Martedì 4 dicembre, ancora una giornata fitta di appuntamenti fra il Veneto e la Sicilia.
A Padova due incontri. All’apertura delle scuole ci siamo ritrovati alla scuola media Falconetto accolti da tre classi seconde con le proprie insegnanti che accompagneranno ragazzi e ragazze nella fatica di questa esperienza di cittadinanza.
E ai giovanissimi abbiamo raccontato la vicenda di Antonino Caponnetto, il suo impegno professionale come giudice, l’istruzione del maxiprocesso insieme a Falcone, Borsellino, Guarnotta e Di Lello per giungere a ragionare dell’oggi: che cosa è la mafia, di quali affari si occupa, che cosa fa con i soldi sporchi, dove vengono riciclati i soldi sporchi.
Che cosa può fare ogni cittadino e cittadina contro questi pericoli che si insinuano sottilmente nella vita pubblica? Abbiamo allora provato a tracciare il profilo del buon cittadino e con esso abbiamo lanciato la sfida delle giovani sentinelle: occuparsi di una questione rilevante, studiarla, approfondirla con la guida dei propri insegnanti e farne oggetto di discussione e di confronto con chi ha il governo della cosa pubblica.
Lo scambio per la durata dell’intero incontro è stato vivacissimo e incalzante, ragazzi e ragazze informatissimi per merito delle proprie insegnanti che avevano preparato l’incontro con letture e approfondimenti hanno incalzato con richieste e sollecitazioni fino all’ultimo momento, rinunciando alla loro ricreazione per poter vedere per intero il video di Antonino Caponnetto. E questa loro “fame” di conoscenza conforta e sprona tutti noi, fondazione e insegnanti a proseguire nel lavoro.
Giusto il tempo di spostarsi alla scuola media Pacinotti per il secondo appuntamento della mattinata. Appena terminata la ricreazione una classe prima curiosa e vivacissima con gli insegnanti ci ha incalzato con domande e sollecitazioni durante il racconto della vicenda di Antonino Caponnetto.
Il loro desiderio di conoscere non ha lasciato tregua al nostro racconto che si è via via arricchito di particolari per comprendere meglio cosa è la mafia, quali minacce comporta la sua presenza. Anche in questo secondo incontro i giovanissimi avevano lavorato in classe con la propria insegnante per giungere al nostro appuntamento con le idee più chiare. Anche a loro abbiamo lanciato la sfida delle giovani sentinelle e le due esperienze di questa mattinata ci lasciano ben sperare nell’incontro del prossimo 7 marzo quando saranno ospiti dell’amministrazione cittadina nella sala consiliare.
Anche in Sicilia continuano a ritmo serrato gli appuntamenti delle giovani sentinelle con la loro voglia prorompente di essere protagoniste e cittadine attive in difesa dei loro beni comuni. Oggi a costruire il ponte della legalità sono i giovani delle provincia di Ragusa: alle prime ore siamo con i ragazzi e le ragazze della scuola media statale Giovanni XXIII di Modica (RG), circa 200 sentinelle vigili ed attente e la loro insegnante referente del progetto, Daniela Denaro, con il gruppo di colleghe e colleghi ad accoglierci. Presenti anche le troupe delle televisioni locali e dei giornali on line, arrivati in ritardo per cui abbiamo deciso di fare le interviste insieme ai ragazzi.
Nella bella aula magna ospiti del liceo scientifico Galilei Campanella, istituto accanto alla propria scuola che condivide con saggezza i propri spazi e beni comuni, i giovani hanno ascoltato con grande interesse il racconto della vita di Antonino Caponnetto e del suo impegno civile.
Tanti gli argomenti affrontati e la platea dei ragazzi non ha mai perso l'attenzione, ha seguito le varie fasi del percorso che li vedrà protagonisti durante l'anno scolastico e hanno accettato di arrivare preparati al confronto con la propria amministrazione. Il tempo, come al solito, è volato via lasciando il tempo di darci appuntamento per venerdì 22 marzo di mattina dalle 9 alle 12.
Ancora un spostamento rapido per raggiungere la città di Paolo Borrometi, l'Istituto comprensivo Salvatore Quasimodo di Ragusa. Nel bel teatro accanto alla scuola altre 11 classi con oltre 230 ragazzi e ragazze hanno ripetuto la magia regalandoci emozioni.
A dare il benvenuto il giovane Dirigente Leonardo Licata insieme al referente Andrea Cicero e i suoi colleghi e colleghe.
Non c'è stato bisogno di parlare di Caponnetto e dei suoi quattro moschettieri! La stragrande maggioranza sapevano di loro, grazie ai propri insegnanti guardiani dei valori costituzionali, come sanno che cos'è la mafia. Abbiamo invece parlato di collusioni della politica e del silenzio degli onesti e di come si diventa sempre di più compiacenti. Hanno anche loro accettato di essere il bastone bianco dei tanti che non vogliono vedere, che non riescono a trovare la strada per costruire un Paese normale!
Abbiamo parlato di Paolo Borrometi, giornalista coraggioso, delle sue denunce e di cosa vuol dire essere sotto scorta per aver detto e scritto delle verità a chi non vuol vedere e a chi non vuol sentire! Anche qui le due ore sono volate via ma i ragazzi non hanno ceduto e hanno continuato a fare domande e dopo le due ore canoniche l'incontro si è protratto oltre le 13.40 in quanto ragazzi e ragazze hanno creato dei capannelli e continuavano a fare domande.
La speranza anche per Paolo è che nella sua città, oltre all'esercito di insegnanti partigiani, ci siano anche un esercito di sentinelle cui sta a cuore che i loro sogni-bisogni non vadano in fumo. Ci siamo dati appuntamento per lunedì 25 marzo e anche per loro sarà un appuntamento di mattina per permettere un doppio incontro e soddisfare le richieste delle varie scuole e dei tanti comuni che ospiteranno i propri giovani cittadini.
Clicca sotto per l'intervista
Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.