domenica 21 dicembre 2014

Giovani sentinelle dal ministro Giannini, al Senato e alla Camera

Giovani sentinelle dal ministro Giannini, al Senato e alla Camera Giovedì 18 dicembre una delegazione di giovani sentinelle della Toscana, del Veneto, insieme con alcuni insegnanti di due istituti di Corleone e la Dirigente scolastica del comprensivo, alcuni dei soci della cooperativa Lavoro e non Solo e dell'associazione Fior di Corleone, sono stati ricevuti dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, nella sala delle Conferenze del Palazzo di viale Trastevere. La Fondazione ha illustrato il progetto Giovani sentinelle, ormai attivo da sei anni e ha ricordato la sua costante crescita e i notevoli risultati raggiunti nell'ultimo, in termini di adesioni delle scuole, risultati frutto delle giornate di formazione offerte agli insegnanti referenti di educazione alla legalità tenutesi in Toscana nello scorso mese di aprile. Questa esperienza è nata dalla collaborazione della Fondazione con il MIUR e, in particolare, con il direttore generale Giovanna Boda. Per gli esiti (75 scuole e 7.000 studenti e studentesse coinvolti solo in Toscana, 1000 in Veneto – 80.000 in questi anni in tutta Italia) e l'interesse suscitato è all'ordine del giorno la sua replica in altre regioni d'Italia, così che in un triennio il progetto possa prendere il via in modo partecipato in gran parte del territorio nazionale. Il ministro Giannini ha molto apprezzato i temi suggeriti dai ragazzi e raccolti nel volume Idee e proposte della scuola italiana che Le abbiamo offerto e Francesco, studente di Cascina, ha ricordato l'impegno proprio e dei compagni della sua e di altre scuole fra queste Venezia, sulla questione del gioco d'azzardo, esponendo la proposta di interventi legislativi per limitare il periodo di apertura delle sale e, soprattutto, di prevedere l'identificazione del giocatore e della somma giocata, in modo che si eviti il rischio che slot e videolottery diventino strumenti di riciclaggio del denaro. Proprio per le sue caratteristiche di essere percorso di formazione il progetto ha consentito e consente esperienze significative in tante scuole su temi di grande rilievo, e confermano l'importanza di Cittadinanza e Costituzione, come ha ricordato la stessa senatrice Giannini, nel ribadire l'impegno suo e del ministero in tale direzione. Da quest'anno il progetto si è arricchito della tematica dei beni confiscati, e l'esperienza della cooperativa Lavoro e non solo era lì a testimoniarlo, con l'intento di rompere il silenzio sul tema e favorire, grazie al protagonismo dei giovani, una più diretta consapevolezza fra i cittadini e offrire suggerimenti e ipotesi sul loro riutilizzo, a cominciare dalla proposta di utilizzarne alcuni come luoghi di formazione. Ma un tale protagonismo è indizio serio di quanto possono fare i cittadini nel contrasto alla mafia e all'illegalità semplicemente riaffermando il valore delle leggi nella vita quotidiana, come testimoniano operatori e produttori di Fior di Corleone che vogliono vivere e lavorare a testa alta, senza cedere, con onestà. La loro presenza è segno del mutamento in corso a Corleone, da città della mafia a città dell'antimafia, e la Fondazione ha scelto come partner queste due realtà insieme alla scuola per non lasciarle da sole, per essere al loro fianco, memore dell'insegnamento di Antonino Caponnetto. Il ministro Giannini si è intrattenuto con giovani e insegnanti emozionati che hanno molto gradito questa sua disponibilità. Prima di lasciare il Palazzo dell'Istruzione lo abbiamo visitato e ci siamo soffermati ad ammirare la bella mostra Dal libro Cuore alla Lavagna digitale, originale percorso sui mutamenti della scuola italiana dall'Unità ai giorni nostri. Lasciato il Ministero, abbiamo incontrato il questore di Roma, dott. Nicolò Marcello D’Angelo, che ha ricordato a tutti noi le sue origini siciliane e il lavoro con Antonino Caponnetto. Lo abbiamo ringraziato per la Sua disponibilità e, insieme a lui, la Polizia di Stato per aver offerto un pullman ai giovani del Veneto e di Corleone per spostarsi a Roma. La mattinata è proseguita al Senato della Repubblica, con altre emozioni, dove giovani e insegnanti, soci della cooperativa e dell'associazione corleonesi hanno incontrato il presidente del Senato, Pietro Grasso, nella Sala degli Specchi di palazzo Giustiniani. Molto apprezzata l'accoglienza del presidente Grasso che ha scambiato opinioni con ragazzi e insegnanti, poi abbiamo visitato il palazzo, in particolare gli studi del Presidente e, con non poca emozione, la sala dove fu firmata la nostra Costituzione. Abbiamo poi assistito brevemente alla discussione parlamentare nell'aula del Senato e i