venerdì 13 marzo 2015

Martedì 10 marzo, doppio appuntamento per le Giovani sentinelle

Martedì 10 marzo, doppio appuntamento per le Giovani sentinelle: all'Istituto comprensivo Dante Alighieri di Aulla e il Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo Ad Aulla sulla porta di accesso al palazzo Comunale ci attende la professoressa di lettere Antonella Bettini coordinatrice del progetto. Saliamo nella sala consiliare del Comune al piano superiore che accoglie via via le Giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo Alighieri. Con loro numerosi genitori e la Dirigente scolastica Anna Maria Florio, tutti in perfetto orario per l'incontro. Purtroppo Ci rendiamo subito conto che mancano computer e proiettore che avevamo richiesto, e di cui ci era stata assicurata la disponibilità dagli uffici comunali, necessari per la proiezione del video prodotto a scuola e testimonianza del lavoro svolto dai giovani. È assente anche un tecnico per farla funzionare e non c'è nemmeno un usciere in grado di dare informazioni in merito. La Casa Comunale è deserta! Fra lo sbigottimento generale, prendiamo il nostro computer e il proiettore e con la preziosa collaborazione di genitori e professori colleghiamo cavi e fili per consentire la proiezione del video. Siamo pronti per cominciare, ma la sindaca, Sivia Magnani, la cui presenza ci era stata confermata dalla sua segreteria, non è ancora arrivata. Pensiamo ad un ritardo, allora aspettiamo: cinque, dieci, trenta minuti, nessuno si affaccia. Decidiamo di chiamare gli uffici per conoscere l’impedimento che ha costretto la sindaca, suo malgrado, a ritardare e scopriamo che nessuno l’aveva avvertita dell’incontro. Ci assicura che farà intervenire un assessore in sua vece. Attendiamo per un’oretta e poi decidiamo di cominciare. Da lì a poco, per fortuna, appare l’assessore all’Istruzione, Angela Simonelli, che si scusa del ritardo e fa notare di non essere stata informata da nessuno del progetto Giovani sentinelle! Eppure sono corretti gli indirizzi di posta elettronica del sindaco e dell’assessore dove abbiamo inviato ogni comunicazione e i report sin da ottobre! Negli ultimi mesi abbiamo parlato al telefono con le rispettive segreterie! Ci viene da pensare che le segreterie hanno pensato bene di fare da filtro, per non disturbare gli impegni del sindaco e dell’assessore e piano piano questo filtro si è trasformato in un bel muro di gomma! Introduciamo subito il progetto: a genitori e cittadini, all’assessora illustriamo lo spirito, come si articola nel corso dell'anno scolastico, le sue peculiarità di percorso educativo riconosciuto dai Protocolli d'intesa sottoscritti con il MIUR e l’ANCI, di promuovere il protagonismo giovanile quale strumento per radicare la cultura delle regole, giusto nella cornice di Cittadinanza e costituzione, disciplina fondamentale in una scuola che voglia essere luogo di formazione dei cittadini. La parola passa poi ai ragazzi e alle ragazze, veri protagonisti del progetto. Elena, Niccolò ed Alessio illustrano i lavori realizzati in classe grazie all’aiuto delle preziose insegnanti Monica Cassano di Educazione Artistica e Maura Ferrari di Educazione Tecnica. Presentano i loro progetti dell’edificio scolastico che vorrebbero: hanno realizzato due plastici che contengono le aule, la palestra, i laboratori ed anche uno spazio verde all’esterno dell’edificio. Ma i plastici non esaurisco i documenti prodotti sul tema La scuola che vorrei… Alessio, Niccolò, Alice e Lisa leggono i loro temi che raccontano con passione, e senza tralasciare i particolari, la situazione in cui si è trovata la loro scuola in seguito all’alluvione e descrivono l’edificio scolastico che vorrebbero avere, dotato di aula magna, laboratori di musica, bar e spazi ricreativi dedicati. Fanno notare che molti di loro hanno iniziato e stanno completando il loro corso di studio sempre in dei container! Angela Simonelli interviene per informare i giovani e tutti i cittadini di un incontro con la Regione che si terrà il 18 marzo e che avrà per argomento proprio la situazione dei lavori della scuola, incontro al quale invita tutti i cittadini a partecipare. È il momento dei genitori. I ragazzi hanno chiesto aiuto a Luigi D’Amico, babbo di una alunna della scuola, per la realizzazione di un video. Le immagini raccontano con professionalità e cura della situazione che ormai da 4 lunghi anni si trovano a vivere quotidianamente studenti e personale scolastico. Vi è tanta tristezza! Le immagini e la musica che le accompagna lo sottolinea sono autentici pugni nello stomaco! Rammarico per promesse non mantenute. Poi ancora i container donati dal Comune dell’Aquila subito dopo il disastro, le aule, la palestra ricavata in uno spazio vuoto assolutamente privo di attrezzature ginniche, gli uffici e la sala professori un po’ stretta e intorno il fango, un cantiere a cielo aperto, con le strutture che non ancorate bene a terra che cominciano a risentire del passare del tempo. Nelle nostre comunicazioni avevamo indicato oltre alle informazioni su luoghi e orari, sulle scuole partecipanti e il numero previsto di alunni, anche il tema scelto dai ragazzi, con lo scopo di aprire