Io avrò cura di te è il titolo scelto per l’appuntamento regionale delle Giovani sentinelle del Veneto tenutosi venerdì 18 maggio. Ilaria e Giulia dell'istituto Scalcerle di Padova, autrici del manifesto dell’incontro, hanno illustrato brevemente il significato delle immagini che bene rappresentano il senso della Conferenza per la quale ragazze e ragazzi di alcuni istituti del Veneto si sono ritrovati a Padova, nel teatro del Centro della Opera della Provvidenza di sant’Antonio, per illustrare i propri progetti, confrontarsi con chi ha il governo della cosa pubblica, scambiare esperienze e pratiche, percorsi e idee con compagni e compagne di altre scuole. Ad accoglierli i responsabili del Centro, l’assessora all’Istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Bruno Pigozzo, il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, amministratori locali: l’assessore di Venezia Giorgio D’Este, la collega di Cadoneghe, Paola Venturato, la consigliera comunale di Abano Terme, Lidia Pege.
Un ringraziamento speciale ai rappresentanti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri intervenuti, in particolare siamo grati ad agenti e Dirigenti della Polizia che hanno allestito nello spazio del Centro una mostra delle auto di servizio d’Epoca che hanno allietato l’interruzione della nostra Conferenza e la mattinata degli ospiti del Centro.
Nel saluto ai presenti don Roberto Bevilacqua e suor Paola hanno raccontato la vicenda della struttura dell’Opera della Provvidenza di Sant'Antonio che ha origini negli anni Cinquanta del Novecento, con una foto e un video.
Hanno posto l’accento sulla solidarietà che è principio di condivisone con chi ha più bisogno e più difficoltà e che sottolinea l’impegno di chi aiuta, sostiene, cammina insieme con ed è partecipe delle vicende dell’altro.
Ma la solidarietà non è solo valore riconducibile alla sfera religiosa, è anche laico, come ha ricordato il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, valore iscritto fra i principi fondamentali della nostra Carta che richiede l’adempimento del dovere inderogabile alla solidarietà. Nel rivolgersi a giovani e giovanissimi intervenuti e dichiarandosi lieto di condividere riflessioni e pensieri con loro, ha sottolineato quanto sia importante lavorare con i ragazzi e le ragazze perché il rapporto quotidiano con loro accresce il senso di responsabilità, educa a non girarsi dall’altra parte, alimenta il senso di indignazione, favorendo così la prevenzione dei fenomeni di criminalità e di corruzione.
E questo primo scambio ha dato il via ai lavori con l’introduzione della Fondazione che ha ringraziato studenti e studentesse, insegnanti e dirigenti scolastici, amministratori locali e regionali, le Forze dell’ordine. Un ringraziamento particolare è dovuto a Bruno Pigozzo, incontrato per la prima volta in occasione del secondo incontro a Venezia con studenti e studentesse della città lo scorso 23 marzo, che ha accolto allora con interesse la nostra proposta e ha tenuto fede all’impegno di essere con i giovani anche il 18 maggio. Per la prima volta abbiamo avuto come interlocutrice Elena Donazzan e la caparbietà dei giovani e della Fondazione ad insistere affinché intervenisse è stata premiata.
Il progetto ha origini lontane nelle intuizioni di Antonino Caponnetto che decise di incontrare studenti e studentesse dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio e sollecitarli a battere un colpo e a farlo fino a scuotere cittadini e istituzioni. Le Giovani sentinelle sono attive in Veneto da cinque anni e hanno mostrato sempre una grande capacità di coinvolgere nuovi istituti, di raggiungere località e scuole diverse, merito di giovani e insegnanti che hanno accettato la sfida lanciata dalla Fondazione ad essere protagonisti attivi nel luogo dove vivono.
Spiace l'assenza di alcuni istituti che pure hanno seguito con interesse il percorso proposto dalla Fondazione sin dall'inizio, accogliendola nelle proprie aule, ascoltando il racconto della vicenda di Antonino Caponnetto e accettando la sfida ad essere cittadini attivi e responsabili. Abbiamo con loro fatto esperienza del confronto con amministratori e cittadini in marzo e, giunti al terzo appuntamento, stride la loro assenza con la logica di questo progetto che vuole favorire il protagonismo ed avere un carattere di impegno duraturo lungo l'intero anno scolastico e non essere un semplice evento.
