domenica 21 dicembre 2014
Giovani sentinelle dal ministro Giannini, al Senato e alla Camera
Giovani sentinelle dal ministro Giannini, al Senato e alla Camera
Giovedì 18 dicembre una delegazione di giovani sentinelle della Toscana, del Veneto, insieme con alcuni insegnanti di due istituti di Corleone e la Dirigente scolastica del comprensivo, alcuni dei soci della cooperativa Lavoro e non Solo e dell'associazione Fior di Corleone, sono stati ricevuti dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, nella sala delle Conferenze del Palazzo di viale Trastevere.
La Fondazione ha illustrato il progetto Giovani sentinelle, ormai attivo da sei anni e ha ricordato la sua costante crescita e i notevoli risultati raggiunti nell'ultimo, in termini di adesioni delle scuole, risultati frutto delle giornate di formazione offerte agli insegnanti referenti di educazione alla legalità tenutesi in Toscana nello scorso mese di aprile.
Questa esperienza è nata dalla collaborazione della Fondazione con il MIUR e, in particolare, con il direttore generale Giovanna Boda. Per gli esiti (75 scuole e 7.000 studenti e studentesse coinvolti solo in Toscana, 1000 in Veneto – 80.000 in questi anni in tutta Italia) e l'interesse suscitato è all'ordine del giorno la sua replica in altre regioni d'Italia, così che in un triennio il progetto possa prendere il via in modo partecipato in gran parte del territorio nazionale.
Il ministro Giannini ha molto apprezzato i temi suggeriti dai ragazzi e raccolti nel volume Idee e proposte della scuola italiana che Le abbiamo offerto e Francesco, studente di Cascina, ha ricordato l'impegno proprio e dei compagni della sua e di altre scuole fra queste Venezia, sulla questione del gioco d'azzardo, esponendo la proposta di interventi legislativi per limitare il periodo di apertura delle sale e, soprattutto, di prevedere l'identificazione del giocatore e della somma giocata, in modo che si eviti il rischio che slot e videolottery diventino strumenti di riciclaggio del denaro.
Proprio per le sue caratteristiche di essere percorso di formazione il progetto ha consentito e consente esperienze significative in tante scuole su temi di grande rilievo, e confermano l'importanza di Cittadinanza e Costituzione, come ha ricordato la stessa senatrice Giannini, nel ribadire l'impegno suo e del ministero in tale direzione.
Da quest'anno il progetto si è arricchito della tematica dei beni confiscati, e l'esperienza della cooperativa Lavoro e non solo era lì a testimoniarlo, con l'intento di rompere il silenzio sul tema e favorire, grazie al protagonismo dei giovani, una più diretta consapevolezza fra i cittadini e offrire suggerimenti e ipotesi sul loro riutilizzo, a cominciare dalla proposta di utilizzarne alcuni come luoghi di formazione. Ma un tale protagonismo è indizio serio di quanto possono fare i cittadini nel contrasto alla mafia e all'illegalità semplicemente riaffermando il valore delle leggi nella vita quotidiana, come testimoniano operatori e produttori di Fior di Corleone che vogliono vivere e lavorare a testa alta, senza cedere, con onestà.
La loro presenza è segno del mutamento in corso a Corleone, da città della mafia a città dell'antimafia, e la Fondazione ha scelto come partner queste due realtà insieme alla scuola per non lasciarle da sole, per essere al loro fianco, memore dell'insegnamento di Antonino Caponnetto. Il ministro Giannini si è intrattenuto con giovani e insegnanti emozionati che hanno molto gradito questa sua disponibilità.
Prima di lasciare il Palazzo dell'Istruzione lo abbiamo visitato e ci siamo soffermati ad ammirare la bella mostra Dal libro Cuore alla Lavagna digitale, originale percorso sui mutamenti della scuola italiana dall'Unità ai giorni nostri.
Lasciato il Ministero, abbiamo incontrato il questore di Roma, dott. Nicolò Marcello D’Angelo, che ha ricordato a tutti noi le sue origini siciliane e il lavoro con Antonino Caponnetto. Lo abbiamo ringraziato per la Sua disponibilità e, insieme a lui, la Polizia di Stato per aver offerto un pullman ai giovani del Veneto e di Corleone per spostarsi a Roma.
