mercoledì 28 marzo 2012

INCONTRO CON IL LICEO ARTISTICO PETROCCHI DI PISTOIA



INCONTRO CON IL PETROCCHI DI PISTOIA



Lunedì 26 marzo secondo incontro con le ragazze e i ragazzi del Liceo Artistico Petrocchi di Pistoia. La classe terza che partecipa al progetto ci accolgono con Maurizio degli Innocenti, il loro insegnante.

La Fondazione ha aperto l'incontro illustrando i temi scelti dalle altre scuole e ricordando la promessa di richiedere agli amministratori di mantenere gli impegni assunti sui temi proposti negli scorsi anni. In particolare, i giovani pistoiesi hanno lavorato lo scorso anno sulla questione dell'acqua e della grande quantità di bottigliette quali rifiuti del suo consumo nelle scuole. Quest'anno hanno voluto riprendere il tema, guardandolo da un altro punto di vista. Hanno prodotto e illustrato uno storyboard di un videogiornale del 2020, quando l'acqua privatizzata sarà un bene preziosissimo che scatenerà gli appetiti criminali e la sete di guadagno di profittatori e non mancherà di favorire un mercato a prezzi più bassi su e-Bay, anche se non sappiamo di che acqua si tratti, proprio come il nitrito di sodio spacciato per sorbitolo acquistato su e-Bay che ha causato la morte di una giovane donna qualche giorno fa a Barletta.

Con tutti ci siamo dati appuntamento al pomeriggio, anche se alcuni di loro non potranno partecipare perché vivono nei comuni vicini e i recenti tagli al trasporto locale impediscono di fare tardi. Come l'acqua in bottiglia, splendida nemesi anche questa: il mezzo privato strumento massimo di libertà al pari delle bottigliette d'acqua è quello che produce il più grande inquinamento! Inquinamento che causa disagi e malattie e che assorbe tante risorse che non possono essere impiegate per il trasporto collettivo. E senza trasporto collettivo i giovani sono meno liberi di muoversi!

Alle 17.00, nella bella Sala del Consiglio del Palazzo comunale, le ragazze e i ragazzi della classe terza e due della classe quinta, in rappresentanza anche dei propri compagni e compagne che non hanno potuto intervenire perché in difficoltà a tornare a casa nel tardo pomeriggio, sono stati accolti dal vicesindaco e assessore comunale all'Istruzione, Mario Tuci. Erano pure presenti Paolo Magnanensi e Chiara Innocenti, assessori provinciali all'Istruzione e alle Politiche giovanili, che da sempre seguono con attenzione i giovani pistoiesi. Mario Tuci ha salutato i giovani e ha ribadito la disponibilità del Comune di Pistoia a proseguire nella collaborazione con loro, memore anche del bel lavoro fatto l'anno passato sui rifiuti.

La Fondazione ha voluto ribadire l'importanza di questi confronti perché lo spirito del progetto non è quello di aprire vertenze, ma offrire occasioni di dibattito, “risvegliare” dall'intorpidimento l'esercizio della democrazia e della partecipazione attiva, riscoprire il gusto del discutere insieme alla ricerca di soluzioni, vero antidoto al populismo e alla demagogia, cui siamo stati abituati negli ultimi due decenni dalla dittatura televisiva e a cui vogliono ancora confinarci i cosiddetti governi tecnici, esecutivi che mascherano ideologicamente le scelte politiche dietro una competenza tecnica apparentemente imparziale. Allora, con determinazione, occorre ribadire la centralità della discussione pubblica e richiedere atteggiamenti responsabili a chi ha la cura della cosa pubblica e comportamenti vigili, da autentiche sentinelle, a ciascuno di noi. Tali comportamenti sono tanto più necessari nei passaggi decisivi, nei momenti di crisi acuta, quando occorrono scelte difficili, e quello che stiamo vivendo è una stagione molto dura: ai cittadini sono richiesti sacrifici, ma non vediamo, in chi governa, altrettanta determinazione nel combattere la mafia, nel contrastare l'evasione fiscale e la corruzione, tutte scelte che consentirebbero di avere disponibili risorse per superare le difficoltà, ma anche per dare un segnale di aver cambiato indirizzo, oltre a significare in modo inequivoco di aver imboccato la via della legalità e del rispetto delle regole. Legalità e rispetto delle regole che latitano anche per quel che riguarda il tema dell'acqua, di cui si sono occupati i giovani di diverse scuole se, a distanza di quasi un anno, la volontà popolare che si è espressa in un referendum non trova ancora forma in decisioni politiche. Anzi assistiamo a tentativi, neppure tanto nascosti, di andare contro tale volontà. Proprio quegli stessi comportamenti che sembravano prevalere quando, due anni fa, si cercava di riproporre l'opzione nucleare, già sconfitta nel referendum del 1987, e si sperava ancora di riprendere in silenzio dopo il grave terremoto in Giappone una volta che si fosse allentata l'attenzione pubblica. Contro tali tentativi occorre schierarsi per poter credibilmente riconquistare la fiducia di giovani e dei cittadini tutti.

