lunedì 23 marzo 2015

Le sentinelle di Roccastrada-Ribolla unite da un ponte virtuale con quelle di Lastra a Signa


Le sentinelle di Roccastrada-Ribolla unite da un ponte virtuale con quelle di Lastra a Signa (FI)

Si susseguono a ritmo incessante gli appuntamenti delle giovani sentinelle!

Venerdì 20 marzo appuntamenti a Roccastrada e Lastra a Signa.

Nella sala del cinema di Ribolla le giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo Leopoldo di Lorena si ritrovano con il sindaco di Roccastrada, Francesco Limatola, l'assessora Sara Pericci che ha la delega anche per le Politiche scolastiche.

La partecipazione è grande: genitori e cittadini si affollano all’entrata impazienti, dentro bambini e bambine che fanno le “prove” e scalpitano nel  voler presentare i loro lavori, con loro le infaticabili insegnanti Loredana D’Elia e Vincenza De Falco, entusiaste anch’esse per l’opportunità che questo progetto ha dato ai bambini nell’essere protagonisti dei loro sogni e dei loro desideri.

In apertura il Sindaco ricorda come sia stata proprio la figura di Caponnetto, le sue idee, i suoi valori a spronarlo ad impegnarsi nella gestione della cosa pubblica.

La Fondazione saluta il pubblico e spiega che non si tratta di un evento ma di un percorso formativo dove i ragazzi imparano ad essere cittadini attivi e responsabili per una comunità che cresca su valori democratici, rispettosa delle regole, che difende i beni comuni. Ha ricordato come in questo percorso i giovani incontrano le proprie Istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, e si confrontano con loro su temi a loro cari. Agli adulti e alle Istituzioni il compito di collaborare alla ricerca di soluzioni, ad essere credibili e di esempio.

Bambini e bambine della scuola primaria di Ribolla raccontano il percorso compiuto con il progetto Sentinelle dal primo incontro avuto con la Fondazione Caponnetto durante il quale hanno affrontato il problema della mafia, partendo dalla conoscenza della figura di Antonino Caponnetto.

Da qui sono partiti alla scoperta del proprio territorio e delle criticità che presenta, prima fra tutte la mancanza di un edificio scolastico adeguato. Sul pannello appare l’articolo 3 della Costituzione e alcuni ragazzi leggono ad alta voce e poi spiegano parola per parola il suo significato e fanno notare a noi adulti come spesso sia stato ignorato o mai applicato!  Forti di quelle frasi hanno chiesto il diritto di vivere in un edificio scolastico adatto alle loro esigenze.

Con cartelloni colorati descrivono i numerosi aspetti negativi e le parti fatiscenti della scuola esistente, ospitata nei vecchi dormitori dei minatori.

Caterina e Augusto fanno notare che le aule troppo strette e non permettono di giocare o di respirare infatti le aule si riempiono di anidride carbonica e quando piove e non possono aprire le finestre, l’aria viziata li fa ammalare. Portano come esempio un’indagine dell’Arpat fatta su un campione di 1000 scuole toscane dove per queste cause le malattie respiratorie sono in aumento e quindi rivendicano il loro diritto alla salute!

Teseo ricorda l’incidente occorso ad una sua compagna alla quale è caduto un pezzo di davanzale dietro il collo, costringendola a recarsi in ospedale. L’aula di immagine è troppo stretta e non possono lavorarci tutti insieme. Quella multimediale ha i muri e le cattedre rotte, inoltre non ha lavagne multimediali ma solo vecchi televisori.

L’orto botanico non può essere neanche chiamato così perché lo spazio è di cinque metri quadrati e non si possono fare esperimenti, l’intonaco si stacca e anche le piante si lamentano dell’inquinamento esistente! Martina fa notare che il cortile ha i giochi pieni di ruggine e pericolosi.

Prosegue Federica che sottolinea il problema dell'accesso al piano superiore senza scale mobili o ascensori in violazione delle norme in difesa dei disabili.

Denise denuncia la carenza di aule e attrezzature per fare esperimenti. A dare manforte interviene Lucrezia ricordando che nell’aula di musica ci sono i muri che si staccano e l’insonorizzazione causa disturbi alle altre classi. Succede spesso che i bimbi si facciano male agli spigoli delle finestre! Il corridoio è troppo stretto e se i bambini corrono c’è il rischio di scontrarsi e farsi male.

Cecilia lamenta che la biblioteca è piena di polvere e più che libri contiene scatoloni!

In palestra non solo non ci sono attrezzature e diventa noiosa l'ora di educazione fisica quando fuori è brutto tempo, ma addirittura ci piove! Anche in bagno ci piove ed è poco igienico perché le maestre e i bambini sono costrette ad attraversarlo per passare da un’aula all’altra! Ma le carenze non finiscono qui: manca l’aula magna per fare le assemblee; in quella di informatica i computer non funzionano o hanno i virus; il cibo della mensa viene da Roccastrada e quando arriva è già freddo.