un dialogo, un confronto, chiedendo agli amministratori di essere preparati per poter avere delle risposte. Ma il dibattito non c’è stato e alla richiesta di indicare delle scadenze, sia pure di massima, ragazzi e ragazze e i cittadini hanno avuto una sola risposta: non è di competenza del Comune ma della Regione! Molto amareggiati ci siamo dati appuntamento per giovedì 28 maggio nelle sale della Provincia a Massa Carrara. In quella occasione inviteremo anche la Regione per avere maggiori chiarimenti. Lo spirito del progetto nato da un bando della Regione ci fa sperare, e mi auguro che i ragazzi possano avere risposte certe e rassicuranti e non dover realizzare il volume dei lavori di quest’anno con il disegno in copertina di un container! Avvio anticipato dell'appuntamento di Arezzo, alle 15.30, poco dopo aver finito le lezioni in classe. Molti ragazzi e ragazze devono prendere il treno o il pullman per tornare a casa e avere il tempo per studiare! Così ci siamo ritrovati nella Sala del consiglio del Palazzo comunale, luogo dove si governa la città. Ad accogliere la Fondazione e i giovani del Liceo Artistico l'assessore Francesco Romizi e l'architetto Beoni e la dottoressa Gallo che si occupano del decoro urbano. Dopo il saluto di Francesco Romizi che ha voluto ricordare l'importanza del luogo e ringraziato la Fondazione per la pazienza con cui costruisce la tela della cittadinanza, abbiamo richiamato brevemente il valore del lavoro dei giovani, la loro testarda disponibilità a fare proposte, confrontarsi e operare quale esercizio di cittadinanza consapevole. E in questi sei anni ragazzi e ragazze del Liceo Artistico hanno elaborato progetti di notevole rilievo che hanno lasciato il segno in città. Da uno di tali progetti, quello dell'anno scolastico 2010-2011 hanno preso il via, dopo una serrata discussione nell'assemblea del comitato studentesco. In quell'anno studenti e studentesse elaborarono il progetto di intervenire con la street art su un sottopasso degradato che conduceva al parco urbano intitolato a Sandro Pertini. Fu un'esperienza entusiasmante perché con la partecipazione di scolari e di bambini che frequentavano il parco, con la collaborazione dell'amministrazione comunale fu realizzato un intervento di recupero dello spazio che fu decorato con le forme e i colori degli studenti del Liceo. A distanza di quattro anni lo spazio è stato imbrattato e rovinato. Nonostante l'impegno dell'amministrazione, come riconoscono i giovani, occorre ammettere che non è sufficiente il lavoro di recupero, anche se lodevole e ben fatto, perché è necessario modificare profondamente la cultura civica in modo che i cittadini non provino sentimenti di odio per la propria città. In questo senso hanno individuato tre fronti di intervento: quelli di recupero, preventivi e di cura della propria scuola. Per quanto apparentemente slegati, hanno invece una ratio. La cura della propria scuola significa operare nel luogo più vicino a loro, dove trascorrono molto tempo e significativamente lo spazio di elezione per la formazione del cittadino. Quindi chiedono di poter decorare la propria scuola con gli strumenti di cui dispongono, quelli della street art, dichiarandosi disponibili a farlo anche su grandi pannelli con cui rivestire muri, se non fosse possibile intervenire sugli stessi muri. Per quanto riguarda i lavori di recupero propongono il ripristino del sottopasso, anche per riaffermare un principio di legalità e, simbolicamente, ribadire che quella scelta condivisa è quella giusta. Hanno lanciato la proposta Adotta uno spazio che proseguiranno sui social network, sperando di coinvolgere altri giovani e altre scuole. Quanto all'azione preventiva hanno proposto la costituzione di un laboratorio permanente per pensare anche a strategie di intervento efficaci e rapide, luogo dove aver una prospettiva più lunga. Accanto a tutto ciò, serve un opera di informazione mirata e attenta per contenere l'allarmismo e i toni sopra le righe di tanti media, cartacei e non, riguardo il degrado, che dipingono una città devastata e paradossalmente alimentano quel clima feroce contro la città che è il brodo di coltura per il disinteresse e l'incuria. Francesco Romizi ha apprezzato le sollecitazioni di ragazzi e ragazze e ha proposto loro di partecipare attivamente all'esperienza promossa dalla amministrazione cittadina degli Angeli della città, volontari che intervengono per sanare situazioni di degrado. Le competenze di studenti e studentesse sono beni preziosi da non disperdere, i volontari possono offrire idee e progettualità, oltre ad avere la capacità fare un lavoro nelle scuole. A sollecitare questa prospettiva è stato l'architetto Beoni che lavora al regolamento, in via di approvazione da parte del Consiglio comunale, riguardo il decoro urbano. Il confronto fitto e vivace e la passione hanno fatto trascorrere troppo velocemente il tempo a disposizione così abbiamo dovuto, molto a malincuore, chiudere l'incontro, dandoci appuntamento per venerdì 15 maggio quando, ospiti della Provincia, si ritroveranno le scuole aretine. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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