domenica 16 marzo 2014
Le giovani sentinelle dell’Algarotti di Venezia
13 marzo 2014: Le giovani sentinelle dell’Algarotti di Venezia occupano gli scranni del portego, al primo piano nobile di Cà Loredan, per parlare di gioco d’azzardo.
È bastato giungere a Rialto, e da lontano osservare la maestosità della facciata di Cà Loredan, per avere la sensazione che qualcosa di straordinario stava per accadere.
La Loggia di Cà Loredan presenta bellissimi elementi decorativi ma sono i particolari che toccano la nostra attenzione: due figure ad altorilievo su lastre raffiguranti Davide e Golia affiancano rispettivamente la Giustizia e la Fortezza. Come non possono ritornarci alla memoria le parole che sono state sempre fonte di grande ispirazione per la vita di Antonino Caponnetto? Giustizia, fortezza, onestà e concordia. Quella pace sociale di cui il Paese ha oggi disperatamente bisogno.
Il luogo scelto dall’amministrazione comunale per accogliere le giovani sentinelle dell’Istituto Algarotti di Venezia è il Portego, storico palazzo, sede delle riunioni del Consiglio comunale.
I nostri ragazzi, coordinati dalla prof.ssa Giusi Sazio -una vera forza della natura, tanto da essere soprannominata dai suoi stessi alunni “Vulcano”- e dai professori di diritto Giuseppe Palmieri, Giovanni Ferraro e Domenico Roccaforte, hanno pensato a tutto. Dopo un’attenta ricerca sul tema prescelto, applicando un approccio tecnico-scientifico, segnalando che l’azzardo non è più il passatempo dei ricchi, hanno realizzato locandine, creato diapositive di supporto ai testi prodotti, hanno aperto un gruppo su uno dei più famosi social network (chiuso!) per trasmettere velocemente le notizie, avendo cura nell’individuare Nicola (tra i grandi della scuola) come amministratore della pagina, con il compito di “monitorare e/o censurare” informazioni non gradite. Nulla di ciò che hanno fatto è passato inosservato alla Fondazione: dalla scelta dello slogan al loro progetto “la vita non è un gioco… d’azzardo” alla sobrietà nell’abbigliamento indossato per una occasione così importante.
All’arrivo, ci accoglie un servizio irreprensibile di ospitalità, curato proprio dagli studenti dell’Algarotti, uno degli Istituti più antichi di Venezia.
Da settembre 2011 è diventato il polo tecnico economico della città di Venezia e comprende due scuole: l'Istituto Tecnico Turistico Francesco Algarotti e l'Istituto Tecnico Commerciale Paolo Sarpi.
Alle ore 16.30, con i ragazzi emozionati che siedono negli scranni della politica, l'assessore comunale al Commercio, Carla Rey, rivolge un sentito ringraziamento alla Fondazione Caponnetto e alla Dirigente Scolastica Marina Perini, per aver intrapreso questo cammino di legalità partecipata con le giovani sentinelle. Pone l’accento su quanto sia indispensabile il tema trattato dai ragazzi, una correttezza delle comunicazioni, affermando che troppo volte i dati reali non corrispondono con quelli ufficiali. Spesso chi soffre di patologie legate alla dipendenza dal gioco, si affida alle cure medico-sanitarie dopo anni di sofferta dipendenza; basti pensare che il dato preoccupante che si detiene è quello che indica –senza alcuna differenza di genere- l’età dei soggetti che soffrono di ludopatia: dai 15 ai 64 anni!
Il fenomeno, a causa anche della facilità di accesso alla rete web, non è facilmente arginabile. Il 63% dei giovani veneti ha dichiarato di giocare abitualmente. Per tale motivo si è deciso, d’intesa con la Prefettura. di realizzare una “cabina di regia” comune per fare sistema rispetto a questo fenomeno.