E termina Teseo che afferma …e chi più ne ha più ne metta!

I bimbi della V B vorrebbero aule ampie e luminose, uno spazio per studiare insieme, spazi relax interni, laboratori attrezzati e funzionali, aula magna per le assemblee per imparare a socializzare e discutere come in Parlamento! Una biblioteca per prendere i libri in prestito, uno spazio esterno con nuovi giochi e l’orto botanico.

Hanno esteso la loro inchiesta sulla scuola che vorrebbero anche alle altre classi dell’istituto ed hanno somministrato ai loro compagni un questionario con tre domande:

-        l’edificio scolastico che frequenti soddisfa in modo adeguato i tuoi bisogni di studente?

            Tre studenti hanno risposto si, tutti gli altri no.

-        Sei d’accordo con il fatto che dovrebbe essere sostituito con un edificio nuovo?

            Solo 1 alunno ha detto no, tutti hanno risposto si.

-        Se rispondi si, indica quali sono le strutture che vorresti inserire. Fra le 10 opzioni più una libera quella scelta dalla maggioranza degli studenti è stata: aule spaziose e ben illuminate.

Conclusioni: l’attuale edificio scolastico non soddisfa le esigenze degli alunni, ne vorrebbero uno nuovo con aule più spaziose.

I bambini sono passati all’azione cercando sul web le migliori scuole europee (Svezia, Norvegia, ma anche in Italia) e hanno coniato uno slogan: Cercare per credere!  Le immagini lasciano senza parole tutti! Ma fanno anche riflettere.

La Fondazione rivolgendosi ai genitori denuncia quello che è emerso in questo sei anni di progetti. Il Liceo scientifico Redi di Arezzo, l'Istituto tecnico Marco Polo di Firenze, il Liceo XXV Aprile di Pontedera hanno affrontato da punti di vista diversi la questione degli edifici scolastici: a Pontedera i ragazzi hanno raccolto una parte di somma per fornire la loro scuola di pannelli fotovoltaici e avere energia pulita; accanto al Liceo Petrocchi di Pistoia da oltre 20 anni c’è una caserma abbandonata e loro, con un video, raccontano la loro condizione quotidiana far lezione in... ascensore! E che dire di Aulla? Da quattro anni i coetanei dei ragazzi e delle ragazze di Ribolla che fanno scuola in dei container! Il loro diritto all'istruzione è solo un sogno?

I ragazzi danno consigli al sindaco per recuperare le risorse necessarie: attraverso la lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, alla mafia.

Le loro proposte devono indurci a riflettere e chiederci di fare una seria lotta invece di svendere gli immobili dello Stato e di tutta la comunità per far cassa! Incominciamo a ristrutturare, a rendere gli spazi adeguati utilizzando materiali e tecniche all’avanguardia. Rimetteremmo sicuramente in moto l'economia e renderemmo il nostro Paese più vivibile, anche i piccoli borghi, come accade in altri paesi europei, dove esistono centri con attrezzature adeguate e dove i giovani hanno la possibilità di socializzare e vivere in spazi idonei.

Francesco Limatola ha lodato la partecipazione accorata dei ragazzi che a differenza degli adulti non hanno solo criticato ma hanno fatto delle proposte concrete che il sindaco adotta e si impegna a sostenere. Intanto nel darsi delle scadenze: nella palestra attuale verrà sistemato il tetto nelle prossime settimane e l’Adsl richiesto dai ragazzi sarà installato nella scuola di Ribolla.

Il sindaco è d’accordo sulla necessità di una scuola nuova, l’Amministrazione sta provando un po’ per volta a mettere da parte il soldi per realizzarla, altri finanziamenti vanno ricercati con il sostegno del Governo centrale. Per questo non farà mancare la sua presenza con i suoi giovani cittadini all’appuntamento del 22 maggio in Provincia, come pure alla Conferenza finale di ottobre a Firenze.

Marina Biagiotti

Referente Progetto Scuola per la Provincia di Grosseto



Sempre venerdì, alla stessa ora, a Lastra a Signa, incontro con le giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo. Ragazzi e ragazze delle due classi, una seconda e una terza, con le proprie insegnanti, Rossella Ciuffi e Laura Giardini, sono state accolte insieme con la Fondazione nella bella sala dello Spedale di sant'Antonio dalla sindaca, Angela Bagni, e dalla presidente del Consiglio comunale, Gemma Pandolfini.

Proprio Gemma Pandolfini ha porto il saluto della città ai giovani impegnati nel percorso di educazione alla legalità. In mattinata ragazzi e ragazze avevano incontrato Giuseppe Quattrocchi, procuratore capo di Firenze ormai in pensione che discute  volentieri con i giovani di legalità, e l'appuntamento del pomeriggio ha costituito il coronamento di una giornata intensa. Ha ringraziato la Fondazione per l'impegno con il quale tiene fede all'insegnamento di Antonino Caponnetto, ai valori in cui credeva.

