sabato 19 marzo 2016

Ritmo serrato con tre appuntamenti a Cascina e Lastra a Signa


Ritmo serrato con tre appuntamenti a Cascina e Lastra a Signa

Martedì 15 marzo tre appuntamenti, gli ultimi previsti in Toscana, prima di iniziare con quelli della Sicilia e del Veneto, due a Cascina e uno a Lastra a Signa. In mattinata le giovani sentinelle fanno capolino per la prima volta con i bambini e le bambine della primaria dell'Istituto Comprensivo Don Gnocchi di San Lorenzo alle Corti nel comune di Cascina. Ad attenderci due quarte con la loro insegnante Milva Bernini che ha voluto partecipare fortemente, insieme all'Amministrazione comunale, al progetto con la sua scuola.

Sin dall'inizio bambini e bambine incuriositi hanno fatto domande che hanno reso l'incontro piacevole e molto partecipativo. La Fondazione si è soffermata a ricordare Antonino Caponnetto e l'estremo sacrificio di Falcone e Borsellino, il loro impegno come magistrati e di uomini di Stato. Abbiamo parlato di Nonno Nino e del suo impegno civile e dei suoi quattro grandi valori: contro la pena di morte, contro lo sfruttamento minorile, contro la guerra, contro la fame nel mondo. Gli esempi, di comportamenti corretti e di altri che celano invece interessi personali a discapito della comunità e delle convivenza civile, hanno catturato il loro interesse e da questi presupposti abbiamo parlato del loro impegno di giovani sentinelle, compito che con entusiasmo hanno accettato e seppur in ritardo non vogliono mancare all'appuntamento di maggio in provincia di Pisa.

Nel pomeriggio è stata la volta dell'Isis Antonio Pesenti. Nella biblioteca comunale a fare gli onori di casa l'assessora all'Istruzione, Silvia Innocenti, e quello alla legalità, Fernando Mella, nella duplice veste di amministratore della propria comunità e di insegnante.

Come accade già in altre scuole, mostrando ancora una volta la maturità dei ragazzi e la passione dei loro insegnanti, il tema scelto è la prosecuzione del loro progetto dello scorso anno: i beni confiscati. Questa scelta porterà un valore aggiunto al progetto perché testimonia la perseveranza dei giovani e la curiosità di non fermarsi al semplice percorso di cittadinanza attiva, ma di approfondire i temi nella loro complessità e grazie alla conoscenza trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze e dei bisogni della comunità.  Lo scorso anno si sono recati in terra di Sicilia a portare solidarietà in un bene confiscato gestito dalla Cooperativa Lavoro e non Solo a Corleone, ma anche per conoscere come si gestisce un bene e renderlo produttivo. Hanno partecipato a convegni di magistrati e forze di Polizia che quotidianamente lottano contro la mafia per approfondire sul piano legislativo le carenze riguardo la confisca e l'assegnazione. Ai loro amministratori hanno chiesto di essere loro accanto nella richiesta che faranno a maggio alla Provincia di Pisa e alla Regione Toscana di presentare una nuova mozione alla Conferenza finale di ottobre a parlamentari e rappresentanti del Governo in merito ad una riforma che accorci i tempi di assegnazione per far sì che i beni non si deteriorino e perdano di valore; che gli stessi vengono assegnati ad associazioni e cooperative che ne fanno buon uso rispettando regole e offrendo benefici a chi andrà a lavorare dando priorità al lavoro giovanile; che siano assegnati tutti i beni e non abbandonati dimostrando così che la mafia può essere sconfitta.

I ragazzi e le ragazze hanno proseguito il loro studio seguendo alcuni dibattiti dove si faceva riferimento ad eventuali vendita dei beni nei casi in cui l'utilizzo sociale fosse impossibile. In questo caso i giovani si sono chiesti come lo Stato intende vigilare sull'affidamento dato il livello di corruzione, come certificano agenzie e osservatori internazionali, è troppo alto per impedire che quegli stessi beni tornino nella disponibilità di chi ha commesso crimini ed è legato ad organizzazioni criminali.

