domenica 16 marzo 2014

Incontro in Friuli con le giovani sentinelle di Casarsa della Delizia

Alla fine della seconda settimana di marzo, venerdì 14 marzo, dopo il Veneto le Giovani sentinelle giungono in Friuli, a Casarsa della Delizia, città natale di Pier Paolo Pasolini. Nel teatro intitolato al regista e scrittore, ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo sono stati accolti dal sindaco, Lavinia Clarotto e dall’assessore all’Istruzione Fernando Agrusti. Presenti per la provincia di Pordenone il consigliere Giuseppe Bressa, e per la Regione il consigliere Gino Gregoris. Segnale di incoraggiamento quest'ultima presenza in quanto è prevista per l’incontro di maggio e quindi indica un'attenzione e sicuramente una spinta per i giovani. Con un video scritto, diretto e realizzato da loro e con delle slide hanno voluto porre al centro dell'attenzione la questione del cyberbullismo, tema che ricorre nei progetti dei giovani e che è indizio di una preoccupazione fra studenti e studentesse, ma che è anche oggetto di attenzione da parte della scuola impegnata nella prevenzione. Abbiamo ripetuto più volte, in altre scuole, quanto sia importante tenere viva l'attenzione anche da parte delle famiglie sull'accesso e la navigazione in internet, dove spesso è facile fare “cattivi incontri”, a cominciare dalla tanta pubblicità indesiderata, come il gioco d’azzardo in relazione ai quali i giovani rischiano di essere impreparati e in difficoltà, è l'invito ci sembra sempre più opportuno dinanzi alle sollecitazioni degli studenti di Casarsa. Dopo la presentazione, lenta e lunga, nel momento in cui la parola è passata agli amministratori abbiamo assistito allo svuotarsi silenzioso e alla spicciolata della sala di alcuni giovani. Sorpresi, abbiamo chiesto la ragione, credendo che dovessero prendere un autobus per tornare a casa, ma i ragazzi, candidamente, ci hanno comunicato di dover andare in palestra. Con rammarico abbiamo osservato che il nostro appuntamento era stato fissato da tempo e che vi era attesa nel conoscere quanto avevano da proporci gli amministratori intervenuti. La giustificazione addotta ci è sembrata nettamente in contrasto con la richiesta di assumere atteggiamenti responsabili e attenti, richiesta che abbiamo più volte rivolto ai politici, e spiace che la scuola stessa, pur nel rispetto del suo prezioso lavoro, non abbia assunto un atteggiamento più severo. Ci conforta e dovrebbe essere da sprone per tutti, gli esempi dei ragazzi di Venezia impegnati dalle 8 del mattino fino alle 19 di sera per lo stesso appuntamento; i ragazzi di Selvazzano che, nonostante alcuni genitori volessero portare via i propri figli, hanno risposto di voler rimanere fino alla fine, e che dire dei ragazzi di Volterra che per colpa dei tagli ai trasporti sono costretti ad alzarsi alle 5 del mattino per raggiungere la scuola e all’incontro pomeridiano del progetto tutti rimangono fino alla fine! Ci dispiace ma ci auguriamo che questi esempi bastino a far riflettere i ragazzi di Casarsa. Ad arricchire l'incontro è intervenuto, telefonicamente perché impossibilitato a raggiungere il Friuli, Lorenzo Diana, membro della Fondazione, che si occupa della questione dei rifiuti. Ha voluto ancora una volta lanciare l'allarme sulle responsabilità diffuse nello smaltimento illecito, in particolare le responsabilità di quelle industrie che li producono e poi cercano le “scorciatoie” venendo a patti con la criminalità. Oggi il tema è divenuto più scottante perché i rifiuti sono sversati nelle regioni del centro-nord perché la disattenzione e la sottovalutazione, nel migliore dei casi, o la complicità, nel peggiore, hanno aperto varchi nel tessuto democratico sonnecchioso di tanta parte del Paese. Senza il risveglio dei cittadini è difficile arginare il fenomeno che mette a rischio la convivenza e la salute di ciascuno di noi. Con tutti ci siamo dati appuntamento a mercoledì 7 maggio ospiti della Provincia di Pordenone alla presenza dell’Aministrazione comunale di Casarsa e della Regione

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