3 dicembre primo appuntamento con i giovanissimi della scuola media Busoni di Empoli.
Accolti da ragazzi e ragazze con le loro insegnanti abbiamo introdotto l’incontro soffermandoci ampiamente sulla storia della mafia e sulla vicenda professionale e umana di Antonino Caponnetto.
Raccontare della prepotenza e del crimine ci permette di illustrare il nesso con la realtà di ognuno di noi, anche se ci sembrano, quelli della delinquenza e del crimine, problemi lontani. Le attività illegali dei mafiosi e dei loro complici si rivelano molto più vicine alla nostra esperienza quotidiana e ci impongono attenzione e cura, senza le quali corrono gravi rischi la nostra democrazia e la nostra libertà.
I ragazzi e le ragazze hanno mostrato grande interesse al racconto delle vicende del pool antimafia e delle stragi di mafia. Li ha sorpresi la descrizione di come i soldi sporchi vengono impiegati anche vicino alle nostre case per comprare attività e immobili e far apparire onesto chi ricicla denaro proveniente dal crimine organizzato.
Quantità enormi di denaro riciclato consentono arricchimenti repentini senza che qualcuno si chieda quale sia l’origine, proprio come aveva sottolineato la nostra amica scolara della Garfagnana quando ci aveva posto la domanda:
È più mafioso chi traffica i rifiuti o chi conosce la mafia
e fa finta di non conoscerla per pagare meno?
e questa sua domanda abbiamo girato ai giovanissimi di Empoli prima di lanciare la sfida della legalità e della cittadinanza. Le risposte argute e le sollecitazioni ci hanno rallegrato e riempito di speranza e con questi sentimenti ci siamo dati appuntamento per il prossimo giovedì 14 marzo.
Sergio Tamborrino e Claudio Gherardini
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