Venerdì 22 maggio terzo appuntamento con le giovani sentinelle di Grosseto e provincia
Ragazze ragazzi degli istituti comprensivi 3 e 4 e di due indirizzi, Amministrativo e Artistico, del Polo Bianciardi della città, e di altri due comprensivi di Roccastrada e Orbetello con le loro insostituibili insegnanti: Laura Ciampini, Michela Maggi, Alessandra Tonelli, Sonia Boni, Loredana Delia, Beatrice Piersanti si sono ritrovati nell’aula magna dell’Università Siena, sede di Grosseto, spazio sufficientemente ampio per accoglierli tutti reso disponibile grazie alla collaborazione di Provincia ed Università per la quale è stato prezioso la disponibilità della responsabile della segreteria del Presidente della Provincia, Anna Zammiello, e del professor Bimonte, rettore per la sede di Grosseto.
Ad accogliere i giovani Ivana Danti del settore Cultura del Comune di Grosseto, a rappresentare l'assessore Giovanna Stellini, impossibilitata ad intervenire, e l’assessore all'Istruzione del Comune di Roccastrada, Sara Pericci. Con un messaggio si è scusato anche l'omologo di Orbetello, Mario Chiavetta, anch'esso indisposto.
Assente il Presidente della Provincia della Provincia, nonostante i nostri ripetuti inviti e sollecitazioni, per cui ancora una volta studenti e studentesse non hanno avuto alcuna opportunità di confronto.
Nel loro saluto Ivana Danti e Sara Pericci hanno ringraziato la Fondazione per l'impegno con il quale promuove questo percorso di educazione alla legalità, hanno sollecitato i giovani a perseverare in questa loro fatica e a tenere saldi i valori di legalità e rispetto delle regole. In particolare Ivana Danti ha voluto ribadire quanto le istituzioni e l'amministrazione di Grosseto sono vicine ai giovani e condividono i percorsi di educazione alla legalità, invitando ragazzi e ragazze a contattare gli amministratori che saranno ben lieti di ascoltare e confrontarsi.
Sara Pericci ha raccontato un episodio della sua infanzia legato ai fumetti con i supereroi che leggevano i suoi amici per invitare i giovani a battersi per un mondo migliore, rispettando le regole e promuovendo la libertà che significa anche assumersi la responsabilità di essere cittadino attento e responsabile, senza attendere in alcun modo il supereroe di turno.
Ad aprire i lavori sono stati bambini e bambine della scuola primaria di Ribolla che con cartelloni colorati descrivono le problematiche della loro scuola ed immaginano una scuola nuova fatta in legno, con pannelli solari, aule attrezzate, una palestra interna all'edificio, aula relax, infermeria. Le condizioni dell'edificio dove è attualmente ospitata la propria scuola sono precarie e malsane per cui è urgente intervenire costruendone uno nuovo. Condividendo la proposta della Fondazione suggeriscono di trovare le risorse nella lotta alla mafia e all'evasione fiscale, proposta che proporremo a tutte le Istituzioni toscane di sostenere nell’incontro di ottobre.
Poi hanno preso la parola quelli della scuola media Ungaretti del comprensivo 3. Rifiuti ed ecosostenibilità il tema scelto. I ragazzi hanno cominciato il lavoro leggendo libri, ascoltando canzoni e vedendo filmati. Hanno scoperto la corruzione presente nel nostro Paese, hanno approfondito il tema della criminalità organizzata studiando molte figure di rilievo della lotta alla mafia ed hanno incontrato Claudio Fava, parlamentare e vicepresidente della Commissione antimafia, che ha loro raccontato che gli eroi non esistono e che ognuno di noi è chiamato a fare il proprio dovere. Solo in questo modo la mafia sarà sconfitta.
Anche i giovani dell'Istituto comprensivo Don Milani di Orbetello hanno affrontato il tema dei rifiuti. Nel corso dell’anno gli studenti e le studentesse si sono più volte confrontati con l’Amministrazione Comunale sollecitando l’inizio della raccolta dell’umido che a breve verrà realizzata. Ma non si sono fermati lì, hanno anche spronato genitori e cittadini, sin dal secondo appuntamento, ad iniziare la raccolta differenziata.
I ragazzi hanno descritto il loro percorso di studio partendo dal primo incontro avuto con la Fondazione Caponnetto, hanno conosciuto meglio il fenomeno mafia ed approfondito la questione dello smaltimento illecito dei rifiuti.
Hanno scoperto che al largo dell’oceano Pacifico esiste un’isola dei rifiuti e questo fenomeno lo hanno ritrovato anche nel Mediterraneo non lontano dall’isola d’Elba lungo la rotta del santuario dei cetacei. Per meglio illustrare il loro lavoro hanno realizzato un video che abbiamo potuto vedere con la loro esposizione.
I due gruppi dell'Istituto Bianciardi hanno lavorato su un tema analogo: il gioco d'azzardo. Quelli del Liceo Artistico hanno presentato un video ironico che tratta il problema del gioco d’azzardo. Nun te gratte chiù è il titolo scelto dagli altri dell'indirizzo Amministrativo che hanno spiegato come il Gratta e vinci può essere l’innesco di un meccanismo psicologico che porta alla dipendenza. Nel corso dell'anno scolastico hanno incontrato il dottor Corlito dell’Azienda sanitaria di Grosseto che si occupa delle dipendenze e si sono recati per un’indagine allo sportello antiusura. Hanno poi fatto interviste per la città in alcuni esercizi commerciali che non hanno le macchinette e notato come spesso i locali che hanno le macchinette si trovino vicino a luoghi sensibili come le scuole.
Hanno concluso puntando l'attenzione sui cosiddetti CED che pubblicizzano servizi che in realtà non fanno, essendo invece locali dove si gioca d’azzardo.
In ultimo anche l’Istituto comprensivo Grosseto 4 si è occupato di dipendenze. Dopo aver visto il film La mafia uccide solo d’estate e studiato le vicende di Rita Atria, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto, hanno realizzato alcuni slogan che promuovono il divertimento sano ed affrontato il problema del gioco d’azzardo facendo un’indagine sulla città di Grosseto, dal centro alla periferia, intervistando i gestori dei locali. A quelli che hanno detto di non avere le slot hanno consegnato smile per congratularsi ed a quelli che hanno detto di averle hanno consegnato gli smile con scritto Ripensaci.
Hanno concluso rammentando l'impegno assunto dal Comune di Grosseto nel corso del secondo incontro del 18 marzo di consegnare ai ragazzi gli smile della loro campagna stampati dal Comune nei primi giorni di giugno. Impegno che ricorderemo, speriamo assunto, in ottobre!
I temi della scuola, dei rifiuti e del gioco d'azzardo, importanti e di stringente attualità non sono stati oggetto di discussione alcune perché alla fine delle presentazioni non vi era alcun amministratore. Spiace che anche chi era presente all'inizio non abbia atteso la fine per confrontarsi, perché in questo modo si accredita l'immagine del politico che si affaccia per il saluto, mentre noi eravamo nella sala per discutere e confrontarci, e si rafforzano i tanti dubbi e lo scetticismo sulla capacità di chi governa la cosa pubblica di essere interlocutore dei cittadini e delle cittadine.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
Marina Biagiotti
Referente per la Provincia di Grosseto
domenica 31 maggio 2015
Venerdì 22 maggio terzo appuntamento con le giovani sentinelle di Grosseto e provincia
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martedì 26 maggio 2015
Le Istituzioni livornesi non hanno ritenuto importante incontrare i loro giovani cittadini
Le Istituzioni livornesi non hanno ritenuto importante incontrare i loro giovani cittadini
Giovedì 21 maggio appuntamento nella bella sala consiliare della Provincia di Livorno con le giovani sentinelle del Liceo Niccolini Palli di Livorno, dell'Istituto comprensivo e dell'ISIS Cerboni di Portoferraio. Puntualissimi ragazzi e ragazze livornesi, mentre i loro coetanei e i compagni e le compagne più piccoli elbani hanno avuto un viaggio in traghetto complicato dopo la levataccia alle cinque del mattino per essere in città in orario. Per tutti l'amara sorpresa di trovare la sala consiliare aperta ma senza nessuno ad accoglierli. Vuota la sedia del presidente Franchi e degli altri consiglieri. Assenti il Comune di Livorno! Forse una particolare concezione del confronto deve essersi impadronita delle poltrone in quella sala perché gli inviti via mail e le telefonate con gli uffici sono stati numerosi e continui negli ultimi giorni. Nonostante avessimo sottolineato quanto sia importante il confronto con i giovani, quanto urgenti i buoni segnali di chi ha il governo della cosa pubblica, quanto significativi i comportamenti a favore della partecipazione e dell'ascolto, dobbiamo confessare tutta la delusione e lo scoramento. Sembra che la modifica del sistema elettorale delle Province, non più universale ma riservato ad un numero ristrettissimo di elettori, essi stessi amministratori locali nei comuni della provincia, abbia ristretto i confini della partecipazione e della democrazia: un ceto politico incapace di confrontarsi con i cittadini, in nome dei quali continua a governare aspetti fondamentali della loro vita, perché pensa, a torto, di non dover offrire delle risposte alle sollecitazioni che uomini e donne esprimono quotidianamente. Né vale la scusa, avanzata talvolta, del moltiplicarsi degli impegni amministrativi perché, lo ripetiamo perché non ci siano equivoci, non abbiamo mai ascoltato opposizioni al momento del cambio del sistema elettorale delle Province: tutti d'accordo in nome di risparmi presunti e nessuno a sollevare obiezioni sulla restrizione degli spazi di partecipazione e democrazia.
Eppure i giovani del Liceo Niccolini erano ben intenzionati a riproporre con forza il lo progetto di uno spazio per i giovani, tema che ha acquisito un sempre maggiore rilievo in questi anni e una sempre più grande importanza nei ragionamenti di ragazzi e ragazze. Il 25 febbraio vi era stato un bel confronto nella sala del Comune di Livorno. Gli amministratori locali erano intervenuti e avevano discusso con loro, giovedì i giovani del Niccolini speravano di avere una nuova occasione di confronto con i ragazzi di Portoferraio, con il proprio Comune e con la Provincia per rimettere al centro dell'attenzione la questione degli spazi per i giovani. Purtroppo anche l'amministrazione comunale di Livorno ha disertato l'incontro, mancando l'occasione di essere da esempio e di provare a dare delle risposte ai propri cittadini e agli ospiti che hanno affrontato un viaggio per essere poi ignorati!
