lunedì 5 marzo 2012

SECONDO INCONTRO CON IL MARCO POLO CATTANEO DI CECINA E L'ASSENZA GRAVE DELLA PROVINCIA DI LIVORNO


SECONDO INCONTRO CON IL MARCO POLO CATTANEO DI CECINA E L'ASSENZA GRAVE DELLA PROVINCIA DI LIVORNO

La Fondazione Caponnetto approda, venerdì 2 marzo, a Cecina per il secondo incontro con gli studenti dell’ISIS Marco Polo-Cattaneo. Ad attenderci le tre classi coinvolte: le 3A, B e C, con i loro insegnanti Giovanni Marra, Luciana Grechi e Andrea Rossi, nell’Auditorium di via Verdi, ospiti dell’Amministrazione comunale, che ringraziamo, perché la scuola non dispone di spazi adeguati. E proprio la scuola, gli spazi, il diritto allo studio sono il tema scelto dai giovani. Ciascun gruppo ha affrontato un aspetto particolare con interviste e raccolta dati.

La Fondazione ha dato il via ai lavori chiedendo ai ragazzi di illustrare la propria ipotesi di progetto e li ha sollecitati ad essere responsabili, credibili e a non aver timore in vista dell’incontro pomeridiano con gli amministratori locali. Superata la timidezza iniziale, tre di loro hanno introdotto ciascuno la propria parte e ne è nato un dibattito vivace e intenso. Un gruppo ha posto immediatamente la questione delle risorse tecnologiche della scuola, in particolare i software di grafica non aggiornati, indispensabili per il loro indirizzo di studio e la formazione professionale. Questa insufficienza come tante altre sono diffuse in tutte le scuole, frutto dei tagli operati in questi anni dai governi che si sono succeduti nell’ultimo ventennio. Né si può immaginare di risolvere il problema con scorciatoie, come quella di fare ricorso a programmi open source, perché poi, quando ragazze e ragazzi cercheranno un lavoro, si ritroveranno con aziende che avranno e richiederanno competenze con software professionali. La Fondazione ha preso l’impegno di sollevare la questione dei software al Tavolo della legalità presso il Ministero dell’Istruzione, chiedendo inoltre ai politici di sostenere una proposta perché i programmi informatici ad uso scolastico siano gratuiti o, tutt’al più, ad un prezzo veramente basso, volendo significare che anche le imprese hanno un dovere nei confronti della collettività: di restituire una parte della ricchezza prodotta oltre ad avere in futuro un ritorno con ragazzi preparati.

L’altro gruppo ha posto il problema della palestra chiusa dai Vigili del Fuoco per inagibilità. Le richieste dei giovani si sono scontrate con “il solito ritornello” che mancano i fondi. Pur in presenza di una difficile situazione economica, la Fondazione torna a ribadire, e lo farà fino a quando avrà voce, che chi ha responsabilità di governo deve scegliere quali priorità avere nell’azione amministrativa. E la scuola per noi è una priorità, da finanziare con una rigorosa lotta all’evasione fiscale e alla mafia.

Maurizio Pascucci dell’Arci, nostro partner, ha voluto sottolineare l’importanza di questa esperienza, vero e proprio esercizio di democrazia che richiede, da parte di ciascuno, un’assunzione di responsabilità, senza la quale non può esserci possibilità alcuna di cambiamento.

In merito alla responsabilità richiesta a ragazzi e ragazze, dal dibattito è emersa, in tutta la sua gravità, l’assenza degli studenti eletti negli organi collegiali, nonostante avessero avuto il permesso dalla scuola ad essere presenti all’incontro, il cui tema era di importanza rilevante per tutti i giovani. Nel dibattito, molti dei ragazzi e delle ragazze hanno riconosciuto la leggerezza con cui si scelgono i propri rappresentanti, comportamento questo molto simile a quello degli adulti nello scegliere i politici. Si sono ripromessi di parlarne nelle loro assemblee.

In conclusione abbiamo chiesto a tutti di essere presenti all’incontro serale, al quale invitare i propri genitori e amici, a voler sottolineare l’importanza della partecipazione e del protagonismo dei cittadini alle scelte relative il governo della propria comunità.

Alle 17.00, sempre nella stessa sala, un folto gruppo di studenti, alcuni con i propri genitori, gli insegnanti e la Fondazione hanno incontrato il vice sindaco e assessore all’Istruzione di Cecina, Antonio Garigali. Una brevissima illustrazione del progetto ai genitori ha introdotto il dibattito. Due ragazze e un ragazzo hanno illustrato in modo chiaro i problemi della propria scuola, chiedendo risposte chiare e nette ai problemi da loro sollevati.

La vicaria dell’ISIS, ha voluto ricordare l’impegno della scuola e dei suoi insegnanti a favore dei propri studenti; ha sottolineato quanto sia importante la cura di strumenti e spazi nella scuola, beni di tutti; ha ricordato la disponibilità dell’amministrazione provinciale e il sostegno di quella comunale, rappresentando una situazione differente dell’istituto, come se le emergenze segnalate dai ragazzi fossero perlomeno eccessive.

Antonio Garigali ha ringraziato la Fondazione per il suo impegno e ha voluto mettere in rilievo il valore della legalità, perché particolarmente significativo in un Paese come il nostro dove la consapevolezza del rispetto della legge non è particolarmente alto. Ha annunciato che l’amministrazione provinciale ha assunto l’impegno dei lavori alla palestra per il mese di settembre.

Con grande disagio e imbarazzo nei confronti dei giovani e dei cittadini intervenuti abbiamo dovuto constatare che nonostante le promesse, per l’ennesima volta, l’amministrazione provinciale di Livorno ha mancato l’appuntamento. Malgrado, nei giorni precedenti, ci avessero assicurato la presenza del presidente del Consiglio provinciale, Fabio Di Bonito, a fare le veci dell’assessore all’Istruzione, Fausto Monsignori. Neppure le buone maniere di telefonare per scusarsi, non con la Fondazione, che lo aveva invitato, ma con i propri cittadini.

Sono ormai tre anni che l’amministrazione provinciale sfugge agli incontri, ai dibattiti e ai confronti con questi giovani, malgrado i ripetuti inviti, offrendo una cattiva lezione di democrazia. Per chi non lo avesse ancora capito il progetto è formativo: le Istituzioni, le associazioni, la società civile sono chiamate a dare il buon esempio confrontandosi con i propri giovani e tutti insieme cercare di trovare le soluzioni ai loro problemi. Non ci sono controparti, lo si diventa al momento che si viene meno ai propri compiti istituzionali e civili. Con i ragazzi ne prendiamo atto e la Fondazione, tutor del progetto, accreditata dallo stesso Ministero dell’Istruzione, proprio nella sua qualità di educatrice, per mantenere intatta la fiducia nelle Istituzioni, dichiara che non chiederà alla Provincia di Livorno di ospitare il terzo incontro, in maggio, con le due scuole di Cecina e di Livorno, per evitare ulteriori esempi negativi per i giovani.

Quella di Livorno è l’unica fra le dieci Province della Toscana a non rispettare i propri cittadini che chiedono di essere ascoltati.

Incontreremo ancora la scuola, i genitori e i cittadini e insieme decideremo le modalità opportune per concludere il percorso formativo di maggio.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola



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