Lunedì 13 marzo le sentinelle della legalità sbarcano in Sicilia: prima tappa a Capaci per il secondo degli appuntamenti che vedono coinvolti ragazzi e ragazze della Direzione Didattica Alcide De Gasperi della città. I beni comuni e la riqualificazione della villa Principessa Mafalda di Savoia sono i temi di cui si sono già occupati lo scorso anno e che hanno deciso di riproporre perché vogliono seguire con attenzione gli sviluppi dei lavori. È proprio nella villa si è tenuto l'incontro a sottolineare il forte interesse e l’entusiasmo con cui le giovanissime sentinelle mostrano di essere cittadini pienamente consapevoli. Puntuali alle ore 10.00, con i loro cartelloni coloratissimi insieme alle proprie insegnanti e ad alcuni genitori, sfidando anche la pioggia, ragazzi e ragazze hanno varcato la soglia della villa. Ad attenderli il sindaco Sebastiano Napoli, il vice sindaco e l'assessore all'istruzione Erasmo Napoli. Sul palco è il dirigente dell'Istituto, Vito Cudia, a dare il benvenuto ai suoi giovanissimi e alle sue insegnanti. Poi ha preso la parola il sindaco che ha informato dei lavori eseguiti in tempo record e conclusi proprio la mattina appena prima dell’inizio dell’incontro. Gli operai del Comune hanno pulito la vasca dei pesci e delle tartarughe, subito meta dei ragazzi. La potatura degli alberi, le aiuole sistemate rendono il luogo piacevole.
La Fondazione ha salutato scolari e scolare e li ha ringraziati per la loro tenacia che ha arricchito i contenuti del progetto stesso e rafforza l’impegno della Fondazione nel proseguire la battaglia contro l'illegalità, oltre ad essere da esempio per i tanti giovani coetanei e più grandi sollecitandoli a non desistere dalle battaglie che ritengono giuste, ad essere tenaci e decisi nell’esporre e argomentare le proprie proposte.
Con noi Angelo Corbo, agente della scorta di Giovanni Falcone e testimone della strage di Capaci. Da tempo è insieme alla Fondazione a raccontare a giovani e adulti perché nessuno dimentichi. Non è semplice per lui questo esercizio della memoria, tornare in questi luoghi della gioventù e ricordare quei momenti terribili del 23 maggio, eppure nel suo breve intervento, molto emozionante e appassionato tocca corde che scuotono e le parole e i gesti di tanti bambini e bambine aiutano a dissolvere tristezza e dolore. Lo convincono che è importante oggi essere qui perché il loro comportamento è segno della speranza di cancellare il marchio terribile di luogo di strage, trasformandolo con le loro azioni e con i loro comportamenti in luogo libero dalla mafia. In qualche modo avverano quella profezia di Giovanni Falcone che il cammino verso la libertà sarà intrapreso con le loro gambe.
La Fondazione ha rivolto ai genitori l’esortazione a sostenere e incoraggiare i propri ragazzi e le proprie ragazze, in questo loro compito, insieme alla scuola, con comportamenti giusti ed esempi buoni affinché crescano e apprezzino il profumo della legalità nel prendersi cura della terra in cui vivono e dei beni che appartengono a tutti.
Con le loro proposte, bambini e bambine hanno lasciato chiaramente intendere di volere i loro spazi, la loro villa, crescere e costruire insieme una buona comunità. Il diritto al gioco, allo studio, alla vita contagia tutti e la villa, grazie ai ragazzi e alle ragazze, si trasforma in uno spazio di gioco e di festa.
Vito Cudia si è improvvisato animatore della giornata, ma soprattutto ha dato valore al suo incarico di dirigente scolastico lodando i giovanissimi e le insegnanti chiamando una classe per volta ad esporre i propri lavori. Scolari e scolare, da bravi reporter, hanno raccontato le carenze e i miglioramenti della villa, ognuno di loro ha dato il suo contributo attraverso il dibattito con la propria Amministrazione disponibile al confronto, hanno posto le basi alla speranza di cambiamento.
Tanti i volontari che, con passione, hanno accettato la sfida della legalità e della cittadinanza, ma anche con loro la Fondazione ha voluto essere chiara: la buona politica non deve confondere o nascondersi sull'opera meritevole del volontariato, il lavoro deve essere ricompensato, come dice la nostra Costituzione e il volontariato deve essere supportato. Noi apprezziamo e stimiamo la fatica generosa di tanti uomini e donne volontari, ma dobbiamo ricordare che per far funzionare la cosa pubblica occorre che gli uomini e le donne lavorino e ricevano un giusto compenso per poter condurre una vita libera e dignitosa.
Con tutti abbiamo fissato il prossimo appuntamento fra poco più di un mese, venerdì 28 di aprile, augurandoci che la Regione Siciliana e il suo presidente accolgano ed ospitino i giovani cittadini e cittadine di Capaci, Corleone, Castelvetrano e Siracusa per discutere dei temi che sono stati al centro della discussione in questi incontri di marzo.
Inviteremo anche deputati e senatori eletti in Sicilia con l’auspicio che anche loro non vorranno mancare chiedendo loro di non deludere le aspettativi di tanti ragazzi e ragazze.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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