Nella città etnea ragazzi e ragazze di ben sette istituti della città e della provincia, assenti solo i giovani del comprensivo Federico II di Svevia di Mascalucia, si sono ritrovati venerdì 10 maggio nella ampia sala delle Ciminiere, uno degli edifici recuperati di quelle costruzioni ormai abbandonate che costituivano il grande complesso industriale di raffinazione dello zolfo estratto dalle miniere dell'entroterra siciliano, dove sono stati accolti da Angelo Carbone, funzionario della Città metropolitana che ha ospitato questo terzo appuntamento.
A nome del sindaco metropolitano, Salvo Pogliese, li ha salutati e incoraggiati nel proseguire nel difficile compito di formazione alla cittadinanza e ha ringraziato la fondazione per l’impegno assunto e per offrire questa opportunità a giovani e giovanissimi di fare esperienza di cittadinanza attiva e responsabile.
E proprio all’esperienza di cittadinanza abbiamo fatto riferimento, con Christian Petrina, nell’introdurre i lavori veri e propri, ricordando a ragazzi e ragazze che con questo appuntamento allarghiamo l’orizzonte in molti sensi: innanzitutto geografico col ritrovarsi con scuole di altri comuni e con esperienze differenti nei temi e nei linguaggi, nelle proposte e nelle sollecitazioni.
Ogni scuola, dopo l’esperienza di confronto e di discussione con i propri amministratori, esce fuori dai confini comunali e ha l’opportunità di scambiare esperienze e progetti con altre, scoprendo percorsi differenti e temi diversi, linguaggi e proposte ulteriori che arricchiscono il bagaglio culturale e il costume civico di ogni studente e studentessa. E con questo intendimento abbiamo dato il via ai lavori veri e propri.
Ad esordire è stata Angelica della scuola media del comprensivo Leonardo da Vinci di Mascalucia. Ha rotto il ghiaccio introducendo il tema del recupero del parco Manenti, uno spazio di grande valore nella città che rischia il degrado. Con le immagini hanno documentato le condizioni di abbandono e poi hanno avanzato delle proposte di recupero chiedendo al sindaco, già nel secondo appuntamento del 28 marzo, di intervenire per ripulire e manutenere, e a Catania hanno concentrato l’attenzione sulle opportunità: rendere il parco il polmone verde della città, recuperare la parte archeologica, dotarlo di giochi e arredi adatti, riservando uno spazio ad un orto urbano didattico e hanno illustrato i loro propositi con un cartellone.
Hanno poi preso la parola i coetanei e le coetanee del comprensivo D’Annunzio di Motta Sant'Anastasia che hanno lavorato sui temi della differenziazione di rifiuti. Hanno descritto la situazione del cattivo odore che esala dalla discarica della quale hanno ricordato la storia e hanno richiesto di avere informazioni in merito anche di azioni di bonifica, hanno approfondito i temi della raccolta differenziata e della tariffazione con dei bei cartelloni.
Con i ragazzi e le ragazze ha interloquito subito Gaetano Vitale, assessore comunale, che ha ribadito che la scelta della chiusura è una scelta strategica perché l’obiettivo è di promuovere in ogni modo e con risolutezza la raccolta differenziata e, per sostenerla ulteriormente, sarà realizzata presto un’isola ecologica su un terreno sequestrato alla mafia, mentre su un altro si costruirà un nuovo plesso scolastico.
Sul palco sono poi saliti i giovanissimi di Acireale. Ragazzi e ragazze con i loro cartelloni hanno raccontato la storia del quartiere, cresciuto molto negli ultimi anni, mettendo in evidenza alcuni aspetti critici come il traffico, la manutenzione delle strade, e quella della scuola, il cui numero degli studenti è aumentato, e hanno richiesto alcuni interventi su porte e vetrate. Hanno poi ripreso la questione della cittadella del carnevale che potrebbe essere migliorata, aperta tutto l'anno, e hanno rievocato la figura di Giovanni Coco, carrista, e con lui la necessità di valorizzare il lavoro dei carristi. Per illustrare i temi hanno preparato alcuni cartelloni coloratissimi.
Appena terminato hanno preso la parola gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo Fontanarossa di Catania che hanno affrontato il tema delle regole osservandolo dal lato dei comportamenti di chi non paga il biglietto sull’autobus, comportamento diffuso anche fra i loro coetanei. Nel loro percorso hanno incontrato il presidente dell’AMT, l’azienda dei trasporti di Catania, per ricercare soluzioni e proporre qualche loro suggerimento.
Hanno chiesto delle agevolazioni per gli studenti, incoraggiandoli in questo modo a comportamenti virtuosi poi, nel tentativo di legare questo tema dei biglietti dell’autobus a quello dei rifiuti, altra questione rilevante nel quartiere hanno proposto la raccolta dei tappi di plastica e il relativo conferimento in dei punti di raccolta come modalità per ottenere altre riduzioni al prezzo del biglietto. Intendono collaborare ad una pubblicità progresso da inserire all’interno degli autobus. Hanno infine redatto un decalogo delle buone regole e si sono impegnati a coinvolgere nei prossimi mesi tutta la scuola ed estenderlo poi anche fuori dal loro istituto.
