Lunedì 6 maggio altri due appuntamenti per le giovani sentinelle toscane prima di passare la staffetta a quelle siciliane.
Nella bella sala del Pellegrinaio Novo - uno spazio per incontri dell'Azienda sanitaria al cui presidente, Paolo Morello Marchese, avevamo fatto appello perché ospitasse ragazze e ragazzi impegnati nel percorso di cittadinanza, vanno i nostri ringraziamenti per la disponibilità e l'attenzione - si sono ritrovati studenti e studentesse di tre Istituti comprensivi: il convitto Cicognini e il Cironi di Prato, quello di Montemurlo intitolato a Margherita Hack e l'istituto superiore Dagomari, sempre di Prato.
Assenti gli amministratori provinciali, che avevamo pure invitato come di consueto, cui sembra sfuggire completamente l'importanza di conoscere e apprezzare il lavoro di giovani cittadini e l'importanza di essere loro interlocutori nella discussione e nel confronto pubblico, e che appaiono noncuranti dinanzi agli inviti, facendo anche una pessima figura e alimentando così tutti i peggiori luoghi comuni sul distacco della politica dalla vita quotidiana.
Studenti e studentesse hanno realizzato ottime presentazioni dei loro progetti volti a proporre la soluzione di problemi ed emergenze nella loro vita e nella società. Hanno così riempito la mattinata ragazzi e ragazze che hanno sperimentato lungo l'intero anno obbiettivi importanti da raggiungere in vari settori della vita quotidiana ma anche nell’ambito della educazione civica, materia che sembra sempre meno considerata dagli adulti e dalle istituzioni pubbliche, anche se è in via di definitiva approvazione il disegno di legge che la reintroduce in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Ad esordire i più grandi del Dagomari che hanno spiegato con chiarezza e dettagli l’esistenza, ignorata dai più, del deep and dark web, quelle reti nascoste che utilizzano internet solo come ponte per creare nodi privati che rendono impossibile risalire a chi li sta usando.
Come sempre accade l’anonimato ha due facce, così anche nel caso del web da una parte è una garanzia per chi deve organizzare la liberazione di popoli oppressi da dittature e dall’altra parte è garanzia di poter comprare armi o stupefacenti ma anche killer o sfruttare esseri umani senza essere scoperto, come nel caso della pornografia pedofila.
Contrariamente agli adulti, inclusi gli insegnanti, alcuni giovanissimi hanno dichiarato di conoscere del deep and dark web, non solo gli studenti e le studentesse del Dagomari autori della ricerca ma anche diversi altri più giovani presenti in sala. D’altra parte l’uso del browser per entrare nella rete nascosta non è vietato.
In un breve intervento la Fondazione ha comunque chiarito che i fornitori di connessione, se richiesto da investigatori, possono visualizzare se e quanto un utente si sia collegato al deep and dark web, anche se non è possibile stabilire cosa abbia visto e consultato.
Poi hanno preso la parola quelli del Cicognini che hanno scelto la Costituzione come oggetto di approfondimento e hanno cercato di capire, tramite un sondaggio, quanto i giovani siano a conoscenza della Carta Costituzionale a 70 anni dalla sua promulgazione.
La legge fondamentale dello Stato che definisce i limiti delle leggi non è risultata molto conosciuta e i ragazzi hanno rilevato come sia necessario fare di più per farla conoscere. Da parte loro hanno realizzato una presentazione di alcuni articoli importanti.
I ragazzi dell’Istituto Margherita Hack di Montemurlo hanno puntato l’attenzione sui criteri per realizzare opere e ristrutturazioni degli spazi cittadini secondo una logica di sostenibilità proponendo una ipotesi denominata Sostenibilandia con l’obiettivo di rendere più sostenibile la propria città, più vivibile. Intanto i ragazzi hanno partecipato a una iniziativa per ripulire Montemurlo grazie anche alla collaborazione con diverse associazioni.
I ragazzi del Cironi hanno presentato un video documentario realizzato dopo aver individuato alcuni problemi di manutenzione e sicurezza in alcuni giardini pubblici: interviste a cittadini e documentazione video su strutture in cattivo stato che hanno portato alla conclusione che è almeno necessaria una maggiore illuminazione, un restauro dei giochi per bambini e anche qualche controllo di polizia in più.
Ma quelli del Cironi hanno mostrato anche come vorrebbero che fosse davvero il giardino pubblico, con giochi d’acqua, piscina e tanta gente sorridente, poi hanno precisato che non gradirebbero affatto un luogo magari perfettamente rimesso ma grigio e triste.
Terminata la presentazione, abbiamo proposto alcune riflessioni sull’urgenza dell’impegno di ciascuno perché l’assenza di interlocuzione da parte di amministratori è un cattivo segno per la partecipazione e la democrazia. E l’assenza non è il frutto del disinteresse del singolo amministratore o amministratrice, ma è un dato culturale di un’incapacità a confrontarsi con i propri cittadini. Il nostro impegno deve essere diretto a contrastare questo fenomeno, a ricostruire un clima di fiducia e di consapevolezza dei propri diritti, di veder riconosciuta l’esigenza di spazi pubblici di discussione e di confronto.
Nel nostro piccolo spazio si è poi sviluppato uno scambio di esperienze: sono stati i più giovani a chiedere ai più grandi di potersi ritrovare nella propria scuola per ascoltare dalla voce dei compagni e delle compagne più grandi cosa è il deep and dark web e quali sono i suoi rischi.
Lo scambio si è infittito con richieste e altre domande e da questa piccola esperienza possiamo immaginare modalità nuove di aiuto e di collaborazione, di arricchimento e sollecitazione in modo da costruire un tessuto di relazioni fra giovani.