Come abbiamo già sottolineato, la continuità richiesta lungo l’intero anno scolastico ha la funzione di dare senso all’impegno costante del cittadino e della cittadina, promuovere l’abito civico dell’attenzione e della responsabilità e offrire occasioni diverse di confronto ed esperienze di dibattito e di riflessione. Continueremo a sollecitare questi comportamenti proprio come richiamiamo a comportamenti responsabili chi ha il governo della cosa pubblica, affinché sia interlocutore per ragazzi e ragazze.
Sono stati questi stessi intendimenti a muoverci in questi cinque anni nel richiedere attenzione e interlocuzione alla Regione Veneto, che pure ha finanziato una delle edizioni del progetto, riconoscendone così il valore. Elena Donazzan ha apprezzato l’impegno della Fondazione ma ha voluto ricordare che sono molte le iniziative che si tengono nelle scuole del Veneto, ci sono quotidianamente momenti di riflessione e di approfondimento che mostrano l’attenzione della Regione Veneto alle questioni della legalità. La Fondazione non ha messo in discussione l’impegno dell’istituzione regionale, ma ha solo sottolineato il silenzio lungo quattro anni, un silenzio fatto di mancate risposte ad inviti, mail e telefonate. Se serviva a giustificare i silenzi e le assenze del passato la risposta dell’assessora Donazzan è insufficiente. Tuttavia crediamo importante sottolineare la presenza e la disponibilità al dialogo di quest’anno e siamo certi che a questo primo appuntamento altri ne seguiranno nella condivisione del compito di formare i cittadini al rispetto delle regole e alla responsabilità.
Tale compito è urgente perché i fenomeni del riciclaggio di denaro e di inquinamento della economia sono vicini, come ci ha ricordato nel passato, in un incontro con le scuole di Venezia, quel cittadino vittima della ludopatia, testimone del riciclaggio di denaro di provenienza illecita in una sala da gioco d’azzardo.
Ad esordire sono stati i giovanissimi di Cadoneghe dell'istituto comprensivo che hanno presentato il loro lavoro sull'inquinamento con un video che racconta l'inquinamento dovuto al traffico automobilistico: le immagini e le interviste ai genitori documentano l'inquinamento che compromette la salute e la situazione davanti alla scuola nelle ore di punta richiede un cambio di abitudini e nuovi comportamenti che privilegiano l’andare a scuola a piedi, in bici, con i mezzi pubblici. Hanno pensato ad una gara fra le classi a chi percorre più km a piedi per raggiungere la scuola, hanno sollecitato l’amministrazione alla chiusura delle strade nelle ore di punta e a installare cartelli stradali e pubblicitari per incentivare buone pratiche e comportamenti virtuosi.
Paola Venturato assessora comunale ha ricordato ai ragazzi e alle ragazze l’invito in un prossimo Consiglio comunale e l'impegno dell’amministrazione a realizzare alcuni dei cartelli da mettere in alcuni luoghi del comune.
Hanno poi preso la parola i coetanei e le coetanee di Taglio di Po che hanno proposto il recupero di un campetto di calcio, proposta che si inserisce in una riflessione più generale relativa ai beni pubblici che devono essere salvaguardati con il concorso dei cittadini e per questo hanno dato appuntamento il 26 maggio a compagni di scuola e adulti per ripulire il parco Perla, facendo appello alla responsabilità di ciascuno e ciascuna, senza immaginare divieti, con dei cartelli da installare in alcune zone precise.
Hanno poi ricordato la condizione di degrado del Palavigor che necessita di lavori e hanno concluso con un appello al senso civico.
Le parole e gli intendimenti di questi ragazzi e ragazze hanno consentito una piccola riflessione sulla vicenda di Porto Viro dove l’Amministrazione non ha ospitato nella Sala del Consiglio i propri giovani cittadini per un confronto. Oppure a Porto Tolle, compagno di viaggio in questo percorso di cittadinanza, studenti e studentesse avevano preparato dei cartelli per denunciare comportamenti scorretti e veri e propri abusi di chi abbandona rifiuti in certe zone della città e avevano invitato la Fondazione per la posa di questi cartelli che richiamano alla responsabilità chi compie quelle azioni. Dopo tanto lavoro non è stato possibile dare seguito ai propositi perché la scuola e il Consiglio d’Istituto ha bocciato l’incontro regionale non supportando quegli insegnanti coraggiosi che quotidianamente sono con i propri ragazzi nel loro cammino per essere cittadini attivi.