La Fondazione ha proposto che nella mozione si aggiunga la previsione che, oltre ai beni immobili confiscati, anche il denaro sottratto sia utilizzato per recuperare quei beni in stato di degrado e serva a finanziare le Forze dell'ordine per una serrata lotta alla mafia.

Silvia Innocenti si è complimentata con i ragazzi per la serietà dimostrata. Ha concordato sulla necessità di essere uniti contro la mafia in quanto essa rappresenta un pericolo per tutto il Paese minacciando sia l'economia sana sia il futuro dei nostri giovani, oltre a costituire un pericolo per la salute riguardo i rifiuti tossici e la questione delle agromafie.

Fernando Mellea si è soffermato invece sulla necessità di coinvolgere tutto l'Istituto e altre scuole in questo percorso di cittadinanza e Costituzione - è in questa direzione si deve intendere l'incontro del mattino al Don Gnocchi. Ha ricordato il voto del Consiglio comunale alla mozione presentata nella Conferenza finale dello scorso ottobre, e ha promesso che non mancherà il consenso alla nuova mozione. L'amministrazione insieme ai suoi ragazzi saranno presenti agli appuntamenti del 23 maggio in occasione della ricorrenza delle morte di Giovanni Falcone oltre che alla Conferenza  finale di ottobre.

Con questi propositi ci siamo dati appuntamento a Pisa, ospiti della Provincia il prossimo 11 maggio.

 Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Scuola



L'altro appuntamento pomeridiano con le giovani sentinelle è stato a Lastra a Signa con ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo.

Qui l'incontro si è tenuto non nella sala consiliare ma nei locali della scuola che i giovani hanno ripulito e ripristinato lavorando con genitori e volontari, con la piena collaborazione e sostegno dell'amministrazione locale, guidati dalle proprie insegnanti. Abbiamo assistito ad una lezione dal vivo di cosa significhi prendersi cura dei beni che appartengono a tutti, la passione civile, il sentirsi parte di una comunità, come ha ricordato il Dirigente scolastico, Luciano Cianti, l'entusiasmo di ragazzi e ragazze, anche di quelli di altre classi che, pur non partecipando al progetto, hanno contribuito a rendere abitabili gli spazi.

Questa bella esperienza ha ricevuto elogi dalla sindaca, Angela Bagni, che ha incoraggiato i giovani a continuare, dalla presidente del Consiglio comunale, Gemma Pandolfini, e da una mamma. Poi hanno parlato i ragazzi e le ragazze della fatica e della gioia, di quanto sia stata importante l'esperienza che hanno vissuto e dei compiti che li attendono per vivere i nuovi spazi, custodirli e immaginare attività e laboratori, momenti di studio e di riposo.

Ma per descrivere tutto ciò riteniamo che le parole più giuste siano quelle di una studentessa che trovate qui sotto e ad esse vi lasciamo dandoci appuntamento a venerdì 6 maggio quando saremo ospiti della città metropolitana.

La MIA ESPERIENZA E LE MIE EMOZIONI. PROGETTO “IL DOMANI NELLE MANI"

Fin dall’inizio questo progetto mi è sempre piaciuto. Credo che trattare di mafia e illegalità con ragazzi di 13 anni sia molto utile perché ci dobbiamo rendere conto di quello che succede intorno a noi. . Mi sono sempre impegnata tantissimo, posso dire di sentirmi parte integrante di questo lavoro. Ho presentato il progetto sul palco di Teatro Verdi, ho parlato all’Openday e davanti al sindaco. Mi sento diversa, cresciuta. Avendo “parlato” molto spesso nelle occasioni che si presentavano ho sconfitto la vergogna e la paura di affrontare il pubblico.

