lunedì 25 marzo 2019

Quattro appuntamenti fra Toscana e Sicilia


Martedì 20 Marzo quattro appuntamenti delle giovani sentinelle: uno a Prato in Toscana e tre incontri in Sicilia a Corleone, Bagheria e Chiusa Sclafani.

In mattinata sono i più piccoli della scuola primaria del comprensivo G. Vasi di Corleone a riempire l'aula consiliare Bernardino Verro. Ad accoglierli il presidente del Consiglio, Pio Siragusa, e l’assessore all'Istruzione e alla Legalità, Walter Rà.

Il tema scelto da bambini e bambine è stato: La difesa e la salvaguardia del verde, armati di un bel book in cartoncino, disegnato da loro e da foto storiche raccolte dagli archivi, hanno esposto il loro lavoro riguardante l'antica villa comunale.

Frutto del paziente lavoro svolto in questi mesi con le loro insegnanti, Lucia Di Fulco, Ivana Di Cristina e Rosalia Monasseri, ne hanno tracciato la storia dagli anni 30 dello scorso secolo, al 2000: la sua trasformazione nel tempo, la presenza di statue e lapidi dei suoi personaggi celebri e le sue bellezze. Oggi è in declino, le palme sono attaccate dal punteruolo rosso, insetto che le porta a seccare, i vialetti non sono sicuri, le panchine sono rotte. In un altro cartellone, dal titolo Interventi e suggerimenti, hanno inserito le loro proposte. Hanno disegnato le aiuole, altre piante, le panchine nuove e le fontane, senza tralasciare lo spazio giochi.

Ha preso la parola Pio Siragusa che li ha informati dello studio di un regolamento chiamato patti di collaborazione o patto di amicizia che prevede il coinvolgimento degli anziani e dei cittadini a collaborare con il Comune in forma gratuita per la vigilanza o cura delle piante. Nel rivolgersi a bambini e bambine Walter Rà ha sottolineato che il suo ruolo con delega alla legalità non è solo lotta alla mafia ma anche la lotta quotidiana al rispetto delle regole. Ha voluto rievocare anche lui un po’ di storia sulla villa, quando non era al centro del paese in quanto il borgo era piccolo e la villa era un bosco chiamata la selva la cui cura era affidata al vicino convento,  gli alberi erano platani e solo più tardi furono piantate le palme. Vi è oggi allo studio la piantumazione di platani nella villa e il rifacimento del piazzale Leoluca Pollora che servirà da parcheggio per l'ospedale e le scuole. Nel programma è inserita anche la villa. Ha concluso con l'impegno di fare sua la proposta di migliorare i giochi per i bambini.

La Fondazione ha proposto l'idea, suggerita dai ragazzi di Cicciano (NA) e di altre scuole, per la piantumazione di alberi mangia veleni anche in previsione dell'alto tasso di inquinamento che le auto possono causare nel parcheggiare. Abbiamo parlato anche dell'esempio dei bambini di Castelvetrano che hanno presentato al Prefetto le loro idee degli anni precedenti con un patto di corresponsabilità. Con l’accogliere da parte dell'amministrazione di Corleone alcuni suggerimenti dei propri giovanissimi cittadini, questi ultimi hanno ritrovato coraggio e spunto per ripresentare anche loro i lavori dello scorso anno che lamentavano la presenza di buche per le strade e la scarsa illuminazione delle stesse, oltre alle perdite di acqua lungo alcune con il pericolo di nuovi smottamenti per il paese. 

Nel suo intervento Angelo Corbo ha ringraziato bambini e bambine che hanno dimostrato, nelle loro azioni di volersi prendere cura del proprio paese, cosa vuol essere cittadini attivi, vera speranza di un cambiamento per Corleone che non deve essere ricordata per aver dato i natali a mafiosi. Ha ricordato loro di continuare a vigilare affinché le promesse vengono realizzate.

Come tanti menestrelli ci mettiamo in viaggio per ascoltare e narrare altre storie, in nuovi luoghi, buoni propositi di ragazzi e ragazze che con il loro esercito di insegnanti vogliono essere i custodi dei valori. Nella sala consiliare del comune di Chiusa Sclafani sono le sentinelle dell'Istituto comprensivo G. Reina ad essere protagonisti della serata. 