Da Portoferraio ragazzi e ragazze sono partiti con grande entusiasmo, forti del proprio impegno e consapevoli del valore delle proposte e delle riflessioni: il degrado di certi luoghi di Portoferraio e il loro intento di ripristinare un po' di decoro con l'intervento diretto, le riflessioni acute e lungimiranti della condizione dei giovani senza luoghi di aggregazione e isolati, la questione del cyberbullismo. Sono tutte questioni che avrebbero meritato maggiore attenzione e rispetto. Invece hanno trovato solo il silenzio e la nuda sala senza proiettore, computer e telo per proiettare le immagini che avevano prodotto in questo anno di lavoro, proprio come i loro compagni e compagne di Livorno che hanno lavorato con grande perizia con le parole per farci immaginare lo spazio per i giovani.
L'assessore all'Istruzione Adonella Anselmi di Portoferraio, unica intervenuta è il nostro barlume di speranza che possa esserci uno spiraglio di partecipazione e democrazia.
Speranza che arrivino anche le doverose scuse da parte della Provincia e del Comune di Livorno ai propri giovani concittadini e ai ragazzi e ragazze di Portoferraio insieme a tutti gli insegnanti, unici baluardi ancora in carica nel formare i cittadini.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Giovedì 21 maggio appuntamento nella bella sala consiliare della Provincia di Livorno con le giovani sentinelle del Liceo Niccolini Palli di Livorno, dell'Istituto comprensivo e dell'ISIS Cerboni di Portoferraio. Puntualissimi ragazzi e ragazze livornesi, mentre i loro coetanei e i compagni e le compagne più piccoli elbani hanno avuto un viaggio in traghetto complicato dopo la levataccia alle cinque del mattino per essere in città in orario. Per tutti l'amara sorpresa di trovare la sala consiliare aperta ma senza nessuno ad accoglierli. Vuota la sedia del presidente Franchi e degli altri consiglieri. Assenti il Comune di Livorno! Forse una particolare concezione del confronto deve essersi impadronita delle poltrone in quella sala perché gli inviti via mail e le telefonate con gli uffici sono stati numerosi e continui negli ultimi giorni. Nonostante avessimo sottolineato quanto sia importante il confronto con i giovani, quanto urgenti i buoni segnali di chi ha il governo della cosa pubblica, quanto significativi i comportamenti a favore della partecipazione e dell'ascolto, dobbiamo confessare tutta la delusione e lo scoramento. Sembra che la modifica del sistema elettorale delle Province, non più universale ma riservato ad un numero ristrettissimo di elettori, essi stessi amministratori locali nei comuni della provincia, abbia ristretto i confini della partecipazione e della democrazia: un ceto politico incapace di confrontarsi con i cittadini, in nome dei quali continua a governare aspetti fondamentali della loro vita, perché pensa, a torto, di non dover offrire delle risposte alle sollecitazioni che uomini e donne esprimono quotidianamente. Né vale la scusa, avanzata talvolta, del moltiplicarsi degli impegni amministrativi perché, lo ripetiamo perché non ci siano equivoci, non abbiamo mai ascoltato opposizioni al momento del cambio del sistema elettorale delle Province: tutti d'accordo in nome di risparmi presunti e nessuno a sollevare obiezioni sulla restrizione degli spazi di partecipazione e democrazia.
Eppure i giovani del Liceo Niccolini erano ben intenzionati a riproporre con forza il lo progetto di uno spazio per i giovani, tema che ha acquisito un sempre maggiore rilievo in questi anni e una sempre più grande importanza nei ragionamenti di ragazzi e ragazze. Il 25 febbraio vi era stato un bel confronto nella sala del Comune di Livorno. Gli amministratori locali erano intervenuti e avevano discusso con loro, giovedì i giovani del Niccolini speravano di avere una nuova occasione di confronto con i ragazzi di Portoferraio, con il proprio Comune e con la Provincia per rimettere al centro dell'attenzione la questione degli spazi per i giovani. Purtroppo anche l'amministrazione comunale di Livorno ha disertato l'incontro, mancando l'occasione di essere da esempio e di provare a dare delle risposte ai propri cittadini e agli ospiti che hanno affrontato un viaggio per essere poi ignorati!
Da Portoferraio ragazzi e ragazze sono partiti con grande entusiasmo, forti del proprio impegno e consapevoli del valore delle proposte e delle riflessioni: il degrado di certi luoghi di Portoferraio e il loro intento di ripristinare un po' di decoro con l'intervento diretto, le riflessioni acute e lungimiranti della condizione dei giovani senza luoghi di aggregazione e isolati, la questione del cyberbullismo. Sono tutte questioni che avrebbero meritato maggiore attenzione e rispetto. Invece hanno trovato solo il silenzio e la nuda sala senza proiettore, computer e telo per proiettare le immagini che avevano prodotto in questo anno di lavoro, proprio come i loro compagni e compagne di Livorno che hanno lavorato con grande perizia con le parole per farci immaginare lo spazio per i giovani.
L'assessore all'Istruzione Adonella Anselmi di Portoferraio, unica intervenuta è il nostro barlume di speranza che possa esserci uno spiraglio di partecipazione e democrazia.
Speranza che arrivino anche le doverose scuse da parte della Provincia e del Comune di Livorno ai propri giovani concittadini e ai ragazzi e ragazze di Portoferraio insieme a tutti gli insegnanti, unici baluardi ancora in carica nel formare i cittadini.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
domenica 24 maggio 2015
Le sentinelle pisane incontrano la Provincia
Le sentinelle pisane incontrano la Provincia
Mercoledì 20 maggio appuntamento a Pisa con le Giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo Renato Fucini della città, con quelle del Liceo Giosuè Carducci di Volterra e dell'Istituto Antonio Pesenti di Cascina. Ad accogliere i giovani nell'auditorium Maccarrone la consigliera provinciale Francesca Brogi a far le veci del presidente della Provincia, Marco Filippeschi, e l'assessore all'Istruzione di Cascina, Silvia Innocenti. Nell'introduzione la Fondazione ha voluto richiamare e sottolineare con particolare forza quanto sia importante questo terzo incontro: studenti e studentesse fanno esperienza di un livello diverso e più ampio del governo della cosa pubblica e hanno l'opportunità di un confronto fra esperienze e progetti differenti, anche di ordini e gradi diversi della scuola. Pur essendo cambiato il sistema di elezione delle Province, divenute enti di secondo livello, non viene meno il rapporto con i cittadini e le cittadine, se non altro per i compiti che assolvono tali enti e che hanno effetti sulla vita dei cittadini. Nell'apprezzare la presenza della consigliera Brogi, interlocutrice attenta e acuta dei giovani e memori di bel confronto di marzo abbiamo sperato fino all'ultimo che l'assessora Chiofalo proseguisse la discussione pubblica con i giovani pisani e delle altre due scuole della provincia, ma ha mancato l'appuntamento, come pure l'amministrazione di Volterra. Prosegue così il progetto ad avvicinare i giovani alle Istituzioni!
Francesca Brogi ha voluto ringraziare i giovani per l'impegno e la serietà con cui hanno svolto il compito di essere sentinelle, per la loro attenzione al tema della legalità, tema particolarmente significativo per la formazione del cittadino, poi i loro insegnanti che li hanno guidati con tanta passione e ha ringraziato la Fondazione per la determinazione con cui tiene fede al compito di promuovere la cultura delle regole.
Ad esordire sono stati gli studenti e le studentesse dell'Istituto Pesenti di Cascina, appena tornati dal viaggio di istruzione a Corleone. E del viaggio e della ricerca connessa sui beni confiscati hanno voluto parlare e approfondire tutti gli aspetti. Nella città siciliana sono stati ospiti della Cooperativa Lavoro e Non Solo che lavora le terre confiscate alla mafia e ridà dignità e senso al lavoro e che proprio per questo costituisce un antidoto potente ed efficace ai ricatti e alla soggezione mafiosa. Questo viaggio ha permesso loro di scoprire la rinascita in atto in quel territorio martoriato dalla presenza mafiosa. Con il loro racconto hanno illustrato il percorso intrapreso in questo anno di progetto partendo proprio dalla conoscenza della figura di Caponnetto e proseguito con la scelta del tema dei beni confiscati.
Questi beni si suddividono in mobili, immobili e aziendali. Tali beni devono essere reimpiegati ad uso sociale ma il percorso che va dal sequestro alla confisca all’affidamento del bene ad una associazione è lungo e complesso. I ragazzi hanno deciso di approntare un percorso di sensibilizzazione per portare a conoscenza i loro coetanei ma anche gli adulti di tale problema.
Propongono di aumentare il numero di incontri dedicati alla questione dei beni confiscati, in modo da poter informare i cittadini toscani della quantità e della localizzazione degli stessi, propongono l’utilizzo dei beni in situazioni di disagio abitativo e sollecitano le amministrazioni ad avere una maggiore attenzione nella gestione delle gare pubbliche di affidamento dei lavori.
Francesca Brogi ha convenuto con i giovani di Cascina nel ritenere di stringente urgenza la questione dei beni confiscati e dei rischi legati alle infiltrazioni con il riciclaggio del denaro sporco. In questo senso l'appello dei ragazzi e dalle ragazze di Cascina è davvero importante perché occorre l'attenzione e la partecipazione dei cittadini e delle cittadine per opporre un argine ai tentativi mafiosi di inquinare il tessuto economico.
Hanno poi preso la parola i giovani dell’istituto Fucini che hanno lavorato sull’educazione alla cittadinanza e la legalità facendo un’indagine sugli spazi che frequentano quotidianamente: i quartieri di S. Giusto e S. Marco con i relativi parchi, piazze, sottopassi.
Dopo aver individuato le problematiche hanno elaborato proposte mirate ad un miglioramento della situazione esistente. Il progetto Sentinelle ha consentito agli studenti di acquisire la consapevolezza di essere cittadini attenti, attivi e responsabili. Hanno poi illustrato le varie fasi con l'ausilio di cartelloni e hanno comunicato con gioia di aver ottenuto il ripristino dei canestri nel parco di via di Piaggetta, richiesta avanzata nel corso del secondo appuntamento all'assessora Chiofalo.