La mattinata è proseguita al Senato della Repubblica, con altre emozioni, dove giovani e insegnanti, soci della cooperativa e dell'associazione corleonesi hanno incontrato il presidente del Senato, Pietro Grasso, nella Sala degli Specchi di palazzo Giustiniani. Molto apprezzata l'accoglienza del presidente Grasso che ha scambiato opinioni con ragazzi e insegnanti, poi abbiamo visitato il palazzo, in particolare gli studi del Presidente e, con non poca emozione, la sala dove fu firmata la nostra Costituzione. Abbiamo poi assistito brevemente alla discussione parlamentare nell'aula del Senato e i senatori hanno applaudito la Fondazione e le Giovani sentinelle dopo l'annuncio fatto dal presidente Grasso.
Alla Camera dei Deputati, siamo stati ricevuti da Carlo Leoni, consigliere politico della presidente, Laura Boldrini. Anche a lui abbiamo illustrato il progetto Giovani sentinelle e ribadito l'importanza del confronto e del dialogo fra i cittadini e le istituzioni, in particolare con quelli più giovani. Ragazzi e ragazze, insegnanti e accompagnatori hanno poi visitato palazzo Montecitorio e seguito una parte del dibattito parlamentare.
Le esperienze di lavoro parlamentare nelle due Camere hanno suscitato perplessità e commenti fra i giovani, sorpresi di taluni comportamenti di deputati e senatori e di ciò abbiamo parlato nel pullman durante il viaggio di ritorno. Il compito dei cittadini non è solo quello di essere sorpresi o irritati di fronte a certi comportamenti, ma quello di denuncia, di richiamo alle responsabilità individuali, di stimolo, di sollecitazione. Ogni cittadino e cittadina deve essere puntuale ed esigente, capace di apprezzare i comportamenti virtuosi e biasimare quelli sbagliati.
Vi è poi un ultimo elemento da sottolineare: non c'erano studenti o studentesse di Corleone, a ricordare quanto sia difficile far crescere una cultura contro la mafia in quella terra. Il preziosissimo lavoro della scuola e degli insegnanti, quello quotidiano di insegnare idee e valori, di sollecitare la riflessione, di aiutare i giovani a maturare una coscienza civica, ha bisogno del sostegno attivo delle istituzioni, sostegno in termini di presenza costante e di risorse. La Fondazione non ha la pretesa di insegnare cosa sia la mafia ai cittadini e ai giovani che vivono in terra di mafia, troverebbe scuole e sale vuote agli eventi perché, agli incontri, non ci sarebbe la larga parte dei figli dei mafiosi né l'altra parte di coloro che hanno paura!
Né il progetto Giovani sentinelle serve ad offrire soluzioni pronte all'uso, piuttosto la Fondazione intende accompagnare giovani e insegnanti e sostenerli nel loro sforzo di scoprire cosa siano i diritti, come esigerli, di essere loro compagna nello studio della Cittadinanza e Costituzione, disciplina bistrattata e accantonata nel resto d'Italia e ancor più, in Sicilia, sconosciuta.
Gli esempi della cooperativa Lavoro e non solo e dell'associazione Fior di Corleone ci ricordano quanto deve essere grande l'impegno di ciascuno per vincere la paura e far crescere idee e valori di giustizia sociale e di civismo altrimenti prevale la paura, nel migliore dei casi, se non proprio l'acquiescenza e la complicità. Tocca a chi ha le leve del governo della scuola e del Paese dare segnali concreti, e tocca a ciascuno di noi testimoniare solidarietà, lo ricorda l'articolo 2 della Costituzione, ed essere fedeli alle Istituzioni ma cittadini attenti e responsabili.
Il viaggio a Roma ad incontrare il ministro Giannini e i presidenti di Senato e Camera, ad illustrare loro chi sono le Giovani sentinelle e cosa fanno, a raccontare la bella esperienza di questo percorso di educazione alla legalità è la conclusione ideale della Conferenza finale del progetto 2013- 2014 tenutasi in Palazzo Vecchio lo scorso 28 ottobre.
Ma è anche la degna conclusione del primo ciclo di incontri del nuovo progetto 2014-2015, con la crescita incredibile di partecipazione e interesse: 75 scuole di ogni ordine e grado, da Fivizzano e Casola fino ad Orbetello, da Livorno a Pelago. Senza scordare la presenza in Veneto, nel Friuli, in Campania e a Corleone.
La Fondazione ha la schiena dritta, come ricordava Antonino Caponnetto, e una fiducia incondizionata nelle istituzioni democratiche: non ha atteso che venisse definita la questione del finanziamento del progetto né l'erogazione di una prima tranche, si è messa al lavoro.
