venerdì 29 marzo 2019

Giovani sentinelle fra la Sicilia e il Veneto



Giovedì 21 marzo dall'entroterra di Palermo, con i borghi di Giuliana e Contessa Entellina, il ponte della legalità si congiunge con le giovani sentinelle di Mira (VE) a San Giovanni Lupatoto (VR). Da nord a sud voglia di essere protagonisti del loro futuro.

I due piccoli comuni della valle del Belice, insieme con quello di Chiusa Sclafani, dove l'incontro si è tenuto mercoledì 20, sono sede di tre plessi di un unico comprensivo, il G. Reina, ma i ragazzi e le ragazze hanno deciso di condividere anche un unico tema: Ci vivo… Non me ne vado!

Giovani, formazione, territorio, lavoro. Il loro tentativo è di mettersi insieme, gridare il loro disagio, pensare ad un futuro lavoro per non essere costretti a lasciare un prossimo domani la loro terra. Nella loro giovane età non vogliono arrendersi, sono coscienti di essere nel giusto, è ben scolpito anche nella nostra Carta costituzionale che è un loro diritto, e i ragazzi del plesso di Giuliana, come quelli di Chiusa Sclafani prima e quelli di Contessa Entellina dopo, lo evidenziano bene nel loro filmato. Storia, Arte, Cultura fanno parte di questi luoghi. 

Qui nel passato si andava a teatro, si coltivavano le arti e le scienze, si praticavano i commerci e si tessevano rapporti con le altre culture del Mediterraneo! Da altre parti si davano clavate in testa! Irrompe in chiave moderna l'antica Questione meridionale!

Proseguono nel presentare i loro prodotti, le bellezze naturalistiche, luoghi che potrebbero diventare mete di turismo, ma la realtà è ben diversa: d'inverno rimangono isolati perché le strade più che strade sono sentieri e mulattiere tracciate dai loro avi. Non è populismo dire che qui il TAV sa di marziani. Non è la mafia a renderli schiavi, la mafia è l'avvoltoio, i cadaveri sono l'esito di processi i cui responsabili sono altri!


Nel bel castello di Giuliana le giovani sentinelle del piccolo borgo sono pronte al loro confronto, guidati dal paziente impegno della dirigente scolastica, Francesca Cusumano e dalla referente, Antonella Campisi, che condividono con noi questi due giorni di cittadinanza nei loro plessi. Ragazzi e ragazze hanno preparato per oggi 21 Marzo, giornata in memoria delle vittime di mafia, l'elenco dei 1.012 nomi scritti su dei fogli posti per terra formando una lunga fila che va dall'ingresso fino in fondo, davanti al tavolo degli oratori. I giovanissimi ricevono il saluto del sindaco, Francesco Scarpinato, che deve lasciare la sala perché impegnato per motivi istituzionali, e hanno come interlocutori l’assessora all'Istruzione, Ilaria Candiloro, il vice sindaco, Pietro Quartoraro, e il responsabile dei beni culturali Piero Altamore. Come per i loro coetanei di Chiusa, presentano il loro filmato fatto insieme a compagni e compagne di tutti i plessi, mentre nel loro intervento pongono l'attenzione sulla realtà di Giuliana.

Pietro Quartoraro, prendendo la parola si complimenta con i suoi giovani cittadini. Rivolgendosi ai presenti e ad Angelo Corbo, ricorda quando da giovane studente seppe dalla televisione della strage di Capaci, poi entrando nel merito delle problematiche poste dai ragazzi riconosce e lamenta la conseguente fuga dei giovani da queste realtà ma aggiunge che non possono farcela da soli.

Conclude l'incontro Angelo e il suo intervento annichilisce tutti, racconta la sua storia di giovane palermitano, vissuto in un quartiere ad alta intensità mafiosa, la sua scelta di fare l'agente di scorta a Giovanni Falcone, suo condottiero, colui che con la sua lotta poteva portare dignità ai siciliani e al Paese intero, ma tradito da una parte dello Stato colluso.

Il tempo di spostarci e siamo a Contessa Entellina dove è presente una piccola comunità greco-albanese. Ad essere padrona di casa è la dirigente scolastica con il suo esercito di insegnanti e la referente Antonella Campisi in quanto, per motivi di spazio, l'amministrazione non può ospitare i giovani. Presente il sindaco, Leonardo Spera, che saluta la sua comunità e con attenzione segue gli interventi dei ragazzi. Segue il confronto poi nel suo intervento fa conoscere le tante iniziative che il Comune fa per attrarre il turismo ma anche per mantenere viva le tradizioni e i valori di questa comunità.