L'Istituto comprende oltre quello di Chiusa altri due plessi che si trovano in due comuni differenti: Giuliana e Contessa Entellina che incontreremo domani. Il tema è comune per tutti: Ci vivo… Non me ne vado!. Giovani, formazione, territorio, lavoro. Presente il sindaco Francesco Di Giorgio, l'assessore Agata Milazzo, la dirigente scolastico, Francesca Cusumano e a sostenere e incoraggiare i suoi ragazzi in questa prima esperienza di percorso alla cittadinanza, l’insegnante Antonella Campisi.

Con l'aiuto di un power point e grazie alla collaborazione del tecnico della scuola i ragazzi hanno voluto raccontare le bellezze del loro territorio a partire dalla storia del loro patrimonio storico artistico  che hanno approfondito, in questi mesi a scuola, dividendosi in gruppi, con ricerche storiche degne di essere utilizzate dalla propria amministrazione per rilanciare, a livello turistico, l’immagine del paese. Hanno evidenziato gli aspetti positivi ma anche le emergenze a partire dalle difficoltà di fruizione dei monumenti in quanto risultano chiusi tranne nelle ore di culto. 

Sono passati allo studio dell'economia locale, l'agricoltura, le realtà produttive di rilievo: produzione di arance, pesche, ortaggi, formaggi e altri prodotti che vengono esportato in tutto l’Italia. Fauna, flora, parchi naturali che fanno di queste zone bellezze tutte da sfruttare e con essi creare possibilità di lavoro. Una slide riporta una frase: «la scuola è il passaporto del futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo». Hanno ricordato la nostra meravigliosa Carta costituzionale e i suoi articoli non applicati. 

Una mappa del nostro Paese mette in rilievo che un quinto dei comuni d'Italia è in cammino verso il nulla: ghost town (città fantasma) abbandonate e lasciate ad inselvatichire. Un gruppo di ragazzi e ragazze si sono poi avvicendate nelle richieste e nelle proposte alla propria amministrazione.

Ha preso la parola il sindaco che ha cercato di rispondere alle domande dei giovani. In merito al campo sportivo, fa sapere il sindaco, attualmente è abbandonato e recintato e gli atti vandalici hanno peggiorato il suo degrado. Il primo cittadino ha risposto che i tempi di recupero saranno lunghi in quanto i costi di spesa sono aumentati anche in base alle nuove normative di sicurezza.

A sua volta ha lamentato la carenza di aiuto da parte della Provincia riguardo la viabilità che non permette in tempi brevi di raggiungere le città principali e con conseguenze negative anche per l'economia locale. Nei periodi invernali le problematiche peggiorano o addirittura diventano drammatiche in merito alla sicurezza. A causa di frane quest'anno il paese è rimasto isolato per alcuni giorni. Agata Milazzo è intervenuta su alcune questioni relative all'ambiente: l'amministrazione si sta impegnando riguardo la raccolta degli oli esausti, sul biodistretto del cibo ed è disponibile al coinvolgimento dei ragazzi su iniziative da loro proposte.

Ha preso la parola Angelo Corbo, fino a quel momento silenzioso e senza che lo avessimo annunciato prima in quanto volevamo fare una sorpresa ai ragazzi. Ha dichiarato che pur siciliano non conosceva questo angolo della provincia di Palermo, ha elogiato i ragazzi per il bel lavoro fatto e l'amore espresso per la propria terra, questo fa di loro la speranza per il nostro Paese ma anche per chi non ha avuto il coraggio di rimanere a combattere contro la mafia e quella parte della politica corrotta.  

Abbiamo invitato l'amministrazione ad essere presente all'incontro provinciale per inoltrare insieme ai giovani cittadini un programma di viabilità che possa portare sviluppo e dignità ai cittadini che vi abitano.

Nelle stesse ore anche le sentinelle di Bagheria erano pronte al confronto con la propria amministrazione. Bambini e bambine della Direzione Didattica Statale G. Cirincione 2° Circolo guidate dalle loro insegnanti referenti, Gaetana Gallina e Vincenza Ventimiglia hanno proposto il loro tema della mattinata: Adozione del cortile della scuola Cirincione.

Con loro i più grandi dell'Istituto Tecnico Commerciale Statale L. Sturzo che hanno accolto i più piccoli nella propria scuola e l'instancabile dirigente di entrambi gli istituti, Vito Cudia, a guidare i giovani. Il tema del confronto con l'amministrazione dei più grandi è: ValorizziAMO il nostro Istituto“mettiamoci in gioco".