Domenico Bilotta, nostro infaticabile referente nazionale scuola, nel presentare la figura di Nonno Nino Caponnetto, ha riportato alla nostra memoria quel “non ci lasciare”, levatosi spontaneamente dalla folla di giovani, dinanzi al tribunale di Palermo, subito dopo la strage di via D’amelio. Fa riferimento all’energia pulita dei giovani che dà entusiasmo al mondo degli adulti, affermando che oggi i ragazzi dell’Algarotti hanno dimostrato “L’eccellenza della scuola italiana nel mondo” e che le istituzioni ci sono, lo Stato c’è e dobbiamo tutti essere fieri e pronti a sostenere i nostri giovani, quando “da adulti” dimostrano di aver riempito di contenuti le parole come “Stato di diritto e legalità”.
Basta, infatti, guardare i volti compiaciuti delle autorità presenti: il vice prefetto Natalino Manno, il Capo della Squadra Mobile di Venezia dott Marco Odorisio, il presidente del consiglio comunale Roberto Turetta, il vice presidente del consiglio comunale prof. Domenico Ticozzi, il dirigente scolastico prof.ssa Marina Perini, l’assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Venezia dott. Tessari, i rappresentanti dell’associazione Slot Mob, per essere consapevole che un passo avanti era stato fatto.
Un collante tra i giovani e le Istituzioni è possibile: dare il buon esempio e offrire loro la possibilità di fare scelte consapevoli, affidare loro la responsabilità e l’autonomia nelle decisioni importanti e sostenerli nelle scelte etiche, rispettose, di buon senso. Com’è altrettanto importante esigere il rigore morale se si desideri essere dei buoni cittadini. Proprio Nonno Nino Caponnetto ci ha lasciato in eredità la sua dedizione al servizio delle istituzioni democratiche e il suo rigore morale; ciò deve rappresentare un esempio per tutti i cittadini e per chi riveste responsabilità pubbliche.
È toccato alla prof.ssa Sazio il compito di presentare questo nuovo ambito relazionale che si era realizzato tra la Scuola e la Fondazione Caponnetto. Parole toccanti le sue, soprattutto quando ha fatto riferimento alla bella persona che le ha insegnato l’arte di relazionarsi con i giovani: proprio il prof. Ticozzi, già preside nell’istituto scolastico che l’ha vista crescere. Con la frase: «Caro prof. Ticozzi, questo è in parte il meraviglioso frutto che ho raccolto dai suoi insegnamenti» è partita la relazione dei suoi studenti.
Domenico Bilotta, esprimendo il proprio apprezzamento per il lavoro svolto, invita i ragazzi a trovare insieme una possibile soluzione al problema e fissa loro appuntamento al prossimo 6 maggio, con orario 09-12, quando –ospiti questa volta della Provincia di Venezia- dovranno produrre le loro conclusioni e formulare eventuali specifiche richieste alle superiori autorità.
Sul gioco d'azzardo ha rimarcato che abbiamo una cattiva legge e una cattiva coscienza, perché non lo si avversa con decisione per il gettito erariale che garantisce. Sarebbe di grande auspicio e ottimo segnale che le amministrazioni locali provassero a ricercare con i giovani come rivedere la legge, promuovendo in questo modo il protagonismo giovanile, facendo tesoro di suggerimenti che vengono dai cittadini – e in alcune occasioni, come a Cascina, i ragazzi ne hanno offerti di molto incisivi – e prendendosi cura dei propri cittadini.