Il tema dell'acqua sollecita una capacità di prospettare soluzioni nuove, anche se in altri Paesi già sperimentate, come il doppio circuito dell'acqua potabile e non nelle abitazioni per i diversi usi, soluzioni che stimolano la ricerca e avviano il percorso virtuoso di nuovi stili di vita sobri e attenti alle risorse per i quali servono capacità scientifiche e audacia intellettuale, qualità che si coltivano con l'istruzione per la quale necessitano le risorse da sottrarre al malaffare, all'evasione e alla corruzione.

Prima delle ragazze di terza che quest'anno partecipano al progetto ha preso la parola Maurizio degli Innocenti, il loro insegnante che con la collega Angela Borselli guida, “senza rumore” e con grande competenza e passione, i giovani in questo bellissimo percorso, per ricordare che la proposta delle ragazze e dei ragazzi prosegue nello stesso solco degli anni passati, occupandosi di acqua, ma in modo diverso, mettendo al centro un aspetto che riguarda anche la democrazia nel nostro Paese.

I ragazzi e le ragazze hanno preso la parola per illustrare la loro “sorprendente” proposta: immaginare un videogiornale del 2020 che affronta l'emergenza dell'acqua privatizzata, divenuta un bene più prezioso dell'oro, e che è oggetto di speculazioni, accaparramenti criminali, lotte selvagge per poterlo avere. Lo storyboard che le due ragazze hanno commentato mostra in modo chiaro e limpido un futuro da brivido perché molti cittadini e cittadine rischiano di veder leso un proprio diritto fondamentale che, se violato, mette a repentaglio la vita stessa degli uomini e delle donne. Allo storyboard seguirà la realizzazione di un filmato vero e proprio ad opera degli studenti e delle studentesse, per il quale hanno già ricevuto l'autorizzazione della scuola, che presenteranno all'incontro finale di maggio.

L'assessore Tuci ha apprezzato il contributo dei giovani e ha ricordato l'importanza di rispettare l'esito referendario, espressione di democrazia partecipata, quale primo passo di un mutamento profondo nel modo di amministrare. Chi ha responsabilità di governo ha il compito di assumere tutti gli impegni per riprendere in mano il controllo di questo bene, ricercando le risorse necessarie e, in questo senso, si sta muovendo l'amministrazione comunale di Pistoia.

Chiara Innocenti ha ringraziato i giovani per il bel lavoro fatto e per la passione con cui si occupano dei problemi della propria comunità, per la chiarezza delle scelte e ha ricordato loro quanto sia importante fare attenzione a tutta la complessità del problema che richiede un impegno ulteriore perché le soluzioni siano credibili e realizzabili: il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua necessita di impegni precisi in termini di risorse e tempi certi nelle procedure.

Paolo Magnanensi ha elogiato ragazzi e ragazze e ha voluto aggiungere alcune indicazioni sul tema affrontato. Ha ricostruito la vicenda della gestione dell'acqua in Toscana in cui vi è una forte presenza del privato. Ora, si augura Magnanensi, dalla Toscana è necessario che venga un segnale forte di rispetto delle indicazioni referendarie, di ritorno alla gestione pubblica trovando le risorse

nella fiscalità generale. Si favoriscano, da parte del legislatore a tutti i livelli, quelle pratiche e quelle procedure virtuose, come il doppio circuito dell'acqua potabile e lo sviluppo della ricerca, come ha sottolineato pure la Fondazione, e al livello dei cittadini stili e modi di vita sobri.

Sergio Frosini della Cgil, nostra partner, ha voluto sottolineare la scelta del sindacato a fianco della Fondazione nel difendere la legalità, quella cornice di difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori così essenziale e significativa per poter costruire un Paese migliore. Sull'acqua c'è necessità di uno scatto della politica rispetto al passato perché ci vogliono risposte capaci di dare spazio alle istanze dei cittadini, oltre a ripensare modi e stili di vita.

Nel concludere, la Fondazione ha apprezzato grandemente le scelte degli amministratori sul tema dell'acqua e ha invitato loro e i propri partner a offrire spazi a questi giovani che vogliono proseguire nell'impegno quotidiano. Le giovani sentinelle che hanno partecipato al progetto quest'anno e negli anni passati hanno deciso di iscriversi ai campi di lavoro attraverso l’Arci e di trascorrere due settimane a Corleone, fra luglio e agosto, per continuare a testimoniare la loro scelta a favore della solidarietà e della legalità.

Con quelli del Petrocchi e con quelli del Capitini di Agliana ci ritroveremo il 23 maggio ospiti della Provincia di Pistoia. Data importante perché ricorre il ventesimo anniversario della strage di Capaci, che sarà ricordata nel pomeriggio sempre del 23 ad Agliana, ospiti dell'Amministrazione comunale con un incontro pubblico a cui seguirà una cena di sostegno alla Fondazione.



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