lunedì 26 marzo 2018

Giovani sentinelle fra Verona e Padova: un'altra intensa giornata

Mercoledì 21 marzo di mattina appuntamento con Angelo Corbo a Legnago. 

Trecento ragazzi e ragazze degli istituti superiori cittadini Minghetti, Silva Ricci e Medici lo hanno accolto nel cinema teatro Salus per ascoltare la sua testimonianza in ricordo delle vittime di mafia. 

Angelo ha raccontato la sua vicenda, ne ha ripreso i temi principali, soffermandosi sui ricordi e sui nodi di quella storia terribile. In tanti si sono fermati a chiedere, ad esporre i propri punti di vista, ad esprimere solidarietà e lui con la consueta pazienza ha risposto sottolineando i punti critici e raccontando le emozioni e l’appuntamento si è protratto per tutta la mattinata. Ad accompagnarci in questo primo incontro l'Auser Veneto, nostra partner nella regione, e il Sindacato Pensionati Italiani Cgil, organizzatore dell’evento e nostro compagno di viaggio e di condivisione di ideali.

Questo straordinario tessuto di partecipazione civica ci riempie di speranza e argina incertezze e sbandamenti, errori e assenze delle istituzioni nella fatica quotidiana a favore della legalità e nel contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione.


Nel pomeriggio appuntamento ad Abano Terme, in una delle sale affrescate di Villa Bassi Rathgeb dall'impianto cinquecentesco rimaneggiato nel XVII secolo, ragazzi e le ragazze della classe 2H dell'IPSSAR Pietro d'Abano, con le loro insegnanti, Alessandra Bernardi ed Elisa Pedrina, e quelli della 4A dell'Istituto di Istruzione Superiore Leon Battista Alberti con la docente Alida Raverenna, sono stati accolti dal sindaco Federico Barbierato e dall'assessora Cristina Pollazzi, che ha le deleghe all’Istruzione e alla Cultura. A loro si è aggiunto più tardi il vice sindaco Francesco Pozza.


Nei saluti iniziali il sindaco ha posto l'attenzione sui pericoli in cui versa anche il territorio aponense, perché la criminalità organizzata assume forme sempre più silenziose e subdole e per questo occorre essere costantemente vigili. Ha ricordato la giornata dedicata a tutte le vittime di mafia, ha affermato che senza memoria non c'è futuro, gli eventi servono a tutti per capire e riflettere su una giornata così importante, ma ha aggiunto che serve partire già da domani, quando le piazze si svuoteranno, quando affronteremo il nostro quotidiano nel rispetto delle regole del vivere civile, facendo la nostra parte di cittadini consapevoli, imparando a non girarci mai dall'altra parte dinanzi alle illegalità o ai cattivi comportamenti; e proprio lì, nella scuola, si apprendono le buone prassi per divenire bravi cittadini.


La Fondazione ha ricordato che l'obiettivo del progetto e anche della giornata è fare esperienza di cittadinanza attiva e tanto più convinto e accogliente sarà l'ascolto e il confronto, tanto più forte  sarà la fiducia dei giovani nei confronti delle Istituzioni per divenire a loro volta difensori dei beni comuni.
Hanno preso la parola per primi i giovani dell'Istituto Alberghiero. Hanno ringraziato la Fondazione per aver dato loro l'opportunità di divenire protagonisti del loro territorio e, per affrontare il tema Hotel chiusi in zona termale e prevenzione interessi illeciti, hanno voluto accendere i riflettori sulla struttura alberghiera dell'albergo Salvagnini Bernerhof, una struttura di grandi dimensioni, definito un fantasma nel centro storico di Abano Terme. Le loro fonti sono state le interviste agli ex dipendenti, articoli di quotidiani e notizie tratte dai social media. Hanno realizzato una presentazione multimediale, curando anche un video, per documentare non solo il degrado in cui è stata lasciata la struttura e i pericoli incombenti, ma hanno saputo spiegare che proprio per l'architettura e la ubicazione, potrebbero essere molteplici le soluzioni da adottare: adibirlo a centro per anziani o a centro culturale per i giovani, ovvero riportare l'albergo agli antichi splendori. Tanti sono stati gli interventi dei ragazzi, ciascuno ha avuto un ruolo nell'esposizione del lavoro: hanno sottolineato la necessità di vigilare sulla provenienza di capitali eventualmente investiti per l'acquisto e per la ristrutturazione del bene e hanno assicurato l'impegno dell'intera classe nel continuare a vigilare sulla vicenda e sulle scelte che l'amministrazione deciderà di compiere in futuro.

Poi è stata la volta degli studenti e delle studentesse dell'Istituto Alberti con il tema Inquinamento ed eco-legalità. Hanno effettuato un'attenta e corposa ricerca sulle ecomafie e lo smaltimento illecito dei rifiuti, soffermandosi anche sulla grave emergenza nazionale in cui versano alcune aree della Campania, indicate dalle cronache come Terra dei fuochi. Hanno fatto riferimento anche ai dati drammatici sviluppati dal rapporto Ecomafie già nel 2015 da Legambiente, in cui erano documentati i reati accertati per un giro d'affari di 22 miliardi di euro. 