È la volta del prof. DomenicoTicozzi a invitare i giovani ad affrontare anche l’aspetto ludico dell’essere umano. Le dinamiche del gioco sono presenti nella storia della vita dell’uomo, dallo sviluppo infantile; presente in modo diverso in tutte le società passate e contemporanee. Li invita a godere anche del piacere del gioco, perché è anch’esso un luogo relazionale fondato su regole condivise. Oggi purtroppo si assiste a un vorticoso susseguirsi di giochi singoli, basati solo sulla dea bendata, facilmente accessibili anche da un telefonino. Cita la legge finanziaria per il 2007 che prevede: “Il finanziamento di campagne di educazione dei giovani finalizzate alla conoscenza dei rischi derivanti dal vizio di gioco, per la realizzazione di campagne da effettuare in collaborazione con le istituzioni scolastiche, finalizzate alla realizzazione di programmi educativi dei ragazzi in modo da permettere loro di conoscere la realtà dei rischi derivanti del gioco e a sviluppare un approccio responsabile al gioco.” Conclude il suo intervento affermando: avete diritto al gioco, perché è bello avere un approccio equilibrato nelle relazioni.
L’assessore provinciale Tessari evidenzia il nome scelto per il progetto della Fondazione “I giovani: Sentinelle della Legalità”, fa l’augurio ai ragazzi che siedono oggi nei banchi consiliari, affinché un giorno possano essere protagonisti davvero nel futuro politico della città di Venezia. Continua nell’affermare il valore della famiglia come oasi di protezione e ringrazia in particolar modo le Forze di Polizia presenti in sala, per il lavoro importante di prevenzione che svolgono nelle scuole italiane.
E tocca proprio al Capo della Squadra Mobile, dott. Odorisio, rappresentare le numerose iniziative in materia di prevenzione, volute dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Porta i saluti del Sig. Questore dott. Vincenzo ROCA, trattenuto per improcrastinabili impegni, e concentra il suo discorso sugli aspetti giuridici legati al gioco d’azzardo e le configurazioni di successivi delitti che spesso a esso si associano. Rimarca il lavoro essenziale della rete, soprattutto per il contrasto al crimine organizzato che troppe volte ha riguardato inchieste giudiziarie correlate al gioco. Conclude il suo intervento rivolgendosi ai ragazzi: “Avete ragione, la vita non è un gioco d’azzardo ... e voi non mettetela in gioco”.
Il presidente del consiglio comunale Roberto Turetta, invitato a porgere un saluto, afferma che oggi ha ricevuto una bellissima lezione di educazione civica.
La dirigente scolastica Marina PERINI, termina i lavori evidenziando l’impegno assunto dai suoi ragazzi in questa giornata, che li ha visti sin dalle ore 8 della mattina, prima seduti tra i banchi di scuola e poi –entusiasti del lavoro- trattenersi sino a quasi le 19.00 di sera. Sempre con il sorriso stampato sul viso. Anche la prof.ssa Perini afferma di avere imparato tante cose oggi e proprio dai suoi studenti.
Tocca ora a me svelarvi qualche retroscena, cari ragazzi. Sin dall’inizio di questa nostra meravigliosa collaborazione, la Fondazione Caponnetto ha avuto il sostegno di tante persone che sono sempre state nelle ultime file dei nostri incontri; persone semplici ma dal cuore grande che, puntualmente per la realizzazione dei nostri incontri, dedicavano massima attenzione e impegno; si prodigavano affinché il vostro percorso non avesse ostacoli. Uomini e donne delle Forze di Polizia, amici e volontari della Fondazione, che hanno scelto così di fare prevenzione: anche in qualità di genitori e semplici cittadini. Sono poliziotti, carabinieri, sindacalisti, appartenenti a più apparati istituzionali e del mondo dell’associazionismo, che non hanno mai voluto che io li nominassi, non hanno mai cercato visibilità. Appare più che opportuno oggi ricordare il loro impegno e lo faccio menzionandone solo due per tutti: sto parlando di Alessandro Destro e Mirko De Benetti, appartenenti a carriere diverse, entrambi genitori, accumunati da una grande umanità e un grande amore verso le Istituzioni che rappresentano. E SCUSATEMI SE STASERA SONO UN PO’ DI PARTE.
Licia Serpico
Referente Progetto Scuola Veneto
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