venerdì 31 marzo 2017

Ancora Giovani sentinelle fra Toscana e Veneto: Selvazzano Dentro (PD) e Ponsacco (PI)

Venerdì 24 marzo hanno esordito le Giovani sentinelle di Ponsacco. Ragazze e ragazzi di quattro classi seconde della scuola media dell’Istituto Niccolini sono stati accolti nella ampia sala del cinema Odeon dalla sindaca, Francesca Brogi, e dal vice sindaco e assessore all’Istruzione, Fabrizio Gallerini.

Con i giovani le insegnanti e la Dirigente scolastica, Maura Biasci, un nutrito gruppo di genitori che ha seguito con attenzione e curiosità i lavori.

Nel porgere il saluto dell’amministrazione comunale Francesca Brogi ha voluto ringraziare la Fondazione del lavoro svolto con studenti e studentesse, apprezzando l’impegno che si snoda lungo l’intero anno scolastico, e ha sottolineato il valore della legalità nella convivenza civile. La scuola è il luogo per eccellenza dove fare esperienza di tale valore e Maura Biasci ha voluto ricordare quanto sia importante la scuola nel formarsi del cittadino e della cittadina, soffermandosi anche lei sull’importanza di queste esperienze.

La Fondazione nell’introdurre i lavori ha illustrato il progetto a partire dalla domanda fondamentale: come si diventa cittadini e cittadine? Quali sono i tratti distintivi per definirsi tali? Come conservare ed accrescere quelle particolari competenze? Il percorso delle Giovani sentinelle cerca di rispondere a queste domande proponendo un cammino a tappe che offra occasioni di apprendimento, di riflessione, di approfondimento e di confronto. In questo il lavoro delle insegnanti è fondamentale e irrinunciabile e per questa ragione siamo grati a loro, le partigiane dei valori, come ci ricordava Antonino Caponnetto. Il confronto con chi ha il governo della cosa pubblica a livello locale è un’esperienza significativa di cosa vuol dire individuare un problema, approfondirlo e fare delle proposte, ascoltare le obiezioni e le sollecitazioni, rilanciare le proprie idee modificandole e integrandole. Con questo spirito studenti e studentesse si avvicinano a questo secondo appuntamento.

Hanno poi preso la parola ragazzi e ragazze. La legalità si può declinare in tanti modi, ricorrendo a linguaggi differenti e modalità di rappresentarla diversi. Le scelte dei quattro gruppi di lavoro sono state varie: si può parlare di legalità e di libertà con un video che mette a punto alcuni punti cruciali:  il rispetto delle regole e la libertà, quale relazione vi è fra i due termini e la libertà di ciascuno è messa in crisi dall’osservare le regole? La risposta dei giovani è nelle parole di Gaber: la libertà è partecipazione.

Un secondo gruppo si è occupato della propria scuola, confermando ancora una volta quella impressione - che abbiamo osservato in questi anni in tante altre scuole - di una particolare attenzione da parte di giovani e giovanissimi per il luogo che abitano tante ore al giorno. Questa consapevolezza è un elemento da valorizzare costantemente perché indica una maturità e una opportunità da cui partire per costruire modelli di comportamento giusti.

Il bullismo e il cyberbullismo sono stati l’oggetto del lavoro di un terzo gruppo e ad impreziosire la fatica di studenti e studentesse sono state le parole di Francesco, vittima di bulli. Le sue parole, sincere e dirette, hanno colpito duro perché hanno posto di fronte a ciascuno e ciascuna cosa è la sofferenza e il dolore provato e hanno richiamato tutti alla responsabilità e alla solidarietà.

Infine, un ultimo gruppo ha approfondito la questione “dolente” dell’uso dei cellulari, con un ragionamento ampio, non legato esclusivamente alla scuola.

Con questo complesso di questioni hanno provato a confrontarsi gli amministratori e le loro parole hanno aperto spazi e tempi per la discussione. Alle riflessioni di Francesca Brogi sulla necessità di mettere a valore questa esperienza si sono aggiunte quelle di Fabrizio Gallerini che si è dichiarato lieto di avviare una interlocuzione preziosa e serrata, di trovare spazi e tempi per un confronto continuo che valorizzi i contributi di ciascuno e offra occasioni di approfondimento.

Una delle insegnanti che hanno guidato i giovani li ha ringraziati per l’impegno e la serietà e con le sue parole abbiamo chiusa il bell’incontro dandoci appuntamento per quello di giovedì 11 maggio a Pisa.



Sabato 25 marzo nuovo appuntamento in Veneto, a Selvazzano Dentro. Con le Giovani sentinelle dell’Istituto comprensivo Tomaso Albinoni abbiamo ripreso il cammino, avviato ormai da qualche anno, di discussione e confronto sollecitato dall’associazione genitori che è stata sempre una dei soggetti attivi nel tenere vivo il progetto. L’occasione dell’approfondimento è stata l’inaugurazione della fontana e della piazza ……… La richiesta del recupero dello spazio era stato l’oggetto di uno dei progetti degli anni passati. Ad arricchire la giornata è stato il racconto di Angelo Corbo, ispettore di Polizia e, prima, agente di scorta di Giovanni Falcone. Il 23 maggio del 1992 era sull’auto blindata che chiudeva il corteo della protezione del giudice e ha vissuto di persona quel dramma terribile. Ascoltare dalla sua voce la testimonianza di quella terribile esperienza, riflettere con lui cosa significhi rispetto delle leggi, seguirlo nel racconto della sua vicenda, dall’adolescenza al maturare della scelta di essere un poliziotto, cogliere il suo forte senso della giustizia e quello del compiere il proprio dovere, sono tutte emozioni forti, dense di significati e riferimenti che hanno colpito ragazze e ragazzi.

Stipati nell’auditorium di San Michele, presenti il sindaco, Enoch Soranzo, e l’assessore all’Istruzione, Giovanna Rossi, che li hanno salutati e incoraggiati a proseguire nell’impegno di essere cittadini attenti, studenti e studentesse hanno in principio ascoltato in videoregistrazione la testimonianza di Paolo Borrometi, giornalista che vive con una scorta per le minacce subite dai mafiosi, che ha raccontato la propria vicenda.

Poi, Wendy Muraro, giornalista del Mattino di Padova, ha guidato e animato il dibattito a tre voci con Angelo Corbo, Domenico Bilotta della fondazione Caponnetto, e il dott. Gianfranco Bernabei, questore di Padova.

Ricco di spunti il confronto ha arricchito il percorso di educazione alla legalità con le riflessioni sul senso delle regole e sulla loro osservanza, sul compiere il proprio dovere e sulla necessità di essere cittadini attivi e responsabili, che i tre relatori hanno variamente articolato e argomentato.

Tutti questi temi saranno ripresi nell’appuntamento del prossimo venerdì 19 maggio quando i giovani di Selvazzano si ritroveranno con i coetanei e i più grandi delle altre scuole del Veneto a Venezia, ospiti della Regione Veneto, per l’appuntamento finale del progetto.

Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino

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