Avremmo potuto attendere i fondi e a primavera, poi, fare in un battibaleno il progetto, invece no. Vogliamo lavorare, e lavorare bene con ragazzi e ragazze, con i docenti, per far crescere la coscienza civile e la responsabilità con l'esempio, prima che con le parole. Solo così si ottengono risultati concreti, si provano grandi emozioni e si suscitano grandi passioni.
Faremo sempre così!
Ps. Prima di chiudere intendiamo esprimere i nostri ringraziamenti più sinceri al Ministro, a Giovanna Boda e alle sue collaboratrici per l'aiuto inestimabile. Lo scorso 23 maggio scrivemmo che sulla Nave della legalità non si perdeva “nemmeno un bambino” per l'organizzazione impeccabile. Giovedì 18 dicembre abbiamo avuto nuovamente la stessa netta sensazione.
A tutti e a tutte un caro augurio di buon Natale e felice anno nuovo.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
venerdì 12 dicembre 2014
Incontro a Barga
Mercoledì 10 dicembre appuntamento a Barga, in Garfagnana, ospiti di due assemblee studentesche.
La prima delle due è con i giovani dell'Istituto professionali, la seconda con quelli del Liceo. A parteciparvi oltre 1000 studenti e studentesse. Con loro anche un bel gruppo di docenti coordinati dalla brillante Dirigente Scolastica Catia Gonnella.
Dopo la proiezione del video che racconta la vicenda di Antonino Caponnetto, abbiamo introdotto il progetto Sentinelle della legalità, giunto ormai alla sesta edizione cui hanno partecipato, quest'anno più di settanta scuole in Toscana, fra le quali anche l'Istituto comprensivo Pascoli di Barga.
Affrontare il tema della mafia significa puntare l'attenzione sulla sua evoluzione e sulle strategie di mutamento e mimetizzazione dell'organizzazione criminale. In particolare ci siamo soffermati sull'infiltrazione mafiosa in Toscana, approfondendo soprattutto quanto accade in Versilia e provincia di Lucca, dove sono numerosi i beni confiscati alle organizzazioni criminali, oltre ad un cospicuo patrimonio in denaro, indizio probante di una presenza diffusa e di connivenze locali che rimandano all'attenzione e al rigore e alla limpidezza nei comportamenti di amministratori e cittadini vero strumento efficace di contrasto alle diverse mafie.
Nel rispondere alla domanda: cosa possiamo fare? - abbiamo posto l'accento sui comportamenti quotidiani e, più in particolare su tutti quelli che assomigliano, sia pure vagamente, alle forme di bullismo e di sopraffazione, perché tali dinamiche sono strettamente legale agli atteggiamenti mafiosi. Una prima risposta alla domanda è allora quella di modificare gli atteggiamenti, riflettendo coraggiosamente anche sui nostri comportamenti in modo da elaborarne dei nuovi rispettosi dell'altro e attenti a quelli di amici e compagni per evitare il rischio che divenga abitudine il voltarsi dall'altra parte.
Ma contro la mafia sono possibili anche altre risposte, molto radicali, come quella che ha preso corpo grazie all'opera della cooperativa Lavoro e Non Solo, esemplare esperienza di antimafia.
Lavorare le terre confiscate ai mafiosi è sfida difficile, ma gli uomini e le donne della cooperativa hanno la solidarietà e il sostegno dei cittadini onesti e di tanti giovani che, in estate, offrono il proprio tempo condividendo la fatica e gi ideali.
Domande e richieste hanno arricchito la mattinata.
Maurizio Pascucci
Responsabile Nazionale Beni Confiscati
sabato 6 dicembre 2014
Giovani sentinelle a Massa e anniversario della morte del giudice Antonino Caponnetto
Nuove sentinelle crescono a Marina di Massa. Giovedì 4 dicembre mattinata nelle scuole dell'istituto comprensivo Don Milani. Alla omonima scuola media due incontri con sette classi di terza. Nella loro aula magna hanno ascoltato con attenzione i ragionamenti della fondazione sulla mafia, sulle sue ramificazioni in tante altre regioni d'Italia, di cui è prova il gran numero di beni confiscati. Con loro abbiamo insistito sull'importanza di crescere come cittadini responsabili e attenti, che si prendono cura della città in cui vivono, dei beni che appartengono a tutti, costituendo in questo modo una barriera contro le organizzazioni criminali, ma soprattutto rendere viva la nostra Costituzione che incoraggia e valorizza la partecipazione quale premessa per la democrazia.
