venerdì 20 marzo 2015

Le sentinelle di Bibbiena e quelle di Grosseto incontrano i propri amministratori.

Le sentinelle di Bibbiena e quelle di Grosseto 

incontrano i propri amministratori. 


Ancora due appuntamenti con le Giovani sentinelle, in Casentino e a Grosseto.

Mercoledì 18 marzo, ospiti in una sala del Comune, ragazzi e ragazze delle classi seconde dell'Istituto comprensivo Dovizi con le loro insegnanti e la Dirigente scolastica, Silvana Gabiccini, sono stati accolti da Francesco Frenos, presidente del Consiglio comunale, che ha ringraziato la Fondazione a nome del Sindaco, impossibilitato ad intervenire, ringraziandola per l'impegno che profonde a favore della cultura della legalità. Con i giovani e gli insegnanti erano presenti un gruppo di genitori ai quali la Fondazione ha illustrato il progetto in tutte le sue articolazioni, ne ha ricostruito i presupposti ricordando l'attività e l'impegno di Antonino Caponnetto a favore della cultura delle regole fra i giovani e i cittadini, ha posto l'accento sulle finalità: costituire un'esperienza significativa di educazione alla cittadinanza grazie al confronto con chi amministra la città, la provincia e la regione, studiare e approfondire un tema particolarmente significativo e poi fare esperienza del confronto e della discussione, dello scambio e di come si prendono le decisioni nel governo di una comunità, di assumersi le responsabilità e di fare le scelte. 

In questo modo è possibile maturare quella consapevolezza necessaria ad essere cittadini attivi. La Dirigente scolastica, nel suo saluto, ha apprezzato l'impegno di studenti e studentesse, alcuni dei quali sono membri del Consiglio comunale dei ragazzi, attivo ormai da una decina di anni, e ha richiamato i primi tre articoli della Costituzione italiana: la Repubblica fondata sul lavoro, i diritti inviolabili e il dovere di solidarietà, l'eguaglianza, e certamente questi riferimenti costituiscono anche un omaggio non rituale alla memoria di Antonino Caponnetto, ma sono quei riferimenti la cornice solida e robusta di principi entro la quale viviamo nella libertà e nella democrazia, valori questi ultimi che vanno alimentati costantemente con la partecipazione. Studenti e studentesse hanno approfondito a scuola la conoscenza di Antonino Caponnetto e della sua attività di giudice, hanno studiato e riflettuto sulla legalità, su cosa significa il rispetto delle leggi e cosa significa essere cittadini. 

Questo lavoro è per loro preliminare alla individuazione di un tema specifico su cui esercitare l'essere cittadini attivi, capaci di proposte, protagonisti nella discussione e nel confronto con i propri amministratori. Dopo averlo impostato in questo modo, hanno incontrato il comandante della stazione dei Carabinieri di Bibbiena che ha parlato con loro di violazioni delle norme che hanno rilievo giudiziario, poi hanno deciso di conoscere cosa ne pensassero i cittadini di Bibbiena e hanno preparato un questionario da somministrare a uomini e donne distinti per fasce d'età: prima al mercato con uomini e donne più grandi, poi ospiti di un istituto superiore dove hanno chiesto a studenti e studentesse poco più grandi di loro. Tutte le interviste sono raccolte in un bel video e l'elaborazione delle risposte aiuterà i giovani a scegliere il tema specifico e d elaborarlo entro la data del terzo appuntamento. 

Le risposte dei giovani dell'istituto superiore sollecitano qualche riflessione, come ha ricordato la Dirigente scolastica, perché emerge una gerarchia nella violazione delle regole di cui parlano i giovani intervistati nelle risposte che alimenta qualche perplessità, e sono perplessi anche ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo, ma da quanto ascoltano e dall'esperienza del progetto possono venir fuori riflessioni e suggerimenti anche per l'attività del Consiglio comunale dei ragazzi, come ricorda Francesco Frenos. Interesse e curiosità ha suscitato la proposta della Fondazione anche fra i genitori presenti i quali hanno lamentato scarsa trasparenza nell'informazione, soprattutto sulla mafia e sulle sue attività anche in Toscana, come se vi fosse un disegno di silenzio per non rovinare l'immagine. 

