domenica 19 maggio 2019

Mercoledì 8 maggio: due incontri con le giovani sentinelle di Sicilia: Trapani e Siracusa.

Nella bella sala Piersanti Mattarella del Palazzo del Governo di Trapani a fare gli onori di casa è il Commissario straordinario del Libero Consorzio di Trapani, dott. Raimondo Cerami. 

Le giovani sentinelle della Direzione Didattica 2° Circolo Ruggero Settimo di Castelvetrano e i loro coetanei  dell'Istituto comprensivo G. Nosengo di Petrosino, giunti in ritardo a causa del disservizio dei bus della loro scuola, hanno riempito tutti gli scranni della sala.

Dando il benvenuto il dott. Cerami si è soffermato a illustrare i compiti del Commissario provinciale,  il suo ruolo che ha carattere politico-amministrativo, ha spiegato infatti che non è eletto dai cittadini ma nominato dal Presidente della Regione Siciliana in quanto, da sette anni, le vecchie Province divenute Liberi consorzi di Comuni sono in difficoltà economiche ma mantengono il ruolo e le competenze relative alla manutenzione delle strade, del turismo, dell'edilizia scolastica e di tante altre mansioni. 
 
La Fondazione ha informato il commissario e i funzionari presenti del progetto che ai giovani offre l’opportunità di fare esercizio di una capacità critica nel determinare diversamente le scelte operate dal mondo adulto, correggere la politica oltre che salvaguardare la legalità e la sicurezza del proprio territorio. Abbiamo poi lasciato la parola ai ragazzi e alle ragazze del comprensivo Nosengo di Petrosino per esporre il loro tema dal titolo: Rendiamo la nostra scuola più accogliente - curiamo i nostri spazi (rifacimento delle strutture sportive esterne e progettazione dello spazio verde da realizzare nel giardino della scuola. Hanno espresso il bisogno di una scuola con più verde, dei giardini e degli orti didattici, con angoli per la lettura, l'installazione di ecocompattatori. Lamentano dei servizi di scuola bus carenti, l'installazione di rastrelliere per bici e vorrebbero sensibilizzare compagni e adulti al loro uso.
A marzo il sindaco si era rivolto ai ragazzi dicendo che non bastavano più le parole, bisognava passare ai fatti! Riguardo il verde e le compostiere si era reso disponibile a fornire personale e attrezzature per curare alcuni spazi verdi e pronto a coinvolgere ragazzi, nonni e genitori per la realizzazione di alcuni orti che servissero alla coltivazione di erbe aromatiche. Era intervenuto anche nella irregolarità degli orari dei scuola bus, e aveva esortato i ragazzi a vigilare e a comunicare all'amministrazione le disfunzioni dei servizi.
Aveva pure annotato la data per il confronto di quest'oggi in Provincia ma né lui, né un esponente della sua amministrazione era presente al dibattito per spiegare ai ragazzi, che attribuiscono il loro stesso ritardo di questa mattina al cattivo servizio dei bus scolastici, a chi devono comunicarlo e con chi devono confrontarsi, ma di una cosa siamo certi: non bastano le parole! 
 
Hanno preso la parola le Giovani Sentinelle del II Circolo Didattico Ruggero Settimo di Castelvetrano con il loro tema: Mi prendo cura di te; Castelvetrano città da vivere.
Hanno esordito nel cantare la canzone Oltre il silenzio, composto dai ragazzi più grandi del Don Sturzo di Bagheria, brano adottato da tutte le scuole siciliane come un inno a voler confermare: «Non vogliamo stare in silenzio, vogliamo andare oltre».

Hanno proseguito rivolgendosi ai presenti parlando della loro Castelvetrano, città che vive da anni in grande difficoltà economica, messa in ginocchio dalla mafia e dalla connivenza politica corrotta, fino a non avere un'amministrazione che possa dare ascolto ai cittadini onesti che vogliono vivere in un paese normale per dare futuro e certezza ai propri figli. Gli alunni delle classi quarte hanno acceso i riflettori sulle tante problematiche della città: dal randagismo al degrado della città, dai rifiuti all'incuria dei monumenti, ne hanno anche esaltato le straordinarie bellezze del proprio paese utilizzando, grazie alla scuola, tutte le possibilità espressive: il disegno, il video making, la recitazione, il canto. Ne hanno dato prova con alcuni passi del loro impegno. 

Hanno ricordato di come oggi la cittadinanza è chiamata a rieleggere gli organi del proprio comune e i giovani vogliono essere protagonisti del cambiamento e per questo hanno stilato un vero e proprio Patto di Corresponsabilità tra la Scuola e l’Amministrazione Comunale per riqualificare la Villa Falcone Borsellino che versa oggi in uno stato di degrado ed abbandono e su tutti gli altri temi che hanno affrontato in questi anni. Il patto è stato donato al commissario dimostrando come le istituzioni assenti avrebbero dovuto dare esempio nel ricercare intendimenti comuni per un cammino di legalità, hanno ricordato che lo stesso è stato letto e sottoscritto dalle diverse componenti, con l’impegno da parte della Commissione Straordinaria di Castelvetrano di custodirlo e consegnarlo nelle mani del futuro Sindaco della città. 

Anche con loro ci siamo dati appuntamento per ottobre, ci auguriamo ospiti della Regione Siciliana per proseguire e confrontarsi con parlamentari e istituzioni presenti.

