INCONTRO CON LE SCUOLE DI GROSSETO
Venerdì 9 marzo, a Grosseto, doppio impegno per il secondo appuntamento del progetto: con le due classi ad indirizzo informatico del Polo Bianciardi, nuova denominazione del professionale Einaudi, con le loro professoresse Laura Ciampini e Giuseppina Bacciarini; e con le due del Liceo Rosmini con le insegnanti Katia Bartali e Marilena Simoncelli presso la Cittadella dello studente.
Hanno aperto l’incontro Nicoletta, Daniela, Sofia, Federica e Giada del Rosmini, dichiarando che le classi hanno costituito una redazione a scuola per collaborare con il giornale online per ragazzi Dubidoo.it, presente a scuola con Marco Berni della società editrice Magazzinidelcaos.
Con le loro parole si comprende meglio il significato del progetto. «Durante questo anno scolastico “Le Sentinelle” hanno scelto di diventare redazione! Noi della 2H dell’opzione economico sociale siamo giovani “giornalisti” convinti che la cultura della legalità deve essere diffusa nelle azioni quotidiane, deve radicarsi profondamente nel sociale e, per questo, attraverso i nostri articoli, le interviste e i dibattiti vogliamo trasmettere il messaggio: “la legalità conviene!” Tappa fondamentale del nostro lavoro sarà conoscere la città in cui viviamo; la legalità comincia quando ci si sente parte attiva di un contesto quando, da anonimo spazio, la città diventa luogo di affetti, relazioni, progetti di vita. Quando è la città che fa posto ai giovani e non si limita a dare loro un posto. Solo se i giovani vengono messi nella condizione di “ascoltare” e non solo di sentire, di “capire” e non solo di sapere, si permette loro di sentirsi a pieno titolo cittadini consapevoli. Noi vogliamo riappropriarci dello spazio che ci spetta e lo chiederemo a gran voce! Seguite il nostro lavoro…»
In questa loro attività si occuperanno in particolare di legalità e sicurezza sul lavoro, con un occhio attento al lavoro minorile, e di legalità a Grosseto. In questo senso vi è stato uno scambio interessate con la scuola media inferiore Dante Alighieri dove i ragazzi e ragazze del Rosmini si sono calati nel ruolo di formatori.
Poi hanno preso la parola Matteo, Giona, Matteo e Igor del Polo Bianciardi per illustrare il tema da loro scelto dal titolo molto eloquente: Ci hanno venduto… la partita. Gli interessi della mafia nel mondo del pallone.
Il tema è di grande interesse in questo momento nel nostro Paese perché le indagini della magistratura hanno rivelato un vasto fenomeno di scommesse in cui sono coinvolti alcuni calciatori, che proprio per esser tali non dovrebbero puntare, e coinvolge anche organizzazioni mafiose di altri Paesi che hanno deciso di investire denari di provenienza illecita nelle scommesse per riciclarli. Con questa loro scelta, e il titolo non può essere che eloquente, ragazze e ragazzi hanno voluto lanciare un allarme perché si sentono espropriati anche della passione sportiva.
Ha preso la parola la Fondazione che ha richiamato all'impegno e alla responsabilità, qualità importanti se si vuole essere cittadini attivi, e ha ripetuto l'invito ad una presenza attiva e numerosa all'incontro con gli amministratori.
Al pomeriggio, nella Sala comunale, ad accogliere una delegazione di studenti e studentesse molto motivata del Rosmini, genitori e Fondazione l'assessore alla Sicurezza del Comune di Grosseto, Arsenio Carosi, intervenuto al posto della responsabile all'Istruzione che all'ultimo momento ha avuto un impedimento. Segnale importante questo di Grosseto, dove dimostra l'attenzione per il confronto con i propri cittadini facendo intervenire un proprio assessore senza riguardo alle competenze. Provenendo dall'associazionismo ha offerto una testimonianza di grande valore del significato dell'impegno quotidiano.
Spiace l'assenza della Provincia di Grosseto, sempre presente negli anni scorsi. Come già nel caso di quella di Arezzo nell'incontro dello scorso giovedì 8 marzo non vorremmo che ritenga di aver concluso la propria esperienza perché il confronto con i giovani deve essere costante e continuo.
La Fondazione ha elogiato le giovani giornaliste e la loro intuizione di quanto sia importante un'informazione libera, priva di censure e compromessi con i potenti, senza la quale non è possibile raccontare ciò che accade in una comunità e indicare tutti i segnali di allarme nei momenti critici. Solo una informazione di questo tipo è in grado di tenere desta l'attenzione sulle infiltrazioni mafiose quando vi sono amministratori distratti.
Gianni Bracciali della Cgil, nostro partner, ha apprezzato il lavoro dei giovani che contribuisce in modo significativo a porre l'attenzione sulle convenienze economiche dei comportamenti illeciti, anche di quelli piccoli quotidiani. Ritiene un bel segnale la decisione di occuparsi di lavoro e legalità anche perché si pone sotto i riflettori quella pratica del lavoro dipendente mascherato da autonomo con le partite IVA o di contratti a chiamate.
Giorgio Nucci dell'Arci ha ricordato quanto sia pertinente l'attenzione alle infiltrazioni mafiose nel territorio grossetano perché proprio a Gavorrano c'è stato il primo omicidio di mafia nella nostra regione. Si è soffermato sulla questione delle licenze edilizie divenute, in tempi di ristrettezze dei bilanci comunali per la scarsezza dei trasferimenti, una voce importante del bilancio, licenze che attirano come api al miele la “vorace capacità imprenditoriale” di qualche azienda collusa.
Marco Berni ha chiarito l'obiettivo del quotidiano online Dubidoo.it di costruire una rete di collaboratori e diffondere il giornale nelle scuole di Grosseto e Castiglion della Pescaia occupandosi di lavoro nero e sfruttamento minorile, anche con occhi e parole giovani.
P.S. dispiace l’assenza delle foto perdute nel trasferire i dati.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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