Negli stessi orari si sono tenuti pure due incontri alle scuola elementari Ronchi e Giudice con tre classi di quinta.
Con loro abbiamo approfondito la conoscenza di Antonino Caponnnetto e sottolineato il suo insegnamento per comprendere meglio come la mafia agisce e mette in discussione l'uguaglianza fra i cittadini e la loro stessa libertà. Non sono mancate curiosità e domande a ripetizione a confermare l'interesse delle giovanissime sentinelle e il tempo è letteralmente volato via. Alla fine abbiamo lanciato anche a bambini e bambine la sfida ad essere cittadini attivi e responsabili e dandoci appuntamento per giovedì 9 aprile quando ci ritroveremo a Massa, ospiti dell'amministrazione comunale per il secondo appuntamento.
Saltato l’appuntamento di venerdì 5 a Rosignano Solvay!
Sempre a proposito del rispetto delle regole, oltreché delle persone, dispiace che la docente dell’Istituto Mattei di Rosignano Solvay, dopo aver iscritto la scuola al progetto e dopo aver ricevuto il calendario degli appuntamenti averci confermato l’incontro telefonicamente in ottobre al nostro responsabile Toscana, abbia detto all’operatore, giunto a Rosignano venerdì mattina per l’incontro, che l’Istituto non partecipava più!
Dispiace rammentare regole minime di buona educazione, anche perché l’operatore per poter raggiungere la scuola alle 8.30 dopo una sveglia abbastanza anticipata ha dovuto supportare anche dei costi!
Anniversario e premio Caponnetto a Pistoia
In occasione del dodicesimo anno della morte del giudice Antonino Caponnetto, oggi 6 dicembre a Pistoia, in mattinata nonno Nino viene ricordato nelle scuole dal nipote Dario Meini e alle 17.00 tutta la Fondazione Caponnetto insieme alla Fondazione Raggio di Luce premierà il giornalista Paolo Borrometi.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
giovedì 4 dicembre 2014
Doppio incontro con le giovani sentinelle di Pisa
Mercoledì 3 dicembre appuntamento all'Istituto comprensivo Renato Fucini di Pisa. Prima quattro classi seconde e terze con i propri insegnanti hanno ascoltato in silenzio il filo del ragionamento su Antonino Caponnetto e sulla mafia, sui suoi radicamenti nei territori lontani dalla Sicilia grazie alle colpevoli disattenzioni dei cittadini. Domande e richieste di chiarimento hanno punteggiato il confronto e le due ore sono volate via. Non sono potuti mancare i riferimenti agli ultimi avvenimenti di ieri: gli arresti a Roma di uomini e donne accusati di agire da mafiosi in un contesto diverso da quello siciliano, senza radicamento nella cultura di origine della mafia, ma mutuandola da quella in una città diversa come Roma. Il riferimento ai fatti e alle indiscrezioni giornalistiche sulle intercettazioni hanno costituito l'occasione per soffermarci sulla moderna forma di commercio degli esseri umani che la loro riduzione in schiavitù.
In modo del tutto analogo abbiamo discusso con un altro gruppo di cinque classi seconde e terze che hanno occupato l'atrio della scuola nel secondo incontro.
Anche con loro abbiamo parlato delle metamorfosi della mafia e dei suoi tentativi di investire i propri capitali i regioni lontane dalla Sicilia. I beni confiscati sono l'indizio principe di queste infiltrazioni.
Ai due gruppi abbiamo parlato di cittadinanza e Costituzione e lanciato la sfida ad essere protagonisti, cittadini attivi e responsabili, attenti e vigili al rispetto delle regole, antidoto alla cultura dell'illegalità.
Con tutti ci siamo dati appuntamento per mercoledì 25 marzo quando saranno ospiti degli amministratori cittadini nel Palazzo comunale.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
martedì 2 dicembre 2014
Giovani sentinelle in provincia di Prato
Martedì 2 Dicembre ancora due incontri per le Giovani sentinelle.
Alle 8.30, a Montemurlo, appuntamento con le classi prime, seconde e terze della scuola media La Pira che, non essendoci sufficiente spazio nella loro scuola, ci hanno accolto nel teatro della città, aperto per questo appuntamento dall'Amministrazione comunale, attenta ai temi della legalità.
Dopo la proiezione del filmato su Antonino Caponnetto e sul pool ci siamo soffermati su come Falcone e Borsellino abbiano compiuto il proprio dovere fino in fondo, dando la vita per il nostro Paese e abbiamo parlato di impegno, di solidarietà, di rispetto delle regole per una convivenza civile democratica.
