venerdì 28 marzo 2014
Incontro con le giovani sentinelle della legalità del Petrocchi di Pistoia
Incontro con le giovani sentinelle della legalità del Petrocchi di Pistoia
Ultimo degli appuntamenti di questo secondo ciclo di incontri è quello con le Giovani sentinelle di Pistoia, giovedì 27 marzo. La classe terza del Liceo Petrocchi con il proprio insegnante, Nicola Ruganti, e la Fondazione sono stati accolti, nella sala dell'assessorato alla Cultura, dall'assessora comunale all'Istruzione, Elena Becheri, e da quello all'Istruzione della Provincia di Pistoia, Paolo Magnanensi.
Gli studenti presenti sono anche portavoce dei loro compagni e compagne che non hanno potuto partecipare perché impossibilitati a tornare a casa ad ora tarda per le difficoltà legate ai trasporti.
La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando i progressi del progetto in questi cinque anni, dai temi di cui si sono occupati i giovani, sempre attenti e puntuali, alla diffusione del progetto in altre regioni d'Italia, segno di un crescente interesse nei confronti dei temi della cittadinanza attiva, alla ulteriore evoluzione di incontrare gli insegnanti delle scuole toscane che si occupano di educazione alla legalità nelle istituzioni scolastiche all'inizio del prossimo mese di aprile.
Un altro elemento da sottolineare è il ripetersi di temi analoghi, in scuole diverse, con il passare degli anni, ma anche il riprendere gli stessi temi dai compagni e dalle compagne più anziani. In particolare, il Liceo Petrocchi ha affrontato le questioni degli spazi scolastici, degli edifici, della loro adeguatezza ad ospitare studenti e studentesse, già agli esordi del progetto, perché da tempo la scuola ha problemi legati alla sua struttura inadeguata ad accogliere tutti gli studenti e le studentesse che vi si iscrivono. Né bisogna dimenticare l'altro bel contributo offerto dai giovani del Petrocchi in tema di acqua con un video divertente e “feroce”, tema ripreso per rammentare gli impegni dell'amministrazione comunale di Pistoia a ripubblicizzare l'acqua.
Impegno sempre valido da cui non deroga l'amministrazione comunale, ha confermato l'assessore Elena Becheri, che ha fatto riferimento al documento pubblico con il pronunciamento del Sindaco della città, ridando così fiducia a ragazzi e ragazze che avevano sollevato la questione due anni fa, e ai cittadini. E, più in generale, dando lustro alla politica che è arte, in questo caso delle promesse mantenute. Si conferma così in terra di Pistoia quell'orientamento di alcune amministrazioni favorevole a tenere fede agli orientamenti espressi dal referendum, che è poi nient'altro che rispettare le leggi.
Gli studenti e le studentesse hanno preso la parola per illustrare il proprio progetto. Gli spazi a scuola toccano da vicino la propria vita, in particolare mancano le aule, i laboratori sono insufficienti ad ospitare tutti gli studenti e le studentesse. Raccontano delle preoccupazioni ad inizio anno scolastico, delle difficoltà a trovare gli sgabelli o aule capienti. Per questa ragione hanno deciso di ricorrere all'ironia, al linguaggio pungente usato in altre occasioni per mettere a fuoco i problemi e richiedere interventi urgenti e idonei a consentire l'ordinato svolgimento delle lezioni.
Paolo Magnanensi ha voluto riprendere il filo della memoria intorno alla vicenda per aiutare i giovani a riannodare tutti i fili del ragionamento e individuare una soluzione. Cinque anni fa i compagni più grandi del Liceo avevano proposto di sondare la disponibilità degli spazi di una caserma, ormai dismessa, accanto alla scuola. Purtroppo, e con non poco ritardo, la proposta è stata rigettata. Incidentalmente ci chiediamo che cosa ne sarà di tutti questi spazi, disseminati in tutto il territorio nazionale, grandi contenitori di proprietà dello Stato che potrebbero essere utilizzati per scuole e per altri usi pubblici, ma che rimangono invariabilmente vuoti. Ricordando che la caserma è una proprietà pubblica e non del Ministero della Difesa! Ci chiediamo quali sono le ragioni per continuare a tenere chiusi e inutilizzati da decenni e più questi spazi?
L'assessore ha introdotto una ipotesi alternativa, individuato un altro edificio, un vero e proprio plesso scolastico vuoto che ha gli spazi adatti per aule e laboratori, che è di proprietà della Provincia e quindi senza aggravio di costi per l'affitto, non distante dalla sede centrale, che potrebbe risolvere i problemi. Ha promesso di contattare la Dirigente scolastica per giungere ad una soluzione condivisa.
Ha aggiunto che pur avendo la delega all'Istruzione non ha competenze in materia di edilizia e per questa ragione ha preso l'impegno di invitare il collega di Giunta, Mauro Mari, all'incontro di maggio, augurandosi di poter dare una risposta definitiva, anche in un momento di incertezza per quanto riguarda il passaggio legislativo legato alla trasformazione delle Province.
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