mercoledì 14 novembre 2018

Giovani sentinelle in Garfagnana.

Martedì 13 novembre ben quattro appuntamenti in Garfagnana, scuole differenti di un unico Istituto comprensivo in quattro località di tre Comuni: le scuole primarie di Piazza al Serchio, di San Romano in Garfagnana e di Gorfigliano e la scuola media di Gramolazzo.

All’apertura della scuola i primi due incontri: uno a Piazza al Serchio, l’altro a Gramolazzo.

Alla primaria di Piazza al Serchio bambini e bambine di quinta ci hanno accolto nella loro aula insieme alla loro insegnante e attenti e incuriositi sono stati interlocutori vivaci per tutto l’incontro.

Abbiamo raccontato la vicenda umana e professionale di Antonino Caponnetto e la sua battaglia per la legalità lungo tutta la vita, prima come magistrato poi come testimone in tante scuole del Paese.

Abbiamo sottolineato quanto sia importante il rispetto delle regole per chi vuole essere un cittadino attento e responsabile e come il mancato rispetto alle regole è la chiave che apre alle infiltrazioni mafiose. E come per incanto ci è giunta la domanda che abbiamo posto in epigrafe. È una domanda che riguarda ciascuno e ciascuna di noi e che rilanciamo come un contributo che viene dalla scuola, il luogo della formazione alla cittadinanza per eccellenza.

A Gramolazzo, veterani di tre classi con la referente Antonella Ferri insieme a colleghe e collega ci attendevano nella loro scuola insieme al consigliere comunale con delega allo sport, Francesco Pierotti, sempre presente a tutti gli incontri. Lui e l’amministrazione comunale di Minucciano di cui sono parte le frazioni di Gramolazzo e di Gorfigliano hanno scelto di investire sulla formazione dei propri giovani cittadini.

L’incontro è stato da subito molto vivace, ragazzi e ragazze pronti a mettersi nuovamente in gioco, esempio di come il progetto cresce grazie al protagonismo dei giovani e alla loro partecipazione attiva.

Negli anni si sono occupati di pulire la loro scuola, prendersi cura di alcuni giardini pubblici e la sistemazione di panchine e tavoli, sono passati poi alla raccolta differenziata, la valorizzazione del loro territorio attraverso la conoscenza e la ripresa delle tradizioni e dei loro prodotti locali. Giovani cittadini crescono e sono un esempio per gli adulti non nascondendosi dietro un dito, perché non basta neppure una montagna a mascherare le proprie responsabilità!

Quest’anno ragazzi e ragazze insieme ai propri insegnanti hanno già scelto il loro tema: il consiglio comunale dei ragazzi. Prima di scegliere i componenti fra studenti e studentesse vogliono studiare il ruolo e le competenze del Consiglio, ma vogliono anche dare la giusta misura al compito del cittadino, una giovane comunità che diventa partecipativa  accanto al sindaco e alla giunta nelle scelte e nelle proposte che nascono dai consigli.
Francesco Pierotti si è reso disponibile a tornare a scuola per spiegare i ruoli del sindaco e dei singoli assessori.

Al suono della campanella della ricreazione abbiamo salutato scolari e scolare per trasferirci da Piazza al Serchio a San Romano e da Gramolazzo a Gorfigliano.

Gli scolari e le scolare di terza, quarta e quinta della primaria di San Romano ci hanno accolto nella loro scuola colorata per la prima volta. Hanno ascoltato il racconto della vita di Antonino Caponnetto, il suo impegno per il rispetto delle regole, e hanno testimoniato il proprio già a scuola, poi nella vita quotidiana. Le loro curiosità, le mille domande, le tantissime sollecitazioni hanno arricchito il nostro incontro e nell’ultima parte della mattinata li abbiamo invitati ad essere nostri compagni di viaggio in questa esperienza di cittadinanza.
Insieme all’infaticabile Francesco Pierotti siamo poi stati accolti a Gorfigliano. Ad attenderci insieme alle proprie maestre, due classi di bambini veterani del progetto e i pulcini di prima. Da subito tante domande, sull’ambiente, sui rifiuti, sui comportamenti, il rispetto per gli altri, senza filtri e senza veli hanno messo a nudo le contraddizioni di un Paese che fa fatica a trovare la via dei valori. Un bambino di prima, parlando dell’utilizzo di amianto nelle costruzioni ha detto: «perché hanno permesso di costruire con materiali velenosi?»

Difficile dover rispondere che il nostro Paese giudica altri Paesi che producono giocattoli con vernici cancerogene e ha permesso nel passato ad aziende di fare profitti e di mettere sul mercato prodotti senza che venissero sottoposti a controlli o studi. Abbiamo laboratori universitari dove poter fare analisi e controlli, ma non sappiamo mettere a frutto conoscenze e competenze. Difficile spiegare a bambini che il ferro e il cemento non vanno a nozze insieme!

Molta strada ci sarà da fare e la Fondazione la vorrà fare insieme alle e agli insegnanti partigiani dei valori e a quegli amministratori coraggiosi che investono sui propri giovani.

Venerdì 1 marzo ci ritroveremo nuovamente nei tre comuni per i confronti con le rispettive amministrazioni e con la partecipazione di tanti scolari, scolare e giovanissimi.


Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino, Claudio Gherardini

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