Dobbiamo notare che ancora una volta l'Amministrazione comunale della città è stata poca attenta, distratta, a non dare un segnale di  impegno nei confronti dei propri giovani cittadini ospitandoli in una delle sale del governo della città. Disattenzione che si leggeva sin dal saluto dell'assessore all'Istruzione, Romina Aiello e della sua dichiarazione: «grazie di avermi ospitata!».

Pasquale Calamia nostro referente per Trapani e Palermo ha dato la parola a Vito Cudia e agli insegnanti per introdurre le proposte dei giovani in merito al loro bene comune: la scuola. Sono seguite le testimonianza attraverso interviste. Poi i giovani hanno cantato l'inno regionale da loro composto, che è stato fatto proprio da tutte le scuole siciliane che partecipano al progetto e che canteranno insieme ad ottobre alla Conferenza finale: Oltre il silenzio. Contro la mafia, contro la corruzione, contro il degrado, contro chi avvelena questa terra, contro chi non permette ai giovani di avere un lavoro, LORO NON VOGLIONO STARE IN SILENZIO!

È seguito il video dal titolo: Il nostro sogno che racconta come, mettendosi in gioco in prima persona, vogliono la loro scuola messa in sicurezza di alcune parti strutturali, ma anche la loro idea di una piazza coperta antistante l’ingresso dell’istituto in modo che divenga il cuore pulsante di ogni attività della scuola.

Hanno preso la parola i ragazzi delle classi quinte che hanno deciso, dopo essersi confrontati a lungo, di adottare il cortile della scuola allo scopo di studiarlo e migliorarlo. Hanno analizzato le sue condizioni e sono giunti alla conclusione che, con un po’ di impegno e collaborando in prima persona possono renderlo agibile e fruibile per tutti. Hanno provveduto a pulire le aiuole e tutti gli angoli del cortile; curato il giardino piantando delle erbe aromatiche e togliendo le erbacce; stanno provvedendo a preparare dei contenitori dove poter riporre i rifiuti.

Sono passati poi, armati di disegni, a proporre all'amministrazione di intervenire su: panchine dove potersi sedere, conversare, studiare; la realizzazione di una fontanella che possa servire anche per annaffiare le piante; il posizionamento di lampioncini che illuminino il cortile nelle ore pomeridiane e serali. I giovani hanno fatto notare che partecipando ai corsi pomeridiani escono da scuola col buio e non riescono a vedere dove mettere i piedi! Importante è una recinzione da collocare sui muretti più alti che circondano il cortile per prevenire intrusioni e atti vandalici; un altro bisogno trascurato dagli adulti è l'area giochi posta nel cortile. Psicologi e pedagogisti fanno capire che il gioco è tra le attività ritenute fondamentali per il corretto sviluppo delle abilità cognitive e per questo motivo ragazzi e ragazze hanno sommerso di domande i presenti: «perché i nostri insegnanti si ostinino a vietarci di utilizzare i giochi?». Noi giriamo la domanda a voi: «Perché non li possiamo usare?». Continuano rivolgendosi all'Amministrazione: «Possiamo sperare di riuscire a recuperare questa preziosa risorsa?». Inoltre chiedono di usufruire della casa dell'ex custode come laboratorio scientifico e biblioteca dal momento che hanno tanto materiale a disposizione ma non hanno spazi dove poterlo collocare.

Anche i rappresentanti di istituto hanno chiesto all'assessore la possibilità di realizzare dei murales nella scuola e rifare il prospetto esterno. Ma giovani e insegnanti hanno fatto notare la necessità urgente per la messa in sicurezza della copertura della scuola.

L’amministrazione ha preso l’impegno che porrà in atto tutte le iniziative possibili per la messa in sicurezza. La Fondazione ha sollecitato ragazzi, insegnanti e, genitori non presenti, a vigilare affinché dalle promesse si passi ai fatti. Aggiungiamo un suggerimento fatto da nonno Nino Caponnetto: «ragazzi il futuro è nelle vostre mani ma state attenti e vigili perché qualcuno ve lo può scippare». Con questi intendimenti ci siamo dati appuntamento per il 7 maggio ospiti della Città Metropolitana alla quale i più grandi esporranno le loro proposte essendo l'ente competente del loro Istituto, senza dimenticare che il terzo incontro serve anche ai giovani di ogni scuola a illustrare il proprio percorso, i risultati, i metodi a compagni e compagne delle altre scuole e a conoscere problematiche, soluzioni, sollecitazioni delle altre scuole.