Per ultime le sentinelle più grandi del Liceo Carducci hanno raccontato di aver realizzato un evento in un teatro cittadino dal titolo Vai Oltre con l'intento di mettere l'accento sullo slancio, il dono che uomini e donne offrono a tutti noi in tanti ambiti dell'agire umano, ma anche a sottolineare che ai giovani tocca immaginare e disegnare il futuro. Studenti e studentesse hanno partecipato ad una assemblea autogestita durante la quale sono state ospitate personalità che hanno fatto dell’impegno il punto focale della loro vita professionale: giornalisti, opinionisti politici fra i quali ricordano Don Bigalli, Pierpaolo Farina, Domenico Bilotta della nostra Fondazione. In questo modo hanno cercato di fare qualcosa di costruttivo per rispondere al dilagante disinteresse organizzando tre giornate dedicate nel segno di chi ha realizzato i propri sogni nonostante le difficoltà incontrate come Carlo Valli e Dario Moccia. Il secondo giorno sono stati ospiti coloro che non si sono limitate a realizzare i propri sogni ma sono andate oltre realizzando piccole utopie. Il terzo giorno dal titolo NOI era rivolto a se stessi e gli ospiti erano dei ragazzi che hanno in passato frequentato l’istituto di Volterra.
In ultimo hanno manifestato l'intenzione di fare un intervento con la street art sul bene confiscato di Rosignano Solvay per sensibilizzare i cittadini sull'esistenza di tali beni anche sul territorio toscano.
Fernando Mellea, insegnante dell'Istituto Pesenti nonché assessore alla legalità di Cascina ha ringraziato la Fondazione per lo spirito con cui tiene fede all'impegno ereditato da Antonino Caponnetto e Francesco Brogi ha chiuso con un appello a proseguire nel cammino che favorisce la partecipazione e la crescita democratica del Paese.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
Mercoledì 20 maggio appuntamento a Pisa con le Giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo Renato Fucini della città, con quelle del Liceo Giosuè Carducci di Volterra e dell'Istituto Antonio Pesenti di Cascina. Ad accogliere i giovani nell'auditorium Maccarrone la consigliera provinciale Francesca Brogi a far le veci del presidente della Provincia, Marco Filippeschi, e l'assessore all'Istruzione di Cascina, Silvia Innocenti. Nell'introduzione la Fondazione ha voluto richiamare e sottolineare con particolare forza quanto sia importante questo terzo incontro: studenti e studentesse fanno esperienza di un livello diverso e più ampio del governo della cosa pubblica e hanno l'opportunità di un confronto fra esperienze e progetti differenti, anche di ordini e gradi diversi della scuola. Pur essendo cambiato il sistema di elezione delle Province, divenute enti di secondo livello, non viene meno il rapporto con i cittadini e le cittadine, se non altro per i compiti che assolvono tali enti e che hanno effetti sulla vita dei cittadini. Nell'apprezzare la presenza della consigliera Brogi, interlocutrice attenta e acuta dei giovani e memori di bel confronto di marzo abbiamo sperato fino all'ultimo che l'assessora Chiofalo proseguisse la discussione pubblica con i giovani pisani e delle altre due scuole della provincia, ma ha mancato l'appuntamento, come pure l'amministrazione di Volterra. Prosegue così il progetto ad avvicinare i giovani alle Istituzioni!
Francesca Brogi ha voluto ringraziare i giovani per l'impegno e la serietà con cui hanno svolto il compito di essere sentinelle, per la loro attenzione al tema della legalità, tema particolarmente significativo per la formazione del cittadino, poi i loro insegnanti che li hanno guidati con tanta passione e ha ringraziato la Fondazione per la determinazione con cui tiene fede al compito di promuovere la cultura delle regole.
Ad esordire sono stati gli studenti e le studentesse dell'Istituto Pesenti di Cascina, appena tornati dal viaggio di istruzione a Corleone. E del viaggio e della ricerca connessa sui beni confiscati hanno voluto parlare e approfondire tutti gli aspetti. Nella città siciliana sono stati ospiti della Cooperativa Lavoro e Non Solo che lavora le terre confiscate alla mafia e ridà dignità e senso al lavoro e che proprio per questo costituisce un antidoto potente ed efficace ai ricatti e alla soggezione mafiosa. Questo viaggio ha permesso loro di scoprire la rinascita in atto in quel territorio martoriato dalla presenza mafiosa. Con il loro racconto hanno illustrato il percorso intrapreso in questo anno di progetto partendo proprio dalla conoscenza della figura di Caponnetto e proseguito con la scelta del tema dei beni confiscati.
Questi beni si suddividono in mobili, immobili e aziendali. Tali beni devono essere reimpiegati ad uso sociale ma il percorso che va dal sequestro alla confisca all’affidamento del bene ad una associazione è lungo e complesso. I ragazzi hanno deciso di approntare un percorso di sensibilizzazione per portare a conoscenza i loro coetanei ma anche gli adulti di tale problema.
Propongono di aumentare il numero di incontri dedicati alla questione dei beni confiscati, in modo da poter informare i cittadini toscani della quantità e della localizzazione degli stessi, propongono l’utilizzo dei beni in situazioni di disagio abitativo e sollecitano le amministrazioni ad avere una maggiore attenzione nella gestione delle gare pubbliche di affidamento dei lavori.
Francesca Brogi ha convenuto con i giovani di Cascina nel ritenere di stringente urgenza la questione dei beni confiscati e dei rischi legati alle infiltrazioni con il riciclaggio del denaro sporco. In questo senso l'appello dei ragazzi e dalle ragazze di Cascina è davvero importante perché occorre l'attenzione e la partecipazione dei cittadini e delle cittadine per opporre un argine ai tentativi mafiosi di inquinare il tessuto economico.
Hanno poi preso la parola i giovani dell’istituto Fucini che hanno lavorato sull’educazione alla cittadinanza e la legalità facendo un’indagine sugli spazi che frequentano quotidianamente: i quartieri di S. Giusto e S. Marco con i relativi parchi, piazze, sottopassi.
Dopo aver individuato le problematiche hanno elaborato proposte mirate ad un miglioramento della situazione esistente. Il progetto Sentinelle ha consentito agli studenti di acquisire la consapevolezza di essere cittadini attenti, attivi e responsabili. Hanno poi illustrato le varie fasi con l'ausilio di cartelloni e hanno comunicato con gioia di aver ottenuto il ripristino dei canestri nel parco di via di Piaggetta, richiesta avanzata nel corso del secondo appuntamento all'assessora Chiofalo.
Per ultime le sentinelle più grandi del Liceo Carducci hanno raccontato di aver realizzato un evento in un teatro cittadino dal titolo Vai Oltre con l'intento di mettere l'accento sullo slancio, il dono che uomini e donne offrono a tutti noi in tanti ambiti dell'agire umano, ma anche a sottolineare che ai giovani tocca immaginare e disegnare il futuro. Studenti e studentesse hanno partecipato ad una assemblea autogestita durante la quale sono state ospitate personalità che hanno fatto dell’impegno il punto focale della loro vita professionale: giornalisti, opinionisti politici fra i quali ricordano Don Bigalli, Pierpaolo Farina, Domenico Bilotta della nostra Fondazione. In questo modo hanno cercato di fare qualcosa di costruttivo per rispondere al dilagante disinteresse organizzando tre giornate dedicate nel segno di chi ha realizzato i propri sogni nonostante le difficoltà incontrate come Carlo Valli e Dario Moccia. Il secondo giorno sono stati ospiti coloro che non si sono limitate a realizzare i propri sogni ma sono andate oltre realizzando piccole utopie. Il terzo giorno dal titolo NOI era rivolto a se stessi e gli ospiti erano dei ragazzi che hanno in passato frequentato l’istituto di Volterra.
In ultimo hanno manifestato l'intenzione di fare un intervento con la street art sul bene confiscato di Rosignano Solvay per sensibilizzare i cittadini sull'esistenza di tali beni anche sul territorio toscano.
Fernando Mellea, insegnante dell'Istituto Pesenti nonché assessore alla legalità di Cascina ha ringraziato la Fondazione per lo spirito con cui tiene fede all'impegno ereditato da Antonino Caponnetto e Francesco Brogi ha chiuso con un appello a proseguire nel cammino che favorisce la partecipazione e la crescita democratica del Paese.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
giovedì 21 maggio 2015
Le Giovani sentinelle senesi incontrano la Provincia di Siena
Le Giovani sentinelle senesi incontrano la Provincia di Siena
Martedì 19 maggio ragazzi e ragazze degli Istituti comprensivi Jacopo della Querce di Siena, Sandro Pertini di Asciano e Rapolano e del comprensivo1 di Poggibonsi e di Staggia si sono ritrovati nell'aula magna dell'Istituto Bandini per confrontarsi con gli amministratori comunali e provinciali. Ringraziamo il Dirigente scolastico Prof. Antonio Vannini per l’ospitalità e l’Ufficio Scolastico Provinciale per aver trovato la Sala per l’incontro. Ad accogliere i ragazzi e le ragazze la sola Fabiola Parenti, consigliera provinciale. A seguire tutto l'incontro Paola Tomassoni, giornalista della Nazione che ringraziamo, alle cui parole lasciamo il report di questo incontro perché descrive, con accuratezza e passione, le proposte dei giovani e il confronto. Parole che testimoniano anche la scelta professionale di ascoltare i giovani cittadini e cittadine che hanno accettato la sfida della Fondazione di prendersi cura del mondo in cui vivono.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Martedì 19 maggio ragazzi e ragazze degli Istituti comprensivi Jacopo della Querce di Siena, Sandro Pertini di Asciano e Rapolano e del comprensivo1 di Poggibonsi e di Staggia si sono ritrovati nell'aula magna dell'Istituto Bandini per confrontarsi con gli amministratori comunali e provinciali. Ringraziamo il Dirigente scolastico Prof. Antonio Vannini per l’ospitalità e l’Ufficio Scolastico Provinciale per aver trovato la Sala per l’incontro. Ad accogliere i ragazzi e le ragazze la sola Fabiola Parenti, consigliera provinciale. A seguire tutto l'incontro Paola Tomassoni, giornalista della Nazione che ringraziamo, alle cui parole lasciamo il report di questo incontro perché descrive, con accuratezza e passione, le proposte dei giovani e il confronto. Parole che testimoniano anche la scelta professionale di ascoltare i giovani cittadini e cittadine che hanno accettato la sfida della Fondazione di prendersi cura del mondo in cui vivono.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
mercoledì 20 maggio 2015
IL 23 MAGGIO LA TAPPA FIORENTINA DI “PALERMO CHIAMA ITALIA”
COMUNICATO STAMPA
IL 23 MAGGIO LA TAPPA FIORENTINA DI “PALERMO CHIAMA ITALIA”
MIGLIAIA DI STUDENTI UNITI PER DIRE NO ALLA MAFIA
XXIII anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio
Migliaia di studenti, provenienti dalle scuole di Toscana, Umbria, Abruzzo e Sardegna e sette piazze di altrettante città italiane, collegate tra loro nella commemorazione del XXIII anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. “Palermo chiama Italia” è il titolo della manifestazione organizzata sabato 23 maggio, dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, che quest’anno si svolgerà non solo a Palermo, ma anche nelle piazze italiane in cui cittadini e studenti saranno presenti per dare testimonianza del loro impegno per la legalità. Tra le città che hanno aderito all’iniziativa anche Firenze dove l’appuntamento si svolgerà, dalle 9,30 alle 13 allo stadio “Luigi Ridolfi” via Manfredo Fanti. Qui sono state previste numerose attività, realizzate dagli studenti, anche in collaborazione con enti e rappresentanti del volontariato, sul tema della lotta a tutte le forme di illegalità, che saranno trasmesse in diretta dalla RAI. Sempre a Firenze Interverrà Elisabetta Caponnetto, vedova del giudice Caponnetto, che guidò il Pool Antimafia in cui operarono, tra gli altri, i giudici Falcone e Borsellino.