Con immagini e parole hanno descritto i danni per la salute e l'ambiente, per soffermarsi sulla etichettatura degli alimenti e sulle sanzioni previste per le aziende che non rispettano alcuni obblighi informativi, misure queste introdotte nel decreto legislativo n. 43 del settembre 2017 e ponendo anche domande circa l'efficacia di una sanzione amministrativa in caso di violazioni, senza quindi la delineazione di una ipotesi di reato penale. Hanno espresso infine il desiderio che l'amministrazione comunale operi in direzione di uno sviluppo sostenibile attraverso la cosiddetta green economy, concludendo con un consiglio di buone prassi, da estendere anche ad altre città venete, per coinvolgere i cittadini a compiere sempre azioni etiche ed utili.


Cristina Pollazzi ha molto apprezzato il lavoro di entrambi gli istituti e, nel rispondere agli studenti dell'Alberghiero, ha riferito che la situazione è ancora più grave di quella che essi hanno presentato. L'idea dell'Amministrazione Comunale è di mantenere la vocazione turistica non solo dell'albergo Salvagnini ma di tutti gli edifici turistici dismessi, perché il problema grave per la città di Abano è la grande speculazione di edilizia residenziale che è stata fatta sul territorio negli ultimi anni, che ha portato la città ad avere oggi troppi appartamenti vuoti. Quindi, in nome dell'amministrazione che rappresenta, si è sentita di voler fare una promessa ai suoi giovani cittadini, porre massima attenzione non solo sulla destinazione d'uso ma anche sui possibili compratori esteri che si presenteranno a fare proposte, per questa amministrazione si tratta anche di una questione di immagine pubblica, considerato che la città di Abano risulta essere la 25^ stazione turistica d'Italia per numero di ospiti.
Riguardo la ricerca dei ragazzi dell'Istituto Alberti, l'assessore ha sottolineato di essere molto contenta della scelta di studio operata dai ragazzi, perché il Comune di Abano ha una certificazione Emas, ovvero il Sistema comunitario di EcoGestione e Audit (EMAS = Eco-Management and Audit Scheme) basato sull'adesione volontaria per le imprese e le organizzazioni che desiderano impegnarsi a valutare e migliorare la propria efficienza ambientale; ciò vuol dire che vi è una sensibilità verso l'ambiente e la sua tutela. A seguito di questa certificazione ogni anno vengono organizzati incontri informativi e formativi, in particolare rivolti agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. L’impegno resta comunque quello di ricercare fonti rinnovabili di energia in alternativa a quelle comuni. Ha informato i ragazzi circa la recente installazione di ecocompattatori, un modo simpatico di educare al riciclaggio.

Al confronto erano presenti Lidia Pege e Licia Serpico, referenti per il Veneto della fondazione Caponnetto, e Maria Gallo presidente di Auser Veneto, giunta ad Abano dopo l’impegno mattutino a Legnago per condividere questo momento di protagonismo giovanile in nome della legalità e della cittadinanza.

Un momento particolarmente intenso ed emozionante è stato l'intervento di Angelo Corbo,  sopravvissuto alla strage di Capaci e oramai amico di viaggio della Fondazione per testimoniare i valori e i principi, il ricordo dei suoi compagni e quella di Giovanni Falcone. Ha ricordato a ragazzi e ragazze che non sono solo le terre del Sud ad avere il primato di terra dei fuochi ma bisogna essere vigili perché il Veneto, come la Lombardia, la Toscana e altre regioni, devono affrontare gli stessi problemi di contrasto delle attività illegali legate al ciclo dei rifiuti, come risulta da indagini recenti. Anche nel pomeriggio Angelo non si è sottratto alle richieste dei ragazzi e delle ragazze, ha risposto loro e li ha sollecitati a proseguire nell’impegno e nella testimonianza, e il tempo è trascorso velocemente. I ricordi più vividi di quelle persone nelle parole di Angelo hanno rafforzato il pensiero in noi che esse non siano morte per ottenere fredde lapidi e targhe, ma per un sogno di democrazia e libertà che sta ad ognuno di noi adesso realizzare al meglio per onorarne la memoria.

Impariamo stando insieme a vigilare sulle azioni non ad ascoltare parole, con quelle dipingiamo solo illusioni.
L'appuntamento per il terzo incontro è per il prossimo venerdì 18 maggio, quando tutti gli studenti e le studentesse del Veneto aderenti al progetto Sentinelle della Legalità saranno accolti da amministratori e consiglieri della Regione.


Domenico Bilotta e Licia Serpico
Responsabili Nazionale e Regionale Veneto Progetto Scuola

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