martedì 15 marzo 2016

Incontro con le sentinelle di Fiesole (FI) e Volterra (PI)Incontro con le sentinelle di Fiesole (FI) e Volterra (PI)

Incontro con le sentinelle di Fiesole (FI) e Volterra (PI)
Ancora un doppio appuntamento mercoledì 2 marzo: a Fiesole con i giovanissimi del comprensivo Balducci e a Volterra con i veterani del Liceo Carducci.
Nella Sala del Basolato a Fiesole ad attendere le due classi seconde A e B, l'assessore Francesco Sottili, da sempre presente ed attento insieme alla sua amministrazione alle tematiche che i ragazzi dell’Istituto Balducci hanno proposto in questi anni. Lo scorso anno i ragazzi e le ragazze avevano approfondito il tema della sicurezza per raggiungere la propria scuola, avevano proposto soluzioni, ne avevano discusso e si erano confrontati con cittadini e amministratori portando il progetto a buon fine ricevendo risposte certe e chiare e soluzioni condivise, a dimostrazione che sono molte le amministrazioni attente e consapevoli. Questo ha accresciuto la fiducia delle giovani sentinelle fiesolane che hanno così deciso di affrontare un nuovo tema, quello del bullismo, forti della convinzione di essere ascoltati.
Nella sala tanti genitori hanno seguito con attenzione la presentazione di tutta la seconda B che ha affrontato il tema mettendo in rilievo le dinamiche che provocano sia l'azione del bullo e sia il tentativo di difendersi della vittima. Grazie ad un questionario somministrato nella loro scuola hanno spiegato alla platea il fenomeno e i suoi sviluppi negativi anche grazie alle nuove tecnologie e alle “opportunità” che offrono per tali comportamenti.
È seguito l'intervento della seconda A, e come i loro compagni, tutta la classe ha voluto testimoniare e affrontare il tema attraverso una raccolta di testimonianze e di articoli, su scala nazionale, soffermandosi su quei casi in cui le vittime del bullismo sono travolte dalla violenza  del bullo di turno e perdono ogni stima di se stessi giungendo a preferire il suicidio. Con la finzione di un diario immaginario hanno raccontato, a turno, il dramma quotidiano delle vittime basandosi su documenti e testimonianze che le stesse hanno lasciato.
Ancora una volta è emerso il grande lavoro svolto dai ragazzi e dai propri insegnanti, mentre per contro i genitori appaiono spesso impreparati all’uso delle tecnologie, da un lato, e incapaci di dialogare con i propri figli dall’altro.
Nel suo intervento la Fondazione ha voluto ricordare l'esempio dei ragazzi di Camaiore che hanno posto il tema del bullismo soffermandosi a sottolineare le responsabilità della famiglia e dei cittadini nel difficile compito educativo e non lasciare soli ragazzi e ragazze, di essere capaci di cogliere le richieste di aiuto, compito oramai lasciato spesso alla sola scuola o ai pochi insegnanti impegnati ad arginare questo fenomeno. Subito dopo una mamma ha confermato di non conoscere molto del lavoro svolto all’interno della scuola e ha lodato gli insegnanti per il loro impegno e la passione con cui guidano e sollecitano studenti e studentesse nel difficile compito di diventare cittadini responsabili. L’applauso da parte dei genitori che ne è seguito ha ripagato gli insegnanti in questa loro dedizione.
Vi è un altro compito urgente per le amministrazioni, le comunità e la società intera, che emerge in questi incontri in maniera sempre più pressante: gli spazi per i giovani, sempre più esigui, sempre più negati, luoghi essenziali dove far esercizio di crescere insieme e rafforzare quei valori di comunità.
Nel suo intervento l’assessore Sottili ha ribadito l’importanza delle amministrazioni a non far mancare il contributo e l’aiuto alla scuola, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, e ha ricordato i tanti progetti che insieme svolgono durante tutto l’arco dell’anno. Ha dichiarato il suo assenso a portare in giunta la nostra mozione e, come accade in ogni buon appuntamento, il tempo è scorso veloce, ma l’entusiasmo che si percepiva ha dato a tutti la speranza di poter fare ancora meglio e con questo auspicio ci siamo dati appuntamento per il 6 di maggio con tutte le scuole fiorentine. 
Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Scuola

A Volterra, ad accogliere nella bellissima sala dei Priori del Palazzo comunale una delegazione degli studenti e delle studentesse del Liceo Carducci, è stato l'assessore alle Opere pubbliche, Paolo Moschi. I giovani erano una rappresentanza dei compagni e delle compagne tutte che non hanno potuto intervenire nelle attività pomeridiane perché in difficoltà a tornare a casa in tempo con i mezzi pubblici.
Paolo Moschi li ha salutati e ringraziati di questo loro prezioso percorso di educazione alla cittadinanza e del contributo di proposte che offrono e ha ringraziato la fondazione dell'impegno a sostenere questi progetti.
La fondazione ha ricordato il valore dell'esperienza che si ripete con continuità a Volterra e l'impegno dei ragazzi e delle ragazze a proporre e sollecitare il confronto su questioni di grande valore.
Hanno poi preso la parola loro, studenti e studentesse timidi e seri, per illustrare la scelta fatta quest'anno di immaginare un progetto su cui lavorano in tanti. Infatti, come hanno puntualizzato anche le insegnanti che li seguono con passione, vi è stato un lavoro preliminare di discussione per individuare il tema e, alla fine, la preferenza è stata quella di occuparsi di un bene confiscato. Lo scorso anno la fondazione aveva rilanciato la questione di immobili e aziende sottratti alla mafia che li aveva acquisiti con denaro di provenienza illecita, della loro destinazione e della memoria di queste vicende. I giovani hanno colto pienamente lo spirito della nostra sollecitazione e hanno individuato un immobile confiscato a Rosignano Solvay, comune non distante da Volterra e da cui provengono alcuni studenti del Liceo. Dopo aver studiato tutta la vicenda giudiziaria che ha condotto alla sua confisca e dopo aver approfondito la norma della confisca dei beni, hanno deciso di visitare l'appartamento e hanno subito avuto una prima sorpresa. L'immobile è anonimo, nessuna traccia del suo essere stato confiscato. Hanno poi provato a chiedere informazioni a chi abitava nella zona, a chi ha un'attività economica nei pressi per sondare il livello di informazione e della consapevolezza pubblica e, anche in questo caso, nessuna risposta: tutti ignoravano. Proprio per queste ragioni studenti e studentesse hanno deciso di realizzare un opera da collocare presso l'immobile in modo da testimoniare la sua vicenda e tenera accesa la memoria dei cittadini e delle cittadine. In questa decisione vi è il senso profondo di coinvolgere i propri compagni e compagne: un atto intenzionale di memoria condivisa e di assunzione di responsabilità. Su questo lavoreranno in questi mesi prima di chiudere l'anno scolastico.
La loro scelta è coraggiosa e ci pone dinanzi ad un problema inedito: il confronto con il Comune di Rosignano Solvay cui è stato assegnato il bene. Avranno al loro fianco la fondazione e anche Paolo Moschi che ha dichiarato tutto il proprio interesse e la propria disponibilità a sostenere questo progetto ambizioso.
Con tutti ne riparleremo all'incontro presso la Provincia di Pisa il prossimo mercoledì 11 maggio. 
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Scuola

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