Giovedì 23 novembre ancora due appuntamenti con le giovani sentinelle del Veneto, entrambi ad Abano Terme, nell’auditorium dell’I.I.S. Leon Battista Alberti.
Per le due prime ore siamo stati accolti da 221 ragazzi e ragazze di dieci classi e 10 insegnanti dell’Istituto che partecipa per la prima volta al nostro progetto. Nelle successive due ore sono stati i giovani dell'IPSEOA Pietro d’Abano ad essere i nostri interlocutori.
In apertura il saluto del nuovo sindaco della città ha sottolineato il valore del percorso, la crescita dei giovani che decidono e partecipano al benessere della propria comunità in difesa dei beni comuni, la funzione di aiuto e di pungolo per le Istituzioni, la consapevolezza del contrasto alla corruzione e all'evasione fiscale, i grimaldelli che aprono le porte alle infiltrazioni mafiose.
Avevamo la scheda di adesione al progetto di tutte e due le scuole ed eravamo convinti, prima di iniziare, che fossero pienamente a conoscenza del nostro progetto, delle sue articolazioni e degli obiettivi che ci prefiggiamo. Per questo, come succede oramai da nove anni, abbiamo introdotto la vicenda di Antonino Caponnetto e la sua scommessa del protagonismo giovanile ragionando di cittadinanza, di principi della Costituzione, di diritti e di doveri della partecipazione attiva alla vita sociale come contrasto alle infiltrazioni mafiose che toccano oramai da anni anche le terre venete, ma ci siamo accorti che una parte dell’uditorio era distratta e poco interessata, mentre l’altra seguiva con attenzione. Alcune insegnanti, studenti e studentesse ci hanno riferito che era stato comunicato loro che avrebbero partecipato ad un evento nel corso del quale sarebbero stati ricordati i giudici Falcone e Borsellino, e una delle insegnanti, la stessa che aveva compilato la scheda di iscrizione come referente, ha commentato alla fine che aveva fatto fatica a seguire i vari passaggi del progetto. Inoltre ci è stato rivolto l’appunto della presenza di politici all’incontro e questa osservazione, a dire il vero, ci ha sorpreso non poco perché non è mai accaduto che venisse fuori lo stereotipo che vuole una scuola dove non si fa politica! Anche perché il saluto del sindaco non aveva alcunché della propaganda e, al contrario, era indizio di buon auspicio, per la prosecuzione del progetto, la disponibilità al confronto e alla discussione, l’apertura ai giovani.
Ci sono tornate in mente le parole di Antonino Caponnetto che esortava i giovani a far politica, ma con la P maiuscola, e lo spirito del progetto sta in queste sue parole che mirano a promuovere il confronto e lo scambio, il protagonismo di ciascuno e ciascuno e il valore del contributo di ognuno al benessere comune. Senza tale protagonismo, senza la partecipazione attiva non è possibile difendere la democrazia. Né sono da dimenticare le parole profetiche di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che incitavano i giovani a non girarsi dall'altra parte e ad impegnarsi a far camminare sulle proprie gambe le idee libertà, giustizia, responsabilità. Tutto ciò sarebbe valso anche nel caso avessimo fatto un evento o uno spettacolo come qualcuno si aspettava.
Per questo è stato necessario puntualizzare il nostro lavoro: non eventi ma percorsi di formazione strutturati che richiedono non l’ascolto passivo di un conferenziere, ma la partecipazione attiva dei giovani, la disponibilità a mettersi in gioco e sperimentare una forma di cittadinanza attiva e responsabile. Questo loro protagonismo è lo strumento per essere riconosciuti come cittadini a pieno titolo ed è anche la prova di vitalità delle nostre istituzioni democratiche che aprono spazi alla discussione e al confronto.
Chiariti tutti i passaggi crediamo sia apparso ai ragazzi e alle ragazze rimasti fino alla fine più nitido e netto il profilo del lavoro loro richiesto e della sfida che abbiamo lanciato e il nostro augurio è di ritrovarli decisi e motivati nell’appuntamento del prossimo mercoledì 21 marzo, quando saranno ospiti dell’amministrazione comunale di Abano che ha condiviso lo spirito del progetto e, anche per questo, spetterà ai giovani essere vigili e puntuali affinché le loro proposte siano discusse e abbiano risposte certe e tempestive.
A tale appuntamento non mancheranno certamente i 140 ragazzi e ragazze dell’Istituto professionale Pietro d’Abano che abbiamo incontrato nella seconda parte della mattinata. Attenti e incuriositi dalla proposta della Fondazione hanno seguito l’introduzione dei temi della cittadinanza, i nessi con le questioni della criminalità organizzata e la corruzione, il ragionamento intorno ai principi e ai valori che guidano l’impegno quotidiano. In questo modo ha assunto contorni netti la proposta di un’esperienza di dialogo e di discussione con chi ha il governo della cosa pubblica.
Anche in questa seconda parte l’Amministrazione ha salutato i giovani e il vice sindaco è stato presente durante il dibattito. L’attenzione e il bel confronto hanno ripagato della fatica della mattinata certamente intensa e gravosa.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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