Nella sala consiliare di Aulla le sentinelle del liceo classico Leopardi, pronte al confronto, sono state accolte dal proprio sindaco Roberto Valettini, dal consigliere Achille Fiorentini e dalla responsabile per la scuola Eleonora Schianchi.
Con i ragazzi e ragazze le loro insegnanti referenti, Manuela Schiasselloni e Cristina Benetti. Il tema da loro proposto è: Un sogno a occhi aperti. Incontrarsi ad Aulla.
A distanza di otto anni da quel tragico 25 ottobre 2011, quando Aulla venne colpita dall’alluvione, la città porta ancora dentro le tracce di quei momenti.
La Fondazione ha dedicato alcuni anni fa una copertina del volume Idee e proposte della scuola italiana con i container che hanno ospitato fino allo scorso anno bambini e bambine della scuola dell'infanzia e ospitano ancora quelli delle medie.
I ragazzi del Leopardi hanno voluto aprire con le loro slide proprio con una immagine di quei tragici momenti, non per riaprire una ferita ma per rimarginarla con la loro voglia di mettersi in gioco e di essere attori dopo la ricostruzione della città anche nel suo decoro, volendola vivere nella sua interezza e non essere costretti nei momenti di aggregazione a trasferirsi in altre città vicine in quanto mancano luoghi per i giovani.
Persino il centro storico che rappresenta per tutte le città il cuore pulsante, il salotto buono, il sabato ha le vetrine chiuse. Anche il cinema-teatro è chiuso, non di sabato, non è stato proprio riaperto!
Fra i progetti i giovani propongono la ristrutturazione di palazzo Centurione, edificio storico del XVI secolo con al suo interno il teatro delle Muse e prima sede del loro Istituto, in modo da farlo rivivere, mentre le ampie sale del palazzo permetterebbero di farne un luogo per mostre, convegni e incontri per i giovani, ricordando come spesso il mondo degli adulti dimentica i giovani e li esclude dalla vita sociale e culturale del territorio.
Anche la fortezza della Brunella, emblema della città potrebbe divenire luogo di rappresentanza del Comune ma anche museo di storia naturale. Per poter vivere, dopo le infrastrutture Aulla deve pensare e pianificare il decoro urbano, questione che va di pari passo per evitarne la sua morte. Ragazzi e ragazze fanno notare che il muro di contenimento del fiume non può diventare il muro del pianto e hanno pensato ad un restyling fatto di passeggiata, giardini pensili e Street Art.
Riguardo i trasporti e la sicurezza sono passati poi ad analizzare l’edificio dell’autostazione alla mercede della microcriminalità o della struttura pensile non presenziata e inutilizzata o la stazione ferroviaria dove le navette e gli arrivi dei treni riguardo agli orari parlano linguaggi diversi. Ma in merito alla sicurezza e alla riqualificazione del loro territorio i giovani avevano una sorpresa in serbo: l’area Cjmeco a Pallerone.
Dal luglio 1997 al settembre 2002 un’impresa senza requisiti i obbligatori ha ammassato 50.000 tonnellate di rifiuti creando una discarica a cielo aperto e, malgrado tutti gli organi di controllo deputati alla salvaguardia dell’igiene e salubrità pubblica, l'ha fatta franca richiamandosi all’ex art.33 del D.Lgs22/97 che prevede il recupero con procedure semplificate. Nessun controllo e senza il parere degli organi sanitari. Sono stati solo i vigili cittadini che hanno rifiutato di tapparsi gli occhi e deciso di costituire il comitato Vivere Pallerone a sollecitare le istituzioni e, con loro, sono arrivati finalmente i controlli dell’ASL che hanno sottolineato a più riprese l’irregolarità dell’azienda senza però riuscire a interrompere l’attività.
Un dubbio ci sorge spontaneo: ma quali santi in Paradiso avevano i gestori?
Solo in seguito al verbale dell’ARPAT l’amministrazione provinciale ha diffidato la Cjmeco di proseguire l’attività di recupero e gli ha intimato di provvedere a mettersi a norma entro 30 giorni.
Grazie ai santi in Paradiso però, la Cjmeco ha iniziato ad accumulare rifiuti senza adeguarsi alle normative chiedendo continuamente proroghe per mettersi in regola.
Solo nel 2001 con un'operazione del NOE dei Carabinieri di Firenze l’area gestita dalla Cjmeco è stata posta sotto sequestro imponendo un’operazioni di bonifica, ma nello stesso anno il Tribunale di Massa ha dichiarato fallita la Cjmeco. L’allora Sindaco ha ordinato la messa in sicurezza dell’area di proprietà del Demanio, ma la Regione Toscana si è dichiarata non responsabile.
