martedì 5 novembre 2019

Le giovani sentinelle iniziano un nuovo anno in difesa dei valori Costituzionali

Lunedì 4 novembre hanno preso il via gli incontri delle Giovani sentinelle in Toscana. 

Nonostante i tagli ai già pochi finanziamenti, non possiamo dire no alle richieste di tante scuole, agli insegnanti e alle migliaia di giovani che vogliono essere protagonisti del proprio futuro. Per rispondere ai loro bisogni, non lasciarli soli, questa mattina abbiamo tenuto quattro incontri: due in provincia di Firenze e due in provincia di Arezzo.

Nella città di Petrarca a darci il benvenuto sono i giovanissimi della classe prima del Liceo Piero della Francesca con i loro storici insegnanti, Daria Meazzini e Agostino Fabbri, nostri compagni di viaggio oramai da dieci anni. 

Ad aprire i lavori, una canzone di Fiorella Mannoia, il cui testo racchiude l’intendimento e il programma non solo della scuola aretina ma - siamo certi - di tutte le scuole e di tutto il progetto Giovani sentinelle. Mentre scorreva il testo: «È una regola che vale in tutto l’universo. Chi non lotta per qualcosa ha già perso. E anche se il mondo può far male non ho mai smesso di lottare», ancora una volta il linguaggio della musica faceva riflettere più di ogni altra cosa: i tanti temi affrontati in questi anni con impegno ed entusiasmo da parte di ragazzi e ragazze guidati da insegnanti coraggiosi: contro le dipendenze, in difesa dei monumenti e dei propri territori, immigrazione, contro il razzismo, in difesa dei più deboli, contro il bullismo, la violenza sulle donne e tanti altri temi. 

Ad Arezzo e in alcune altre città, questi temi sono passati nell’indifferenza più totale da parte di alcune amministrazioni locali.

Ci vengono in mente le parole di Antonino Caponnetto quando incitava i giovani a non  mollare dicendo: le battaglie in cui si crede non sono mai perse! O una famosa frase: resistere, resistere, resistere. E dopo i fattacci degli ultimi tempi siamo ancora più convinti di stare accanto, o ancora meglio, dentro il tempio della scuola!

Di tutt’altra natura l’appuntamento dei giovani di Anghiari. All’ingresso della scuola ad attenderci il sindaco e l’assessore che pur non coinvolti in questa prima fase hanno voluto far sentire la loro vicinanza con un saluto ai giovani cittadini, alle loro nuove proposte. Due anni fa i ragazzi hanno chiesto al loro sindaco la progettazione di cestini per i rifiuti, in particolare delle cicche delle sigarette, prevedendo anche una cartellonistica per la sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente, da collocare nel loro splendido centro storico. 

Il progetto che coniuga tradizioni, arte e bellezza è stato interamente realizzato da ragazzi e ragazze ed è in fase esecutiva. Subito dopo partendo dalle esperienze vissute è nato un interessante dibattito anche sulle basi di quello appena concluso con i loro coetanei di Arezzo. È emerso la necessità di cambiare strategie grazie anche ai confronti avuti dalle conferenze finali. La scelta soprattutto nei terzi appuntamenti provinciali di maggio, di non rincorrere quelle istituzioni che hanno mancato gli appuntamenti o sono state restie al confronto o a concedere le sale. Il confronto avverrà fra scuole della stessa provincia che si confronteranno sui singoli temi scelti facendoli propri e, nel contempo, dividendosi in gruppi e tenendosi in rete, prepareranno le conferenze finali del prossimo ottobre che le vedrà protagoniste e partecipi al confronto con senatori e deputati. Un altro punto emerso nella mattinata è stato il bisogno di coinvolgere e cercare coesioni con altri loro coetanei sotto la regia dei loro insegnanti. 

Quelli del liceo di Anghiari, non essendo più sotto la direzione di Arezzo, ma facendo parte dell’IIS G. Giovagnoli di San Sepolcro, hanno deciso di coinvolgere nel progetto coetanei e coetanee del nuovo istituto chiedendoci di ritornare in questa nuova scuola per il 14 di novembre. Abbiamo subito accettato la loro proposta in contrapposizione a chi, con i tagli a finanziamenti ai progetti di educazione civica, pensa che non sia più un’emergenza il fascismo, il razzismo  o che i mafiosi, che si sono macchiati di decine e decine di delitti non meritano l’ergastolo, dimenticando che cosa nostra pur di fare abrogare o attenuare il regime dell’articolo 41bis del Codice penale ricattò lo Stato negli anni 1992-1994 a suon di bombe.

Del terzo appuntamento, occasione di scambio e condivisione fra studenti e studentesse che vengono da scuole e da esperienze diverse in modo da sedimentare i temi oggetto di riflessione e approfondimento in più luoghi, di promuovere la migrazione delle buone idee e delle pratiche di cittadinanza fra gruppi più estesi, abbiamo parlato con giovani e giovanissimi di Bagno a Ripoli. Prima con i più grandi delle tre classi dell’Istituto Volta Gobetti, veterani che hanno partecipato al percorso lo scorso anno e hanno messo a punto uno sciroppo antifumo, poi con le due classi, una prima e una terza, della media del Comprensivo Antonino Caponnetto sempre dello stesso Istituto.

In tutte e due i casi abbiamo voluto sottolineare il tema della responsabilità che ciascuno e ciascuna ha nella scelta di non voltarsi dall’altra parte, di non essere complice dell’indifferenza e della assenza di giudizi di fronte alle vicende umane. In questo brodo di coltura cresce la grande criminalità e il male diviene banale. Lo scambio e la discussione lasciano ben sperare che si irrobustisca un costume civico coerente con i nostri valori costituzionali.

Le giovani sentinelle iniziano un nuovo anno in difesa dei valori Costituzionali



Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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