mercoledì 19 novembre 2014
Giovani sentinelle a Poggibonsi e Volterra
Martedì 18 novembre doppio appuntamento per le giovani sentinelle. A Poggibonsi, una nuova classe terza della scuola media di Staggia Senese si è aggiunta agli alunni e alle alunne che hanno preso parte al progetto dello scorso anno.
Con loro abbiamo parlato di Antonino Caponnetto e di mafia, di cittadinanza e responsabilità di ciascuno per contrastare in modo efficace i rischi delle infiltrazioni della criminalità.
La sollecitazione ai nuovi studenti e studentesse ad essere protagonisti consapevoli e attenti si lega al percorso già avviato dai compagni negli anni passati. Di loro non abbiamo dimenticato, né messo da parte, il lavoro prezioso sui temi degli spazi a scuola e il desiderio di avere spazi verdi fuori di essa ma che non hanno trovato ascolto. Riprenderemo nell'appuntamento del prossimo 23 febbraio 2015 con i nuovi amministratori di Poggibonsi insieme con il tema che sceglieranno per questa nuova edizione del progetto.
L'augurio è che gli interlocutori, chi governa la città abbiano non solo disponibilità e pazienza per ascoltare, ma discutano francamente con i giovani e facciano seguire i fatti alle buone intenzioni.
Il secondo appuntamento è stato a Volterra. Quest'anno ci siamo ritrovati al Liceo artistico, perché più numeroso il gruppo di ragazzi e ragazze di questa scuola in rapporto a quelli del Liceo Classico. Nella bella aula magna ad attenderci ben cinque classi, quattro nuove ed una quinta dello scorso anno, che continueranno con il loro progetto riguardante la riqualificazione del sottopasso che porta in città.
Cinque classi in "religioso" silenzio!
Silenzio non imposto, ma di cosciente attenzione. Mafia, corruzione, etica, solidarietà, "voglia di lottare", come diceva Caponnetto, per loro non sono parole vane e la buona Scuola è questa che stiamo incontrando in questi mesi. Già lo scorso anno questi giovani sono stati promotori attivi per la rinascita di Volterra, dopo le piogge del 30 gennaio 2013 che avevano portato via un pezzo delle mura della città. Anche in questo caso i ragazzi chiederanno come mai i promotori di “Salviamo Volterra” non hanno dato seguito alla pubblicazione del libro che studenti e studentesse avevano preparato per contribuire con la sua vendita a raccogliere fondi per la ricostruzione! Volendo con la loro azione tenere viva la memoria della città e la sua cura, e dando ulteriore prova di cosa sia la formazione del cittadino nella scuola pubblica.
La scuola come luogo della conoscenza, del sapere, della cittadinanza per far sì che la mafia abbia più paura della scuola della stessa giustizia, come amava ricordare Antonino Caponnetto.
Tante domande e i capannelli alla fine delle due ore fanno ben sperare nell'incontro del prossimo venerdì 13 marzo nella sala del Comune di Volterra con chi governa la città.
Anche in marzo doppio appuntamento ad Arezzo e a Volterra.
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