La “tappa” fiorentina di “Palermo chiama Italia” è organizzata dalla Fondazione Antonino Caponnetto, insieme al Centro Nazionale per il Volontariato, con la collaborazione della Direzione Generale per lo Studente del Miur.
Gli studenti e le scuole interessati a partecipare, potranno farlo comunicandolo a:
palermochiamaitalia@segreteriaorganizzativa.it
Firenze, 19 maggio 2015
IL 23 MAGGIO LA TAPPA FIORENTINA DI “PALERMO CHIAMA ITALIA”
MIGLIAIA DI STUDENTI UNITI PER DIRE NO ALLA MAFIA
XXIII anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio
Migliaia di studenti, provenienti dalle scuole di Toscana, Umbria, Abruzzo e Sardegna e sette piazze di altrettante città italiane, collegate tra loro nella commemorazione del XXIII anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. “Palermo chiama Italia” è il titolo della manifestazione organizzata sabato 23 maggio, dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, che quest’anno si svolgerà non solo a Palermo, ma anche nelle piazze italiane in cui cittadini e studenti saranno presenti per dare testimonianza del loro impegno per la legalità. Tra le città che hanno aderito all’iniziativa anche Firenze dove l’appuntamento si svolgerà, dalle 9,30 alle 13 allo stadio “Luigi Ridolfi” via Manfredo Fanti. Qui sono state previste numerose attività, realizzate dagli studenti, anche in collaborazione con enti e rappresentanti del volontariato, sul tema della lotta a tutte le forme di illegalità, che saranno trasmesse in diretta dalla RAI. Sempre a Firenze Interverrà Elisabetta Caponnetto, vedova del giudice Caponnetto, che guidò il Pool Antimafia in cui operarono, tra gli altri, i giudici Falcone e Borsellino.
La “tappa” fiorentina di “Palermo chiama Italia” è organizzata dalla Fondazione Antonino Caponnetto, insieme al Centro Nazionale per il Volontariato, con la collaborazione della Direzione Generale per lo Studente del Miur.
Gli studenti e le scuole interessati a partecipare, potranno farlo comunicandolo a:
palermochiamaitalia@segreteriaorganizzativa.it
Firenze, 19 maggio 2015
Le giovani sentinelle fiorentine al terzo incontro mancato!
Le giovani sentinelle fiorentine al terzo incontro mancato!
Cari studenti e studentesse, insegnanti, amministratori e amministratrici,
la Fondazione Caponnetto che è tutor del progetto intende chiedere scusa ai ragazzi e alle ragazze che con molta passione hanno lavorato, studiando e approfondendo temi di grande interesse per tutti, elaborando proposte e discutendo; alle e agli insegnanti che hanno seguito il lavoro dei giovani e hanno guidato la loro fatica; agli amministratori e alle amministratrici che hanno deciso di dedicare la mattinata al confronto con i propri cittadini e cittadine, perché lunedì 18 maggio, in occasione del terzo appuntamento con le giovani sentinelle fiorentine, non vi è stato alcun confronto, né alcuna discussione, ma solo un appuntamento mancato che ha deluso e sconfortato giovani e insegnanti.
Non ci sarà alcun report perché mancheremmo di rispetto a tutti voi, solo alcune precisazioni, la nostra assunzione di responsabilità e le responsabilità di chi ha il governo della cosa pubblica.
Ben tredici le scuole cittadine e della provincia hanno partecipato quest'anno all'appuntamento Giovani sentinelle 2014-2015 e, proprio per questa ragione, abbiamo annunciato con insistenza, ripetutamente, per ben tredici volte, senza fermarci mai, sin dal mese di marzo con i primi report, che il terzo appuntamento si sarebbe svolto appunto lunedì 18 maggio. In questi ultimi due mesi abbiamo chiesto che la Città metropolitana di Firenze ospitasse i propri cittadini per discutere e confrontarsi con loro. Avremmo avuto ben due mesi di tempo per spostare l’appuntamento se questo non fosse stata la data disponibile e condivisa. Nessuna risposta! Abbiamo “rincorso” telefonicamente e via mail sindaci e assessori comunali, invitandoli ad essere con i propri giovani.
E ieri gli assessori di Bagno a Ripoli, Francesca Cellini, di Fiesole, Francesco Sottili, di Pelago, Bernardo Fallani, di Pontassieve, Carlo Boni erano presenti con ragazzi e ragazze degli Istituti comprensivi di Fiesole, Pelago, Pontassieve, Lastra a Signa, il Liceo Rodolico, l'Istituto Salvemini Duca d'Aosta e l'ISIS Leonardo da Vinci di Firenze, il Liceo Enriques di Castelfiorentino. C’erano anche, inviati per un breve saluto, il consigliere comunale di Firenze, Cosimo Guccione e la consigliera comunale e della Città metropolitana, Francesca Paolieri che si sono resi disponibili.
Ai nostri ripetuti appelli, alle richieste stringenti di dare ospitalità a ragazzi e ragazze che intendevano discutere e confrontarsi non abbiamo avuto risposta per molto tempo. Troppo tempo, tanto è vero che le altre scuole assenti non hanno avuto modo di organizzarsi in tempo per partecipare riguardo, permessi e autorizzazioni.
Alla fine di questa rincorsa la Città metropolitana ci ha rinviato al Comune di Firenze per individuare la sala dove ospitare l'incontro e l'indicazione è stata a tre giorni di tenerlo nel palazzetto dello sport della scuola Leonardo da Vinci, e dell’ospitalità ringraziamo in dirigente scolastico.
Può un dibattito e un confronto che prevede anche la proiezione di video e slide tenersi in un palazzetto dello sport?
La risposta è senza dubbio no, per ragioni di acustica e di oscuramento per poter vedere i filmati.
Può un'amministrazione ignorare una situazione di fatto come questa?
Anche qui la risposta è no, da ben sei anni si svolge questo progetto e per ben sei anni abbiamo fatto un percorso agli ostacoli! Abbiamo avuto sale prestigiose ma abbiamo dovuto combattere a chi chiedeva il pagamento dei servizi, audio video, per ascoltare i propri giovani cittadini, fino alla superficialità del breve saluto per poi negare di confrontarsi ed ascoltare.
La democrazia e la partecipazione sono beni troppo preziosi, il lavoro dei ragazzi e della scuola meritano attenzione e il compito di avvicinare i giovani alle istituzioni chiedono correttezza ed esempi coerenti. Non permettiamo di far passare l’accaduto come semplice polemica, come qualcuno in buona fede ha asserito. Nonno Nino Caponnetto ci ha insegnato a non fare di tutta un’erba un fascio, ad essere coerenti nel dire e nel fare e gli esempi di Padova, di Porto Tolle, di Arezzo confermano la nostra ipotesi!
La Fondazione Caponnetto si è trovata in una situazione difficile ieri mattina quando siamo giunti nel palazzetto: l'acustica, l'impossibilità di oscurare la sala, l'assenza di computer, proiettore e altoparlanti ci ha sorpreso e non siamo stati abbastanza lucidi nel prendere le decisioni. Abbiamo pensato al male minore: sopperire con i nostri computer, proiettore e le piccole casse inadatte in uno spazio così grande e dispersivo dal punto di vista acustico. Il risultato è stato pessimo, come ha constatato chi era presente.
L'esperienza di ieri conferma che scegliere il male minore è una cattiva scelta perché quando lo si sceglie si dimentica che si sta scegliendo il male. Avremmo dovuto dire semplicemente no ieri mattina e chiedere a chi ha il governo della cosa pubblica nella città e nella provincia di assumersi le proprie responsabilità.
Lo facciamo ora, con ritardo, e ci auguriamo che i giovani che hanno vissuto questa esperienza non traggano altri motivi di sfiducia nei confronti delle istituzioni e nella partecipazione democratica ma di continuare ad emozionare con le loro scelte e con le loro proposte.
Alle Istituzioni la responsabilità ad essere presenti ad ottobre all’incontro finale: le nove province, la città metropolitana, i quarantacinque comuni di confrontarsi sui temi scelti dai ragazzi e con l'auspicio che Comuni, Province e Regioni prendano posizione e operino scelte condivise con i propri cittadini, scelte da sottoporre a ottobre a chi governa il Paese: lotta alla mafia, all’evasione fiscale, alla corruzione, al gioco d’azzardo, trovare risorse per dare lavoro e dignità al nostro Paese.
Adoperarsi per la difesa dell’Ambiente e dei territori, spazi per i giovani, scuole idonee e non container come Aulla!
Parlare di Beni confiscati, per questo chiediamo un incontro al Sindaco di Firenze per parlare del bene confiscato di Piazza Signoria e di via Giotto per presentare il nostro progetto di riutilizzo sociale di questi edifici sottratti alla mafia.
La Fondazione è pronta e disponibile a coordinarsi insieme al Comune di Firenze per organizzare la Conferenza finale dei lavori che vedrà coinvolti circa duemila ragazzi, delegazione di scuole di tutta la Toscana che hanno partecipato al percorso di Cittadinanza e Costituzione e che si confronteranno con le Istituzioni nazionali in ottobre.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Cari studenti e studentesse, insegnanti, amministratori e amministratrici,
la Fondazione Caponnetto che è tutor del progetto intende chiedere scusa ai ragazzi e alle ragazze che con molta passione hanno lavorato, studiando e approfondendo temi di grande interesse per tutti, elaborando proposte e discutendo; alle e agli insegnanti che hanno seguito il lavoro dei giovani e hanno guidato la loro fatica; agli amministratori e alle amministratrici che hanno deciso di dedicare la mattinata al confronto con i propri cittadini e cittadine, perché lunedì 18 maggio, in occasione del terzo appuntamento con le giovani sentinelle fiorentine, non vi è stato alcun confronto, né alcuna discussione, ma solo un appuntamento mancato che ha deluso e sconfortato giovani e insegnanti.
