martedì 17 marzo 2015

Giovani sentinelle a Fiesole e Pistoia

Giovani sentinelle a Fiesole e Pistoia Ancora due incontri del fitto programma degli appuntamenti delle Giovani sentinelle. Il primo, lunedì 16 marzo, a Pistoia, dove l'amministrazione comunale ha ospitato nella sala Terzani della biblioteca San Giorgio, spazio bellissimo e molto funzionale, le classi dell'Istituto professionale Alberghiero e Agrario De Franceschi di Pistoia. Con loro anche la delegazione di 48 studenti e studentesse corleonesi con i propri insegnanti che in questo periodo sono in viaggio d’istruzione in Toscana. Insieme con la Fondazione anche i volontari del circolo Arci La Torre, che collaborano da tempo con noi e costituiscono un punto di riferimento importante di insediamento educativo nel territorio pistoiese, presenti con i prodotti Libera Terra, Fior di Corleone e di filiera corta. L’assessora alla Cultura e all'Istruzione, Elena Becheri, nel darci il benvenuto, illustra l’importanza della struttura polivalente che ospita oltre 1500 studenti al giorno, fornendo servizi di qualità oltre a possedere un patrimonio scientificamente significativo. Pur influenzata, Elena Becheri ha voluto essere presente e ascoltare e partecipare al confronto fino in fondo per il rispetto delle istituzioni, dei propri cittadini e degli ospiti siciliani, e la Fondazione apprezza questa sensibilità. Nell'illustrare il progetto Sentinelle della Legalità, Maurizio Pascucci si è voluto soffermare sul valore delle proposte elaborate dai giovani, la loro varietà e vicinanza ai temi più vivi fra ragazzi e ragazze e sulla capacità di tenere viva l'attenzione su questioni che toccano da vicino le comunità locali. Giovanna Sgueglia, insegnante dell’IPAA De Franceschi di Pistoia ha introdotto il lavoro realizzato insieme dagli studenti: il recupero ambientale di un area da loro individuata in condizioni di abbandono. Nell’ultima settimana questo spazio è stato investito dal fortissimo vento che ha definitivamente abbattuto tutto quello che era parte di un contesto ambientale ancora vivo, così adesso l'area è completamente da ricreare. Grazie ad un reportage fotografico abbiamo potuto constatare la situazione di abbandono attuale, a cui sono seguiti alcuni interventi dei giovani per illustrare la proposta di ripristino. Elena Becheri si è impegnata ad affrontare il problema e ad esaminare la proposta di studenti e studentesse, annunciando che l’argomento era già all'attenzione dei rispettivi uffici tecnici. Inoltre ha sottolineato l’importanza del percorso partecipativo e ricco di idee che la classe ha sviluppato grazie al progetto Sentinelle della Legalità che, anche in questo caso, ha fatto intravedere tutto il suo valore tecnico e di partecipazione dei cittadini. A prendere la parola è stato poi Biagio Cutropia che accompagna i giovani di Corleone che ha raccontato che cosa fanno ragazzi e ragazze dell'Istituto professionale per l'Agricoltura che, quest’anno, ha aderito al progetto Sentinelle della legalità. Le loro attività sono legate ai beni confiscati e alla filiera alimentare, espressione della volontà di questa comunità di dare valore all'impegno sociale e culturale fondato sull’onestà e purtroppo macchiato in modo indelebile dalla presenza mafiosa. In quel territorio la scuola è luogo importante e decisivo nell’affermazione della legalità e a fronte di una cultura e di comportamenti sbagliati dei quali fanno esperienza quotidianamente questi giovani. E proprio grazie al lavoro di insegnanti e a queste esperienze significative di collaborazione è possibile far crescere e radicare una cultura e un costume per una Corleone onesta e non mafiosa. Come già a Firenze, Andrea ha interpretato la canzone scritta con i propri compagni, offrendo così una nuova e intensa emozione anche a Pistoia. Il lavoro a scuola, il progetto Sentinelle che ha offerto l'opportunità di stringer amicizia con gli studenti e le studentesse di Pistoia costituiscono tessere di un mosaico della legalità per tanti giovani, strumenti di conoscenza e di consapevolezza di quanto sia decisivo l'impegno di ciascuno nel promuovere e consolidare lo spazio della cittadinanza attiva e partecipe. Anche con loro ci siamo dati appuntamento per lunedì 25 maggio. Maurizio Pascucci responsabile Nazionale Beni Confiscati ------- Sempre lunedì, l'altro incontro a Fiesole. Ragazze e ragazzi di due classi prime dell'Istituto comprensivo Balducci sono state accolte, in una bella sala del Palazzo comunale dal sindaco, Anna Ravoni, dagli assessori all'Istruzione, Francesco Sottili, e al Territorio, Iacopo Zetti, mentre in sala, insieme con genitori e nonni, ci sono anche il presidente del Consiglio comunale, Alessandro Gori, e altri consiglieri, a testimoniare l'interesse per questo percorso di educazione alla cittadinanza di