I beni confiscati sono invece una testimonianza inoppugnabile che le organizzazioni mafiose ricercano occasioni di investimento per i loro profitti illeciti e mantenere un'attenzione alta e capacità critiche di analisi sui tentativi di infiltrazione è compito di ciascuno, né va tralasciata la cura della memoria senza la quale ogni collettività sarebbe condannata a vivere senza principi. Con tutti i giovani e con i loro insegnanti ci siamo dati appuntamento ad Arezzo per venerdì 15 maggio quando saremo ospiti della Provincia insieme con i compagni e le compagne del Liceo artistico Piero della Francesca. Sergio Tamborrino Responsabile Progetto Scuola per la Toscana Mercoledì 18 marzo le giovani sentinelle incontrano l'amministrazione comunale di Grosseto. L'Aula Magna dell'Università è colma di ragazzi, ragazze e genitori. Purtroppo i giovani scoprono, un po' a malincuore di essere "orfani" del Sindaco, visto che Emilio Bonifazi in questi anni di progetto è sempre stato presente e attento al confronto con gli studenti. Ci auguriamo di incontrarlo nel prossimo appuntamento in Provincia nella veste di Presidente! Assente pure l'assessore Stellini per un impegno sopraggiunto, tuttavia è presente l'assessore Ceccarelli a seguire il confronto e partecipare al dibattito, e di questo ringraziamo il Sindaco. È proprio lui, da anni vicino alla Fondazione, ad aprire l'incontro salutando i ragazzi a nome di tutta l'Amministrazione comunale. Come di consueto introduciamo il progetto in tutte le sue articolazioni, legandolo alle discussioni dei temi di rilevanza nazionale e ribadendo la pericolosità dei fenomeni di corruzione ai quali assistiamo quotidianamente. 


È la volta delle scuole: per primo l'Istituto comprensivo Dante Alighieri che con la terza classe illustra il lavoro svolto intorno al fenomeno mafia anche attraverso la visione di film quali La Siciliana ribelle e La mafia uccide solo d'estate. Di qui il passo è stato breve e si è giunti alla scelta dal tema da sviluppare: mafia e gioco d'azzardo, compiendo un'indagine sulle slot machine nei bar della città di Grosseto. Nel corso del primo e secondo incontro gli studenti hanno partecipato ad un approfondimento con la Fondazione durante il quale i ragazzi hanno voluto conoscere la figura di Antonino Caponnetto e il suo Pool fino ad arrivare alla morte di Falcone e Borsellino. Sono passati poi al tema del riciclaggio che la malavita organizzata fa attraverso il gioco d'azzardo, arricchendosi a scapito dei cittadini. Hanno pensato di sensibilizzare la cittadinanza e gli esercenti attraverso degli slogan mirati. Si sono recati, accompagnati dai docenti in alcuni bar a loro vicini intervistando proprietari e dipendenti con l'obiettivo di monitorare la quantità di slot sul proprio territorio e conoscere il parere dei gestori. Hanno poi disegnato degli smile da attaccare alle vetrine dei negozi. Ai gestori che hanno manifestato di mantenere le slot machine nei loro locali hanno rivolto l'invito a ripensarci e a partecipare insieme a loro al confronto con l'amministrazione. 

Dalle domande somministrate è risultato che il 71% dei bar della periferia ha le macchinette, questo perché spesso rappresentano un'entrata sicura per i gestori. Nel centro città invece pare che ci sia maggiore sensibilità, in quanto molti non posseggono slot e gratta e vinci perché hanno dichiarato di non voler essere responsabili dei fenomeni di dipendenza dall'azzardo di tanti giocatori. Dopo il primo incontro con l'unica classe della scuola media Ungaretti, altre hanno manifestato interesse a partecipare e hanno scelto di occuparsi di cattiva gestione dei rifiuti, avendo sempre come sfondo lo studio della mafia. Hanno messo sotto la lente di ingrandimento la raccolta porta a porta che a Grosseto si fa solo in alcune zone della città. Hanno scoperto che la città, secondo i dati SEI Toscana, è ultima in classifica nella raccolta differenziata tra i capoluoghi di provincia con solo il 29% della popolazione ad effettuarla. A migliorare il dato ci sono i comuni della provincia, che sono più virtuosi, come Magliano in Toscana con il 64%. 
Davanti a questi dati gli studenti hanno deciso di impegnarsi attivamente per far crescere la percentuale, rinnovando la richiesta al Comune di Grosseto di contenitori per la differenziata nella scuola così da essere esempio per i propri compagni e in città. Proiettano poi un video dal tema la città ecosostenibile e articolano il lavoro in diverse fasi: elezione del sindaco dei ragazzi e del consiglio comunale, attribuzione delle deleghe e pianificazione della città ecosostenibile. Hanno immaginato la costruzione di una città affrontando la questione da diversi punti di vista: urbanistico, trasporti, edilizia pubblica e privata, commercio, raccolta differenziata. Questo modello di città serve a sensibilizzare le persone al rispetto dell'ambiente. Anche i compagni e le compagne più grandi del Liceo Artistico hanno scelto di occuparsi di gioco d'azzardo. E lo hanno fatto con un video, come racconta Federica che lo presenta, video che denuncia il fenomeno con un paradosso: la messa in vendita della nonna! 

