giovedì 4 maggio 2017

Doppio incontro Giovani sentinelle a Verona e a Capaci

Giovedì 27 aprile i giovani dell’Istituto Giorgi di Verona incontrano la propria Amministrazione locale, accolti dall’assessore all’Istruzione, Alberto Benetti, al quale hanno illustrato la propria proposta che hanno elaborato e approfondito. I ragazzi della classe seconda hanno saputo lavorare con passione e impegno per essere al passo con i propri coetanei e coetanee che si ritroveranno per il terzo degli incontri il prossimo venerdì 19 maggio.
La fondazione ha introdotto i lavori ringraziando innanzitutto l’amministrazione comunale di Verona per aver accolto i propri cittadini e l’assessore Benetti per la disponibilità a discutere e confrontarsi con loro, poi ha illustrato brevemente gli obiettivi del progetto: favorire il protagonismo giovanile quale strumento per fare esperienza della cittadinanza attiva. In questo senso abbiamo ripreso il ragionamento del primo incontro: rispetto delle regole, cura dell’ambiente in cui si vive, cura degli altri in coerenza con il dovere costituzionale della solidarietà, partecipazione.
Alberto Benetti si è soffermato sul significato del governo della cosa pubblica quale servizio per la comunità che nella sala consiliare è variamente rappresentata. Cittadini e cittadine possono partecipare ai lavori del Consiglio con modalità differenti: o presenti in sala, o remotamente usufruendo degli strumenti della rete, o informandosi dai media: cartacei, radiofonici, televisivi, social.
Tutte queste notazioni hanno costituito lo sfondo per il progetto dei ragazzi dell’Istituto Giorgi. Le panchine della legalità è stato il tema scelto per questa loro prima esperienza. All’uscita della loro scuola vi è una strada stretta che immette su una più larga, una sorta di corridoio su cui si affacciano, oltre al loro edificio, altre abitazioni. Su questa strada, accanto all’ingresso dell’edificio scolastico vorrebbero che fosse collocata una semplice panchina con due segnali che rammentino il contrasto alla mafia. Analogamente hanno proposto che altre due panchine fossero collocate in luoghi adiacenti alla scuola, in particolare una in uno slargo che funge da rotatoria per il traffico automobilistico dove ora si trovano dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Per essi hanno ipotizzato lo spostamento in un posto vicino dove ve ne sono altri.
Per illustrare la propria proposta hanno utilizzato un video, senza voce e commenti, quasi a sottolineare una delle virtù della panchina: luogo di socializzazione e di incontro, ma anche di riflessione, di memoria perché le tre hanno i nomi dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto.
Quella che appariva a prima vista una proposta semplice ha assunto, nelle parole dei ragazzi, una fisionomia ben più complessa e articolata: un intervento sulla immagine quotidiana della città in cui si vive che vuole essere segno di chi vive in quel determinato luogo e testimonianza dei valori in cui crede e delle virtù civiche.
Alberto Benetti ha raccolto la proposta dei giovani esaminandone alcuni aspetti, sollecitandoli ad essere precisi e rispettosi delle procedure, offrendo consigli e suggerimenti. Ha ricostruito l’iter perché il tema divenga oggetto di discussione nell’assemblea consiliare, quali gli assessorati e gli uffici interessati, le difficoltà da affrontare. Le sue parole e quelle degli insegnanti hanno dato il via ad un confronto vivace. La Fondazione e l’assessore hanno voluto sottolineare l’importanza del rispetto delle procedure, elemento di rilievo della democrazia, ma la discussione ha messo in rilievo anche altri aspetti che sfuggono spesso ad un’osservazione superficiale: confrontarsi e prendere una decisione in merito ad una proposta comporta impegno e fatica, buona predisposizione  e capacità di ascolto; in secondo luogo nel fare una scelta occorre valutare molti fattori e questo ci ricorda che governare è un’arte complessa che richiede molta pazienza ed evitare facili semplificazioni.
L’esperienza di cui sono stati protagonisti i giovani dell’Istituto Giorgi ci ha insegnato tutto ciò e la disponibilità dell’assessore all’Istruzione ha contribuito a rendere l’incontro interessante e ricco di stimoli.
Con i giovani ci siamo dati appuntamento per il prossimo venerdì 19 maggio a Padova, in occasione della Conferenza finale delle scuole del Veneto che hanno partecipato al nostro progetto.

