mercoledì 25 marzo 2015

Poggibonsi e Bagno a Ripoli: le giovani sentinelle si confrontano con i propri amministratori


Poggibonsi e Bagno a Ripoli: le giovani sentinelle si confrontano con i propri amministratori

Lunedì 23 marzo nuovo doppio appuntamento con le Giovani sentinelle a Poggibonsi e a Bagno a Ripoli.

Nella bella sala conferenze del centro Accabi Hospital Burresi, edificio che un tempo ospitava il vecchio ospedale di Poggibonsi, luogo di accoglienza dunque, ragazze e ragazzi delle due scuole medie del Comprensivo 1, Marmocchi del capoluogo e quella di Staggia, sono stati accolti dalla presidente del Consiglio comunale, Enrica Borgianni, che ha salutato i giovani impegnati nel percorso di educazione alla cittadinanza, per il quale ha ringraziato la Fondazione Caponnetto oltre naturalmente il lavoro prezioso delle insegnanti. I giovani sono protagonisti di questa vera e propria sfida culturale che è la battaglia a favore della legalità, battaglia da sostenere quotidianamente e che ha bisogno del sostegno di cittadini e amministratori. In questo senso è importante il ruolo degli uomini e delle donne che si occupano del governo delle città nel dialogo e nel confronto, nel sostegno alle iniziative che valorizzino la partecipazione e la democrazia.

La Fondazione ha ribadito quanto sia importante questo percorso di cittadinanza che prende il via con l'incontro a scuola, poi il lavoro dei giovani con i propri insegnanti trova un primo luogo di confronto nel secondo appuntamento nelle sale consiliari, a testimoniare il particolare compito degli amministratori di offrire il proprio contributo nell'indicare come si prendono le decisioni, come si sceglie, come si usano le risorse pubbliche. Questo confronto è un passaggio importante di quella educazione alla cittadinanza cui mira il progetto Giovani sentinelle. E questa esperienza si ripete in maggio ad un livello differente con chi amministra le province e ne confronto fra progetti diversi di più scuole che, raccolti in un volume, costituiranno memoria del progetto stesso e traccia di quanto i giovani mettono a fuoco per la discussione pubblica.

Ad intervenire per primi quelli della scuola media Marmocchi, che hanno già partecipato al progetto degli scorsi anni. Nell'ultimo avevano posto il problema degli spazi nella propria scuola, luogo dove trascorrono molto tempo e che vorrebbero più accogliente e confortevole. In questi ultimi mesi hanno realizzato l'aula del silenzio, spazio dove potersi fermare per riflettere e pensare, con un arredamento sobrio e molto semplice. Inoltre hanno cominciato a decorare gli spazi comuni, convinti che questo loro impegno sia da stimolo, per i propri compagni, nell'assumere comportamenti corretti e responsabili, nell'avere cura dei beni che appartengono a tutti. Forti di questi lavori realizzati sono tornati alla carica richiedendo che l'amministrazione comunale metta in sicurezza ed esegua quei lavori nello spazio all'aperto che studenti e studentesse hanno proposto di trasformare in luogo per lezioni e di incontro. Per dare maggiore rilievo e visibilità hanno prodotto con la guida del proprio insegnante un plastico che riproduce la propria scuola che riproduce la soluzione da loro prospettata.

Poi è stata la volta di quelli di Staggia. Dove vivono vi è un edificio  che dopo essere state edificate strutture portanti e muri esterni è stato abbandonato. Ci sono ancora ponteggi e resti dei lavori. Lo stato di degrado è molto avanzato e il luogo è divenuto ricettacolo di attività illegali. Questo “mostro deturpa il paesaggio urbano e i giovani si sono posti il problema di come trasformarlo. A significare la loro attenzione e le loro preoccupazioni si sono divisi in gruppi e hanno disegnato delle soluzioni: centro sportivo, culturale, luogo di ritrovo, di incontro, spazio per attività fisiche, che hanno illustrato con molta cura con un power point. Hanno voluto così offrire ai cittadini degli spunti di riflessione per sostituire il vecchio edificio con uno nuovo e pubblico che riqualificherebbe la frazione di Staggia e hanno fatto delle ipotesi sugli usi, riconoscendo che la scelta finale debba essere frutto di un coinvolgimento dei cittadini. Hanno voluto dare un bel segnale di essere protagonisti della legalità con il proprio progetto e i cartelloni che hanno esposto sono la migliore testimonianza di questo loro impegno.

Enrica Borgianni ha manifestato il suo stupore davanti ai progetti, alla abilità e al lavoro di ragazzi e ragazze per essere attori del costruire insieme una comunità coesa e attenta, ha riconosciuto che alla base vi è certamente una esigenza di creare spazi, anche se nel comune ve ne sono altri e importanti, e come presidente del Consiglio comunale si impegna a fare da tramite con chi ha il governo della città nel riprendere e nel discute queste proposte. Ha apprezzato molto lo spirito con cui hanno lavorato e hanno partecipato al confronto i giovani.