Il palco poi è stato occupato dai giovani di Tremestieri Etneo, ragazzi e ragazze delle classi prime della media dell’Istituto comprensivo Raffaello Sanzio che hanno introdotto il tema Bullismo e prevaricazione. Torna con insistenza il tema a significare preoccupazione e paura e torna a scuola perché è luogo di incontro e di collaborazione, dove è possibile pensare e mettere in atto strategie di contrasto e insegnare ai giovani come riconoscere il fenomeno. Si abbassa l'età in cui si fa esperienza e nel loro percorso i giovani avevano raccolto testimonianze di compagni e compagne vittime dei bulli. Immagini e parole, nel loro caso alcune poesie sono stati gli strumenti approntati per far conoscere e contrastare il fenomeno, strumenti che potrebbero essere condivisi con altre scuole.
Anche quelli di Viagrande, gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo Giovanni Verga, hanno scelto e approfondito il tema del bullismo e del cyberbullismo. Lo hanno fatto con un video che riprende una drammatizzazione teatrale sul tema, con le parole e con le immagini di cartelloni e manifesti. Di nuovo il contesto scolastico è quello più ricercato per porre un argine perché in esso è possibile costruire relazioni fra i giovani, avere l’aiuto degli adulti per rompere il muro dell’omertà e dell’isolamento.
Ultimi a salire sul palco i più grandi dell’Istituto superiore Benedetto Radice di Bronte. Tutela di alcuni luoghi di interesse storico per la rivalutazione e la sostenibilità del proprio territorio il tema scelto da questi ragazzi e ragazze legati alla propria terra che vorrebbero preservare da ogni tentativo speculativo e dall’abbandono. Hanno individuato i luoghi di interesse storico e ne hanno documentato in certi casi l’abbandono e l’incuria, hanno posto l’attenzione sui ritrovi dei giovani e hanno puntato a legare i due aspetti: spazi per loro e recupero del patrimonio in modo da preservare l’identità e conservare le testimonianze. Per questo sono necessari luoghi in cui i giovani possono ritrovarsi e fare delle attività.
Per quanto riguarda quelli di interesse storico hanno proposto uno strumento come il QR Code che permette al turista e al viaggiatore di trovare subito le informazioni sul monumento che sta visitando sul suo smartphone. Tale strumento è già stato adottato dall’amministrazione comunale e costituisce un bel riconoscimento al lavoro di ragazzi e ragazze.
Dopo questa interessante serie di proposte, straordinariamente attuali e ricche di suggerimenti, obiettivi che possono essere condivisi da scuole diverse, collaborazioni che ci auguriamo possano prendere il via, temi che passano da un luogo all’altro, ha preso la parola Fabio Cantarella, assessore comunale di Catania che ha le deleghe all’Ambiente, all’Ecologia e alla Sicurezza che, dopo aver ringraziato la fondazione per il lavoro svolto, ha rinnovato l’invito ai giovani al rispetto delle regole. Non una generica e formale osservanza, ma una scelta meditata e convinta, consapevole e responsabile perché solo in questo modo è possibile con il contributo di ciascuno introdurre una discontinuità nei comportamenti quotidiani che alimentano l’omertà e l’indifferenza. E i temi che hanno scelto i giovani, nella loro varietà, hanno offerto molti motivi di riflessione di quanto sia urgente l’impegno in prima persona.
Con questi auspici ci siamo dati appuntamento alla Conferenza finale da tenersi nel mese di ottobre con tutte le scuole della Sicilia che hanno condiviso questo percorso per tutto l’anno.
In contemporanea si sono ritrovati, ospiti del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, ragazzi e ragazze dell’Istituto comprensivo Salvatore Quasimodo della città, insieme al loro insegnante referente del progetto, Andrea Cicero, pronti a confrontarsi con i loro coetanei della scuola media statale Giovanni XXIII di Modica, accompagnati dalla loro referente, Daniela Denaro.
A dare il benvenuto, nella sala del Consiglio, è il commissario straordinario, Salvatore Piazza, che ha spiegato le funzioni e le competenze dell’ex Provincia e, sull’attuale gestione commissariale, ha informato i ragazzi che vi saranno presto nuove elezioni di secondo livello che eleggeranno il nuovo presidente.
