giovedì 30 maggio 2019

23 maggio 2019 Palermo chiama Italia, Lucca risponde


Oramai da anni abbiamo scelto di ricordare l'anniversario della strage di Capaci con i progetti di studenti e studentesse impegnati nei percorsi di educazione alla legalità e alla cittadinanza. 

Le ragioni sono molteplici, come abbiamo già ricordato lo scorso anno, e torniamo a ribadirle con più forza, incoraggiati dalla partecipazione e dal valore dei tanti progetti che hanno presentato: sfuggiamo a tanta retorica dei discorsi ufficiali che non aiutano a tenere viva la memoria storica; siamo fedeli all'impegno e all'eredità che ci ha lasciato Antonino Caponnetto; crediamo che il modo migliore di ricordare uomini e donne vittime della violenza mafiosa, ma anche di coloro che sono sopravvissuti e recano sui loro corpi e nelle loro esistenze tracce indelebili di una esperienza terribile, sia quello di offrire il proprio contributo ad una cittadinanza responsabile e attenta.

Così ci siamo ritrovati con la referente legalità dell'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, Alessandra Papa, e l'omologa di quello Provinciale di Lucca, Daniela Buonriposi, e con i ragazzi e le ragazze di 15 scuole della Toscana, nell'ampio Palazzetto dello sport di Lucca, ospiti dell'amministrazione comunale che ci ha accolto con il sindaco, Alessandro Tambellini.

Il primo cittadino ha ringraziato ragazze e ragazzi che hanno partecipato alla giornata e ha fatto appello al comportamento di ognuno e ognuna per poter affermare un costume civile improntato ai valori della Costituzione e al rispetto delle leggi, aggiungendo quanto sia importante anche nella scuola il rispetto delle regole, fondamentale sul piano educativo per sfuggire alle tentazioni del lasciar perdere, del voltarsi dall'altra parte. Ha richiamato ciascuno e ciascuna a tenere fermi i principi  in ogni azione della propria vita perché ciò che è accaduto non succeda mai più.

Poi anche Daniela Buonriposi ha ringraziato scuole e insegnanti per il lavoro di ogni giorno nel formare i cittadini.

Ad aprire la mattinata Cuore di Jovanotti, parole e musica per ricordare la strage e poi, di seguito, le immagini terribili di quanto accaduto quel pomeriggio maledetto del 23 maggio, la ricostruzione virtuale dello scoppio, i volti degli agenti vittime insieme a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo.

L'orchestra jazz e il coro del Liceo musicale Pazzaglia di Lucca hanno introdotto i lavori veri e propri con l'esecuzione dell'Inno alla gioia di Beethoven e di Fratelli d'Italia. 

Ad esordire sono stati i bambini e le bambine di Follonica della scuola primaria Don Lorenzo Milani. A scuola hanno studiato e approfondito la questione delle migrazioni e un bel cortometraggio ci ha raccontato l'avventura del viaggio nel deserto di un migrante.

Quello dei migranti è stato un tema che ha attraversato la mattinata con le voci, le immagini e le sfumature di ragazzi e ragazze di scuole differenti per ordine e grado, a testimoniare di quanto sia sentito fra giovani e giovanissimi che abitano le nostre scuole con coetanei e coetanee dai tratti differenti, che vengono, loro o i genitori, da paesi lontani. Nelle classi si costruiscono legami e ci si riconosce l'un l'altro come pari e a questo compito attendono insegnanti e tutta la scuola, a dare piena attuazione al dettato dell'articolo 3 della Costituzione.

Così abbiamo ascoltato le parole sui diritti umani di quelli dell'Istituto Pesenti di Cascina che hanno posto l'attenzione sul traffico degli esseri umani e sul controllo dei flussi e la gestione delle strutture di accoglienza da part delle organizzazioni criminali interessate allo sfruttamento della manodopera, allo sfruttamento sessuale e a quello dei minori. Hanno preparato un filmato su Falcone e di come seguire i soldi della mafia e i suoi interessi, chiudendo infine con un’intervista ad Angelo Corbo, scorta di Giovanni Falcone e sopravvissuto alla strage di Capaci.

E ancora di migranti hanno parlato gli studenti e le studentesse dell'Istituto alberghiero Lotti di Massa Marittima che hanno realizzato anche un bel video per raccontare del loro lavoro futuro.