Per essa è necessaria una vera educazione civica, disciplina ormai abbandonata da più di vent'anni, mentre in altri paesi, come gli Stati Uniti non si è cittadini se non si conosce la propria Costituzione.
Abbiamo parlato di valori e ragazzi e ragazze ci hanno sorpreso, ricordando come i loro insegnanti affrontano quotidianamente la questione dei valori, perché hanno proposto per questo di applaudire i propri insegnanti.
Abbiamo ricordato come Caponnetto definiva partigiani del nostro tempo chi faceva della legalità un impegno essenziale per la formazione dei propri giovani. Ne è nato un dibattito vivace con i ragazzi attenti e interessati. Abbiamo spiegato le fasi del progetto e abbiamo fatto vedere il video dei lavori dei ragazzi dello scorso anno.
Due ore intense durante le quali i giovani non hanno mai perso l'attenzione, ma hanno continuato con domande sempre più attinenti. Ha chiuso l'incontro il Dirigente scolastico che ha ringraziato la Fondazione e ha ricordato di come la scuola quotidianamente si impegna nel ruolo della formazione dei propri giovani e con queste parole ci siamo dati appuntamento per il 10 aprile 2015.
L'altro appuntamento sempre alle 8.30 con i giovanissimi della scuola elementare Frosini di Prato. Le classi quinte con gli insegnanti ci hanno accolto nell'aula magna della scuola, attenti e curiosi di sapere.
Domande a ripetizione, richieste sempre pertinenti e osservazioni accurate hanno accompagnato il racconto della vicenda di Antonino Caponnetto partito per Palermo a sostituire Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia.
L'impegno costante, prima professionale poi morale e civico, del giudice è stata l'occasione per parlare dell'attività della mafia, di come si arricchisce e investe il denaro frutto delle attività illegali, di come la disattenzione e la “convenienza e il disinteresse di tanti cittadini – ci ha ricordato con acutezza uno scolaro – favoriscono l'ingresso dei capitali mafiosi nell'economia legale. A contrastarla occorre la forza e la determinazione dei cittadini, grandi e piccoli, ad essere attivi e responsabili, attenti e preparati, e per costruire questa barriera è importante che partecipino anche i più giovani.
A bambini e bambine abbiamo proposto di divenire protagonisti e giovani sentinelle e loro hanno accettato ben volentieri la sfida.
Per questo ci siamo dati appuntamento a giovedì 17 marzo 2015 quando, con l'altro Istituto comprensivo della città, il Malaparte, saranno ospiti dell'amministrazione comunale di Prato.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Le giovani sentinelle in provincia di Massa Carrara
Anche oggi, lunedì 1 dicembre, due nuove scuole si aggiungono alle giovani sentinelle, entrambe nella provincia di Massa. La prima, l'Istituto comprensivo Avenza di Carrara dove, puntualissime, le cinque classi terze con i loro insegnanti e la Dirigente scolastica ci attendono incuriosite e vivaci nell'aula magna della scuola.
Ad interessarli è la vicenda di Antonino Caponnetto e vogliono sapere di mafia, di come si infiltra dappertutto grazie alle connivenze, alle “distrazioni” e alle vere e proprie complicità di tanti cittadini che preferiscono fare affari con la mafia piuttosto che essere rigorosi e rispettosi della legge. E dell'osservanza delle regole si è parlato per rimarcare quanto sia importante che questa abitudine sia curata da subito in modo da avere cittadini responsabili e attenti ai beni preziosi della libertà e della democrazia. Non sono mancate richieste di chiarimenti e osservazioni, segno di interesse e desiderio di conoscere.
Li abbiamo invitati ad accettare la sfida del protagonismo e ci siamo dati appuntamento per giovedì 9 aprile quando incontreranno, per il secondo appuntamento, gli amministratori di Carrara, ospiti nel Palazzo comunale.
Dopo un veloce trasferimento, il secondo appuntamento mattutino a Fivizzano.
All'Istituto comprensivo Moratti ci sono studenti e studentesse dei diversi plessi che sono nei comuni di Fivizzano e di Casola. Ben quattro classi di seconda e di terza ci hanno accolto nella sala mensa e hanno prima visto il video che racconta la vicenda di Antonino Caponnetto e poi ascoltato con attenzione i ragionamenti intorno alla mafia e al riciclaggio del denaro sporco, i tentativi di infiltrazione nell'economia legale e la presenza della mafia in Toscana, come si evince dai beni confiscati. Domande e richieste di chiarimenti hanno arricchito lo scambio.