Non ci sarà alcun report perché mancheremmo di rispetto a tutti voi, solo alcune precisazioni, la nostra assunzione di responsabilità e le responsabilità di chi ha il governo della cosa pubblica.
Ben tredici le scuole cittadine e della provincia hanno partecipato quest'anno all'appuntamento Giovani sentinelle 2014-2015 e, proprio per questa ragione, abbiamo annunciato con insistenza, ripetutamente, per ben tredici volte, senza fermarci mai, sin dal mese di marzo con i primi report, che il terzo appuntamento si sarebbe svolto appunto lunedì 18 maggio. In questi ultimi due mesi abbiamo chiesto che la Città metropolitana di Firenze ospitasse i propri cittadini per discutere e confrontarsi con loro. Avremmo avuto ben due mesi di tempo per spostare l’appuntamento se questo non fosse stata la data disponibile e condivisa. Nessuna risposta! Abbiamo “rincorso” telefonicamente e via mail sindaci e assessori comunali, invitandoli ad essere con i propri giovani.
E ieri gli assessori di Bagno a Ripoli, Francesca Cellini, di Fiesole, Francesco Sottili, di Pelago, Bernardo Fallani, di Pontassieve, Carlo Boni erano presenti con ragazzi e ragazze degli Istituti comprensivi di Fiesole, Pelago, Pontassieve, Lastra a Signa, il Liceo Rodolico, l'Istituto Salvemini Duca d'Aosta e l'ISIS Leonardo da Vinci di Firenze, il Liceo Enriques di Castelfiorentino. C’erano anche, inviati per un breve saluto, il consigliere comunale di Firenze, Cosimo Guccione e la consigliera comunale e della Città metropolitana, Francesca Paolieri che si sono resi disponibili.
Ai nostri ripetuti appelli, alle richieste stringenti di dare ospitalità a ragazzi e ragazze che intendevano discutere e confrontarsi non abbiamo avuto risposta per molto tempo. Troppo tempo, tanto è vero che le altre scuole assenti non hanno avuto modo di organizzarsi in tempo per partecipare riguardo, permessi e autorizzazioni.
Alla fine di questa rincorsa la Città metropolitana ci ha rinviato al Comune di Firenze per individuare la sala dove ospitare l'incontro e l'indicazione è stata a tre giorni di tenerlo nel palazzetto dello sport della scuola Leonardo da Vinci, e dell’ospitalità ringraziamo in dirigente scolastico.
Può un dibattito e un confronto che prevede anche la proiezione di video e slide tenersi in un palazzetto dello sport?
La risposta è senza dubbio no, per ragioni di acustica e di oscuramento per poter vedere i filmati.
Può un'amministrazione ignorare una situazione di fatto come questa?
Anche qui la risposta è no, da ben sei anni si svolge questo progetto e per ben sei anni abbiamo fatto un percorso agli ostacoli! Abbiamo avuto sale prestigiose ma abbiamo dovuto combattere a chi chiedeva il pagamento dei servizi, audio video, per ascoltare i propri giovani cittadini, fino alla superficialità del breve saluto per poi negare di confrontarsi ed ascoltare.
La democrazia e la partecipazione sono beni troppo preziosi, il lavoro dei ragazzi e della scuola meritano attenzione e il compito di avvicinare i giovani alle istituzioni chiedono correttezza ed esempi coerenti. Non permettiamo di far passare l’accaduto come semplice polemica, come qualcuno in buona fede ha asserito. Nonno Nino Caponnetto ci ha insegnato a non fare di tutta un’erba un fascio, ad essere coerenti nel dire e nel fare e gli esempi di Padova, di Porto Tolle, di Arezzo confermano la nostra ipotesi!
La Fondazione Caponnetto si è trovata in una situazione difficile ieri mattina quando siamo giunti nel palazzetto: l'acustica, l'impossibilità di oscurare la sala, l'assenza di computer, proiettore e altoparlanti ci ha sorpreso e non siamo stati abbastanza lucidi nel prendere le decisioni. Abbiamo pensato al male minore: sopperire con i nostri computer, proiettore e le piccole casse inadatte in uno spazio così grande e dispersivo dal punto di vista acustico. Il risultato è stato pessimo, come ha constatato chi era presente.
L'esperienza di ieri conferma che scegliere il male minore è una cattiva scelta perché quando lo si sceglie si dimentica che si sta scegliendo il male. Avremmo dovuto dire semplicemente no ieri mattina e chiedere a chi ha il governo della cosa pubblica nella città e nella provincia di assumersi le proprie responsabilità.
Lo facciamo ora, con ritardo, e ci auguriamo che i giovani che hanno vissuto questa esperienza non traggano altri motivi di sfiducia nei confronti delle istituzioni e nella partecipazione democratica ma di continuare ad emozionare con le loro scelte e con le loro proposte.
Alle Istituzioni la responsabilità ad essere presenti ad ottobre all’incontro finale: le nove province, la città metropolitana, i quarantacinque comuni di confrontarsi sui temi scelti dai ragazzi e con l'auspicio che Comuni, Province e Regioni prendano posizione e operino scelte condivise con i propri cittadini, scelte da sottoporre a ottobre a chi governa il Paese: lotta alla mafia, all’evasione fiscale, alla corruzione, al gioco d’azzardo, trovare risorse per dare lavoro e dignità al nostro Paese.
Adoperarsi per la difesa dell’Ambiente e dei territori, spazi per i giovani, scuole idonee e non container come Aulla!
Parlare di Beni confiscati, per questo chiediamo un incontro al Sindaco di Firenze per parlare del bene confiscato di Piazza Signoria e di via Giotto per presentare il nostro progetto di riutilizzo sociale di questi edifici sottratti alla mafia.
La Fondazione è pronta e disponibile a coordinarsi insieme al Comune di Firenze per organizzare la Conferenza finale dei lavori che vedrà coinvolti circa duemila ragazzi, delegazione di scuole di tutta la Toscana che hanno partecipato al percorso di Cittadinanza e Costituzione e che si confronteranno con le Istituzioni nazionali in ottobre.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
martedì 19 maggio 2015
Le sentinelle aretine incontrano le proprie istituzioni provinciali
Le sentinelle aretine incontrano le proprie istituzioni provinciali
Venerdì 15 maggio le giovani sentinelle del Liceo artistico Piero della Francesca di Arezzo e quelle dell'Istituto comprensivo Dovizi di Bibbiena si sono ritrovate nella Sala dei Grandi del palazzo della Provincia accolti dalla vicepresidente del Consiglio provinciale, Eleonora Ducci, dal consigliere Francesco Frenos, che è anche presidente del Consiglio comunale di Bibbiena, e dall' assessore alla Legalità di Arezzo, Francesco Romizi.
Eleonora Ducci ha salutato i giovani apprezzando il loro impegno e l'attenzione ai temi del rispetto delle regole, che sono particolarmente significativi della formazione del cittadino, e ha ringraziato la Fondazione per l'impegno profuso nella educazione alla legalità, impegno importante anche in territori dove della presenza mafiosa non abbiamo evidenze investigative - ha concluso Eleonora Ducci - dimenticando forse, nella brevità del saluto, le indagini delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli e di Reggio Calabria che nell'aretino hanno svolto indagini e compiuto arresti.
La Fondazione ha voluto puntualizzare nella sua introduzione il valore particolare di questo terzo appuntamento: il confronto con una istituzione di secondo livello, non eletta più direttamente dai cittadini, ma che conserva competenze rilevanti e proprio per questa ragione deve essere attenta e partecipe, e ha voluto sottolineare quanto sia importante per cittadini e cittadine ritrovarsi con i propri amministratori nel sollecitare interventi non più rinviabili, come accade ad Aulla dove, da quattro anni, ragazzi e ragazze della scuola media fanno lezione in dei container.
Hanno esordito giovanissimi e giovanissime di Bibbiena, esordienti in senso proprio perché partecipano per la prima volta, accettando la sfida al protagonismo. Dopo aver approfondito il tema della legalità hanno scelto di occuparsi della propria scuola, facendone vedere la pianta per discutere di uno spazio abbandonato da tempo adatto per essere trasformato in un anfiteatro da utilizzare per studiare all’aperto e anche come luogo per un progetto musicale; di un’area verde attualmente abbandonata e ricoperta da erbacce, dove si potrebbe fare un campo di pallavolo; e, infine, la zona adibita a parcheggio da trasformare in palestra. Hanno poi proiettato il video che mostra la situazione esistente nei tre luoghi e i disegni dei ragazzi con i cambiamenti che hanno immaginato. Hanno concluso dichiarando che queste proposte non sono pensate per loro solamente ma per i loro fratelli e sorelle più piccoli - quelli che verranno dopo – e in queste poche parole c'è la grandezza morale di questi ragazzi e ragazze.
Ancora una volta sono i giovani a rimettere al centro la questione degli spazi per loro e con questa osservazione la Fondazione ha passato la parola a Francesco Frenos. Il presidente del Consiglio comunale di Bibbiena ha confermato l'attenzione dell'amministrazione comunale e la sua personale nell'ascolto dei giovani che si esprimono anche nel Consiglio dei ragazzi e l’impegno a ricercare i fondi necessari alla realizzazione delle opere richieste. Ha assunto l'impegno a parlare delle richieste dei giovani nel corso del prossimo Consiglio dei ragazzi.
Ma è pure importante – sostiene la Fondazione – che sulla questione si esprimano tutti i cittadini e, per questo, suggerisce di organizzare una serata aperta per discutere dei progetti degli studenti e per il reperimento dei fondi.
Francesco Romizi sottolinea anche lui la carenza di spazi dedicati allo sport e ribadisce l'assenza di risorse per intervenire in modo incisivo. Fa appello al senso civico di ragazzi e ragazze nel sostenere l’attività dell’Amministrazione con la partecipazione di volontari, rilanciando il progetto Gli angeli della città. Conclude ricordando che le Istituzioni sono alla ricerca di risorse, anche private, per investire nei progetti.
Questo tema delle risorse ritorna di continuo e la Fondazione, quasi fosse un disco rotto ripete con monotonia il suo appello a ricercarle nella lotta alla mafia, all’evasione fiscale e alla corruzione, tre emergenze che sembrano scomparire nell'agenda politica.