Luciano Cianti, Dirigente scolastico, ha salutato i giovani impegnati in questo percorso e ha ricordato loro il valore delle regole.

La Fondazione nell'illustrare il progetto in tutte le sue articolazioni ha voluto sottolineare l'importanza di costruire percorsi di cittadinanza, esperienze grazie alle quali ragazzi e ragazze apprendano e facciano esperienza di cosa sia la discussione e il confronto con chi ha il governo della cosa pubblica, di come fare delle scelte, di come si giunge alle decisioni, dell'impiego del denaro pubblico nella realizzarle. Di questo intreccio è necessario che i giovani siano consapevoli e la scuola è il luogo dove acquisire una tale consapevolezza. La scelta di un tema particolarmente interessante è l'utile espediente per questo cammino di formazione.

Poi è toccato ai giovani. Preparati e organizzati, a turno hanno prima introdotto il tema: Il domani nelle mani. Hanno riflettuto dopo il nostro primo incontro e hanno puntato l'attenzione sull'edificio scolastico. Lì vi sono numerosi locali, nella parte seminterrata, che sono chiusi e servono come deposito di materiali inutilizzati. Di nuovo, con una costanza incredibile come per un accordo tacito con i loro coetanei di tante scuole di Toscana, hanno puntato l'attenzione al tema degli spazi, spazi non solo per il divertimento, ma per attività serie e interessanti, dove coltivare la conoscenza e le passioni, spazi – per l'ennesima volta – liberi dal consumo, dove ciascuno possa essere protagonista, dove incontrarsi e fare qualcosa in prima persona.

Con straordinaria pazienza e competenza hanno descritto lo stato degli ambienti, la loro ampiezza, le situazioni di degrado, l'accumulo di materiale abbandonato: video, tastiere, stampanti; poi hanno abbozzato una serie di interventi per ripristinare una condizione di agibilità, premessa per interventi che permettessero di destinare gli spazi alla fruizione di tutti: luoghi per lo studio, biblioteca, laboratori e sale per ritrovo.

Consapevoli che gli interventi comportano dei costi hanno dichiarato la propria disponibilità a fare dei piccoli interventi di ripulitura e recupero, indice di una maturità e di senso civico.

Il complesso delle proposte sono state raccolte nelle immagini del progetto che hanno fatto vedere e commentato con perizia e le hanno “lanciate” all'amministrazione comunale.

Angela Bagni non si è sottratta al confronto e, anzi, ha discusso e approfondito, ha ritenuto interessanti i propositi dei giovani, e a questa prima occasione di confronto altre ne seguiranno per meglio chiarire i diversi passaggi.

La Fondazione è tornata a sottolineare l'importanza di una serrata lotta all'evasione fiscale, strumento per ricercare risorse da investire, soprattutto nelle piccole comunità dove le casse pubbliche sono in sofferenza.

Le proposte dei giovani appaiono ad una prima considerazione frutto di sogni giovanili o di aspirazioni mal fondate, eppure senza questa dimensione di protagonismo è impensabile poter trasformare il nostro Paese che resta legato ad una sorta di immobilismo che soffoca ogni speranza.

Proprio per contrastare tale immobilismo abbiamo proposto la testimonianza di Franco, uno dei soci della cooperativa Lavoro e non solo di Corleone.

Quando Franco e i suoi compagni hanno scelto insieme di dare vita alla cooperativa, di chiedere l'affidamento delle terre confiscate alla mafia, di sfidare le consuetudini culturali della propria terra, di sfidare la mafia, creando del lavoro dignitoso e nel rispetto delle regole, anche loro sembravano dei “visionari”, eppure con la tenacia e l'intelligenza hanno pian piano modificato alcune condizioni: Corleone da capitale della mafia è divenuto luogo dell'antimafia sociale, dove è possibile lavorare, produrre e vivere a testa alta. A questo hanno contribuito anche i tantissimi  volontari che, ogni anno, offrono il proprio contributo alla cooperativa, come ci ha ricordato Gaia, una delle giovani toscane che trascorre una parte delle sue vacanze in Sicilia a lavorare sulle terre confiscate.

Questo esempio deve aiutare anche i nostri giovanissimi nel perseguire i propri obiettivi nel rispetto delle regole e il confronto con amministratori e cittadini è stato il primo passo.

Il nostro augurio è che il loro progetto ne esca arricchito e che abbiano la capacità di convincere della validità delle loro proposte chi deve prendere le decisioni.

Con loro e con gli altri studenti e studentesse fiorentini ci ritroveremo lunedì 12 maggio per il terzo appuntamento.

Sergio Tamborrino

Responsabile Progetto Scuola Toscana

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