Gli studenti e le studentesse del Liceo scientifico Bruno di Mestre hanno riproposto la questione di alcuni parchi e alcuni forti di Venezia, luoghi suggestivi e di interesse storico, frequentati da giovani e adulti. Hanno approfondito il tema con incontri con esponenti delle Forze dell'ordine e di un'associazione e con un questionario ai propri compagni. Hanno denunciato le condizioni di sicurezza precarie in uno e le attività di spaccio, richiedendo un maggiore controllo. La presenza di un comitato spontaneo di cittadini garantisce una migliore sicurezza e questo tema dei comitati dei cittadini è stato ripreso dall’assessore comunale D'Este che ha ribadito l’importanza di conoscere il proprio territorio e le relative problematiche per poter intervenire. Ha voluto aggiungere una distinzione fra sicurezza e percezione della sicurezza che viene dal degrado e dal bombardamento mediatico, invitando i giovani ad essere attenti ad evitare questi equivoci.
I coetanei e le coetanee dell'istituto Pietro d'Abano di Abano Terme hanno scelto di occuparsi di alberghi chiusi nel loro comune che suscitano appetiti speculativi, mettendo la lente di ingrandimento sullo hotel Salvagnini Bernerhof. L’edificio in condizioni di degrado sorge nella zona centrale della città ed è oggetto di attenzioni affaristiche. Ragazzi e ragazze hanno fatto interviste ai vecchi dipendenti, hanno letto i giornali per ricostruire la vicenda e hanno elaborato proposte per riaprirlo o trasformarlo in un ostello. Hanno fatto appello alla vigilanza perché non sia modificata la destinazione d’uso. Il loro impegno è stato apprezzato e rimarcato da Lidia Pege, consigliera comunale, e dall’architetto Zanardo, dipendente del Comune, che ha denunciato una gara di appalto relativa ad una bonifica che ha avuto come esito l’arresto del sindaco della città. Ha concluso con un appello a favore di una legge che tuteli i dipendenti pubblici che denunciano irregolarità e abusi commessi da amministratori e colleghi di lavoro.
La sua vicenda è stata ripresa da Gianni Belloni, giornalista impegnato sui temi dell’ambiente e dei rifiuti. Ha voluto ricordare due casi emblematici: a Battaglia Terme in fabbrica abbandonata vi era un deposito di rifiuti tossici e un imprenditore che pensava di mescolarli con il bitume per il manto stradale. L’inchiesta è nata dalle denunce di cittadini che hanno osservato il via vai di camion, offrendo un buon esempio di cosa vuol dire non girarsi dall’altra parte. Molte inchieste nascono dalle iniziative e dall'attivismo, un dato importante da valorizzare che si ritrova anche nell’altro caso relativo ad una storia i fanghi da smaltire nel rovigino. Le due vicende ricordano a ciascuno e ciascuna l’alternativa fra disobbedire o essere conniventi e questa scelta non lascia spazio a compromessi o incertezze.
Ultimi i giovani dello Scalcerle. Accompagnati dalle insegnanti e dallo stesso Dirigente scolastico hanno illustrato con ricchezza di argomenti il tema della violenza di genere, definendola attraverso le immagini, soffermandosi sulle molestie, approfondendo la questione della tratta degli esseri umani, della prostituzione e dello stalking.
Tanti i temi della mattinata, intensa e appassionata, che ci richiamano a non essere indifferenti, a costruire relazioni e a condividere percorsi, come quello con Auser Veneto, nostro compagno di viaggio nella regione nei progetti di educazione alla legalità fra giovani e adulti. Maria Gallo, presidente dell’associazione, ha voluto sottolineare come la legalità debba essere vissuta ogni giorno, costituire uno stile di vita per ciascuno e ha richiamato l’esempio dei nonni che vengono in soccorso dei nipoti con le loro attività di volontariato.
L’appuntamento del 18 maggio si colloca fra gli anniversari del 9, le uccisioni di Aldo Moro e di Peppino Impastato, e del 23, la strage di Capaci. Per questo, in chiusura abbiamo voluto ricordare quelle vicende. Con tutti i loro lati oscuri ci richiamano al dovere della chiarezza e del ristabilire una verità, non solo quella giudiziaria dell’accertamento delle responsabilità e dei relativi giudizi, ma anche storica perché questo nostro paese ha sempre più bisogno di una memoria condivisa che sia un legame forte e durevole per i propri cittadini e cittadine.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola