mercoledì 11 maggio 2011

Giovani Sentinelle al Mandela Forum di Firenze


INCONTRO FIRENZE



Martedì 10 maggio le due scuole fiorentine si sono ritrovate al Mandela Forum, ospiti della Provincia di Firenze. A seguire la presentazione dei progetti, gli assessori provinciale e comunale all’Istruzione, Giovanni Di Fede e Rosa Maria Di Giorgi.

Ad aprire i lavori, le classi del Marco Polo che hanno esordito raccontando della loro sorpresa quando la Fondazione, al primo incontro dello scorso anno, ha parlato di mafia. Sembrava loro un argomento molto distante ma, dopo aver approfondito il tema con gli insegnanti grazie a letture, film e discussioni, hanno compreso quanto fosse vicina la questione e per questo hanno deciso di occuparsi di uso e spaccio di droga, ma anche del degrado della loro scuola.

Con una serie di slide hanno fatto il punto sulle droghe più diffuse e sui pericoli ad esse connesse, mentre con un video ci hanno guidato all’esterno dell’edificio, illustrando ironicamente il degrado della loro scuola: sporcizia, abbandono di alcuni locali, scritte sui muri, mancanza di sorveglianza, furto del carburante degli scooter. Interessante è la parte dedicata a come intervenire. Bello il rendering dopo i lavori nel parco proposto dai ragazzi.

Come già lunedì 9 a Grosseto abbiamo apprezzato la pronta e puntuale risposta delle Istituzioni. In particolare, a Firenze, ad ogni sollecitazione dei ragazzi si è avuta una risposta di un amministratore, e questo dialogo ha arricchito il confronto. L’assessore Di Fede intervenuto subito dopo i ragazzi ha precisato preliminarmente che cos’è la capacità di spesa della Provincia, e ha indicato tutti gli interventi in essere e previsti in materia di edilizia e recupero degli edifici scolastici. Poi, con passione, ha richiamato i giovani alla responsabilità nel prendersi cura e tutelare i beni pubblici.

Si è soffermato poi sulla questione della diffusione della droga. In particolare ha voluto lanciare l’allarme per il largo consumo della cocaina, anche nelle scuole, la cui “distribuzione” è agevolata dallo spaccio affidato a qualche studente. Ha sottolineato quanto sia importante rompere questo clima di complicità che esiste nelle scuole e quanto sia facile scivolare dalla condizione di consumatore a quello di spacciatore.

La Fondazione ha apprezzato l’intervento suo, come gli altri che sono seguiti, perché danno credibilità alle istituzioni e fanno crescere la fiducia in esse dei cittadini. Questo è l’esempio di cosa significa l’esercizio della democrazia e della partecipazione. Partecipazione che richiede ai ragazzi di mettersi in gioco.

Gli studenti del Buontalenti hanno ripreso il progetto dello scorso anno relativo al decoro urbano nel quartiere della loro scuola: raccolta rifiuti nell’edifico che la ospita, con la richiesta a Quadrifoglio di fare la raccolta differenziata, la sistemazione delle rastrelliere; facendo tesoro dell’esperienza dello scorso anno, i giovani hanno voluto approfondire e arricchire il loro protagonismo proponendo quest’anno il tema dell’acqua e della riduzione delle bottiglie di plastica con l’istallazione di una fontanella di acqua pubblica all’interno della scuola e il loro disagio affrontato da punti di vista diversi.

Pilade Cantini della segreteria dell’assessore alla Mobilità, Mattei, ha garantito di farsi portavoce presso Quadrifoglio per le richieste avanzate dai ragazzi in merito alla raccolta differenziata.

Un’altra classe si è occupata del consumo e dell’abuso dell’alcol. Dopo aver approfondito il tema dai punti di vista medico e giuridico, hanno illustrato un sondaggio fra i propri compagni e compagne per conoscere comportamenti e abitudini dei giovani.

Un altro gruppo si è occupato di bullismo e ha realizzato anch’esso un sondaggio per mettere sotto la lente di ingrandimento i comportamenti più a rischio, indagarne le cause, indicare le risposte più efficaci. Non ci sono soluzioni belle e pronte al problema, ma occorre lavorare quotidianamente per rafforzare un senso comune che privilegi rapporti solidali e pacifici. L’inchiesta dei ragazzi è stata davvero accurata.

Il Presidente del quartiere 4, Giuseppe D’Eugenio, si è congratulato con i ragazzi e ha poi affermato, rivolgendosi ai ragazzi del Marco Polo, che le telecamere e le forze di polizia non sono le vere soluzioni per la sicurezza delle scuole, piuttosto è indispensabile l’impegno di tutti ad essere cittadini vigili e attenti. A conforto di questo ha ricordato di essere originario di Gioia Tauro, scappato dalla propria terra dopo aver visto tanti morti per mafia e aver toccato con mano cosa significhi vivere in una città dove è forte la presenza della criminalità organizzata. Ha preso l’impegno di modificare l’ingresso nell’area dell’Istituto.

Anche il Presidente del quartiere 2, Gianluca Paolucci ha espresso apprezzamento per i progetti degli studenti ribadendo che il quartiere è impegnato a dare risposte alle sollecitazioni dei giovani.

Ha preso poi la parola Mario Battistini esponente della Cgil, nostra partner. Ha ricordato come sia importante che la questione della legalità trovi la declinazione quotidiana in tutti gli ambiti e, agganciandosi ad uno dei temi caldi, quello del lavoro nero, sollevato dai ragazzi e che la Fondazione rilancerà a Cecina il prossimo 17 maggio, ha ricordato come il lavoro nero favorisca un abbassamento della sicurezza nei posti di lavoro, proprio per questo motivo si dichiara soddisfatto di questo percorso con la Fondazione.

L’intervento dell’assessore Di Giorgi ha toccato tutti i temi sollevati dando risposte e indicazioni precise relativamente agli impegni del Comune in tema di mobilità, quella sostenibile su due ruote riceverà impulso per quanto riguarda le piste ciclabili e le rastrelliere, anche grazie ai mondiali di ciclismo del 2013; sui rifiuti dove hanno già iniziato con l’interramento di cassonetti; sull’acqua ribadendo l’impegno di Publiacqua di installare un fontanello nelle scuole pilota del progetto e poi via, via nelle altre scuole.

A conclusione, la Fondazione ha ringraziato i docenti per l’ottimo lavoro svolto con i propri ragazzi sottolineando che l’impegno degli insegnanti è essenziale per la crescita culturale e civile dei giovani.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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