Ragazzi e ragazze dell'Istituto Piero della Francesca hanno ripreso il tema del degrado urbano, dopo averne discusso nel comitato studentesco nel coso del quale si sono confrontati intorno ad alcune emergenze del territorio.
Il degrado spesso si accompagna ad una arretratezza della convivenza civile, spazi abbandonati o sporchi scoraggiano i cittadini nel viverla e possono diventare luoghi di attività illecite.
Nel 2011 avevano proposto un intervento nel sottopasso Pertini recuperandolo con la street art, ma a distanza di quattro anni è stato i muri sono stati di nuovo imbrattati, come mostra un video sulla situazione di degrado.
Hanno invitato a partecipare al comitato studentesco l’assessore Romizi che ha rilanciato la proposta di partecipare al gruppo degli angeli della città; poi c'è stato l’incontro in consiglio comunale ad Arezzo dove i ragazzi hanno illustrato le azioni che volevano intraprendere contro il degrado. Aderiscono al gruppo degli angeli della città con l’intenzione di adottare un luogo per recuperarlo e valorizzarlo, dicendosi disponibili anche a prendersi cura dell’ambiente scolastico, veicolando il messaggio che ognuno deve prendersi cura del proprio luogo di lavoro, altrimenti nessun tipo di intervento potrà mai essere risolutivo.
Con questi intendimenti hanno incontrato l’assessore alle Opere pubbliche del Comune, Franco Dringoli, e l’arch. Fabrizio Beoni dell’ufficio decoro, sicurezza e qualità urbana. Pur consapevoli di come non sia semplice confrontarsi con le amministrazioni pubbliche, hanno proposto di mettere dei pannelli con figure di personaggi del Novecento con citazioni relative all'integrazione, all'impegno civile nel parcheggio Cadorna. In alternativa propongono di interpretare liberamente il paesaggio urbano più caratteristico: scorci e monumenti, e restano in attesa della risposta dell’assessore.
In ultimo, ricordano che è emersa la necessità di abbellire la maratona dello stadio comunale con pannelli e striscioni contro la discriminazione, per il rispetto dell’avversario, contro la violenza e per sostenere la squadra locale. Per quest'ultimo obiettivo hanno incontrato una rappresentanza dei tifosi di Arezzo e Roberto Cucciniello, presidente di Orgoglio Amaranto, con cui hanno messo a punto le immagini e le frasi da riportare sui pannelli.
Anche quest'anno non è mancato il saluto e l'incoraggiamento di Luciano Tagliaferri dirigente scolastico, sempre attento e disponibile, che ha lanciato il progetto di realizzare un mini campus nel resede intorno l'edificio scolastico.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
Venerdì 15 maggio le giovani sentinelle del Liceo artistico Piero della Francesca di Arezzo e quelle dell'Istituto comprensivo Dovizi di Bibbiena si sono ritrovate nella Sala dei Grandi del palazzo della Provincia accolti dalla vicepresidente del Consiglio provinciale, Eleonora Ducci, dal consigliere Francesco Frenos, che è anche presidente del Consiglio comunale di Bibbiena, e dall' assessore alla Legalità di Arezzo, Francesco Romizi.
Eleonora Ducci ha salutato i giovani apprezzando il loro impegno e l'attenzione ai temi del rispetto delle regole, che sono particolarmente significativi della formazione del cittadino, e ha ringraziato la Fondazione per l'impegno profuso nella educazione alla legalità, impegno importante anche in territori dove della presenza mafiosa non abbiamo evidenze investigative - ha concluso Eleonora Ducci - dimenticando forse, nella brevità del saluto, le indagini delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli e di Reggio Calabria che nell'aretino hanno svolto indagini e compiuto arresti.
La Fondazione ha voluto puntualizzare nella sua introduzione il valore particolare di questo terzo appuntamento: il confronto con una istituzione di secondo livello, non eletta più direttamente dai cittadini, ma che conserva competenze rilevanti e proprio per questa ragione deve essere attenta e partecipe, e ha voluto sottolineare quanto sia importante per cittadini e cittadine ritrovarsi con i propri amministratori nel sollecitare interventi non più rinviabili, come accade ad Aulla dove, da quattro anni, ragazzi e ragazze della scuola media fanno lezione in dei container.
Hanno esordito giovanissimi e giovanissime di Bibbiena, esordienti in senso proprio perché partecipano per la prima volta, accettando la sfida al protagonismo. Dopo aver approfondito il tema della legalità hanno scelto di occuparsi della propria scuola, facendone vedere la pianta per discutere di uno spazio abbandonato da tempo adatto per essere trasformato in un anfiteatro da utilizzare per studiare all’aperto e anche come luogo per un progetto musicale; di un’area verde attualmente abbandonata e ricoperta da erbacce, dove si potrebbe fare un campo di pallavolo; e, infine, la zona adibita a parcheggio da trasformare in palestra. Hanno poi proiettato il video che mostra la situazione esistente nei tre luoghi e i disegni dei ragazzi con i cambiamenti che hanno immaginato. Hanno concluso dichiarando che queste proposte non sono pensate per loro solamente ma per i loro fratelli e sorelle più piccoli - quelli che verranno dopo – e in queste poche parole c'è la grandezza morale di questi ragazzi e ragazze.
Ancora una volta sono i giovani a rimettere al centro la questione degli spazi per loro e con questa osservazione la Fondazione ha passato la parola a Francesco Frenos. Il presidente del Consiglio comunale di Bibbiena ha confermato l'attenzione dell'amministrazione comunale e la sua personale nell'ascolto dei giovani che si esprimono anche nel Consiglio dei ragazzi e l’impegno a ricercare i fondi necessari alla realizzazione delle opere richieste. Ha assunto l'impegno a parlare delle richieste dei giovani nel corso del prossimo Consiglio dei ragazzi.
Ma è pure importante – sostiene la Fondazione – che sulla questione si esprimano tutti i cittadini e, per questo, suggerisce di organizzare una serata aperta per discutere dei progetti degli studenti e per il reperimento dei fondi.
Francesco Romizi sottolinea anche lui la carenza di spazi dedicati allo sport e ribadisce l'assenza di risorse per intervenire in modo incisivo. Fa appello al senso civico di ragazzi e ragazze nel sostenere l’attività dell’Amministrazione con la partecipazione di volontari, rilanciando il progetto Gli angeli della città. Conclude ricordando che le Istituzioni sono alla ricerca di risorse, anche private, per investire nei progetti.
Questo tema delle risorse ritorna di continuo e la Fondazione, quasi fosse un disco rotto ripete con monotonia il suo appello a ricercarle nella lotta alla mafia, all’evasione fiscale e alla corruzione, tre emergenze che sembrano scomparire nell'agenda politica.
Ragazzi e ragazze dell'Istituto Piero della Francesca hanno ripreso il tema del degrado urbano, dopo averne discusso nel comitato studentesco nel coso del quale si sono confrontati intorno ad alcune emergenze del territorio.
Il degrado spesso si accompagna ad una arretratezza della convivenza civile, spazi abbandonati o sporchi scoraggiano i cittadini nel viverla e possono diventare luoghi di attività illecite.
Nel 2011 avevano proposto un intervento nel sottopasso Pertini recuperandolo con la street art, ma a distanza di quattro anni è stato i muri sono stati di nuovo imbrattati, come mostra un video sulla situazione di degrado.
Hanno invitato a partecipare al comitato studentesco l’assessore Romizi che ha rilanciato la proposta di partecipare al gruppo degli angeli della città; poi c'è stato l’incontro in consiglio comunale ad Arezzo dove i ragazzi hanno illustrato le azioni che volevano intraprendere contro il degrado. Aderiscono al gruppo degli angeli della città con l’intenzione di adottare un luogo per recuperarlo e valorizzarlo, dicendosi disponibili anche a prendersi cura dell’ambiente scolastico, veicolando il messaggio che ognuno deve prendersi cura del proprio luogo di lavoro, altrimenti nessun tipo di intervento potrà mai essere risolutivo.
Con questi intendimenti hanno incontrato l’assessore alle Opere pubbliche del Comune, Franco Dringoli, e l’arch. Fabrizio Beoni dell’ufficio decoro, sicurezza e qualità urbana. Pur consapevoli di come non sia semplice confrontarsi con le amministrazioni pubbliche, hanno proposto di mettere dei pannelli con figure di personaggi del Novecento con citazioni relative all'integrazione, all'impegno civile nel parcheggio Cadorna. In alternativa propongono di interpretare liberamente il paesaggio urbano più caratteristico: scorci e monumenti, e restano in attesa della risposta dell’assessore.
In ultimo, ricordano che è emersa la necessità di abbellire la maratona dello stadio comunale con pannelli e striscioni contro la discriminazione, per il rispetto dell’avversario, contro la violenza e per sostenere la squadra locale. Per quest'ultimo obiettivo hanno incontrato una rappresentanza dei tifosi di Arezzo e Roberto Cucciniello, presidente di Orgoglio Amaranto, con cui hanno messo a punto le immagini e le frasi da riportare sui pannelli.
Anche quest'anno non è mancato il saluto e l'incoraggiamento di Luciano Tagliaferri dirigente scolastico, sempre attento e disponibile, che ha lanciato il progetto di realizzare un mini campus nel resede intorno l'edificio scolastico.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
lunedì 18 maggio 2015
Le sentinelle del basso Polesine incontrano le proprie Istituzioni provinciali
Le sentinelle del basso Polesine incontrano le proprie Istituzioni provinciali
Venerdì 15 maggio le giovani sentinelle delle due le scuole del basso Polesine: l'Istituto Colombo e l'istituto Comprensivo, entrambi di Porto Tolle, hanno incontrato gli amministratori provinciali. L'appuntamento come previsto dal progetto si sarebbe dovuto tenere presso le sale della Provincia, ma si è ritenuto più opportuno, per motivi economici, tenere l'incontro presso la sala comunale di Porto Tolle, essendo le scuole dello stesso comune.
A ricevere i giovani, il sindaco, Marco Bellan e l’assessore all'Istruzione, Leonarda Ielasi. Marco Tombini, presidente della Provincia, dopo aver assicurato la sua presenza non ha potuto intervenire e in sua vece erano presenti Andrea Tincani e Eliana Varvara, due legali della Provincia, che si occupano della difesa dell'istituzione nei procedimenti contro chi attacca o degrada il patrimonio ambientale del territorio. Scelta non casuale, a significare l’attenzione della Provincia non solo ad ascoltare ragazzi e ragazze, ma ad intervenire nello specifico su temi che ragazzi e ragazze di entrambi gli istituti avevano affrontato e che riguardavano l’ambiente.
