Giovedì 26 marzo secondo appuntamento a Monsummano Terme.
Nella bella sala consiliare dell'Osteria dei Pellegrini giovanissimi e giovanissime della scuola media del comprensivo cittadino intitolato ad Antonino Caponnetto sono stati accolti dal sindaco Rinaldo Vanni, che per l'occasione rappresenta la Provincia di Pistoia, di cui è vice presidente, e dall'assessore all'Istruzione, Barbara Dalla Salda. Insieme a studenti e studentesse delle tre classi – seconde C ed E e prima D – insegnanti che hanno seguito e guidato il lavoro di ricerca e numerosi genitori.
Barbara Dalla Salda ha salutato studenti e studentesse per l'impegno in questo percorso di educazione alla cittadinanza, sottolineando il valore delle regole quale elemento fondante di ogni forma del vivere insieme e, dalle regole, ha preso avvio la Fondazione nella sua introduzione. Esse sono il collante per costruire relazioni fra pari e consentono la partecipazione a chiunque senza distinzione alcuna. Con esse vive la democrazia, quel sistema che consente la libertà e la possibilità per ciascuno di perseguire i propri fini, proprio perché definiti nella libertà e nel rispetto di ogni altro. Questo è l'insegnamento di Antonino Caponnetto che la Fondazione ha ereditato e che custodisce. Esso richiede la responsabilità, che vuol dire non voltarsi mai dall'altra parte e far finta di non vedere, anzi richiede l'intelligenza e l'attenzione.
In questa direzione si sono incamminati studenti e studentesse quando hanno scelto, dopo il nostro primo incontro e accettando la sfida che ha lanciato loro la Fondazione, di occuparsi di ecomostri.
Intanto un ecomostro è qualsiasi edificio finito o non finito, abbandonato o lasciato all'incuria che con la sua presenza deturpa il paesaggio urbano. Qui c'è un primo punto importante: mentre in altre scuole abbiamo osservato l'attenzione agli spazi, la necessità di avere luoghi dove coltivare relazioni e fare cose insieme, questi giovanissimi ci dicono qualcosa di diverso: ci sono spazi brutti e noi abbiamo il dovere di curare anche il bel paesaggio urbano. Armati di strumenti tecnologici per fotografare e fare interviste hanno percorso il loro comune in lungo e in largo per scovare quegli edifici che deturpano; hanno raccolto le impressioni di tanti cittadini che condividono le loro preoccupazioni e, alla fine, ci hanno proposto con slide e video una ricognizione sistematica degli ecomostri: l'abbandono, le impalcature che li abbracciano che arrugginiscono col passare del tempo; le erbacce che crescono intorno, i rifiuti che si accumulano; i vetri rotti e porte e finestre lasciate marcire. Nel far questo si è chiesti che cosa fare, anche con una particolare attenzione ai materiali, specie quelli pericolosi come l'amianto, ai rifiuti che si raccolgono in questi luoghi abbandonati e, infine, alle occasioni che tali luoghi divengano spazi frequentati da uomini e donne dediti ad attività illecite.
Fra i diversi luoghi che hanno visitato e di cui hanno documentato il degrado spicca l'edificio delle grotte Parlanti che recano qualche traccia degli antichi splendori e tutto intorno il degrado e l'incuria. Tutto questo enorme materiale lo hanno proposto all'amministrazione e ai cittadini per poter riflettere e discutere insieme.
Barbara Dalla Salda ha voluto ringraziare sia i giovani per l'accuratezza del proprio lavoro, sia le insegnanti per la tenacia e la passione in questo difficile compito nel guidarli. Il degrado di tanti edifici rovina il paesaggio urbano – ha esordito - ma ancor più ogni prospettiva per il turismo. Colpisce la vicenda delle grotte Parlanti, il cui stato preoccupa, ma le vicissitudini giudiziarie sono molto intricate ed è complicato qualsiasi tentativo di definire una via d'uscita. Non teme che vi siano rischi dal lato della criminalità mafiosa perché gli edifici in stato di abbandono e degrado sono probabilmente l'esito di risorse investite male e già finite. Per qualcuno, si può ritenere che sarà completato, come ad esempio l'edificio della Misericordia che ospiterà ambulatori.
Alla stringatezza della risposta, la Fondazione ha replicato invitando l'amministrazione ad una ricognizione, anche mettendo in contatto i giovani con tecnici e amministratori che hanno competenza per comprendere meglio i meccanismi e le procedure, per scoprire se vi sono delle vie d'uscita allo stato di abbandono e incuria. Ha proseguito, per la Fondazione, Maurizio Pascucci che ha ricordato che lo stato di abbandono alimenta talvolta appetiti poco chiari, specie laddove edifici non finiti lo sono perché sono finite le risorse. In tali casi può accadere che chi ha disponibilità di denaro si faccia avanti, anche se quel denaro ha provenienza illecita. Prendono così corpo pressioni e tentativi di infiltrazione per contrastare i quali occorre la massima vigilanza da parte di amministratori e cittadini. Non occorre dimenticare che nel territorio di Pistoia son ben 19 i beni confiscati alla mafia e questo è un segnale che richiede molta attenzione. Per queste ragioni è necessaria tutta l'attenzione, la vigilanza e anche un nuovo protagonismo di ciascuno, fatto di piccoli gesti, come quelli dei giovanissime dell'Istituto comprensivo Caponnetto che hanno posto all'attenzione e alla riflessione di tutti un problema così rilevante. Ora occorre che cittadini e amministratori facciano la loro parte, come la scuola che ha dato un esempio di grande civismo studiando e approfondendo il tema e, per questo, Maurizio ha espresso tutto il suo apprezzamento per il lavoro degli insegnanti. Ha ricordato il lavoro dei docenti nelle scuole di Sicilia dove spesso sono soli a rappresentare lo Stato con il loro lavoro, a difendere valori e principi costituzionali, le regole e lo spirito critico.
Le sue parole hanno suscitato grande interesse e curiosità e pur essendo l'ora tarda ci saremmo aspettati qualche indicazioni da parte degli amministratori.
Purtroppo erano andati via per altri impegni.
Noi ci auguriamo che avremo le risposte al prossimo appuntamento di lunedì 25 maggio a Pistoia, ospiti della Provincia, certi che ritroveremo il vice presidente che era già con noi a Monsummano.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
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