Le giovani sentinelle di Prato: tecnologie per giardini pubblici e attenzione al WEB
Il secondo incontro a Prato con i giovanissimi degli istituti Cicognini e Cironi, e i più grandi del Dagomari si è svolto nel convitto nazionale statale "Francesco Cicognini”, fondato nel 1865 nel centro della città. Una struttura imponente di architettura affascinante dove vengono in mente romanzi di De Amicis ma anche Hogwarts, il collegio magico di Harry Potter.
Nei corridoi, al nostro arrivo, folle di studenti di tutte le età e di tante nazionalità che abitano le austere aule e refettori e molti di loro, provenienti anche da nazioni lontane, vivono proprio nel convitto che li ospita completamente. 
Il Cicognini è leggendario e non manca di mantenere le promesse a chi arriva davanti alla facciata immensa e imponente. Gli studenti e le studentesse che hanno partecipato al progetto li troviamo infatti nel bellissimo e affascinante teatro della struttura, dove certamente appariva e studiava anche uno dei celebri iscritti, Gabriele D’Annunzio.
Le tre scuole erano rappresentate in gran numero e la platea dell’austero teatro era completa. Ma il fascino del passato non ha certo influenzato gli studenti che hanno presentato lavori e progetti di urgente attualità e anche rivolti al futuro.
Hanno iniziato quelli del Cicognini, classi prime, seconde e terze, accompagnati dal professor Alessandro Chianese,  che hanno affrontato un tema a dir poco scottante e fortemente attuale: la conoscenza della Costituzione della Repubblica Italiana e quanto sia poi realmente attuato della legge fondamento del nostro Stato.
I ragazzi hanno effettuato un sondaggio tra i compagni più giovani chiedendo anche semplicemente se si sapesse cosa sia la Costituzione e se si conoscesse almeno qualche articolo di essa. Ma i risultati sono stati poco consolanti.
A fronte della dichiarata ignoranza, i ragazzini intervistati hanno espresso il desiderio di saperne di più sulla Costituzione e su questo l’assessora Ciambellotti è intervenuta ricordando come dal ministero siano state emesse a suo tempo direttive precise su come collegare ogni materia insegnata alla conoscenza e alla Educazione civica che ovviamente comprende per prima la conoscenza della nostra Carta Costituzionale.
I ragazzi del Cicognini hanno evidenziato come invece manchi un insegnamento su questa legge pilastro del nostro vivere anche a fronte del fatto che viene considerata la più bella del mondo ma, nonostante questo, pochi la conoscono.
Mariagrazia Ciambellotti, che è assessore all’Istruzione, ha ricordato come il lavoro sulla Costituzione coinvolga tutte le istituzioni, e ha invitato i ragazzi ad assistere al lavoro che si svolge nella sala consiliare del Comune, che è la stanza più importante per il governo della città, e si è ripromessa di incontrare ragazzi e ragazze per illustrare cosa si fa nella “stanza di tutti”, e non di qualcuno, in particolare per scoprire che lavorano il sindaco, gli assessori, i consiglieri. 
Poi hanno preso la parola i ragazzi del Cironi, classi 3 A, 3 D, 3 H, 3 G, seguiti dai loro insegnanti Martina Cavaciocchi, Francesca Noci, Antonella Pasquarè. Roberta Turchi e Elena Ferretti, che hanno parlato con le immagini del video da loro realizzato.
Occhi aperti è il titolo del lavoro 
Il lavoro è centrato su due giardini pubblici, quello di via Firenze e il giardino della Repubblica.
I ragazzi hanno effettuato una ricerca sul posto e documentato le problematiche principali. In particolare hanno auspicato la riqualificazione del giardino in via Firenze, buio e nascosto nelle ore serali, pericoloso per un giovane.
Il giardino è spazio sporco e abbandonato, poco raccomandabile la frequentazione notturna, i giochi per bambini sono danneggiati. Visto che i bar sono frequentati da adulti non sempre simpatici, hanno pensato a un chioschetto per l'estate assieme a riparazioni varie e riattivazioni, certi che con le modifiche sarà possibile contribuire a fermare il degrado.
Sui giardini della Repubblica, il secondo luogo da salvaguardare, si sono realizzate interviste a cittadini e cittadine, dalle quali è emersa una lista di interventi urgenti e i ragazzi hanno pensato di suggerire la figura di un volontario per curi e controlli l’area grazie anche alla auspicata collaborazione fra cittadini e istituzioni.
Giustamente i ragazzi hanno posto in modo prioritario l’esigenza della “bellezza” di un luogo dove si deve stare bene e che non può essere grigio e triste, ma il giardino ideale, pulito con giochi ben tenuti senza troppi divieti, colorato e dotato di illuminazione giusta evitando lampioni stradali ma utilizzando fonti di luce creative e allegre come lampioni a forma di fiori, come esistono ad esempio in giardini israeliani.
Interviste a giovani e adulti hanno evidenziato l’esigenza di una maggiore sicurezza specie notturna di questi giardini e ancora una volta la scarsa illuminazione. Problema che abbiamo sentito ripetuto praticamente in tutte le scuole dove ci si è occupati di spazi pubblici.
"Dateci la possibilità di alzare gli occhi al cielo e di vederlo pulito" ecco la conclusione del lavoro dei ragazzi del Cironi.
Mariagrazia Ciambellotti è intervenuta ripetutamente senza retorica o formalismi, spiegando alcuni problemi. La scuola dell'infanzia che occupa con il suo cantiere larga parte dei giardini è una scuola nuova che occuperà una parte del parco, ma in quella scuola ci saranno nuove sezioni e quindi accoglierà più bambini. Il parco sarà parzialmente sacrificato ma l’asilo avrà una caratteristica speciale: fra aula e aula ci sarà uno spazio aperto dove ogni classe potrà coltivare un orto!

