Dopo alcuni anni le giovani sentinelle approdano nuovamente all’isola d’Elba. Ricordiamo ancora i bei lavori e le proposte intriganti delle scuole elbane, le loro fatiche seguite con puntualità e correttezza da Tele Elba, il sostegno anche finanziario dell’amministrazione comunale per favorire la crescita culturale di giovani e giovanissimi per formarli ad essere cittadini consapevoli in difesa dei valori costituzionali, dei beni comuni e dei propri territori. Ragazzi e ragazze partecipavano con entusiasmo agli appuntamenti finali del progetto a Livorno o Firenze. Sembrava esserci ogni condizione affinché le giovani sentinelle fossero realmente protagoniste e fossero da esempio per gli altri. Così non è stato. A Livorno, nel terzo incontro previsto a maggio, studenti e studentesse dell’isola e gli altri del liceo Niccolini Palli hanno trovato la sala della Provincia di Livorno vuota e nessuno ad accoglierli, comportamento questo che ha anticipato quanto sarebbe accaduto da lì a poco con la vicenda “dell’abolizione delle Province”.
Grazie al coraggio di alcuni insegnanti, gli stessi partigiani dei valori per usare un’espressione di Antonino Caponnetto, siamo stati accolti dai giovani dell’ITG Cerboni.
Nell'aula magna ad accoglierci il referente prof. Giuseppe Solaro e altri colleghi e colleghe e 5 classi di quarta e di quinta che hanno accettato di essere protagonisti e cittadini attivi. Abbiamo raccontato di infiltrazioni mafiose all'Elba e di quando la Fondazione era accusata di essere visionaria per le sue denunce perché – sostenevano i nostri detrattori - all’Elba la mafia non c'era e noi facevamo scappare i turisti con le nostre denunce. Abbiamo dovuto attendere un sequestro di 10 milioni di euro e alcune macchine edili bruciate per svegliare dal torpore i molti scettici!
Abbiamo ritrovato anche degli insegnanti e dei ragazzi oramai grandi che avevano partecipato al progetto in passato e con loro abbiamo discusso dell’errore di non dare continuità al percorso di formazione alla cittadinanza. I giovani avevano posto il problema dei trasporti in un isola dove nel lungo periodo invernale i giovani dopo le 17.00 non hanno la possibilità di incontrarsi con amici e compagni per mancanza di servizi di collegamento fra le diverse località. Dopo gli iniziali applausi e i complimenti da parte delle Istituzioni locali per aver indicato loro soluzioni, si sono ritrovati da soli e dispiace che non abbiano insistito, a non essere stati tenaci nel richiedere spazi e luoghi di aggregazione, opportunità di muoversi fra i comuni dell’isola.
Nell'aula magna ad accoglierci il referente prof. Giuseppe Solaro e altri colleghi e colleghe e 5 classi di quarta e di quinta che hanno accettato di essere protagonisti e cittadini attivi. Abbiamo raccontato di infiltrazioni mafiose all'Elba e di quando la Fondazione era accusata di essere visionaria per le sue denunce perché – sostenevano i nostri detrattori - all’Elba la mafia non c'era e noi facevamo scappare i turisti con le nostre denunce. Abbiamo dovuto attendere un sequestro di 10 milioni di euro e alcune macchine edili bruciate per svegliare dal torpore i molti scettici!
Abbiamo ritrovato anche degli insegnanti e dei ragazzi oramai grandi che avevano partecipato al progetto in passato e con loro abbiamo discusso dell’errore di non dare continuità al percorso di formazione alla cittadinanza. I giovani avevano posto il problema dei trasporti in un isola dove nel lungo periodo invernale i giovani dopo le 17.00 non hanno la possibilità di incontrarsi con amici e compagni per mancanza di servizi di collegamento fra le diverse località. Dopo gli iniziali applausi e i complimenti da parte delle Istituzioni locali per aver indicato loro soluzioni, si sono ritrovati da soli e dispiace che non abbiano insistito, a non essere stati tenaci nel richiedere spazi e luoghi di aggregazione, opportunità di muoversi fra i comuni dell’isola.
Incoraggiati da esempi che giungono da altre parti della Toscana, più forti per l’esempio di tanti coetanei che non demordono, meno timidi per quel senso di condivisione che cresce fra ragazzi e ragazze di luoghi diversi i giovani dell’isola sono oggi più consapevoli. E le due ore del nostro incontro sono passate velocemente, ma osservando lo sguardo di ognuno di loro abbiamo ragione di sperare di aver seminato la speranza di un cambiamento possibile, dove prevale la ricerca di un lavoro comune con tutti coloro di buona volontà, con quelli che desiderano cambiare.
Con questi bei pensieri ci siamo dati appuntamento per il prossimo martedì 13 marzo.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.