La professoressa Cortigiani che guida studenti e studentesse del Marmocchi ha sottolineato che i ragazzi e le ragazze si sono trovati a contatto con il tema della cittadinanza attiva anche nel piccolo della propria scuola la scuola e hanno deciso di accettare la sfida della Fondazione, ha ricordato le visite, con gli altri giovani del progetto, del 22 settembre e 18 dicembre a Roma dove hanno incontrato il Presidente della Repubblica e quelli del Senato e della Camera, ha ribadito in ultimo, dopo aver  ringraziato l'amministrazione comunale per la vicinanza alla scuola, l'esigenza di una maggiore concretezza e il bisogno che i giovani ricevano segnali concreti da parte di chi governa la cosa pubblica.

La discussione ha suscitato la curiosità dei due genitori presenti che hanno voluto conoscere meglio il progetto e poi con tutti ci siamo dati appuntamento a Siena per martedì 19 maggio.

Sergio Tamborrino

Responsabile Progetto Scuola Toscana



A Bagno a Ripoli le sentinelle sono state ospiti del loro sindaco, Francesco Casini, che le ha accolte con  le assessore all'Istruzione, Annalisa Massari, e alla Legalità, Francesca Cellini. Ha innanzi tutto ringraziato la Fondazione dell'impegno a favore della legalità all’interno delle scuole e ribadito tutto l’orgoglio dell’amministrazione nell’ospitare la sede della Fondazione.

La presenza degli amministratori testimonia l’attenzione al tema della legalità in particolare con i giovani, che rappresentano il futuro della comunità. Il Comune di Bagno a Ripoli ospita ogni anno il Vertice antimafia della Fondazione che il Sindaco auspica sia sempre più partecipato dai giovani ed annuncia la prossima iniziativa di maggio sulle zoomafie. Ha ribadito l'intenzione dell’amministrazione di continuare a percorrere questa via di educazione alla legalità insieme alla Fondazione Caponnetto.

Ha poi preso la parola la Fondazione, ricordando che nel comune di Bagno a Ripoli è attiva, sin dall’inizio del progetto, una collaborazione con la Polizia Municipale grazie all’impegno del suo comandante Filippo Fusi e dell’Ispettore Valentino Maltinti.

La classe 2 A della scuola media Granacci ha esordito per prima con un progetto sul rispetto delle regole all’interno della scuola. Gli studenti hanno fatto un’indagine per mettere in evidenza quali siano le regole che non vengono rispettate e quali le conseguenze, si sono divisi in gruppi, ognuno si è preso il compito di documentare con foto i beni manomessi, situati in una specifica area della scuola.

La maggior parte delle regole che non vengono rispettate sono quelle che servono a tutelare i beni comuni, ad esempio i banchi vengono rigati, i muri imbrattati con graffiti, i bagni rotti, i rifiuti buttati all’esterno dei cestini. Il risultato è stato che le regole non vengono rispettate perché ci sono dei ragazzi che così facendo si sentono ‘fighi’, oppure per noncuranza o per pigrizia.

La conclusione è che se non si rispettano le regole i beni comuni vengono rovinati e ci si danneggia a vicenda.

I ragazzi non hanno ancora completato il proprio lavoro e quindi la Fondazione ha ricordato un analogo tema fatto, sempre a Bagno a Ripoli, dai ragazzi del comprensivo Caponnetto. Al degrado all’interno della propria scuola hanno contribuito gli stessi compagni e quindi bisogna chiedersi: ma io che cosa posso fare? Girarmi dall’altra parte ed essere complice? Oppure per essere credibili prendere da esempio i compagni del comprensivo Caponnetto che lo scorso anno si sono dati appuntamento 4 pomeriggi e hanno ripulito la scuola?  E, dopo averlo fatto, hanno sentito la fatica di quell’esperienza per far sì che non ci fosse più degrado e lavoro da fare …si sono date delle regole in difesa della propria scuole e dei loro beni comuni. La Fondazione ha chiesto ai ragazzi di indicare una soluzione per maggio! Ognuno di noi deve cominciare a fare qualcosa in prima persona.

È toccato poi ai ragazzi della 2 B Volta e della 2 A Gobetti che hanno realizzato un questionario  sulla discriminazione razziale, l’orientamento sessuale e gli atti discriminatori nei confronti delle persone con disabilità, ponendosi l’ulteriore obiettivo di non utilizzare carta per la distribuzione del questionario ma siti web dove poter caricare il questionario per raccogliere risposte, e vari account da mandare a diverse gruppi di persone: docenti, genitori, alunni, dipendenti comunali.

Le risposte ottenute sono state raccolte in alcuni grafici. Per ora è stato somministrato a circa 400 persone, ma chiedono un aiuto a divulgarlo ad un numero più ampio e a coloro che non hanno completato il questionario di farlo, in modo da poter avere ancora risposte, e sottolineano come nel corso di questo lavoro siano riusciti a fare un uso responsabile di internet.