L’Amministrazione comunale ha affidato l’appalto della bonifica all’azienda DELCA SpA dei fratelli Del Carlo. Questa società era ritenuta dalla Procura di Napoli vicina al boss camorrista Luigi Casiello, soprannominato il Re Mida dei rifiuti. Gaetano Vassallo, oggi collaboratore di giustizia, la indica tra le imprese che hanno fatto affari con la camorra, avvelenando la Campania. Da ricordare che alla Cjmeco venivano scaricati da parte delle ditte Giovanni Caudai e Italtrasporti Marsili di Capannori anche liquami derivati da lavorazioni conciarie; tali ditte sono state protagoniste nel 2003 assieme ad altri 98 imputati delle inchieste “Re Mida” e “Cassiopea” con l’accusa di aver sversato, nelle campagne toscane e campane, fanghi tossici provenienti dai distretti industriali di Pisa e Lucca.
Domenico Del Carlo, uno dei titolari della DELCA, è stato indagato nel 2015 per corruzione sui controlli ambientali della discarica di Fornoli. Con lui l’ex sindaco di Aulla, Lucio Barani e l’ex dirigente ambientale della Provincia di Massa Carrara, Giovanni Menna.
I rifiuti rimasti a contatto con il suolo per 5 anni sono stati dilavati dalle piogge inquinando il terreno e le acque superficiali e profonde, perché la zona è circondata su tre lati dai torrenti Torchio e Bardine!
Ragazzi e ragazze del Leopardi hanno approfondito lo studio e la possibilità di riqualificare l’area prendendo esempio da quanto realizzato in una parte della Ruhr in Germania. L'amministrazione regionale del Nordrhein-Westfalen si è impegnata nel tentativo, perfettamente riuscito, di trasformare l'area nel parco paesaggistico dell'Emscher, che occupa un'area complessiva di circa 320 Kmq, cioè oltre un terzo della dimensione di tutta la Ruhr, pari a 800 Kmq.
Adesso il bacino è un'area ricca, dove prospera il lavoro e, al tempo stesso, il paesaggio è stato recuperato, tanto da permettere un'eccezionale vivibilità.
Achille Fiorentini ha dichiarato di essere completamente d’accordo con i ragazzi su tutti i temi affrontati precisando che lui, quarantenne, è fra quegli ex ragazzi che vengono dall’esperienza a scuola del sindaco dei ragazzi. Si è impegnato a lavorare insieme sulle proposte sollevate: unico punto dolente, ha avvertito, che i tempi normali di un cittadino si scontrano con i tempi biblici della burocrazia! Ha lasciato la parola al sindaco Valettini che si è dimostrato da subito concorde con Fiorentini a collaborare con i suoi giovani cittadini e non per, visto che parlava con liceali del classico, captatio benevolentiae ma si è voluto complimentare con loro perché colpito per la concretezza e per essere stati diretti nell’esporre i problemi.
La salvaguardia ambientale e lo stato della salute nella Lunigiana, dal punto di vista epidemiologica, è preoccupante e i dati che riguardano i tumori sono molto alti, quindi l'attenzione dei giovani è più che giusta. Ha tenuto a precisare che un’amministrazione si giudica da quello che realizza durante il suo mandato e non dalle promesse che fa, coerentemente con il proprio programma: dal bilancio al rendiconto. Un altro punto da osservare è quello che si è trovato e quello che si lascerà. Ha riconosciuto la carenza di spazi aggregativi: nel passato dopo l’alluvione l’interesse era focalizzato sulle emergenze, la sua amministrazione ha dato una risposta alla questione degli spazi per i giovani in parte con la sala Tobagi dove si fanno diversi eventi. Un altro spazio è stato recuperato nella biblioteca che, grazie al volontariato, rimane aperta anche nel pomeriggio. Riguardo il centro storico il sindaco ha informato i giovani dello sforzo dell’amministrazione di incentivare i negozianti a non chiudere e a rimanere. Per questo motivo il Comune non fa pagare la Tari per 3 anni. Bisogna fare sicuramente degli eventi per far rivivere il centro e per questo, ha aggiunto il sindaco, abbiamo bisogno di tutti i cittadini.
Anche per palazzo Centurione si sta intervenendo sia per la sicurezza antisismica sia per il teatro delle Muse.