Contro la mafia occorre un grande impegno da parte di ciascuno e di ciascuno, impegno che nasce dalla consapevolezza dei propri doveri di cittadino e dalla partecipazione alla cura dei beni che appartengono a tutti. In questo senso abbiamo lanciato loro la sfida a divenire giovani sentinelle, scegliendo un tema di particolare interesse da studiare, approfondire e, relativamente al quale, offrire delle soluzioni.
Di tutto ciò discuteremo il prossimo giovedì 5 marzo quando i giovani saranno ospiti dell'amministrazione di Fivizzano. In quella occasione inviteremo anche gli amministratori di Casola, l'altro comune dove ha sede parte dell'Istituto comprensivo, proprio come nel caso di Minucciano e Piazza al Serchio.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
lunedì 1 dicembre 2014
Giovani sentinelle alla Scuola Media Ungaretti di Grosseto
Sabato 29 ottobre ultimo degli appuntamenti con le giovani sentinelle delle scuole grossetane. A chiudere ragazzi e ragazze della scuola media Ungaretti di Grosseto. Ad attenderci 3 classi seconde insieme alle loro insegnanti Sonia Boni, Michela Cavese, Carla Giuliarini.
Dopo la visione del filmato su Antonino Caponnetto e dopo esserci soffermati sull’impegno del giudice nelle scuole di tutta Italia, a seguito delle tragiche morti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, abbiamo parlato dei valori dell’impegno civile, della solidarietà e del rispetto delle regole quale antidoto non solo alla criminalità organizzata ma anche al dilagare dell’illegalità. Questa diffusa violazione delle leggi, sia quelle giuridiche sia quelle dei buoni comportamenti, incidono anche sull'economia del Paese sottraendo risorse pubbliche, con la corruzione e l'evasione fiscale, che impediscono di fare investimenti nelle politiche scolastiche e sociali.
Abbiamo chiesto ai ragazzi, come esempio, di prendere una cartina del proprio territorio e di segnare con una bandierina ogni bene che appartiene a tutta la comunità: strade, scuole, piazze, giardini pubblici, ospedali, impianti sportivi, ecc. Poi li abbiamo invitati a cancellare questi beni, per rendersi conto di quante cose abbiamo in comune e di quanto saremmo in difficoltà senza di essi e della necessità di prendersene cura e conservarli. Abbiamo raccontato di come, in altri Paesi europei a noi vicini, vi sia uno spirito civico differente e una responsabilità di ciascuno nel partecipare al bene comuni pagando tasse eque. In tali Paesi l'evasione è così bassa proprio per questo senso di responsabilità!
Abbiamo ricordato l'altra grande passione di Antonino Caponnetto: la nostra Carta Costituzionale e, in particolare l’art. 3 dove si stabilisce l'uguaglianza - tutti si è uguali di fronte alla legge - e il compito fondamentale della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ogni natura per il raggiungimento di tale obiettivo e, in questo senso, la scuola è lo strumento per eccellenza allo scopo.
Per la Fondazione è stato un onore ricordare il maestro Alberto Manzi accanto alla moglie, la professoressa Sonia Boni, che insegna in questa scuola.
Negli anni 60 del Novecento, il nostro Paese cosciente di avere una popolazione con un alto grado di analfabetismo usò la televisione per educare i propri cittadini a intraprendere il cammino della democrazia e del sapere. Il maestro Manzi, educatore, con grande e spiccato impegno civile, in soli otto anni, insieme al Ministero dell’Istruzione rimosse quell’ostacolo che la nostra Carta cita con l’art. 3 con la trasmissione Non è mai troppo tardi. Oltre un milione e mezzo di cittadini impararono a leggere e a scrivere.
Rattrista oggi vedere come gli stessi mezzi di comunicazione abbiano stravolto non solo il compito di uno Stato ma che vengano utilizzati per ricostruire un nuovo modello di non sapere!
Quello di tenere viva la memoria è un dovere civico che era nel DNA di Antonino Caponnetto che non smetteva mai di sollecitare ogni cittadino a non dimenticare.
Una lunga strada ci attende, dobbiamo percorrerla insieme mano nella mano – diceva il giudice, e con questa sua esortazione abbiamo concluso dandoci appuntamento per venerdì 20 marzo.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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