Occorrerà certamente riflettere e cercare forme adatte allo scambio e al confronto, ma questo piccolo esempio può darci uno slancio per affrontare le difficoltà cui ci troviamo di fronte.
In contemporanea a Massa, nella sala della Resistenza del Palazzo Ducale, sede della Provincia di Massa, tre istituti si sono ritrovati per confrontarsi fra loro e con le istituzioni locali e provinciali.
Presente il consigliere provinciale Stefano Alberti che ha portato il saluto del presidente della provincia, Gianni Lorenzetti, impegnato in altri appuntamenti istituzionali.
Ha ringraziato la Fondazione per il lavoro quotidiano in tutta Italia nel diffondere la cultura della legalità nelle scuole e da subito si è reso disponibile al confronto e ad ascoltare le proposte dei propri giovani cittadini.
Ad aprire i lavori i giovanissimi dell'Istituto comprensivo Taliercio di Marina di Carrara che hanno presentato il loro progetto riguardo la carenza delle piste ciclabili e la poca cura di quelle esistenti e, come fatto nell'appuntamento con gli amministratori comunali, hanno riproposto al consigliere di farsi portavoce fra i comuni della Provincia di essere alleati e far crescere sul territorio comportamenti e cultura verso un trasporto ecosostenibile che tenga presente la salute e il benessere dei cittadini. Hanno presentato una serie di mappe con nuovi itinerari di piste ciclabili soprattutto per collegare i luoghi da loro frequentati o percorsi per raggiungere la scuola in sicurezza.
Hanno preso poi la parola i ragazzi e le ragazze del Liceo Classico Statale Leopardi di Aulla con il loro tema: Un sogno a occhi aperti. Incontrarsi ad Aulla.
Hanno esordito, accogliendo la nostra proposta di attuare a pieno lo spirito del progetto condividendo i temi e le idee di tutti, informando gli altri istituti presenti di avere a cuore il loro territorio e la sua riqualifica dal degrado culturale che ha portato molti giovani ad allontanarsi dalla Lunigiana. Hanno elogiato il proprio sindaco, Roberto Valletini, per aver preso in considerazione molte proposte in occasione dell'incontro di Marzo nell'aula consiliare, in particolare quella inerente al muro di contenimento costruito dopo l'alluvione che colpì duramente Aulla nel 2011.
Su loro suggerimento, il muro grigio, spoglio, denominato subito come muro del pianto diventerà invece un grande murales dipinto da street artist. Il sindaco ha portato l'idea in Regione Toscana scatenando un generale apprezzamento, lo stesso quotidiano La Nazione ha scritto un articolo su questa iniziativa ambiziosa poiché diventerebbe il murales più lungo al mondo entrando nel Guinness dei primati. Infine hanno ricordato la questione dell’area Cjmeco impresa che ha sversato 50.000 tonnellate di rifiuti creando una discarica a cielo aperto e lo ha fatto per anni senza nessun controllo. Solo dietro denuncia dei cittadini nel 2001 il NOE dei Carabinieri di Firenze ha messo sotto sequestro l'area. La società era ritenuta dalla Procura di Napoli vicina al boss camorrista Luigi Casiello, soprannominato il Re Mida dei rifiuti.
Ragazzi e ragazze del Leopardi hanno colto il senso del terzo appuntamento che non è un incontro doppione del secondo incontro ma è invece estendere l'impegno a tutte le forze politiche del territorio che hanno l'obbligo di cercare soluzioni risolutive di problemi che coinvolgono tutti e che, in molti casi, hanno anche dimensioni nazionali. Seguendo queste indicazioni prepareremo anche il lavoro per la Conferenza finale con l’obiettivo di invitare il ministro all'Ambiente.
È poi intervenuto il consigliere Achille Fiorentini che ha spronato i ragazzi ad essere da pungolo per l'amministrazione, ha ricordato come sia stato importante il suo impegno in politica nell'aver partecipato da giovane ai primi progetti come sindaco dei ragazzi. Impegno che lo ha preparato e sollecitato a continuare ad occuparsi del benessere della propria comunità.
Infine ragazzi e ragazze del Liceo linguistico e delle Scienze Umane Montessori di Marina di Carrara con un bel filmato da loro realizzato dal titolo: Alla ricerca dei cinema e dei teatri hanno messo sotto la lente di ingrandimento quello che è diventata una vera e propria emergenza: la carenza di spazi e luoghi di aggregazione per i giovani. Con un excursus storico hanno messo in rilievo come Carrara sia passata da città della cultura con i suoi numerosi cinema e teatri alla decadenza e al degrado degli stessi edifici divenuti fatiscenti e lasciando sempre di più spazio agli interessi personali e dimenticando i valori della collettività. Ne è la prova il teatro Animosi, che dopo essere stato ristrutturato è stato sequestrato perché le poltroncine non sono ignifughe e non vi il rispetto di alcune norme relative all’agibilità!
Eloquente la fine del filmato, una nota di riflessione per gli adulti e gli amministratori: «i problemi sono tanti ma voltarsi dall’altra parte non serve a nulla […] voler bene e valorizzare la propria città è un nostro diritto, ci rende cittadini attivi, più orgogliosi e rispettosi perché noi SIAMO CARRARA!».
Ha ripreso la parola Stefano Alberti che si è fatto portavoce della Provincia di Carrara, nonostante sia un ente di area vasta con amministratori eletti da un corpo elettorale fortemente ridotto, ha dichiarato il suo impegno civile e politico a percorrere insieme ai suoi giovani cittadini nel costruire e difendere i valori di cittadinanza attiva e democratici.
Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino e Claudio Gherardini
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