25 marzo, appuntamento delle giovani sentinelle di Pisa. Ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo Renato Fucini, con le classi della sede centrale e della succursale, accompagnati dalle proprie insegnanti, sono stati accolti dell'assessore comunale alla Cultura della legalità, Maria Luisa Chiofalo. Alle ore 16,45 in punto, ci siamo ritrovati nella sala del Centro Maccarrone, una delle sale della Provincia. Presenti anche alcuni genitori.
L’assessore Chiofalo ha salutato tutti ringraziando la Fondazione Caponnetto per l’attività quotidiana di promozione della cultura della responsabilità e della cittadinanza attiva, attività importante per aiutare i giovani a scoprire la responsabilità e, con essa, una cittadinanza attiva, attenta alle esigenze della collettività e ai beni che appartengono a tutti.
Nella sua introduzione la Fondazione Caponnetto ha sottolineato l'importanza del rispetto delle regole, presupposto fondamentale dello stare insieme, che è stato uno dei valori che il giudice Caponnetto ha voluto lasciare in eredità a giovani e cittadini per contrastare efficacemente la mafia. La Fondazione ha ereditato questo compito e lo adempie con questo progetto che promuove il protagonismo giovanile al fine di esercitare la cittadinanza che è poi la condizione per la partecipazione e la cura dei beni che appartengono a tutti.
Le due scuole del Fucini hanno scelto di occuparsi di temi differenti ma che hanno una radice comune: il degrado di cui si sono occupati quelli della succursale e la questione delle dipendenze, oggetto di attenzione e riflessione di quelli della sede centrale, condividono la preoccupazione di ragazzi e ragazze in un momento significativo della loro crescita di avere spazi dove incontrarsi in modo sereno e riflettono pure una percezione di pericolo che talvolta non ha nessun riscontro nella realtà.
Gli studenti si sono suddivisi in gruppi ed ognuno si è occupato di un luogo nei quartieri di San Giusto e San Marco. Hanno fatto interviste ai cittadini seguendo una scheda di analisi predisposta che prevedeva domande relative all'età, professione, motivo di frequentazione del luogo, problematiche individuate, difficoltà riscontrate, iniziative e proposte personali.
I dati emersi sono stati condivisi fra le classi ed arricchiti con il contributo di tutti i partecipanti.
La sporcizia, la mancata manutenzione dell’arredo urbano, la scarsa illuminazione, i giochi rovinati e pericolosi, i muri imbrattati di frasi scurrili, la presenza di spacciatori sono le questioni che ricorrono con frequenza e su cui si è concentrata l'attenzione di ragazze e ragazzi nel definire alcune delle proposte: mantenere l’ordine, la vigilanza, l’illuminazione, la pulizia nelle aree verdi grazie all’impiego di personale idoneo, organizzare i parchi prevedendo anche attività sportive, organizzare eventi di intrattenimento nell’ottica di favorire frequentazione dei parchi e socializzazione.
L'altro problema molto sentito dagli studenti è quello dello spaccio di droga.
I ragazzi hanno incontrato la dottoressa Rossi della Prefettura con la quale hanno approfondito le conseguenze dell’uso degli stupefacenti sulla salute e sulla vita sociale degli assuntori.
Sono stati interpellati anche alcuni studenti liceali e dalle interviste è emerso che ci sono spazi comuni all’interno della scuola, in cui viene effettuato lo spaccio, i bagni, il cortile e sembra che professori e dirigenti scolastici, sebbene al corrente dell’identità degli spacciatori, abbiano timore nel prendere provvedimenti.
I ragazzi hanno messo in rilievo l’importanza di un sostegno di tipo psicologico, per questo hanno proposto incontri dedicati con psicologi, insieme ad una maggiore sorveglianza all’esterno degli edifici scolastici, oltre alla repressione del fenomeno del consumo, e si sono interrogati circa l’efficacia dei controlli antidroga negli istituti scolastici, dividendosi nel valutare l'opportunità di interventi con cani antidroga all'interno delle scuole.
