Mercoledì 4 Aprile ha preso il via il secondo degli appuntamenti delle giovani sentinelle siciliane, l’incontro con i propri amministratori.
Ad esordire sono stati gli studenti e le studentesse dell'Istituto Tecnico Commerciale L. Sturzo di Bagheria che hanno accolto nell’Aula magna della loro scuola la Fondazione, l’assessora comunale alla Cultura e all’Istruzione, Romina Aiello, Maria Rosa Ferraù della Direzione Pubblica Istruzione e Giuseppina Polso della Direzione Edilizia Scolastica della Città Metropolitana di Palermo in rappresentanza del sindaco metropolitano Leoluca Orlando che non è potuto essere presente.
A fare gli onori di casa Vito Cudia, dirigente scolastico, che ha distribuito le cartelle con i documenti e il programma della serata ai presenti, a rimarcare l’importanza dell’appuntamento come se fosse un vero e proprio convegno. Sulla cartella il logo del progetto, dell'Istituto e il tema scelto dai ragazzi: Affinché il sogno... diventi cantiere - Adottiamo la nostra scuola. E non poteva mancare neppure il sottotitolo a descrivere il compito sacro della scuola nel formare i giovani, giusto il dettato della nostra Costituzione: libertà e partecipazione, garantire legalità e giustizia per un Paese libero e democratico.
Nella sala, molti insegnanti e alcuni genitori, i ragazzi non erano né 900 e neppure 300 ma circa 80.
Il progetto prevede che il secondo incontro, quello con le Istituzioni locali, sia di pomeriggio non solo per permettere la partecipazione dei genitori e del pubblico adulto, ma soprattutto consente ai ragazzi di contarsi. Infatti la libertà e la partecipazione non costituiscono obblighi, come cita lo stesso sottotitolo del progetto, e come ci ricorda una vecchia canzone di Giorgio Gaber, sono i ragazzi a decidere se esserci o non esserci. Neppure il Dirigente scolastico ha imposto ai ragazzi e alle ragazze la presenza, né ha giudicato il metodo di coinvolgimento che gli insegnanti hanno adottato con i giovani. E ragazze e ragazzi possono trarre indicazioni e ragioni per il loro impegno dai report di ogni incontro diffusi dalla Fondazione, utili non solo a tenere in rete le scuole e aggiornare gli insegnanti, ma soprattutto allo scambio di esperienze.
Nell’introdurre i lavori la Fondazione si è rivolta agli studenti e alle studentesse presenti chiedendo loro di non demoralizzarsi e di non mollare, ricominciare già da domani a coinvolgere i propri compagni e compagne nelle scelte, nelle proposte, nel condividere idee e percorsi ridisegnando la propria scuola e di come la vogliono, senza condizionamenti, coinvolgendo semmai altri loro compagni di indirizzi differenti.
Studenti e studentesse hanno iniziato con una canzone di un gruppo di loro che si è esibito nell’Aula magna, sottolineando ancora una volta il bisogno di esprimersi con il linguaggio della musica, e subito dopo, grazie ad un filmato, sono entrati nel merito del loro tema che riguarda la riqualificazione delle infrastrutture della loro scuola, in alcuni casi fatiscenti, e facendo notare la carenza di uno spazio per poter fare le loro assemblee.
Romina Aiello si è resa disponibile al confronto al di là delle competenze e ha ricordato, da giovane assessora, la sua esperienza prima da studentessa e poi come amministratrice per il suo impegno politico e l'importanza di mettersi in gioco. Maria Rosa Ferraù e Giuseppina Polso hanno porto i saluti di Leoluca Orlando e hanno ringraziato i giovani per il loro impegno sociale condividendo con loro questo percorso di cittadinanza attiva. Hanno proposto a studenti e studentesse di preparare un progetto e di inoltrare la richiesta alla Città Metropolitana.
Nel primo incontro la Fondazione aveva raccolto la denuncia di Flavia, studentessa dell’istituto e giovane vittima di bullismo, con l’intenzione di non lasciarla sola. Quel giorno alcuni suoi compagni e compagne le erano stati accanto. Da lì aveva preso il via un percorso, con insegnanti, dirigente scolastico e con il sostegno di alcuni esperti, di aiuto a Flavia che ha scelto di raccontarlo leggendo alcuni pezzi di una lettera scritta ai suoi aguzzini che Flavia ha ringraziato per averla resa più forte!
Ha preso poi la parola Angelo Corbo. Rivolgendosi alla ragazza ha rivelato di essere stato anche lui, a scuola, vittima di un bullo. Le parole di Angelo e l’aver condiviso con lei una vicenda terribile hanno emozionato Flavia che ha voluto nuovamente intervenire leggendo tutta la lettera.
Terminato l'incontro ci eravamo dati appuntamento per il 16 maggio quando le scuole siciliane saranno ospiti della Regione, ma abbiamo proseguito con Angelo, mentre rientravamo in albergo, a scambiarci opinioni e sensazioni ammirando la grande forza e il coraggio di Flavia, la sua volontà di non fare un passo indietro e di vivere libera.
Alla fine abbiamo concordato di intervenire nuovamente e, il mattino dopo, eravamo nuovamente davanti alla scuola, abbiamo chiesto al Dirigente, Vito Cudia, entusiasta della nostra proposta, di andare tutti insieme in classe da Flavia ed Angelo ha voluto regalare il suo libro sulla strage di Capaci con dedica. Ho osservato intorno individuando uno dei suoi aguzzini che rideva con una smorfia sul volto e lo sguardo basso, da perdente.
Siamo ripartiti ma dopo alcuni chilometri una nuova chiamata di Vito Cudia ci ha informato che Flavia si era rivolta a tutti i suoi compagni dicendo: «questo libro non è mio ma di tutti noi e lo leggeremo in classe!»
Flavia ha vinto! A noi ha regalato la voglia di fare ancora tanti chilometri e di dare a tutti quelli che leggeranno questo report la voglia di continuare.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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