Sergio Tamborrino
Responsabile Regionale scuola 



Sempre Giovedì 27 aprile 800 ragazzi e ragazze della Direzione Didattica Alcide De Gasperi di Capaci si sono dati appuntamento nella villa comunale principessa Mafalda di Savoia della loro città. Sin dall’appuntamento del 13 marzo avevano chiesto alla Fondazione di volersi incontrare, il giorno prima del terzo appuntamento a Palermo. Volevano essere presenti tutti, condividere e fare le prove del lavoro svolto in questi anni che solo una delegazione di 50 di loro avrebbe presentato il 28 aprile all’appuntamento con la Regione Siciliana. Hanno voluto farlo nella loro villa, luogo che oggi sentono proprio,  mostrando con il loro percorso che la scuola può cambiare, formare, dare ai ragazzi quei valori per divenire cittadini attenti in difesa dei beni comuni. Insieme alla propria Amministrazione in questi due anni hanno lavorato per riportare la villa a nuovo splendore. Hanno iniziato di pomeriggio a frequentarla e a difenderla, alcuni giorni fa hanno ripreso un signore che buttava dei rami nella vasca dei pesci, si sono avvicinati e in modo garbato hanno fatto notare che la villa è un bene di tutti, hanno spiegato il loro progetto di giovani sentinelle, della riqualificazione delle villa e del loro diritto a vivere e giocare in ambienti belli e puliti, hanno chiesto quindi di rispettarla e di essere accanto a loro in questa azione di civismo.
Alle 10.30 in ogni angolo della villa vi erano bambini e bambine, chi piantava fiori, chi preparava i cartelli da esporre a Palermo, altri danzavano, i più piccoli hanno occupato l’angolo dei giochi. Ogni gruppo era seguito dai propri insegnanti. Alla regia non poteva mancare il loro dirigente scolastico, Vito Cudia, infaticabile e appassionato, accanto l’assessore all’Istruzione di Capaci, Erasmo Napoli, entrambi orgogliosi di questo cambiamento. Dispiaciuti hanno affermato che di recente vi è stato un atto vandalico ai bagni all’interno della villa, ma il cambiamento è in atto: bambini, scuola e genitori non vogliono mollare e con l'amministrazione firmeranno un protocollo d’intesa che favorirà il loro coinvolgimento e consentirà di lavorare insieme alla cartellonistica. Gruppi di ragazzi e ragazze realizzeranno disegni e pitture sui muri di recinzione della villa, ci saranno degli incontri con i cittadini del quartiere per sensibilizzarli a conservare integri i giardini e gli altri beni comuni e a non girarsi dalla parte sbagliata!
La Fondazione ha fatto notare ai ragazzi che ognuno di loro potrà parlarne nella propria famiglia, raggiungendone così 800 famiglie, raccontare la sua esperienza ai propri parenti e vicini, informando un numero di cittadini così alto fra cui, probabilmente, anche chi è stato l’autore degli atti vandalici. Vogliono che che si ripeta con questi ignoti responsabili del danno arrecato alla villa quanto è accaduto con quel signore che aveva buttato i rami nella vasca: grazie al dialogo, al confronto o con la denuncia si può arrivare al cambiamento.
Il sindaco Sebastiano Napoli che ci ha raggiunti subito dopo ha voluto ringraziare i giovani e le famiglie e si è impegnato a sostenere la scuola in questa battaglia.
Vito Cudia ha affermato che l'appuntamento con i bambini e con le famiglie aveva anche  un importante significato per chi amministra la Regione Siciliana: con le loro prove si intendeva sollecitare il presidente della loro Regione, Rosario Crocetta, a sostenere questi progetti di Cittadinanza, la scuola in difesa della legalità e dei diritti, perché il protagonismo giovanile, l’entusiasmo e la passione di tanti ragazzi e ragazze accrescono il senso della responsabilità e la consapevolezza dei diritti, ma occorrono anche dei finanziamenti capaci di far muovere la via del cuore e questi bambini e bambine ne sono una testimonianza.
Dopo gli interventi i protagonisti sono stati i ragazzi e le ragazze: saliti sul palco hanno cantato numerosi brani del passato, a sottolineare le varie fasi del loro lavoro dei due anni, hanno poi continuato con danze e grida festose, coinvolgendo mamme e insegnanti a ballare, esaltando gioia e suscitando emozioni. Musiche e danze si sono concluse solo intorno alle 14.00, con i giovanissimi convinti di portare questo messaggio il giorno dopo a Palermo.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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