Nella sala Nardi del Palazzo della Provincia di Pistoia i giovani dell'Istituto comprensivo Caponnetto di Monsummano e dell'Istituto tecnico Capitini di Agliana sono stati i protagonisti di questo terzo appuntamento del 12 maggio.
Ad accoglierli l'assessora all'Istruzione e vice sindaco di Agliana, Luisa Tonioni, e l'omologa di Monsummano, Elena Sinimberghi.
Nell'introdurre i lavori la Fondazione ha sollecitato i giovani a resistere, ad essere intransigenti sui valori e sulle buone pratiche, a perseverare nei comportamenti coerenti con i principi e nella fiducia nelle istituzioni, in tutto ciò fedeli all’insegnamento di Antonino Caponnetto.
Ha proseguito rilanciando la necessità che questi percorsi di educazione alla legalità e alla cittadinanza ricevano sostegno culturale e finanziario da parte delle istituzioni pubbliche, polemizzando con tanta retorica di chi si chiede quanto costa l’antimafia, retorica che si scorda i costi della mafia, non solo in termini di risorse finanziarie ma anche sociali e culturali.
Ad esordire sono stati i giovanissimi di Monsummano: la retomania o, per dirla meglio, la dipendenza dalla rete, un fenomeno recente che ha assunto via via profili preoccupanti, è stato il tema scelto da ragazze e ragazzi che hanno lavorato con passione, utilizzando strumenti e modalità differenti per farci capire meglio questo aspetto della loro esperienza quotidiana. La rete offre grandi opportunità ma lascia soli i giovani che non interagiscono con compagni e compagne, sono impoveriti nei loro rapporti sociali e, per quanto connessi, costantemente corrono il rischio della esclusione. Per questo hanno proposto la pratica sportiva, sottolineandone il valore di inclusione sociale, la possibilità che regala di esplorare i propri limiti, la promozione di alcuni valori come il rispetto delle regole, la collaborazione, la lealtà. Per sostenere il loro ragionamento hanno prodotto interviste ad esperti e insegnanti, a compagni e compagne.
Ne sono scaturite alcune proposte di attività, a scuola e sul territorio, legate alla pratica sportiva anche non agonistica e alcune richieste agli amministratori di valorizzare spazi e occasioni per incontrarsi e fare attività insieme.
Poi è toccato ai giovani del Capitini che hanno esordito ricordando il bel lavoro svolto dai propri compagni lo scorso anno, un modo per ringraziarli e ricevere il testimone di sentinelle. Avevano ripulito e imbiancato la propria aula quelli, a sfidare compagni e compagne a prendersi cura della scuola che frequentano, degli spazi che abitano quotidianamente, e gli studenti e le studentesse della classe quarta di quest’anno hanno deciso di occuparsi di Rifiuti: raccolta e riciclo. Nel solco dello scorso anno ragazze e ragazzi hanno scelto di promuovere un tema che richiede un mutamento dei propri comportamenti, un’attenzione al bene comune, uno sguardo lungimirante. Hanno lavorato con una rete di scuole per sensibilizzare e rendere consapevoli compagni e compagne dell’importanza della questione, per questo hanno somministrato un questionario con informazioni e dati personali, abitudini sulla raccolta a scuola, informazioni sul territorio di Montale, cosa fare per la raccolta a scuola. Questa massa di dati ha costituito il punto di partenza di alcune richieste: aumento del numero dei cestini all'interno dell'istituto, ausili per sollecitare la differenziata, una fontanella di acqua per la riduzione del consumo di plastica. Il tema del progetto è stato illustrato nell’assemblea d’istituto dove hanno presentato anche il logo.
Questa particolare attenzione alle questioni del rispetto delle norme e alla promozione della cittadinanza attiva da parte di studenti, studentesse e degli insegnanti della scuola di Agliana ha avuto un riconoscimento significativo nella scelta della particolare rilevanza data ai due temi nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’istituto.
Luisa Tonioni ha subito sottolineato che grazie al lavoro di studenti e studentesse è possibile tirare fuori il meglio del nostro Paese, le proposte dei giovani favoriscono la predisposizione alla legalità e favoriscono la consapevolezza di essere cittadini della propria comunità, sentendosi parte attiva, proponendo soluzioni, riflettendo e discutendo.
Vi è una difficoltà nel dare risposte legata anche alle risorse che sono sempre insufficienti.
Elena Sinimberghi ha ringraziato tutti per le sollecitazioni che sono venute nel corso della mattinata e ha subito invitato studenti e studentesse di Monsummano alla Scarpata che si terrà domenica prossima come prima occasione per proseguire in questo confronto. Ha auspicato uno scatto di fantasia, un colpo d’ala per ampliare i confini della discussione pubblica, ma anche le modalità, per sfuggire alle ritualità che appesantiscono il dibattito e mortificano la partecipazione.
La Fondazione ha riproposto all’attenzione, in tema di riduzione dei rifiuti, il vecchio progetto della fontanella d’acqua dell’altro istituto pistoiese, il Liceo Petrocchi, vecchio ormai di otto anni, che non ha avuto risposte da parte degli amministratori pubblici. Questa buona pratica rilanciata dagli studenti dell’istituto Capitini non ha costi proibitivi e consente di promuovere comportamenti virtuosi contro gli sprechi e una consapevolezza maggiore di quanto ciascuno e ciascuna possa fare con le proprie azioni quotidiane.
Vi è poi un’altra considerazione da fare: le due proposte che abbiamo ascoltato nella sala Nardi possono essere oggetto di discussione e confronto fra le due scuole, avviare la riflessione in ciascuna del tema proposto dall’altra, giovani che sollecitano altri giovani, più grandi o più piccoli, a comportamenti e pratiche quotidiane in una sorta di rimbalzo, un cerchio sempre più largo, inclusivo e arricchente. Forse una prima opportunità di rompere lo schema della discussione pubblica chiusa.
Con queste suggestioni si è concluso l’incontro dandoci appuntamento al 20 ottobre per la Conferenza finale.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
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