Dopo il saluto di Marco Bellan che ha ringraziato la Fondazione per il suo peregrinare in tutta l’Italia nel portare avanti le idee e l’impegno del giudice antimafia in difesa dei principi costituzionali di legalità e giustizia sociale, ha elogiato i ragazzi perché solo con il loro impegno si può cambiare e difendere il nostro Paese.
Hanno esordito i giovani dell’Istituto Comprensivo che, con l'aiuto di slide, hanno esposto il loro tema: la valorizzazione ambientale del loro territorio e della pulizia degli argini del Delta del Po.
Il loro studio è partito da un percorso di legalità che ha come principi il rispetto delle regole e la responsabilità per arrivare al riciclo, riduzione e riutilizzo dei rifiuti. Solo grazie ad un cambiamento della mentalità attraverso percorsi formativi di educazione ambientale nella scuola si può arrivare ad una maggiore coscienza civica e denunciare chi sporca e rende invivibile il territorio e trasformarlo in ricchezza, incentivare un turismo ecosostenibile; lo sviluppo della pesca rispettosa del mare; di un’agricoltura sostenibile in un contesto europeo.
Grazie a rilievi fotografici e altri materiali hanno elaborato proposte e possibili soluzioni come il potenziamento dei controlli da parte di operatori ecologici; potenziare le strutture ricettive con deposito dei rifiuti (bidoni, cassonetti, oasi ecologiche); pubblicizzazione dei risultati conseguiti con la raccolta differenziata; incontri rivolti alla cittadinanza curati dalla struttura scolastica in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, Enti ed Istituzioni; coinvolgimento delle Forze dell’Ordine con applicazioni di sanzioni o come elemento deterrente.
Prima di dare la parola ai ragazzi dell’IIS Colombo che si sono occupati della trasformazione e valorizzazione del sito Enel, la Fondazione ha voluto dare la parola alle istituzioni per un primo confronto ricordando che la centrale Enel non sarà riconvertita in nessuna forma e in nessuna modalità e dopo un suo abnorme utilizzo non ci sono oggi risorse per smantellarla! Un ecomostro sarà abbandonato in una laguna ricca di pesca, di prodotti agricoli e di bellezze naturalistiche di immenso valore.
Nel corso degli incontri con gli amministratori comunali e provinciali i giovani si confrontano con le proprie istituzioni e con chi ha il governo della cosa pubblica, con l'auspicio che Comuni, Province e Regioni prendano posizione e operino scelte condivise con i propri cittadini, scelte da sottoporre a chi governa il Paese. In questo senso è importante che la questione della difesa dell'ambiente, come pure quelle altrettanto decisive della lotta alla mafia, l’evasione fiscale, la corruzione, il gioco d’azzardo, il lavoro abbiano la voce dei cittadini e degli amministratori, perché il silenzio vuol dire collusione e connivenza!
Ha preso la parola Eliana Varvara. Aveva avuto timore di partecipare all’incontro, ma dopo aver ascoltato la Fondazione e i ragazzi, aver conosciuto il progetto e lo spirito dell’incontro è stata invece felice di dare il proprio contributo.
Ha parlato del processo all’Enel e di come le Istituzioni sono chiamate a difendere con i denti la salvaguardia dell’ambiente, ma spesso subiscono il ricatto del lavoro e dell’occupazione. L'esperienza di questo progetto con gli incontri che aiutano nel prendere coscienza dei problemi e nel ricercare soluzioni attraverso il confronto sono utili per migliorare la nostra società e far prevalere i valori degli ideali. Infine la scelta di fare l’incontro a Porto Tolle e non nella sala della Provincia ha dato un significato particolare e un'importanza maggiore in quanto è stato proprio Porto Tolle a pagare il conto più salato.
Andrea Tincani ha voluto condividere l’impegno dei ragazzi e della scuola nel perseguire i valori della convivenza civile e della salvaguardia del bene comune. Ha ricordato l’impegno della Provincia in merito al gioco d’azzardo e le dipendenze in generale. Il sindaco Bellan nel suo intervento ha ribadito l’importanza di prendere posizione e il progetto della Fondazione e l’impegno dei ragazzi spinge ancor di più a fare la “nostra parte”, valorizzare le peculiarità del nostro territorio e le attività economiche come la pesca sono da salvaguardare perché futuro e ricchezza delle nostre zone. Ci sono radici e abitudini dure a morire, insieme ai sacrifici fatti dai nostri nonni ci sono anche abitudini consolidate difficili da vincere, come quella che tutto ciò che non serve deve finire nel Po’! Compresi pezzi di eternit!
Il ruolo dei giovani è importante, le istituzioni devono schierarsi nell’interesse e nella difesa del territorio e ha ricordato che in giugno, a Parigi, il Delta del Po diventerà Patrimonio dell’Unesco.
Nel passare la parola ai ragazzi dell’IIS Colombo auspichiamo che quest'ultima notizia della scelta dell’Unesco possa servire da deterrente ad altre scelte sbagliate come l’utilizzo dell’ecomostro Enel come inceneritore.
I ragazzi dell’IIS Colombo hanno intitolato il loro progetto in: Da un Lungo Camino…ad un Lungo Cammino. La loro scelta è stata quella di documentare attraverso delle slide la condizione del territorio per discuterne e giungere a scelte condivise sul futuro del patrimonio del loro comune.
Il Parco naturale del Delta del Po in cui natura e mare dominano incontrastati è un luogo dove
si allevano le cozze, che si attaccano a reti arancioni sostenute da robusti pali di legno conficcati nel fondale, ed è particolare anche la raccolta delle vongole praticata da centinaia di pescatori.
Questa terra stupenda ancora in buona parte sconosciuta è da percorrere lentamente, scoprendo la dolcezza del paesaggio, l'accoglienza calda e ruvida dei casoni, l'emozione dei ponti di barche, il mistero dei folti canneti, i vasti orizzonti, le attività nelle valli, nelle lagune e negli orti, fino al fascino della foce e degli estremi scanni, lembi di sabbia finissima in continuità con il mare. Inoltre la sacca degli scardovari rappresenta sicuramente uno degli hotspot ornitologici delle zone umide alto-adriatiche: facile da visitare, ricca di specie rare o inusuali. Qui vive la Strolaga maggiore, la Poiana codabianca, il Gabbiano di Sabine, la Sterna di Rüppell.
Ma la laguna più vasta del Delta Veneto (oltre 3.000 ettari), situata nel comune di Porto Tolle.
Ospita anche la centrale termoelettrica di Polesine Camerini, impianto da 2640 megawatt che soddisfaceva circa l’8% del fabbisogno nazionale di energia elettrica, costruito tra il 1980 e il 1984 per l’Enel.
Alimentata ad olio combustibile (una miscela di gasolio e zolfo), i gas combusti venivano espulsi in atmosfera da una ciminiera alta 250 metri. Dal 2009 la centrale è spenta, non produce più energia. Nel 2000 era stato presentato il progetto per la conversione della centrale con l’uso dell’orimulsion, un olio combustibile derivato del petrolio. Le autorizzazioni sono arrivate nel 2005, ma poi la disponibilità del prodotto, proveniente dal Venezuela, è venuta meno.
Nel 2005 è stato presentato un progetto di riconversione a carbone “pulito”, che ha subito varie modifiche ed è stato contestato dagli ambientalisti, tra cui Greenpeace.
Nel 2014 ENEL ha annunciato la rinuncia al progetto di riconversione a carbone della centrale.
La proposta di trasformare la centrale in un termovalorizzatore presenta molte controindicazioni. Infatti l'impianto industriale di incenerimento dei rifiuti bruciati in un forno, a volte anche con l’ausilio di gas metano che serve ad innalzare la temperatura di combustione, non ha sistema di filtraggio, perché non ve ne è alcuno oggi disponibile sul mercato, in grado di trattenere le particelle inquinamenti (particolato) con diametro inferiore ai 2.5 nanometri. L'assenza di un tale sistema è il principale problema di qualunque inceneritore e, allo stesso tempo, la causa di un inquinamento sconosciuto (i misuratori di particella inquinanti possono misurare solo diametri superiori) che desta allarme presso i cittadini e la comunità scientifica. Il calore prodotto con la combustione è utilizzato per vaporizzare l’acqua in circolazione nella caldaia posta a valle, e il vapore così generato aziona una turbina che trasforma l’energia termica in energia elettrica.
L’utilizzo degli inceneritori come pratica di smaltimento è oggetto di critica soprattutto perché veicola la convinzione sbagliata che sia più semplice sbarazzarsi dei rifiuti bruciandoli anziché valorizzarli. In realtà, agendo sulla prevenzione, sulla riduzione dei consumi e dei rifiuti, e sulla raccolta differenziata, è facile dimostrare non solo che l’intero processo di riciclo è assolutamente più rispettoso dell’ambiente e della salute, ma anche economicamente più conveniente.
Per questo è necessario valorizzare e rendere più efficace la raccolta differenziata, già diffusa nei paesi del nord Europa, divenuta da tempo vincolante in tutti i Paesi dell'Unione Europea. Dal 2009 è obbligo di tutti i Comuni raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti; con la prospettiva di giungere al 65%.
I problemi ecologici e di difesa ambientale rendono sempre più difficile trovare aree per le discariche di tipo tradizionale, dove collocare materiali di tutti i generi, indifferenziati, talvolta inquinanti o più spesso utili come fonte di materie prime come alluminio, carta, plastica. Anche il conferimento in discarica tradizionale dell'umido risulta uno spreco, poiché può essere utilizzato per produrre compost.
Lo scopo finale delle norme nazionali e regionali in materia di rifiuti è di ridurre quanto più possibile la quantità di residuo non riciclabile da portare in discarica o da trattare con inceneritori o termovalorizzatori, e, contemporaneamente, recuperare, mediante il riciclaggio dei rifiuti, tutte le materie prime riutilizzabili, che divengono così fonte di ricchezza e non più di inquinamento.
In conclusione del loro lavoro ragazzi e ragazze hanno lanciato lo slogan: riciclare è naturale.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Venerdì 15 maggio le giovani sentinelle delle due le scuole del basso Polesine: l'Istituto Colombo e l'istituto Comprensivo, entrambi di Porto Tolle, hanno incontrato gli amministratori provinciali. L'appuntamento come previsto dal progetto si sarebbe dovuto tenere presso le sale della Provincia, ma si è ritenuto più opportuno, per motivi economici, tenere l'incontro presso la sala comunale di Porto Tolle, essendo le scuole dello stesso comune.