La Fondazione in tutti i suoi interventi siciliani ha ricordato le opportunità che il percorso formativo offre ai ragazzi nei vari incontri con momenti di confronto e di dibattito, di proposta e di condivisione, ma è importante anche per le Amministrazioni questa attenzione e questo ascolto per cogliere proposte e richieste sui temi scelti dai giovani cittadini e di condividerne il percorso con Province Regioni e Governo. Perchè di risposte in molti incontri non ce ne sono state. Con queste sollecitazioni ci siamo dati appuntamento per martedì 7 Maggio per l'appuntamento provinciale.


In Veneto gli altri due appuntamenti della giornata: a Mira (VE) e San Giovanni Lupatoto (VR).

A Mira ragazzi e ragazze dei due plessi, Galilei di Gambarare e Leopardi di Mira, hanno accolto nell’auditorium di quest’ultima scuola il sindaco, Marco Dori, per questo secondo appuntamento delle Giovani sentinelle. Studenti e studentesse delle sei classi terze erano troppi per la sala consiliare e per questa ragione abbiamo tenuto l'incontro a scuola.

Nell'introdurre i lavori abbiamo voluto ricordare Antonino Caponnetto che ha avuto il merito di istruire il primo grande processo contro la mafia e che ci ha lasciato in eredità il compito di promuovere percorsi educativi di cittadinanza con l'obiettivo di formare cittadini attenti e responsabili. Nella ricorrenza della memoria delle vittime di mafia abbiamo voluto sottolineare alcune vicende di giovanissimi assassinati da mafiosi: Graziella Campagna, Claudio Domino, Giuseppe Di Matteo per ricordare che le cosche uccidono senza alcun riguardo grandi e piccoli, innocenti o meno per perseguire i propri obiettivi.

E nel suo saluto anche Marco Dori ha sottolineato l'importanza della memoria, senza la quale non può esserci una comunità coesa e che condivide valori e fini.

Poi, a turno e con molta diligenza, hanno preso la parola ragazze e ragazzi sotto la guida attenta di Stefano Corrà, l'insegnante referente che ha coordinato i lavori insieme a colleghi e colleghe.

Ambiente e sicurezza il tema scelto ad unificare i diversi contributi che hanno spaziato dalle tecnologie per salvaguardare l'ambiente, come un'applicazione per segnalare abusi e problemi, ai luoghi abbandonati e malmessi, dagli spazi comuni che hanno bisogno di manutenzione all'illuminazione pubblica, dai luoghi da salvaguardare come le ville al forte Poerio da riscoprire e trasformare in luogo per mille sperimentazioni ai giardini pubblici, dai parcheggi rosa alla fermata dell'autobus e alle barriere architettoniche. In breve il tema sicurezza declinato con l'esigenza di ricostruire condizioni di vivibilità e benessere.

E Marco Dori non si è sottratto al confronto e alle puntualizzazioni. Innanzitutto richiamando tutti alla responsabilità nei comportamenti quotidiani, nei piccoli gesti che aiutano, come nel caso del risparmio energetico e nella gestione dei rifiuti che non dovrebbero essere abbandonati. Ha poi ricordato una serie di misure già attive: l'applicazione per segnalare abusi e problemi esiste, anche se poco usata, e il Comune intende rilanciare lo strumento dell'Art bonus che consentirebbe di aver finanziamenti da soggetti privati per il recupero del patrimonio artistico. Ha condiviso la proposta di pulire i parchi e lanciato quella del cinema all'aperto da portare in diverse parti del comune. 

Proprio il suo invito alla responsabilità costituisce un buon inizio per una collaborazione più stretta fra i giovani e l'amministrazione e questo aspetto abbiamo sottolineato come qualificante del nostro percorso educativo, sollecitando i giovanissimi a non rinunciare alla possibilità di proseguire il confronto.

Beppe Vitale è stato agente di scorta di Antonino Caponnetto e, nell'ultima parte dell'incontro, ha raccontato la sua esperienza con toni calorosi ed emozionanti. Il silenzio che ha accolto le sue parole commosse nel ricordare Antonino Caponnetto e i tanti uomini che hanno compiuto e compiono il proprio dovere è stato il miglior segno di quanto ragazzi e ragazze hanno apprezzato la sua testimonianza.

