giovedì 24 marzo 2016

Incontro a Corleone (PA)


Incontro a Corleone (PA)

L'ultimo appuntamento delle giovani sentinelle in terra di Sicilia è a Corleone. Venerdì 18 marzo doppio incontro con le scuole della città, l'Istituto professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente  e l'Istituto comprensivo Vasi, cui hanno partecipato anche i giovani del Liceo scientifico Rodolico di Firenze ospiti dei loro compagni e compagne del Professionale.

Ad accogliere ragazzi e ragazze nel Centro multimediale ex deposito ferroviario della città non è stata l'Amministrazione comunale che, con il suo silenzio, ha negato ai ragazzi l'opportunità di discutere e di confrontarsi. Come avevamo annunciato, nonostante le numerose mail anche all'indirizzo Pec del Comune, le altrettanto numerose telefonate, sindaca e assessori non hanno ritenuto opportuno intervenire, né dare alcuna giustificazione della propria assenza e della propria indisponibilità ad incontrare i propri cittadini e cittadine.

Il tema scelto dalle scuole, Conoscere ...per conoscersi: in cammino contro tutte le mafie, ben si concilia con lo spirito e le finalità del progetto. A rompere il ghiaccio i più giovani del Vasi, le sei classi terze e le due seconde della scuola media, accompagnati dai loro insegnanti. Hanno spiegato infatti di voler conoscere il territorio dove vivono, la sua storia assieme a quelle figure che con la loro determinazione hanno contribuito a scrollarsi di dosso l'etichetta di Corleone città di mafia, l'eredità pesante di tante vicende, e di raccontarle ed illustrale a chi le ignora. Tutti insieme vogliono esportare invece la legalità.

Antonino Caponnetto ha insegnato loro l'impegno contro la mafia, lavorando a fianco di uomini che hanno condiviso con lui grandi valori: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e, grazie al pool antimafia, hanno inflitto un duro colpo a cosa nostra. Pio La Torre ha dato un grosso contributo per privare i mafiosi delle loro illecite ricchezze grazie alla legge Rognoni La Torre. L'esempio di questi uomini grandi ha favorito il formarsi di una mentalità più aperta e più lontana da quella mafiosa e, oggi, Corleone sta vivendo un'epoca nuova. Il loro desiderio – hanno dichiarato - è di essere vicini a chi lavora le terre confiscate alla mafia, far conoscere le risorse del territorio, la particolarità delle produzioni agricole, la genuinità dei prodotti per promuovere la filiera corta. Vogliono essere vicini alla Cooperativa Lavoro e Non Solo, che ha promosso la produzione agroalimentare biologica e ai posti di lavoro realizzati, e all'associazione Fior di Corleone che riunisce produttori ed esercenti che si sono sottratti al ricatto mafioso.

Ognuna delle otto classi che ha partecipato al progetto si è dedicata allo studio di un particolare prodotto, dal pomodoro siccagno al frumento, ai legumi, all'olio, al latte. Ragazzi e ragazze, con la guida dei propri insegnanti, hanno approfondito attraverso una scheda e analizzato ogni prodotto attraverso la sua storia, le sue proprietà, il suo territorio e le sue tradizioni. Un gruppo ha assunto il compito di promuoverli con la pubblicità sui social network. Gli studenti corleonesi sono orgogliosi di lavorare a tale progetto per cercare di conoscere meglio che cosa si è verificato, nel passato, nella loro Corleone e, nel piccolo, evitare così, che azioni deplorevoli possano ancora ripetersi nel proprio paese.

Hanno proseguito il lavoro i più grandi dell'Istituto professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente che si sono occupati di agricoltura biologica. Jessica ha citato una frase di Markku Envall: gli alberi rimangono intatti se tu te ne vai. Ma tu no, qualora se ne vadano loro.

Ha ringraziato i suoi genitori che hanno fatto la scelta di investire nella propria azienda di prodotti biologici che permette di avere cibi sani e salvaguardare nel loro piccolo l'ambiente.