Ancora abbiamo visto le belle immagini dell'Istituto Leonardo da Vinci di Firenze sempre sul tema dei migranti e abbiamo ascoltato la testimonianza di Massimiliano Bruni che ha riferito del progetto DIMMI (Diari multimediali migranti) che raccoglie le storie di migranti a cura della Fondazione archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, opera altamente meritoria per documentare questo passaggio storico di spostamenti di uomini e donne legati a fattori economici, politici, sociali.

Altre scuole hanno voluto ricordare le vicende umane e professionali di uomini e donne: l'Istituto comprensivo Lucca 3 ha incontrato Giuseppe Costanza, autista di Giovani Falcone sopravvissuto a Capaci e l'incontro ha fatto conoscere ai giovanissimi tanti aspetti di quella giornata e del giudice stesso e, dopo, hanno realizzato un flashmob sulle note della canzone dedicata a Peppino Impastato.

Invece la vicenda di Emanuela Loi, agente di scorta di Paolo Borsellino e vittima in via D'Amelio, è stata raccontata dai giovanissimi della scuola primaria F. Martini del comprensivo Lucca 4 con dei cartelloni.

Da Forte dei Marmi, Liceo Chini Michelangelo, sono giunte le sollecitazioni di studenti e studentesse relative alla sicurezza nelle discoteche della Versilia, si sono soffermate sui temi delle tossicodipendenze e hanno concluso con la richiesta di spazi per i giovani e i bambini nella storica villa Bertelli per i quali prosegue l'interlocuzione con gli amministratori.
Di rifiuti, invece, hanno parlato i ragazzi e le ragazze della scuola media di Gramolazzo intervenuti con tutto il Consiglio comunale dei ragazzi.

Ad arricchire il programma Claudia e Ilaria hanno proposto un brano dallo spettacolo Sentiero 103 che ha come tema la violenza di genere, questione che si è affacciata nei percorsi educativi delle Giovani sentinelle negli ultimi anni.

Il tenente Gentile del comando provinciale della Guardia di Finanza di Lucca ha offerto il proprio contributo di riflessione sulle attività di repressione delle violazione di carattere tributario, ma anche di impedire che l'economia legale sia inquinata da denaro di provenienza illecita.

Abbiamo ascoltato la bella esperienza dei giovani dell'istituto San Giovanni Bosco di Colle Val d'Elsa che sono stati a Corleone dove hanno visitato i locali, un tempo di proprietà di una famiglia mafiosa, della cooperativa Lavoro e non solo che li aiutati a comprendere le dinamiche mafiose odierne, sono stato ospiti del laboratorio della legalità poi hanno visitato il giardino della memoria a Capaci, via D'Amelio. Di questa loro esperienza hanno realizzato un programma di circa un'ora che comprende anche la visita a Cinisi e l'incontro con Danilo Suris, compagno di Peppino Impastato, e con Serafino ultimo sopravvissuto della strage di Portella della Ginestra.

Due studentesse, Lucrezia e Francesca, dell'istituto Pertini di Lucca ci hanno proposto un brano musicale, con musiche e testi loro, e due compagni di scuola hanno ripreso una scena dal film Centopassi recitandola.

Ancora musica con lo studente Alessio Ramacciotti, poi la breve testimonianza di Bernard Dika dell'associazione Generazioni Contatti che ha ricordato Pino Puglisi: se ognuno di noi fa qualcosa allora possiamo fare tanto.

L'orchestra e il coro del Liceo musicale ha proposto tre brani del proprio repertorio jazz prima del finale con Federica Proietti che ha proposto un video con un'intervista a Maria Falcone che ha ricordato il fratello Giovanni. Ancora immagini delle passioni sportive dei due giudici vittime della mafia con alcune slide che li ricordano in certi momenti e l'invito a considerare lo sport un'occasione di riscatto e di misurarsi con se stessi.

Nel succedersi di parole e immagini, di musiche e recitazione l'incontro ha arricchito il bagaglio culturale dei tanti presenti e quello di Lucca è stato uno dei tanti appuntamenti che hanno testimoniato il protagonismo giovanile del 23 maggio, sia quello delle Giovani sentinelle sia quello delle tante esperienze che hanno preso corpo in molte scuole d'Italia a riempire di contenuti e di valori quel costume civico che siamo impegnati a consolidare e irrobustire per contrastare la mafia e le altre organizzazioni criminali. Convinti come siamo che solo dei cittadini attenti, responsabili, rispettosi possano impedire che ciò che è accaduto accada nuovamente.


Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino e Claudio Gherardini


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