I sentimenti che ha suscitato sono stata la migliore chiusura di un bella mattinata. Con tutte e tutti l'appuntamento è a Venezia il prossimo mercoledì 15 maggio.



Nella sala consiliare del Comune di San Giovanni Lupatoto le giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo 1 sono state accolte dall'assessora Debora Lerin, che ha la delega all'Istruzione, e dal collega di Giunta, Maurizio Simonato, che ha quella al Sociale e alla Sicurezza. Hanno salutato ragazzi e ragazze e li hanno lodati per l'impegno con il quale hanno affrontato il percorso educativo alla cittadinanza, ringraziando la fondazione per l'opportunità offerta con la propria proposta. Hanno poi sottolineato la straordinaria coincidenza dell'incontro con la ricorrenza della memoria delle vittime di mafia. Hanno poi sottolineato il tema delle regole e del rispetto di esse quale strumento per una buona convivenza.

La fondazione ha voluto ricordare l'impegno di Antonino Caponnetto, sia quello professionale di giudice che ha istruito il primo grande processo alla mafia sia quello di testimone del suo tempo, di colui che ha scelto di raccontare le vicende di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E la fondazione, che ha raccolto la sua eredità, prosegue con il progetto delle giovani sentinelle a raccontare e a sollecitare, a proporre e a rilanciare i temi della legalità e della cittadinanza.

Con la guida di Filippo Miraglia, l'insegnante referente che con la sua collega guida ragazzi e ragazze in questo percorso, i giovanissimi hanno preso la parola per raccontare della propria scuola, confermando quel dato di attenzione e di cura della scuola di cui siamo testimoni noi in questi anni, il luogo in cui giovani e giovanissimi trascorrono molto tempo e scoprono le regole della convivenza e la dimensione civica. Quelli del comprensivo hanno introdotto il proprio lavoro con le riflessioni sulla legalità e su come il rispetto delle regole diviene pratica quotidiana e tratto significativo del nostro comportamento. Per questo hanno sollecitato interventi per migliorare la scuola, abbattere le barriere architettoniche e la questione dei graffiti, la raccolta differenziata a scuola. In breve alcuni interventi che riqualificherebbero la scuola, rendendola ancora più gradevole e ospitale.
Debora Lerin ha voluto riassumere le scelte dell'amministrazione e, in particolare, quella di cominciare dall'altra scuola media l'opera di rimessa a nuovo. Ha sottolineato le difficoltà nell'intervenire per le caratteristiche strutturali dell'edificio, ma ha comunque ribadito l'impegno suo e di tutta l'amministrazione nel risolvere le questioni che gli studenti e le studentesse hanno sottolineato. Un primo passo è l'adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche. L'obiettivo è poi quello di approvare un progetto definitivo entro la fine della consiliatura che impegni anche il prossimo Consiglio. 

Ha poi informato i giovani che è allo studio del Consiglio il nuovo regolamento sulla street art che definirà con maggiore precisione il tipo di interventi ammessi e i luoghi deputati. La fondazione ha invitato l'assessora ad ascoltare e accogliere alcune delle esigenze espresse dai giovanissimi, dando un segnale di attenzione alle sollecitazioni che giungono dalla società civile.  

Maurizio Simionato si è soffermato sui temi della sicurezza e ha illustrato alcune delle misure che l'amministrazione intende adottare per garantire una maggiore sicurezza dei cittadini.

Come a Mira, Beppe Vitale ha raccontato in chiusura un pezzo della vicenda di Antonino Caponnetto e della propria esperienza di investigatore contro la mafia. E di nuovo le sue parole hanno suscitato emozione e grande interesse, lasciandoci alla fine arricchiti dai comportamenti e dalle scelte di uomini e donne che hanno compiuto il proprio dovere.

Il tempo è trascorso in fretta e il Consiglio comunale previsto alla fine dell'incontro ci ha fatto chiudere senza poter fare nemmeno un minuto di ritardo, soddisfatti di questa ulteriore coincidenza: parlare di temi che riguardano tutti in contesti diversi ma comunque significativi.

Con tutti l'appuntamento è al prossimo martedì 14 maggio. 


Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino

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