A concludere l'Istituto Bianciardi. Cira, Adriana e Martina della terza A ad indirizzo Amministrativo mostrano il video che hanno girato presso gli esercenti di Grosseto. Si sono recate da loro per effettuare un sondaggio sul gioco d'azzardo. Hanno fatto interviste nelle tabaccherie e nei bar situati vicino alla loro scuola che non hanno le slot, scelta virtuosa. Nel loro lavoro si sono proposte la diffusione della cultura della legalità e mettere in evidenza il pericolo che comporta giocare d'azzardo. Nel loro approfondimento, previsto dal progetto, hanno incontrato il dottor Corlito, direttore del Reparto contro le dipendenze. Si occupano e studiano il gioco come patologia, disturbo del comportamento. Sono diversi i tipi di gioco d'azzardo: slot, gratta e vinci, poker online, scommesse, che si trasformano in dipendenze nel momento in cui il giocatore comincia a spendere più del dovuto, diventa sempre più asociale e trascura la famiglia. In casi estremi il soggetto può commettere atti illeciti per ricavare denaro per continuare a giocare. I ragazzi fanno notare che a Grosseto ci si può rivolgere al punto di ascolto per il gioco d'azzardo patologico (GAP). La loro indagine si è estesa ad alcuni locali chiamati Centri di elaborazione dati (CED) che spesso celano attività legate per lo più al gioco d'azzardo, mentre molti servizi da loro pubblicizzati sono solamente una copertura. Ad esempio, alla loro richiesta di effettuare uno dei servizi pubblicizzati nei cartelli presenti nel locale, come fare un fax, la ragazza addetta paradossalmente non era in grado neppure di accendere il computer! Il locale in questione dopo poco tempo è stato chiuso per irregolarità. I ragazzi delle classi ad indirizzo tecnico e di grafica hanno realizzato un filmato sul gioco d'azzardo sviluppato in diverse fasi: dall'individuazione di articoli di giornale inerenti al gioco, sono passati alla realizzazione di un giornale multimediale per poi montarlo con musica e arricchendolo con una mappa dei locali virtuosi, No slot. Ha preso la parola Roberto Giomi responsabile delle Politiche Sociali di Unicoop Tirreno. Ha ringraziato la Fondazione e i ragazzi per il lavoro svolto si è soffermato sul ruolo della Unicoop impegnata nella legalità nella scuola attraverso la campagna sul consumo consapevole e a contribuire allo sviluppo della commercializzazione dei prodotti provenienti dalle terre confiscate. Chiede la parola Laura Ciampini, insegnante oramai icona del progetto a Grosseto. Si complimenta per il lavoro svolto dall'Istituto comprensivo Alighieri, ha apprezzato gli smile e propone un gemellaggio di intenti fra le scuole in modo da divulgare maggiormente gli smile fra gli esercenti virtuosi. La Fondazione ha apprezzato questa proposta e ha sottolineato l'importanza di fare rete fra giovani per diventare sentinelle del territorio sempre più incisive. 

Massimo Borghi, ex sindaco di Gavorrano, ha preso la parola rivolgendosi ai ragazzi per raccontare una storia: il 24 luglio 1994, alle ore 9.00, nel mercato del paese arriva una macchina, scende una persona e spara cinque colpi. L'auto riparte lasciando una persona a terra uccisa! Chiede ai ragazzi secondo loro dove pensano sia accaduta la vicenda. La maggior parte risponde in Sicilia, alcuni in Campania, ma la risposta è Gavorrano, Maremma, Italia! Da qui Ha preso il via il suo impegno contro la mafia, contro il gioco d'azzardo fonte di guadagno e di riciclaggio da parte delle organizzazioni mafiose. Scelta che ha pagato e paga ancora oggi. «Questo è il mio impegno - dice Borghi - ancora oggi, per affermare che possiamo vivere in un mondo più libero, che possiamo vivere in un mondo più giusto, che possiamo essere padroni del nostro futuro se battiamo la criminalità organizzata e se battiamo le devianze e le dipendenze.» Ha concluso citando uno slogan della Fondazione: la mafia in Toscana c'è e vive molto bene, ma è compito della società civile non abbassare la guardia. Luca Ceccarelli risponde ad alcune domande poste dai ragazzi: l'amministrazione comunale purtroppo non può fare molto circa il gioco d'azzardo perché la legge che lo regolamenta è di competenza del Parlamento, però quello che il Comune può fare e dare supporto alle campagne di sensibilizzazione come quelle da voi proposte e per dare un segnale concreto il Comune ha dichiarato di impegnarsi a stampare a proprie spese gli smile in vetrofania da poter diffondere e affiggere nei locali. 

Ancora una volta da un dibattito nascono delle buone idee e con questo segnale positivo ci siamo dati appuntamento per venerdì 22 maggio ospiti della Provincia di Grosseto. Marina Biagiotti Referente Progetto scuola per la Provincia di Grosseto

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