senatori hanno applaudito la Fondazione e le Giovani sentinelle dopo l'annuncio fatto dal presidente Grasso. Alla Camera dei Deputati, siamo stati ricevuti da Carlo Leoni, consigliere politico della presidente, Laura Boldrini. Anche a lui abbiamo illustrato il progetto Giovani sentinelle e ribadito l'importanza del confronto e del dialogo fra i cittadini e le istituzioni, in particolare con quelli più giovani. Ragazzi e ragazze, insegnanti e accompagnatori hanno poi visitato palazzo Montecitorio e seguito una parte del dibattito parlamentare. Le esperienze di lavoro parlamentare nelle due Camere hanno suscitato perplessità e commenti fra i giovani, sorpresi di taluni comportamenti di deputati e senatori e di ciò abbiamo parlato nel pullman durante il viaggio di ritorno. Il compito dei cittadini non è solo quello di essere sorpresi o irritati di fronte a certi comportamenti, ma quello di denuncia, di richiamo alle responsabilità individuali, di stimolo, di sollecitazione. Ogni cittadino e cittadina deve essere puntuale ed esigente, capace di apprezzare i comportamenti virtuosi e biasimare quelli sbagliati. Vi è poi un ultimo elemento da sottolineare: non c'erano studenti o studentesse di Corleone, a ricordare quanto sia difficile far crescere una cultura contro la mafia in quella terra. Il preziosissimo lavoro della scuola e degli insegnanti, quello quotidiano di insegnare idee e valori, di sollecitare la riflessione, di aiutare i giovani a maturare una coscienza civica, ha bisogno del sostegno attivo delle istituzioni, sostegno in termini di presenza costante e di risorse. La Fondazione non ha la pretesa di insegnare cosa sia la mafia ai cittadini e ai giovani che vivono in terra di mafia, troverebbe scuole e sale vuote agli eventi perché, agli incontri, non ci sarebbe la larga parte dei figli dei mafiosi né l'altra parte di coloro che hanno paura! Né il progetto Giovani sentinelle serve ad offrire soluzioni pronte all'uso, piuttosto la Fondazione intende accompagnare giovani e insegnanti e sostenerli nel loro sforzo di scoprire cosa siano i diritti, come esigerli, di essere loro compagna nello studio della Cittadinanza e Costituzione, disciplina bistrattata e accantonata nel resto d'Italia e ancor più, in Sicilia, sconosciuta. Gli esempi della cooperativa Lavoro e non solo e dell'associazione Fior di Corleone ci ricordano quanto deve essere grande l'impegno di ciascuno per vincere la paura e far crescere idee e valori di giustizia sociale e di civismo altrimenti prevale la paura, nel migliore dei casi, se non proprio l'acquiescenza e la complicità. Tocca a chi ha le leve del governo della scuola e del Paese dare segnali concreti, e tocca a ciascuno di noi testimoniare solidarietà, lo ricorda l'articolo 2 della Costituzione, ed essere fedeli alle Istituzioni ma cittadini attenti e responsabili. Il viaggio a Roma ad incontrare il ministro Giannini e i presidenti di Senato e Camera, ad illustrare loro chi sono le Giovani sentinelle e cosa fanno, a raccontare la bella esperienza di questo percorso di educazione alla legalità è la conclusione ideale della Conferenza finale del progetto 2013- 2014 tenutasi in Palazzo Vecchio lo scorso 28 ottobre. Ma è anche la degna conclusione del primo ciclo di incontri del nuovo progetto 2014-2015, con la crescita incredibile di partecipazione e interesse: 75 scuole di ogni ordine e grado, da Fivizzano e Casola fino ad Orbetello, da Livorno a Pelago. Senza scordare la presenza in Veneto, nel Friuli, in Campania e a Corleone. La Fondazione ha la schiena dritta, come ricordava Antonino Caponnetto, e una fiducia incondizionata nelle istituzioni democratiche: non ha atteso che venisse definita la questione del finanziamento del progetto né l'erogazione di una prima tranche, si è messa al lavoro. Avremmo potuto attendere i fondi e a primavera, poi, fare in un battibaleno il progetto, invece no. Vogliamo lavorare, e lavorare bene con ragazzi e ragazze, con i docenti, per far crescere la coscienza civile e la responsabilità con l'esempio, prima che con le parole. Solo così si ottengono risultati concreti, si provano grandi emozioni e si suscitano grandi passioni. Faremo sempre così! Ps. Prima di chiudere intendiamo esprimere i nostri ringraziamenti più sinceri al Ministro, a Giovanna Boda e alle sue collaboratrici per l'aiuto inestimabile. Lo scorso 23 maggio scrivemmo che sulla Nave della legalità non si perdeva “nemmeno un bambino” per l'organizzazione impeccabile. Giovedì 18 dicembre abbiamo avuto nuovamente la stessa netta sensazione. A tutti e a tutte un caro augurio di buon Natale e felice anno nuovo. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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