Venerdì 8 marzo le giovani sentinelle dell’istituto Rolando da Piazzola a Piazzola sul Brenta si sono ritrovate con il sindaco, Enrico Alfonso Michele Zin, nell’auditorium della propria scuola, sufficientemente ampio per accogliere ragazze e ragazzi delle cinque classi che hanno partecipato al progetto.
Appuntamento mattutino perché, sempre nella stessa scuola, abbiamo offerto una riflessione sulle attività di Antonino Caponnetto in ricordo del quale nel 2003, pochi mesi dopo la sua morte, era stata piantato un acero che, oggi, ha accanto una targa.
Nell’introdurre i lavori abbiamo ricordato la giornata dell’8 marzo e la questione delle donne è un problema molto sentito fra giovani e giovanissimi, come abbiamo fatto esperienza nel corso degli anni con il nostro progetto, perché talvolta è stato oggetto di discussione e di confronto, con esiti e riflessioni interessanti in alcuni casi, la questione dei femminicidi. Ultimi, lo scorso anno, ragazze e ragazzi dell’Istituto Scalcerle di Padova avevano proposto dati, suggerimenti, osservazioni, considerazioni sul tema e il nostro auspicio è che tutti i pensieri siano condivisi e divengano patrimonio comune. Abbiamo voluto ricordare il numero alto delle vittime, dato spesso dimenticato, per mettere ancor di più in rilievo la necessità di un mutamento profondo e radicale nel nostro modo di pensare che esige una educazione ai sentimenti, al rispetto dell’altra, accanto all’educazione alla legalità per la quale ci battiamo da tanto tempo.
Non ha voluto sottrarsi alla giornata dell’8 marzo e dei suoi tanti significati neanche il sindaco che ha letto, con non poca commozione, un testo scritto alla figlia per ricordare il suo impegno di uomo a rendere questo mondo più abitabile per le donne, tutte.
Poi hanno preso la parola ragazzi e ragazze, a turno, per raccontare prima il proprio percorso, lo studio della Costituzione e la partecipazione alla Marcia della Pace Perugia Assisi e, successivamente, il proprio progetto.
Urbs picta, e nel titolo vi è tutta l’orgoglio intellettuale e la passione giovanile, è il tentativo di costruire un strumento virtuale per chi visita la città di Padova che sia una guida dei capolavori. E l’intento è quello di allargare il raggio anche al proprio comune che ha dato i natali a Rolando da Piazzola, giurista e uomo politico, cui è intitolata la scuola.
Il sindaco ha apprezzato il lavoro svolto e ha espresso interesse per la proposta di Urbs picta e ha inoltre invitato i giovani, in piccoli gruppi, negli uffici comunali affinché facciano esperienza del lavoro di governo della città seguendo le diverse pratiche proprie di un’amministrazione. Un piccolo passo interessante per far crescere l’interesse e la curiosità per il compito difficile di governare una comunità.
Antonino Caponnetto: legalità, cittadinanza e Costituzione
Per arricchire l’offerta delle Giovani sentinelle abbiamo immaginato anche percorsi originali di studio e approfondimento. Uno di essi è la conoscenza di Antonino Caponnetto.
Nel 2003, qualche mese dopo la sua morte nel giardino intono all’edificio scolastico fu piantato un acero in memoria del giudice padre del pool antimafia. L’albero è cresciuto e ha radici forti e profonde che esprimono il valore della legalità. Accanto all’albero è stata posta una targa e Amelio Anzeliero, che è stato un insegnante della scuola e il promotore dell’iniziativa di piantare l’acero ha letto una poesia.
Noi abbiamo raccontato la vicenda di Antonino Caponnetto, l’arrivo a Palermo e la costituzione del pool antimafia, il significato e gli obiettivi di quella scelta che ha dato tanti frutti, l’intuizione di una modalità nuova di combattere la mafia con gli strumenti del diritto, rispettando le regole.
Ha proseguito poi a raccontare e a tenere viva la memoria degli uomini giusti come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino perché la memoria è un elemento costitutivo del nostro abito di cittadini senza la quale non possiamo condividere appieno valori e principi.
Ma ad Antonino Caponnetto va riconosciuto anche un altro merito, quello lontano di essere stato il primo ad aver sottoposto alla Corte Costituzionale i propri dubbi su alcune norme del vecchio Codice fascista. E i suoi dubbi hanno trovato conferme nelle prime due sentenze della Corte che ha avviato, grazie alle sollecitazioni di Antonino Caponnetto e di tanti altri giudici, una ripulitura dei nostri Codici dalle norme emanate dal regime fascista, consentendo alla nostra democrazia e alla libertà di dispiegarsi.
A ragazzi e ragazze abbiamo regalato il libretto che racconta la vicenda umana e professionale di Antonino Caponnetto.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
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