancanze di chi amministra la cosa pubblica. Sono, questi percorsi di educazione alla cittadinanza, modi e occasioni per sollecitare ciascuno e ciascuna alla responsabilità, a comportamenti corretti, al rispetto delle norme, a consolidare il principio di cura degli altri e dell’ambiente. Ma tocca a chi è stato scelto a guidare l’amministrazione ricercare risorse e mantenere in buono stato edifici e beni, non cedere alla tentazione di aver assolto al proprio compito fornendo la tinta per imbiancare pareti.
Grazie al confronto, allo scambio di idee, all’esposizione delle proprie proposte studenti e studentesse hanno potuto conoscere ed esplorare mondi nuovi, scoprire altre opportunità, condividere riflessioni diverse. Con questo bagaglio abbiamo dato loro appuntamento al 20 ottobre nella speranza che non venga meno il dialogo e il contributo di uomini e donne delle Istituzioni di buona volontà.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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