Gli studenti della 2 IT hanno proiettato un breve video sulla discriminazione che ben si presterebbe per un utilizzo come “pubblicità progresso”.  Per il sonoro la scelta è caduta su “I have a dream”, frase che nel video è tradotta in tante lingue diverse e rappresentata da tanti volti diversi fra cui molti ragazzi della scuola e della stessa insegnante, Maria Ester Mastrogiovanni, perché serva da monito contro la discriminazione e sia segno di speranza per un mondo senza discriminazioni.

La 2 B ha riproposto il progetto Non camminare sulle spalle degli altri, iniziato tre anni fa da una classe quarta del Gobetti  che prevedeva la realizzazione di una campagna pubblicitaria mirata sui mezzi dell'Ataf per invitare i cittadini a pagare il biglietto dell’autobus.

Tre anni fa avevano avuto assicurazioni da parte del Comune e Provincia che si sarebbero fatto carico delle spese di stampa dei manifesti e, dopo un incontro con l’Ataf, la disponibilità dell'azienda ad inserirli negli spazi pubblicitari negli autobus. È passato un anno e mezzo ma i ragazzi non hanno dimenticato e lo scorso anno hanno riproposto il tema; nel frattempo l’Ataf è stata privatizzata e la nuova proprietà ha comunicato che per quella campagna pubblicitaria sull’autobus con quei disegni dei giovani, gli stessi avrebbero dovuto pagare come se fossero degli operatori economici!

L’Ataf ha prospettato ai ragazzi altre soluzioni quali inserire i disegni sul retro dei biglietti, ma dei manifesti neanche parlarne! Poi il silenzio, l’Ataf non si è più fatta sentire!

Gli studenti chiedono di riprendere i contatti con Ataf in modo da portare a termine tale progetto ormai in cantiere da tre anni. Le Sentinelle non mollano!

La Fondazione ha chiesto all’Amministrazione un impegno a sollecitare tutte le parti in causa, istituzioni comprese, per trovare insieme una soluzione alla richiesta dei ragazzi  per  far emergere il buon senso ed avere dei buoni servizi contro i paradossi di cretese memoria!

Maurizio Poggi ha lodato il lavoro dei ragazzi sottolineando l’evidente buona scuola che rende possibile tali espressioni, si è dichiarato disponibile, per la zona di Sieci, a divulgare il questionario e ha presentato Salvatore della Cooperativa Lavoro e non Solo che ha raccontato di come Corleone capitale della mafia oggi possa definirsi invece capitale dell’antimafia.

Il suo racconto ha conquistato i ragazzi: la sua infanzia in una terra in cui nominare la mafia era vietato e oggi sentire cittadini ed istituzioni parlare di mafia costituisce un grosso passo avanti per sconfiggerla; la nascita della cooperativa, giovani corleonesi che dicono no alla mafia e chiedono allo Stato, grazie alla legge 109, di farsi assegnare i terreni confiscati appartenuti a Riina, Provenzano, Liggio, per poi coltivarli.

I primi anni sono stati duri. La mafia cercava con le minacce di non far emergere il lavoro e i sacrifici della cooperativa, ma lui e gli altri soci non si sono lasciati intimidire, i primi segnali di solidarietà venuti dai ragazzi toscani e poi da tutta Italia. I ragazzi venivano ospitati nella palestra del comune dove mangiavano e dormivano, poi Casa Caponnetto, oggi ostello che ospita tutti gli anni oltre 900 ragazzi. Grazie alla Cgil, allo Spi, all'Arci,  la cooperativa ha continuato a battersi e a cercare condivisione con altre realtà, ha coinvolto 30 produttori onesti di Corleone ad associarsi dando vita a Fior di Corleone, associazione che oggi si riunisce a Casa Caponnetto. La Fondazione deve dire grazie a loro e alla loro esperienza se quest'anno al progetto Sentinelle partecipano due scuole di Corleone e il prossimo anno altre di due diversi comuni. Questo ha permesso agli studenti siciliani di essere ospiti a Roma il 18 dicembre scorso in Senato e alla Camera e in viale Trastevere del Ministro Stefania Giannini e, il 12 marzo a Palazzo Vecchio insieme a studenti e studentesse delle scuole fiorentine nel corso del secondo appuntamento del progetto 2014-2015.

Annalisa Massari ha lodato il lavoro dei ragazzi e degli insegnanti che studiano e approfondiscono il tema della cittadinanza  nell’ambito della disciplina Cittadinanza e Costituzione e ha ribadito l'importanza del contributo a promuovere una cultura dell’antimafia fin da piccoli, perché spesso accade di adottare e far uso di  schemi mentali di tipo para-mafioso che sono parte di modalità di pensiero di cui non siamo pienamente consapevoli.

L’amministrazione comunale è impegnata e sostenere questi percorsi di legalità, con questo spirito si è resa disponibile a trovare una soluzione sulla questione Ataf.

Alla fine di questo confronto ci siamo dati appuntamento, ospiti della città metropolitana, il prossimo18 maggio.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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