lunedì 12 marzo 2018

Giovedì 8 marzo due nuovi appuntamenti con le Giovani sentinelle


A Bibbiena hanno chiuso il bel palazzo storico del Comune per lavori di messa in sicurezza dell’edificio, così avevamo convenuto di tenere il consueto appuntamento nell’aula magna dell’Istituto Fermi, ma insegnanti, ragazzi e ragazze del Comprensivo Dovizi hanno richiesto con insistenza che si facesse nella loro Aula magna. Ci fa piacere questa “contesa” ad ospitare l’incontro delle giovani sentinelle a Bibbiena, segno di un radicamento del confronto sia da parte dei genitori e della scuola sia dell’Amministrazione sempre presente. Nello stesso tempo siamo dispiaciuti invece che analoghi comportamenti non siano tenuti dal Comune di Porto Viro dal quale non abbiamo notizie, nonostante le innumerevoli mail e telefonate, per concordare luogo e presenza degli Amministratori. Ci auguriamo che la scuola e i ragazzi non abbandonino sfiduciati e l’appuntamento sia annullato favorendo così quegli atteggiamenti di disinteresse e disillusione che costituiscono il brodo di coltura dello scarso senso civico.
Lo scorso anno avevamo constatato che il successo del progetto era dovuto non solo alla volontà degli insegnanti coraggiosi, ma molto anche al passaparola dei ragazzi. Così è accaduto a Bibbiena: i ragazzi delle terze medie, in particolare uno di loro di nome Inter, nell’iscriversi all’Istituto Fermi della città hanno proposto il progetto ai loro nuovi insegnanti che hanno accolto subito la sollecitazione e con la professoressa Martina Cocchetti hanno aderito al nostro percorso, ritrovandosi con i ragazzi e le ragazze del Comprensivo Dovizi con la loro infaticabile insegnante Wanda Mancini.
A dare il benvenuto, con orgoglio, la Dirigente scolastica Silvana Gabiccini Matini che ha salutato i presenti e ha voluto spiegare l’importanza di questo percorso sulla scia della cittadinanza attiva in difesa dei beni comuni  e dei principi democratici.
Ha poi preso la parola il Presidente del Consiglio comunale, Francesco Frenos, scusandosi di non aver potuto ospitare i giovani nella Sala comune ma ha ribadito l’intenzione della sua Amministrazione a condividere l’intento comune di costruire una comunità sana e coesa.
L’aria era quello di festa e i giovani veterani del Dovizi hanno voluto iniziare i lavori per fare da apri pista ai loro compagni appena più grandi. Hanno esordito con il filmato dello scorso anno per presentare il loro tema:  Rimbocchiamoci le maniche parte seconda, esperienza che vuole evidenziare che nella loro scuola il vandalismo non è di casa! Questa consapevolezza di prendersi cura della scuola è condivisa con molte altre scuole, come a Bagno a Ripoli, Agliana, Fiesole ed altre. Quest’anno hanno individuato un’altra parte dell’Istituto da riportare a nuovo splendore e, con l’aiuto di un nuovo filmato, hanno presentato le loro proposte. Coinvolgeranno ancora una volta nonni, genitori e artigiani. Contro il degrado i ragazzi rispondono con riabbellire gli spazi, i corridoi, le aule, disegnando su carta quello che poi vogliono trasferire sui muri, sulle colonne. Armati di metri e matite mappano gli spazi, si confrontano e decidono insieme agli altri le scelte, le idee. Hanno chiesto al Comune dei finanziamenti e di sostenerli, con l’aiuto della scuola e della propria insegnante hanno imparato le procedure per le richieste che hanno già inoltrato all’amministrazione. E nel suo intervento Francesco Frenos ha rassicurato tutti che la richiesta è stata accolta.
Con delle slide anche i ragazzi e le ragazze dell’Enrico Fermi sono pronti al confronto. Vendita di alcolici ai minori, il tema scelto. Hanno iniziato con l’analisi del fenomeno dell’alcolismo diffuso nei giovani, facendo notare come gli adolescenti per fare gruppo ed essere accettati accettano comportamenti dettati dalle mode, anche quelle sbagliate. L’eccessivo consumo di alcol e il suo potenziale pericolo viene valutato solo dopo un evento drammatico. Sono passati poi ad analizzare gli effetti dell’alcol sull’organismo di un adolescente il cui corpo non si è ancora formato, provocando perdita di memoria, confusione, allucinazione o ulcere, gastriti o ancora peggio pancreatite o cirrosi. Hanno studiato poi le normative sulla vendita e somministrazione di alcol ai minori dove la legge non lascia ombra di dubbio sulla severità ma come la norma viene spesso raggirata o evasa. Hanno voluto approfondire la questione facendo delle interviste a baristi e avventori. Riguardo i controlli hanno affermato che i carabinieri sono molto attivi ma solo nei locali più noti della zona, con controlli di agenti in borghese, soprattutto durante le serate estive. In conclusione, tutti gli esercenti hanno sottolineato la presenza di controlli nei bar ma non nelle discoteche o locali notturni, in cui più facilmente i ragazzi “si lasciano andare”, grazie alla maggiore accessibilità agli alcolici. La loro proposta è continuare a scuola con approfondimenti per  sensibilizzare tutta la scuola anche con incontri con operatori dei Sert.
La Fondazione si è resa disponibile a programmare approfondimenti e portare persone qualificate, infine ha proiettato il filmato di una pubblicità progresso sul fenomeno fatta alcuni anni fa dai ragazzi e ragazze del Petrocchi di Pistoia.
Anche in questo caso non è venuto meno il contributo di Francesco Frenos che ha proposto ai ragazzi di partecipare ad un consiglio comunale per individuare insieme al Consiglio altre forme per sensibilizzare i giovani contro il consumo di alcol.
Due ore trascorse in un baleno: intense, piene di entusiasmo e di emozioni che hanno lasciato gli adulti  stupefatti e i giovani con la voglia di allargare il progetto ad entrambe le scuole.
Su queste basi ci siamo dati appuntamento per giovedì 10 maggio dove quest’anno in provincia di Arezzo ci saranno più scuole e più giovani a far camminare le idee tante sognate da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Nonno Nino Caponnetto.  

