Lunedì 11 novembre due appuntamenti con le Giovani sentinelle di Agliana e di Pescia.
All’Istituto Capitini ci hanno accolto ben cinque classi (una di veterani) per questa nuova avventura educativa. La scuola partecipa ai nostri progetti sin dal 2009 e in questi anni, abbiamo ricordato ai ragazzi e alle ragazze, sono stati tanti e molto interessanti i temi affrontati e incisive le proposte che abbiamo ascoltato e che i giovani hanno discusso con gli amministratori locali. Abbiamo voluto rammentare significativamente la “provocazione” di imbiancare la propria aula, a voler sottolineare l’attenzione e la cura per la propria scuola e a sfatare i mille luoghi comuni.
E dagli esempi del passato abbiamo preso il via per sollecitare studenti e studentesse ad un rinnovato impegno, che è poi l’esercizio di una cittadinanza attiva e responsabile, a sperimentare questo abito civico in virtù del quale possiamo contrastare efficacemente malcostume e illegalità. Proprio quel malcostume e quella illegalità che consente alle organizzazioni criminali di “fare affari” anche in Toscana, dove non sono pochi i beni confiscati alle mafie, beni come la tenuta di Suvignano che ha aperto le proprie porte ai cittadini e alle cittadine, dopo che la sua gestione è stata assegnata alle Regione Toscana, grazie anche all’impegno di associazioni e del volontariato.
Abbiamo lanciato la nostra sfida ai ragazzi e alle ragazze dell’Istituto Capitini e con loro ci siamo dati appuntamento al prossimo martedì 3 marzo.
Nella città di Collodi ad attenderci per la prima volta, i ragazzi e le ragazze del liceo Lorenzini di Pescia con il loro insegnante, Giancarlo Carducci, che ha voluto fortemente questo progetto e che aveva già coinvolto i giovani in un incontro in Comune, alla fine dello scorso anno scolastico, in occasione della presentazione del volume di Angelo Corbo, La strage di Capaci.
Due classi, alcuni di loro già presenti in quella occasione, hanno seguito con attenzione e con curiosità il filmato che ha fatto conoscere loro il giudice Caponnetto, la sua attività a capo del pool antimafia e il suo impegno a favore della cultura della legalità. Di seguito ci siamo soffermati a ragionare della mafia, del riciclaggio del denaro, la sua capacità di coinvolgere chi ha messo al primo posto il “Dio denaro” ed è disposto a fare affari con loro contribuendo insieme ad inquinare l’economia legale, sottraendo risorse e mettendo a rischio la convivenza civile.
Il comportamento di una parte della politica che riporta ai tempi bui della nostra democrazia. Abbiamo parlato del progetto e di Antonino Caponnetto che esortava i giovani a fare politica, ma con la P maiuscola, e lo spirito del progetto sta proprio in queste sue parole che mirano a promuovere il confronto e lo scambio, il protagonismo di ciascuno per rafforzare e contribuire al benessere comune. Senza tale protagonismo, senza la partecipazione attiva dei cittadini non è possibile difendere la democrazia. Né sono da dimenticare le parole profetiche di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che incitavano i giovani a non girarsi dall'altra parte e ad impegnarsi a far camminare sulle proprie gambe le idee di libertà, di giustizia e responsabilità.
La visione del secondo filmato sui lavori svolti dai loro coetanei in tante parti d’Italia lo scorso anno e il silenzio partecipato che si percepiva nella sala fa ben sperare nella loro disponibilità a mettersi in gioco e sperimentare la forma di cittadinanza attiva e responsabile. Con orgoglio il loro insegnante Giancarlo Carducci ha voluto precisare che i ragazzi hanno già sviluppato alcune proposte sul loro tema che li vedrà protagonisti e propositivi alla discussione e al confronto di martedì 3 marzo con la propria amministrazione.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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