A Siracusa i ragazzi e le ragazze dei comprensivi Santa Lucia e K. Wojtyla di Siracusa e del Domenico Costa di Siracusa insieme ai più grandi del Liceo scientifico e delle scienze umane Corbino sempre di Siracusa si sono ritrovati nel bell’auditorium dell’Istituto Einaudi, spazio grande e accogliente per ospitarli tutti, che il Libero consorzio dei comuni della vecchia provincia di Siracusa ha individuato, non avendo l’ente locale una sala sufficientemente ampia. Ad accogliere i giovani e i giovanissimi con i loro insegnanti e la fondazione con Elena Giampapa  una funzionaria del Libero consorzio delegata dalla Commissaria straordinaria, dottoressa Carmela Floreno, che li ha salutati e ringraziati prima dell’avvio dei lavori veri e propri.

Ad introdurli le parole e le riflessioni del dottor Luigi Pizzi, prefetto di Siracusa, che ha apprezzato l’impegno dei giovani in tema di rispetto delle regole ma ha voluto sollecitarli a chiedersi se le regole sono sempre giuste, con l’intento di farli riflettere più a fondo sui valori e sui principi che sono i presupposti delle regole che siamo chiamati a rispettare. Senza questa riflessione corriamo il rischio di non porci mai domande sulle regole e la nostra adesione ad esse è solo esteriore, mentre si perde del tutto il senso della giustizia.

A condividere le parole del prefetto anche gli ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno poi lasciato la sala per i propri doveri d’ufficio, mentre sono rimasti con i giovani il comandante della capitaneria di Porto e quello della Polizia municipale.

E le interessanti riflessioni del prefetto di Siracusa hanno poi lasciato spazio ai progetti e alle proposte di studenti e studentesse. Ad esordire sono stati quelli dell’Istituto comprensivo Santa Lucia,  ragazzi e ragazze di prima media che ci hanno introdotto al tema della violenza con un bel video da utilizzare come campagna pubblicitaria. Le immagini contro la violenza in città e nella provincia sono particolarmente efficaci e meriterebbero un’attenzione da parte di chi ha compiti di governo ai diversi livelli affinché il loro lavoro non venga disperso, non resti una voce nel deserto. Dopo aver illustrato i propri convincimenti e le immagini del video sono tornati a puntualizzare che vorrebbero realizzare una grande manifestazione contro la violenza per rendere pubblico a tutti l’allarme e la preoccupazione per questi fenomeni che mettono a rischio le relazioni fra uomini e donne. Per concludere hanno proposto tre originalissimi manifesti creati da loro Liberiamoci dalla violenza mettiamo le ali alle nostre idee che vorrebbero fossero presenti nelle scuole e nei luoghi pubblici.

Poi hanno preso la parola coetanei e coetanee dell’Istituto Costa di Augusta. Piccoli passi per grandi progressi, bel gioco di parole per parlare della propria scuola e della necessità di interventi urgenti per la propria palestra. Il loro è un progetto per essere cittadini attivi e pur essendo piccoli è possibile fare grandi progressi. Hanno fatto una video intervista alla propria dirigente scolastica che ha ricostruito la vicenda della palestra, una struttura in condizioni di degrado da abbattere per far posto ad un nuovo edificio e, per essere più chiari hanno fatto riferimento a tutte le novità in tema di arredo scolastico sollecitando i pubblici poteri ad essere più puntuali. 

Sono consapevoli che non usufruiranno della nuova palestra e proprio questa consapevolezza costituisce il segno della maturità di cittadino che si occupa del bene comune con lo sguardo oltre il proprio interesse personale. E questi giovanissimi con testardaggine hanno insistito fino all’ultimo, dinanzi alle difficoltà di proiettare il video, facendo appello ai più grandi che avevano un proprio computer in grado di consentire la proiezione. 

Poi hanno preso la parola quelli dell’altro comprensivo di Siracusa, il K. Wojtyla, che avevano scelto come tema I nonni, argomento apparentemente distante dalle logiche del progetto e che invece hanno sorpreso tutti con i linguaggi scelti e la prospettiva assunta nel guardare all’educazione alla cittadinanza. Due giovanissime si sono presentate sul palco per un balletto di danza classica ed è stata la prima volta che si è parlato di cittadinanza con il linguaggio della danza, ma il loro lavoro ha posto l’accento sul tema di come i nonni trasmettono conoscenze, valori, esperienze e, nel fare questo, custodiscono un pezzo di memoria. Anche loro hanno prodotto un video che abbiamo potuto vedere sia pure con qualche difficoltà.

In ultimo hanno preso la parola i giovani del Liceo Corbino. Le dipendenze al plurale il loro tema, a sottolineare che parliamo di una pluralità di condizioni che mettono a repentaglio le vite di tanti loro coetanei e coetanee. Con un bellissimo power point, - loro hanno disegnato e colorato tutte le immagini di ogni singola slide – hanno raccontato le dipendenze da alcol e droga, a gioco d’azzardo e sollecitato tutti con una domanda: come facciamo a convincere coloro che sono caduti nella spirale di una dipendenza a smettere? Quali argomenti abbiamo per convincerli ad intraprendere un cammino di liberazione da queste schiavitù?
E queste domande hanno stimolato risposte, non banali né scontate, ma l’aver scosso tutti i presenti è stato un primo successo.

Difficile convincere chi è preda di una dipendenza ad intraprendere un cammino di distacco se non vi è la volontà e la determinazione a farlo, ed è pure complicato trovare ragioni per chi ha imboccato il tunnel di una qualche dipendenza. Ha provato a rispondere anche Pietro Coppa, assessore del comune di Siracusa che ha le deleghe all’Istruzione, mettendo in rilievo le difficoltà, ma apprezzando i giovani che si sono impegnati in questo difficile percorso.

E Pietro Coppa è stato l’unico interlocutore di studenti e studentesse che hanno riempito la mattinata di tante idee e proposte e con loro ci siamo dati appuntamento per la Conferenza finale di ottobre.


Domenico Bilotta, Giuseppe Vitale, Sergio Tamborrino ed Elena Giampapa

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