A Calenzano studenti e studentesse della terza media dell’Istituto comprensivo sono stati accolti nella sala consiliare del Comune dal sindaco, Alessio Biagioli, e dall’assessora all’Istruzione, Lara Burberi. Con i giovani la loro insegnante e alcuni genitori e nonni.
Negli anni scorsi abbiamo tenuto gli incontri in uno spazio più ampio, l’aula magna del corso di Designer industriale, quest’anno ragazzi e ragazze hanno potuto conoscere la sala dove si ritrovano per discutere e decidere sindaco, giunta e consiglio.
Nel suo saluto Alessio Biagioli ha ringraziato la Fondazione e ha sottolineato l’importanza di percorsi di formazione alla cittadinanza per arricchire il bagaglio culturale dei giovani e sollecitarli ad essere attenti e responsabili.
La Fondazione ha illustrato il progetto ai genitori presenti e ne ha ricordato le origini lontane nell’impegno di Antonino Caponnetto. Alla sua morte il testimone è stato raccolto dalla Fondazione che da una decina di anni propone percorsi strutturati di educazione alla legalità e alla cittadinanza. Con essi proponiamo a ragazze e ragazzi di percorrere un tratto insieme a scoprire l’importanza delle norme e il valore della condivisione di principi e comportamenti per irrobustire la nostra democrazia e rendere più forte la nostra libertà.
E i giovanissimi di Calenzano con un lavoro certosino e ricco di dati ci hanno sorpreso. Dopo averne discusso fra di loro hanno deciso di dividersi in gruppi e ciascuno ha elaborato un questionario su alcuni temi di rilievo: alcol, fumo, droga, violenza di genere. Ognuno dei questionari è stato somministrato ai compagni e alle compagne delle classi terze della propria scuola media. Hanno raccolto le risposte anonime, hanno messo insieme i dati ed elaborato i rispettivi grafici che hanno illustrato ai presenti mettendo in evidenza dati e anomalie. A rispondere sono stati in 175 ragazzi e ragazze di tredici e quattordici anni e le giovani sentinelle di Calenzano nell’esporre i numeri hanno aperto una porta sull’universo adolescenziale della loro scuola.
Le rappresentazioni colorate ci hanno chiarito quanti fumano e fanno uso di droghe e dove, quanti e dove bevono, gli stereotipi di genere e gli abusi.
I dati sono da maneggiare con cura perché occorrerebbe confrontarli con altre ricerche, ma abbiamo ripetuto più volte e invitato i genitori presenti a non confondere lo studio e la ricerca dei giovanissimi con la confessione che qualcuno fuma a scuola. Sarebbe un gravissimo errore una tale confusione che chiuderebbe ogni contatto e relazione.
Non è la prima volta che progetti di tal genere sono stati realizzati dalle scuole che partecipano al progetto, ne abbiamo avuto esempio ad Arezzo e a Pistoia. Sarebbe necessario che dati e ragionamenti potessero essere condivisi all’interno della scuola per approntare strumenti di conoscenza e di contrasto all’abuso, ma sarebbero utili anche alle amministrazioni locali.
Lara Burberi ha condiviso la preoccupazione a tenere distinti i dati dalle legittime preoccupazioni di ogni genitore perché i dati ci aiutano a capire cosa accade e la dimensione dei fenomeni, nei confronti dei quali elaborare politiche e strumenti per il contrasto. Gli stessi numeri richiedono sforzi maggiori a educatori e genitori ad essere presenti e attenti. Gli interventi di due mamme hanno ricordato che vi sono comportamenti di esercenti che vendono sigarette o alcolici a minori e hanno rimarcato anche la responsabilità degli adulti con i loro cattivi esempi.
Da punti di vista diversi abbiamo illuminato con un fascio di luce fenomeni sommersi ed è emersa  la volontà di tanti di rendere vivo questo canale di comunicazione per lavorare insieme a stili di vita più sobri e lontani dalle mode effimere.
Con i giovanissimi di Calenzano ci siamo dati appuntamento al prossimo 11 maggio certi che i loro numeri faranno riflettere giovani e adulti al terzo degli appuntamenti delle giovani sentinelle.


Domenico Bilotta e Sergio tamborrino

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