Maria Luisa Chiofalo ha esordito apprezzando il metodo seguito dai giovani nel raccogliere dati e informazioni prima di definire i problemi e abbozzare le linee di intervento e, in questo senso, ha chiesto loro di inviarle tutti i dati appena esposti, impegnandosi a sottoporli all'attenzione degli assessorati competenti.
Ha invitato poi gli studenti ad utilizzare le strutture ad hoc presenti nei quartieri e dedicate a ragazzi e ragazze fino ai sedici anni per favorire la partecipazione dei minori alla vita della città. Dei luoghi di partecipazione ha descritto la particolare architettura: questi consigli territoriali saranno il luogo dell'interazione di soggetti diversi: gli amministratori, alcuni operatori - figure specialistiche per facilitare lo scambio e il confronto e l'amministrazione comunale - e gli istituti comprensivi. Una tale articolazione trova giustificazione nella scelta di ricercare modalità nuove per la partecipazione e l'esercizio della democrazia fra i giovani, differenti da quelle degli adulti e da settembre prenderà il via questa nuova “scommessa” dell'amministrazione pisana. All’interno dei consigli territoriali di socializzazione i genitori possono fare proposte per l’utilizzo degli spazi e partecipare in prima persona dando il loro contributo alla ricerca di soluzioni.
In merito alla questione del benessere psicofisico individuale, ha proseguito Maria Luisa Chiofalo, l’agenzia regionale della sanità elabora un focus biennale sui comportamenti a rischio degli adolescenti in Toscana da cui emerge che, in città, tali comportamenti riguardano: l’assunzione di stupefacenti, i comportamenti sessuali a rischio, l'eccesso di alcolici, guidare senza patente.
L’assessore ha suggerito alle dirigenze scolastiche di intervenire sui comportamenti a rischio, mettendo in campo interventi di sensibilizzazione concertati con i genitori.
A tal proposito, esiste uno sportello aperto all’interno delle scuole e sostenuto dal Comune che si occupa di adolescenti con comportamenti a rischio e che può essere utilizzato nella creazione di percorsi dedicati.
Alla proposta dei ragazzi di una maggiore attività di controllo, l'assessora ha puntualizzato che l’amministrazione comunale si è attivata presso le forze dell’ordine chiedendo di incrementare la vigilanza all’esterno delle scuole, non essendo tale attività di sua competenza e il Comune può inviare sui luoghi segnalati qualche vigile in più, ma ha soprattutto sottolineato che la fondamentale attività di controllo viene dallo stesso cittadino.
Anche la Fondazione ha espresso tutte le sue perplessità sulla opportunità di interventi con l'ausilio di cani antidroga nelle scuole dove si fa ricorso ad altri strumenti per educare e prevenire l'uso di sostanze stupefacenti, mentre è fondamentale richiamare ciascuno e ciascuna alla responsabilità individuale nel combattere il fenomeno consumo. Né si può, di fronte ai problemi di ogni comunità per il cattivo comportamento di qualcuno, indicare come soluzione l’aumento dei controlli, controlli che sono irrinunciabili e indispensabili, ma occorre una necessaria assunzione di responsabilità da parte di ogni cittadino.
Relativamente alla questione dei parchi cittadini, della loro pulizia e manutenzione e, più in generale, per la pulizia della città, il Comune ha messo in campo la razionalizzazione delle risorse dedicate, ma anche qui c’è bisogno di fare un’opera di sensibilizzazione alla partecipazione, coinvolgendo associazioni e anziani, si possono organizzare iniziative per vivere i parchi in modo da evitare che gli spazi di socializzazione vengano occupati da chi li usa male.
La discussione vivace e la ricchezza dello scambio hanno preso tutto il tempo e alla fine abbiamo chiuso con l'invito dell'assessora a proseguire nel dialogo e ci siamo dati appuntamento per mercoledì 20 maggio, ospiti della provincia di Pisa insieme con ragazzi e ragazze di Cascina e Volterra.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
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