Stesso vale per la fortezza, è allo studio con la Soprintendenza, che ne è la proprietaria, il modo per farla rivivere. Si è dichiarato disponibile a rivedere insieme un progetto per il decoro del muro di contenimento del fiume, detto il muro di Berlino! Analogo discorso per la stazione e per gli altri luoghi indicati e studiati. Il tema che chiaramente sta a cuore ai giovani sono le sorti dell’area Cjmeco e il sindaco ha chiarito con massima franchezza la volontà della sua amministrazione: l’area è del Demanio, quindi dello Stato, vi è una causa in corso fra Comune e Demanio per la bonifica, che stabilirà i compiti di ciascuno, le responsabilità di altri e di tutto ciò che è stato fatto.
La Fondazione ha invitato i giovani a raccogliere i dati, la testimonianza e la disponibilità dell’Amministrazione a condividere questo percorso e nell’essere insieme lunedì 6 maggio all’incontro provinciale, alla presenza di esponenti della Regione in modo da avere altri consensi e poter rafforzare le richieste da promuovere in ottobre alla presenza di senatori e deputati riguardo le sorti dell’area Cjmeco.
A Empoli ragazze e ragazzi delle due classi terze dell'Istituto comprensivo Busoni con le loro insegnanti, Sandra Baldacci e Maria Francesca Azzinnari, sono stati accolti nella sala consiliare dalla assessora alla Cultura Eleonora Caponi, raggiunta poi sia dalla sindaca, Brenda Barnini, sia dall'assessore all'Ambiente, Fabio Barsottini.
Nel salutarli Eleonora Caponi ha sottolineato l’importanza di questi percorsi educativi che contribuiscono a creare quel costume civico che dovrebbe essere proprio di ogni cittadino e cittadina. La fondazione ha ringraziato gli amministratori che hanno aperto le porte per discutere e confrontarsi, e la sindaca ha indossato la fascia tricolore a indicare il rilievo dell’incontro, poi abbiamo illustrato sinteticamente i passaggi principali del progetto: il primo appuntamento a scuola, poi l’esperienza di cittadinza con la discussione e il confronto con chi governa la città, infine lo scambio con gli altri giovani nell’appuntamento di maggio. La sala consiliare che accoglie, gli amministratori che discutono e si confrontano sono segnali importanti per tutti, testimoniano la bontà del percorso e le buone ragioni di chi vuole essere un cittadino a pieno titolo, smentendo coloro, pochi per la verità, che vorrebbero fare l’incontro a scuola o con una delegazione.
Ragazze e ragazzi hanno occupato tutti i posti riservati ai consiglieri intorno al tavolo e quelli riservati al pubblico insieme ad un gruppo di genitori, poi a turno, hanno preso la parola per esporre il proprio progetto : La gestione dei rifiuti nell’empolese: punti di forza e criticità.
Dopo aver individato il tema hanno incontrato a scuola prima l’assessore Barsottini, poi Busoni di Legambiente, infine un maresciallo del Nucleo Tutela del territorio. Con ciascuno hanno approfondito alcuni temi specifici: dall’abusivismo edilizio all’ecomostro, dalla diverse forme di inquinamento – suolo, acqua - all’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come bene fondamentale, dai rifiuti abbandonati alle discariche abusive, dalle agromafie al caporalato.
Brenda Barnini ha ringraziato giovani e insegnanti per il bel lavoro e ha voluto puntualizzare i compiti del Comune che sono di indirizzo e controllo, mentre la società Acque che gestisce il servizio idrico ha pure quello relativo alle fognature. Dei fiumi e dei corsi d’acqua si occupa il Consorzio di bonifica. Non ci sono nel Comune abusi edilizi particolarente gravi, ma preoccupa il peggioramento complessivo della situazione delle discariche abusive in Toscana.
Poi ragazze e ragazzi hanno avanzato delle proposte precise: occorre investire nella formazione alimentare per una maggiore consapevolezza dei cittadini e delle cittadine, favorire il diffondersi degli orti urbani, piantare un albero per ogni nuovo bambino nato; nuove piste ciclabili fra periferia e centro per favorire una mobilità che non inquina; l’aumento delle aree verdi e la cura dei giardini pubblici. In breve un programma di interventi che non richiedono grandi risorse.
Fabio Barsottini ha risposto ai giovani e il dialogo lascia sperare in un confronto che prosegua anche nei mesi prossimi. Innanzitutto il Comune è impegnato a sostenere l’educazione ambientale con le scuole in modo da formare una coscienza della questione. Poi per favorire la mobilità ciclabile il Comune ha un piano per la ciclopista lungo l'Arno in modo da recuperare quella parte del territorio alla fruizione dei cittadini.
Il tempo tiranno ha costretto ragazze e ragazzi a chiudere con domande e riflessioni e con tutti ci siamo dati appuntamento al prossimo incontro con tutti i giovani delle scuole fiorentine.
Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino e Claudio Gherardini
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