Credo che tutte queste esperienze davvero mi abbiano cambiato la vita; ho imparato tantissime nuove cose e ci sono momenti che non dimenticherò mai. Ho capito cos’è l’omertà, e credo che nessuno debba essere omertoso perché se denunci un atto d’illegalità non fai la spia, sei solamente giusto. Penso che questa cosa sia un principio base per essere delle brave persone, infatti ho imparato a denunciare brutti comportamenti nonostante, in alcuni casi, si trattasse di miei amici. Ho conosciuto persone fantastiche, ho fatto piccole gite, sono stata a presentazioni in palestre, teatri, comuni e stadi, ho visto film, ho pianto, ho riso, mi sono arrabbiata, ho raccolto testimonianze, ho fatto foto, video, presentazioni, passato notti a ripassare le mie due slide da presentare all'amministrazione comunale per paura di sbagliare il congiuntivo…

Nel periodo in cui abbiamo pensato cosa potevamo fare per la nostra scuola avevo dei dubbi e non capivo quale fosse il collegamento con la Mafia.... La mafia non si annida nel nostro seminterrato e soprattutto non credo che saremmo riusciti a sistemare tutto e organizzare 10-15 laboratori… pensavo che sarebbe stato un desiderio impossibile. In realtà poi ho capito che dovevo essere positiva e che nel tempo i nostri obiettivi sarebbero stati raggiunti,anche se non da noi, da i nostri successori; poi ho capito che la Mafia si annida dove c’è degrado e abbandono, due parole perfette per descrivere il nostro Seminterrato. Così ho veramente capito perché dovevamo rimetterlo a posto, per creare uno spazio per noi, solamente nostro in cui poterci confrontare e stare insieme. Da quel momento ho sentito che io dovevo far parte di tutto questo, perché so e sapevo che il nostro lavoro rimarrà per sempre non solo come risultato concreto, ma anche come memoria dei ragazzi della IIIA, IID, IIIG 2014/2015-2015/2016 e di tutti gli studenti che sono venuti a stuccare i muri dopo la scuola. In tutto ciò c’è un grandissimo significato… ragazzi di 14 anni che invece di stare a casa a riposarsi dipingono i muri della loro scuola che non sanno nemmeno per quanto resteranno bianchi come il primo giorno. Ma io ci tengo tanto. E spero che questo lavoro venga ricordato e mandato avanti anche quando non ci saremo più, da ragazzi che ci terranno più di noi e ci ricorderanno come gli iniziatori di tutto. Siamo noi i protagonisti del nostro futuro!

Solo se ognuno di noi si sente partecipe ciò che emergerà dal nostro progetto sarà sentito come nostro. Così a partire da queste prime soddisfazioni personali ne seguiranno altre più “importanti” sia per noi stessi sia per tutta la comunità. E quando qualcosa è fatto per una comunità è quasi sempre una bella cosa.

Gli incontri che verranno fatti in futuro negli spazi che abbiamo recuperato, saranno rivolti a quei ragazzi che hanno un po’ di difficoltà. Quello che faremo però frutterà per ognuno, perché quando si lavora con persone tutte diverse tra loro, ognuno riceve qualcosa dagli altri

In conclusione questo progetto è stato e spero sarà un percorso interessante. grazie a tutti

Ci siamo sentiti imbarazzati;non immaginavamo che ci fosse anche il “fotografo” e soprattutto che le foto che ci aveva fatto sarebbero state pubblicate su "Metropoli”,ma abbiamo continuato a lavorare senza preoccuparci troppo.

Non ci aspettavamo che lavorare in questo modo fosse così dura.

Questo progetto è stato emozionante anche perché abbiamo lavorato e faticato insieme non solo per noi ma anche per tutti i futuri studenti che verranno nella nostra scuola.

IL PROGETTO CI HA FATTO CAPIRE COSA VUOL DIRE LAVORARE DI SQUADRA. E’ STATA UNA BELLA ESPERIENZA!

Sergio Tamborrino

Responsabile Toscana Scuola

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