Ha ricordato come per questo tipo di agricoltura è vietato l'utilizzo di prodotti chimici per contrastare infestazioni e malattie che, in questo modo, vengono ostacolati in natura con antagonisti, trappole e prodotti autorizzati biodegradabili quindi con impatto ambientale minimo.

Il rischio di un uso massiccio di prodotti chimici in agricoltura è la perdita della biodiversità, ed è un rischio che si è molto accentuato negli ultimi decenni. L'utilizzo massiccio dei pesticidi ha causato malattie alle piante, agli animali e anche all'uomo con l'aumento di malattie mortali. In questi territori è ancora possibile cambiare rotta nel produrre alimenti sicuramente genuini e di qualità.

Hanno concluso i ragazzi del Rodolico con il loro tema sul degrado sociale e la criminalità legata alla violenza sulle donne. In questi giorni hanno avuto modo di conoscere luoghi di efferati omicidi perpetrati ad un popolo che non ha mai smesso di combattere la mafia, hanno conosciuto tradizioni, e luoghi di antimafia. Con la loro presenza e quella di tanti giovani che in questi anni hanno trasformato Corleone, non hanno lasciato soli gli uomini e le donne oneste di Corleone e il risultato di questa bella giornata è stato di raccogliere tante emozioni e tanta energia per non fermarsi, per andare avanti tutti insieme.

Continueremo a chiedere alle scuole del nostro progetto, e non solo a quelle, di fare il viaggio di istruzione a Corleone e sulle terre confiscate, un'esperienza indimenticabile, di cui abbiamo avuto conferma quando alcuni ragazzi della scuola fiorentina, al museo della legalità, hanno preso la parola per una loro riflessione sulla loro esperienza di questi giorni e hanno dichiarato di essere arricchiti, cambiati ringraziando tutti e questa speranza ha emozionati tutti i presenti.

Vi sono altre riflessioni da fare a voce alta perché tutti vi pongano attenzione. L'esperienza di questi giovani e dei tanti che offrono volontariamente il proprio tempo per aiutare, solidarizzare con chi ha scelto di essere contro la mafia è certamente da lodare e incoraggiare, da sollecitare e sostenere, da promuovere e indicare come modello. Ma vi è anche la decisione straordinaria e piena di speranza di questi ragazzi e ragazze che hanno partecipato, lo scorso anno, ad un primo percorso di educazione alla legalità e hanno scritto e musicato una canzone contro la mafia, cantandola nei luoghi dove si governa la città, e hanno proseguito, quest'anno, gettando uno sguardo sui beni confiscati e sulle opportunità di produrre, sulle terre un tempo dei mafiosi, beni nella dignità e nel rispetto delle leggi e su altri temi come il bullismo e la violenza sulle donne, questioni di notevole interesse sociale.

La loro indicazione è tanto più preziosa se legata alla scelta coraggiosa di uomini e donne, giovani e meno giovani. che lavorano le terre confiscate, che producono ricchezza e lavoro  nel diritto e nella opportunità di riscatto. Questi uomini e donne devono avere tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà e noi siamo grati loro per averci suggerito con la loro decisione questa opportunità per i tanti giovani che vorrebbero dissodare altre terre e avere altre possibilità di lavoro nei beni confiscati operando, con questa loro scelta, il contrasto più forte e più radicale alla mafia.

La Fondazione si impegna a sostenere ai tavoli della legalità del Ministero dell'Istruzione che queste esperienze siano valorizzate ed estese, che agli Istituti professione per l'Agricoltura siano affidati alcuni dei beni confiscati perché divengano laboratori didattici e luoghi di apprendimento, come, in modo analogo, agli indirizzi alberghieri e della ristorazione sempre degli Istituti professionali siano affidati ristoranti e alberghi sempre a scopo didattico e laboratoriale. Inoltre solleciteremo la costituzione di cooperative giovanili per il recupero e il funzionamento di tante terre, ristoranti, agriturismi e alberghi, e che queste opportunità siano sostenute con politiche e indirizzi precisi quale scelta precisa e voluta da parte dello Stato tutto, affinché non sia la mafia a creare lavoro!

Con le giovani sentinelle siciliane l'appuntamento è per giovedì 26 maggio quando saranno ospiti della Regione Sicilia.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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