studenti e studentesse. Dopo il saluto del Sindaco che ha ringraziato la Fondazione per questo suo lavoro, abbiamo raccontato brevemente quali sono i propositi del lavoro con i ragazzi e le ragazze: favorire il loro protagonismo in modo da costituire un'esperienza di cittadinanza attiva con la discussione di un tema particolarmente significativo per i giovani. In questo percorso è di rilievo il ruolo degli amministratori, chiamati a confrontarsi e a discutere con i propri cittadini nelle sale del governo cittadino. Ricostituire uno spazio pubblico della discussione è uno dei compiti del progetto e questo aspetto è stato riconosciuto dalla stessa Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia che ha sottoscritto un Protocollo d'intesa con la fondazione, riconoscendo il valore del lavoro che svolge nelle scuole a favore dell'educazione alla cittadinanza. Che cosa possiamo fare per la legalità, si sono chiesti ragazzi e ragazze della scuola media Mino da Fiesole. Dopo aver studiato e approfondito le vicende di Antonino Caponnetto, di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino hanno posto a se stessi, e a tutti noi, quale impegno è necessario per affermare il valore del rispetto delle regole. E la loro scelta è caduta su una questione che li riguarda da vicino: la strada per raggiungere la propria scuola e in talune parti stretta e mette a rischio la loro incolumità. Hanno distribuito un questionario per conoscere mezzi usati, abitudini dei propri compagni e hanno ricevuto delle indicazioni molto utili. Hanno costruito una mappa dove hanno indicato le strade pericolose. Qual è il nocciolo della questione? La mancanza del rispetto delle regole è la risposta. Che fare? Qui dobbiamo osservare che la domanda, apparentemente semplice, significa in primo luogo che cosa possiamo fare noi. Prima proposta è sollecitare l'educazione stradale, stimolando grandi e piccoli al rispetto delle regole. Grazie ai dati del questionario hanno scoperto con che mezzo e da dove vengono i propri compagni e hanno individuato una prima soluzione nel tracciare un passaggio pedonale, nel richiedere una maggiore presenza dei vigili urbani in orario di entrata e uscita. Hanno prospettato l'uso di bus elettrici che li accompagnino, dalla fermata dell'autobus di linea o da una piazza di Fiesole dove giungere accompagnati dai genitori, fino a scuola. Poi c'è il progetto Pedibus, per coltivare la sana abitudine di camminare a piedi, anche se gli zaini costituiscono un ostacolo non indifferente. Iacopo Zetti ha provato a fare il punto della situazione. Ha già incontrato ragazze e ragazzi a scuola, e ha riconosciuto che dare una risposta non è facile. Andare a piedi è certamente una soluzione efficace e per farlo propone di separare il percorso dei pedoni da quello degli automobilisti, gli studenti potrebbero raggiungere, se accompagnati, un accesso interamente pedonale con l'aiuto del mondo associazionistico per l'attraversamento e una forma di sorveglianza in orario di entrata e uscita. Ma per far questo occorre coinvolgere i genitori nell'avvicinarsi a scuola, fare questo ragionamento insieme, mentre il restringimento della carreggiata pone problemi legati soprattutto al rispetto delle misure di una strada a doppio senso di marcia, né si può trasformare la strada a senso unico perché i problemi sarebbero ancora maggiori. Dichiara che sarebbe necessario riuscire a trovare una soluzione per l'inizio dell'anno scolastico nuovo, un qualche tentativo di soluzione. Un nonno è intervenuto per sottolineare la necessità di spostare l'orario di passaggio del camion della nettezza, che crea qualche ingorgo alle otto del mattino. Poi ha preso la parola Stefano Pagni Fedi, dirigente scolastico e genitore che, apprezzando il lavoro degli studenti e delle studentesse, ha chiesto agli amministratori di avviare una riflessione dopo questo primo scambio e dopo le proposte dei giovani e questa sollecitazione ha ricevuto una pronta disponibilità del Sindaco Ravoni. Maurizio Poggi ha parlato in chiusura della propria esperienza di volontario sulle terre confiscate a Corleone, di come i giovani che offrono il proprio lavoro ogni estate costituiscono un esempio di generosità e di cittadinanza perché aiutano i giovani siciliani a resistere alle pressioni mafiose, a non restare da soli. Uomini e donne di Corleone con la loro tenacia e con la loro fatica offrono un esempio di come si possa vivere nella legalità e nel rispetto delle leggi anche in una situazione difficile. Con questa testimonianza abbiamo chiuso l'incontro e ci siamo dati appuntamento a Firenze lunedì 18 maggio ospiti della città metropolitana insieme con le altre scuole del territorio fiorentino. Sergio Tamborrino Responsabile Toscana Progetto Scuola

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