Riguardo alle proposte per l’adeguamento del giardino di via Firenze l’assessora accoglie la proposta e si impegna a parlarne con l'assessore competente.
Per ultimo sono arrivati gli studenti del Dagomari, di terza e quarta, accompagnati dal prof. Funzi e dalla collega Donatella Tripicchio. 

I due insegnanti, per loro stessa ammissione, non sapevano assolutamente niente dell’argomento che i loro studenti volevano affrontare e avevano anche qualche perplessità su affrontare il DARK e DEEP WEB.

Gli studenti hanno scelto e centrato totalmente il campo di battaglia globale tra potenze e popoli, tra democrazie e dittature, che si sta combattendo al punto che per alcuni la terza guerra mondiale è in corso proprio nel DARK WEB.

“La rete DARK e DEEP rappresenta l’80% del web. In pratica noi normalmente utilizziamo solo il 20 per cento della rete” e già troviamo di tutto.

Per descrivere il Deep and Dark web si pensi agli iceberg. Quello che emerge è quello che tutti vediamo.
Il Dark web è la parte inaccessibile dove si trovano una serie di traffici illeciti e c'è il mercato illegale armi, tanto per fare un esempio. Altri tre settori per il dark web: pornografia infantile, acquisto di documenti illegali, un portale per contattare dei killer professionisti e tutto si può pagare grazie al bitcoin, moneta virtuale più nota ma non certo l’unica. Monete delle quali non è possibile rintracciare il proprietario.

Quali le possibili soluzioni? Come ci difendiamo dal dark web? I ragazzi del Dagomari si pongono giuste domande dalle risposte in larga parte irrisolte.

Bisogna anche tenere presente che il Dark Web è stato ideato non certo come mercato planetario per i peggiori criminali ma come rete protetta per garantire lo scambio anonimo di dati e altro. Non sfugge ai ragazzi che si tratta di un sistema a “doppia lama”, infatti in molti Paesi dove non esiste la libertà, i dissidenti e i resistenti utilizzano proprio il Dark Web per organizzarsi. Anche se fosse possibile neutralizzarlo, questo farebbe il gioco di potenze reali o virtuali che lavorano assiduamente per debellare qualsiasi libertà di pensiero.

Mariagrazia Ciambellotti ha lanciato a questo punto un appello accorato alle coscienze dei ragazzi, unica barriera certa contro le illegalità. Le prospettive inquietanti e la possibilità di divenire criminali con facilità, impongono la necessità della formazione ad una coscienza e ad un sentimento di legalità. Seguire la propria coscienza, che sa chiaramente dove sta il bene e dove sta il male, e scegliere sempre sono la forma di garanzia più efficace contro il dilagare del crimine.

La Fondazione ha ricordato come ci siano persone che vivono nascoste non perché criminali ma perché hanno avuto il coraggio di rinunciare a essere complici di criminali, come è accaduto ad esempio a tanti testimoni di giustizia, vite rovinate ma coscienze alte e pure per tutti noi. E con i moniti a scegliere secondo coscienza ci siamo dati appuntamento al prossimo incontro del 3 maggio.




Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino, Claudio Gheradini e Pasquale Calamia

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