La Fondazione ha ricordato i vari passaggi di questo percorso formativo, con incontri che prevedono confronti con le istituzioni locali, provinciali, regionali e nazionali. Ha ribadito che nella società contemporanea sono diffuse la corruzione, le raccomandazioni o le connivenze politico-criminali, vi è un distacco marcato dalla politica da parte dei cittadini e dei giovani. Proprio per ricucire questa lacerazione viene in soccorso la scuola pubblica. Lo spirito del progetto è promuovere il dialogo, il confronto affinché i giovani si sentano finalmente membri consapevoli e attivi della propria comunità, responsabili dei beni comuni e difensori del territorio urbano e sociale in cui vivono. In questo non c’è spazio per le passerelle o promesse che cadono nel vuoto. Alle istituzioni e all’Amministrazione pubblica chiediamo responsabilità, comportamenti credibili in modo che il proprio sia da esempio e dia spinta al rinnovamento partecipato. Costituire uno spazio pubblico dove esercitare la nobile arte della politica intesa come cura della polis, arte non riservata solamente ad alcuni cittadini, ma bene di tutti.
Hanno poi preso la parola i ragazzi di Modica con il loro tema: Dalle dipendenze nocive...alle dipendenze positive: io scelgo. Il recupero dei luoghi dello spaccio - la villetta del quartiere Sacro Cuore. Quanto a questo loro sogno, in realtà hanno puntualizzato che si tratta di un bi-sogno, hanno ricordato all’ amministrazione che la carenza di spazi aggregativi – con un territorio cementificato senza una pianificazione strutturale che non ha saputo tenere presente i bisogni dei giovani e dei cittadini, e i pochi luoghi di ritrovo sono in condizione di abbandono - è una pesante eredità che non consente di contrastare le dipendenze. Forti di queste convinzioni, ragazzi e ragazze hanno argomentato, illustrato, avanzato le proprie proposte per recuperare spazi e promuovere una campagna sul tema delle dipendenze.
Terminato l’intervento di quelli di Modica hanno preso la parola i giovani dell’Istituto comprensivo Salvatore Quasimodo di Ragusa con il loro tema: Educazione alla cittadinanza vista con gli occhi dei ragazzi: campagna pubblicitaria di sensibilizzazione Pubblicità Progresso. Anche i ragazzi di Ragusa mettono in gioco tutta la loro voglia di protagonismo, da esserne orgogliosi come dovrebbe essere in un Paese normale!
Al proprio sindaco, nel secondo incontro avevano lanciato la sfida di una smart city, per una Ragusa del futuro, del loro futuro. Con l’aiuto della scuola, dei loro insegnanti avevano approfondito come costruire con nuove metodologie, recuperare edifici e spazi già esistenti per evitare archeologie industriali, come recuperare le acque piovane, l’importanza di una politica che va verso le energie pulite come i pannelli fotovoltaici. E ancora, i trasporti, il capitale umano e sociale, una gestione sapiente delle risorse naturali. Da provetti giornalisti avevano fotografato la città evidenziando le sue criticità come l'immondizia, il degrado, l'inciviltà, realizzando un cartello che racchiude una triste realtà: «fa che l'immondizia non prenda il nostro posto». Si erano occupati di parcheggi intorno alla scuola dove dilaga la sosta selvaggia. Ed infine anche loro, come i giovani di Modica, si della villetta a Zancle, bene comune dove fa da padrone il degrado: cancellata rugginosa, vegetazione da giungla tropicale. Qui e là si intravedono reperti archeologici, poi guardando più da vicino non sono altro che i vecchi giochi in decadenza!
L’assessora alla Cultura del Comune di Modica, Maria Monisteri Caschetto, al secondo incontro si era impegnata con i propri giovani cittadini a porre la questione con l’ufficio manutenzioni del Comune per una prima pulizia e potatura della villetta. A programmare una campagna di sensibilizzazione riguardo le dipendenze. Mentre il sindaco di Ragusa era stato più cauto nel dichiarare solo che i lavori della palestra della scuola sarebbero terminati a breve, spostando invece la possibilità della fruizione dalla villetta al parco della vallata di Santa Domenica che non si trova nella loro zona.
Con la loro assenza al terzo incontro, deludendo le aspettative dei ragazzi di entrambe le comunità, hanno negato il confronto e con una tavolozza della politica tutta da disegnare.
Nel prendere la parola il commissario Piazza ha espresso la disponibilità ad avviare un’interlocuzione con il Comune di Modica affinché il sogno o meglio bi-sogno dei giovani modicani possa essere soddisfatto. Incoraggiati e confortati da questa promessa, i ragazzi e le ragazze ragusani hanno risposto in coro chiedendo anche loro delle sorti della villetta a Zancle. Il commissario Piazza li ha rimandati al suo capo di gabinetto che avrà il compito di studiare la questione.
Con tutti ci siamo dati appuntamento ad ottobre, alla conferenza finale a Palermo, insieme con le scuole della regione che hanno aderito al progetto alla presenza di senatori deputati e istituzioni a vari livelli. Le giovani sentinelle saranno vigili e attente affinché le loro proposte non cadano nel vuoto.
Domenico Bilotta, Giuseppe Vitale, Sergio tamborrino e Christian Petrina
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