A ricevere i giovani, il sindaco, Marco Bellan e l’assessore all'Istruzione, Leonarda Ielasi. Marco Tombini, presidente della Provincia, dopo aver assicurato la sua presenza non ha potuto intervenire e in sua vece erano presenti Andrea Tincani e Eliana Varvara, due legali della Provincia, che si occupano della difesa dell'istituzione nei procedimenti contro chi attacca o degrada il patrimonio ambientale del territorio. Scelta non casuale, a significare l’attenzione della Provincia non solo ad ascoltare ragazzi e ragazze, ma ad intervenire nello specifico su temi che ragazzi e ragazze di entrambi gli istituti avevano affrontato e che riguardavano l’ambiente.
Dopo il saluto di Marco Bellan che ha ringraziato la Fondazione per il suo peregrinare in tutta l’Italia nel portare avanti le idee e l’impegno del giudice antimafia in difesa dei principi costituzionali di legalità e giustizia sociale, ha elogiato i ragazzi perché solo con il loro impegno si può cambiare e difendere il nostro Paese.
Hanno esordito i giovani dell’Istituto Comprensivo che, con l'aiuto di slide, hanno esposto il loro tema: la valorizzazione ambientale del loro territorio e della pulizia degli argini del Delta del Po.
Il loro studio è partito da un percorso di legalità che ha come principi il rispetto delle regole e la responsabilità per arrivare al riciclo, riduzione e riutilizzo dei rifiuti. Solo grazie ad un cambiamento della mentalità attraverso percorsi formativi di educazione ambientale nella scuola si può arrivare ad una maggiore coscienza civica e denunciare chi sporca e rende invivibile il territorio e trasformarlo in ricchezza, incentivare un turismo ecosostenibile; lo sviluppo della pesca rispettosa del mare; di un’agricoltura sostenibile in un contesto europeo.
Grazie a rilievi fotografici e altri materiali hanno elaborato proposte e possibili soluzioni come il potenziamento dei controlli da parte di operatori ecologici; potenziare le strutture ricettive con deposito dei rifiuti (bidoni, cassonetti, oasi ecologiche); pubblicizzazione dei risultati conseguiti con la raccolta differenziata; incontri rivolti alla cittadinanza curati dalla struttura scolastica in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, Enti ed Istituzioni; coinvolgimento delle Forze dell’Ordine con applicazioni di sanzioni o come elemento deterrente.
Prima di dare la parola ai ragazzi dell’IIS Colombo che si sono occupati della trasformazione e valorizzazione del sito Enel, la Fondazione ha voluto dare la parola alle istituzioni per un primo confronto ricordando che la centrale Enel non sarà riconvertita in nessuna forma e in nessuna modalità e dopo un suo abnorme utilizzo non ci sono oggi risorse per smantellarla! Un ecomostro sarà abbandonato in una laguna ricca di pesca, di prodotti agricoli e di bellezze naturalistiche di immenso valore.
Nel corso degli incontri con gli amministratori comunali e provinciali i giovani si confrontano con le proprie istituzioni e con chi ha il governo della cosa pubblica, con l'auspicio che Comuni, Province e Regioni prendano posizione e operino scelte condivise con i propri cittadini, scelte da sottoporre a chi governa il Paese. In questo senso è importante che la questione della difesa dell'ambiente, come pure quelle altrettanto decisive della lotta alla mafia, l’evasione fiscale, la corruzione, il gioco d’azzardo, il lavoro abbiano la voce dei cittadini e degli amministratori, perché il silenzio vuol dire collusione e connivenza!
Ha preso la parola Eliana Varvara. Aveva avuto timore di partecipare all’incontro, ma dopo aver ascoltato la Fondazione e i ragazzi, aver conosciuto il progetto e lo spirito dell’incontro è stata invece felice di dare il proprio contributo.
Ha parlato del processo all’Enel e di come le Istituzioni sono chiamate a difendere con i denti la salvaguardia dell’ambiente, ma spesso subiscono il ricatto del lavoro e dell’occupazione. L'esperienza di questo progetto con gli incontri che aiutano nel prendere coscienza dei problemi e nel ricercare soluzioni attraverso il confronto sono utili per migliorare la nostra società e far prevalere i valori degli ideali. Infine la scelta di fare l’incontro a Porto Tolle e non nella sala della Provincia ha dato un significato particolare e un'importanza maggiore in quanto è stato proprio Porto Tolle a pagare il conto più salato.
Andrea Tincani ha voluto condividere l’impegno dei ragazzi e della scuola nel perseguire i valori della convivenza civile e della salvaguardia del bene comune. Ha ricordato l’impegno della Provincia in merito al gioco d’azzardo e le dipendenze in generale. Il sindaco Bellan nel suo intervento ha ribadito l’importanza di prendere posizione e il progetto della Fondazione e l’impegno dei ragazzi spinge ancor di più a fare la “nostra parte”, valorizzare le peculiarità del nostro territorio e le attività economiche come la pesca sono da salvaguardare perché futuro e ricchezza delle nostre zone. Ci sono radici e abitudini dure a morire, insieme ai sacrifici fatti dai nostri nonni ci sono anche abitudini consolidate difficili da vincere, come quella che tutto ciò che non serve deve finire nel Po’! Compresi pezzi di eternit!
Il ruolo dei giovani è importante, le istituzioni devono schierarsi nell’interesse e nella difesa del territorio e ha ricordato che in giugno, a Parigi, il Delta del Po diventerà Patrimonio dell’Unesco.
Nel passare la parola ai ragazzi dell’IIS Colombo auspichiamo che quest'ultima notizia della scelta dell’Unesco possa servire da deterrente ad altre scelte sbagliate come l’utilizzo dell’ecomostro Enel come inceneritore.
I ragazzi dell’IIS Colombo hanno intitolato il loro progetto in: Da un Lungo Camino…ad un Lungo Cammino. La loro scelta è stata quella di documentare attraverso delle slide la condizione del territorio per discuterne e giungere a scelte condivise sul futuro del patrimonio del loro comune.
Il Parco naturale del Delta del Po in cui natura e mare dominano incontrastati è un luogo dove
si allevano le cozze, che si attaccano a reti arancioni sostenute da robusti pali di legno conficcati nel fondale, ed è particolare anche la raccolta delle vongole praticata da centinaia di pescatori.
Questa terra stupenda ancora in buona parte sconosciuta è da percorrere lentamente, scoprendo la dolcezza del paesaggio, l'accoglienza calda e ruvida dei casoni, l'emozione dei ponti di barche, il mistero dei folti canneti, i vasti orizzonti, le attività nelle valli, nelle lagune e negli orti, fino al fascino della foce e degli estremi scanni, lembi di sabbia finissima in continuità con il mare. Inoltre la sacca degli scardovari rappresenta sicuramente uno degli hotspot ornitologici delle zone umide alto-adriatiche: facile da visitare, ricca di specie rare o inusuali. Qui vive la Strolaga maggiore, la Poiana codabianca, il Gabbiano di Sabine, la Sterna di Rüppell.
Ma la laguna più vasta del Delta Veneto (oltre 3.000 ettari), situata nel comune di Porto Tolle.
Ospita anche la centrale termoelettrica di Polesine Camerini, impianto da 2640 megawatt che soddisfaceva circa l’8% del fabbisogno nazionale di energia elettrica, costruito tra il 1980 e il 1984 per l’Enel.
Alimentata ad olio combustibile (una miscela di gasolio e zolfo), i gas combusti venivano espulsi in atmosfera da una ciminiera alta 250 metri. Dal 2009 la centrale è spenta, non produce più energia. Nel 2000 era stato presentato il progetto per la conversione della centrale con l’uso dell’orimulsion, un olio combustibile derivato del petrolio. Le autorizzazioni sono arrivate nel 2005, ma poi la disponibilità del prodotto, proveniente dal Venezuela, è venuta meno.
Nel 2005 è stato presentato un progetto di riconversione a carbone “pulito”, che ha subito varie modifiche ed è stato contestato dagli ambientalisti, tra cui Greenpeace.
Nel 2014 ENEL ha annunciato la rinuncia al progetto di riconversione a carbone della centrale.
La proposta di trasformare la centrale in un termovalorizzatore presenta molte controindicazioni. Infatti l'impianto industriale di incenerimento dei rifiuti bruciati in un forno, a volte anche con l’ausilio di gas metano che serve ad innalzare la temperatura di combustione, non ha sistema di filtraggio, perché non ve ne è alcuno oggi disponibile sul mercato, in grado di trattenere le particelle inquinamenti (particolato) con diametro inferiore ai 2.5 nanometri. L'assenza di un tale sistema è il principale problema di qualunque inceneritore e, allo stesso tempo, la causa di un inquinamento sconosciuto (i misuratori di particella inquinanti possono misurare solo diametri superiori) che desta allarme presso i cittadini e la comunità scientifica. Il calore prodotto con la combustione è utilizzato per vaporizzare l’acqua in circolazione nella caldaia posta a valle, e il vapore così generato aziona una turbina che trasforma l’energia termica in energia elettrica.
L’utilizzo degli inceneritori come pratica di smaltimento è oggetto di critica soprattutto perché veicola la convinzione sbagliata che sia più semplice sbarazzarsi dei rifiuti bruciandoli anziché valorizzarli. In realtà, agendo sulla prevenzione, sulla riduzione dei consumi e dei rifiuti, e sulla raccolta differenziata, è facile dimostrare non solo che l’intero processo di riciclo è assolutamente più rispettoso dell’ambiente e della salute, ma anche economicamente più conveniente.
Per questo è necessario valorizzare e rendere più efficace la raccolta differenziata, già diffusa nei paesi del nord Europa, divenuta da tempo vincolante in tutti i Paesi dell'Unione Europea. Dal 2009 è obbligo di tutti i Comuni raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti; con la prospettiva di giungere al 65%.
I problemi ecologici e di difesa ambientale rendono sempre più difficile trovare aree per le discariche di tipo tradizionale, dove collocare materiali di tutti i generi, indifferenziati, talvolta inquinanti o più spesso utili come fonte di materie prime come alluminio, carta, plastica. Anche il conferimento in discarica tradizionale dell'umido risulta uno spreco, poiché può essere utilizzato per produrre compost.
Lo scopo finale delle norme nazionali e regionali in materia di rifiuti è di ridurre quanto più possibile la quantità di residuo non riciclabile da portare in discarica o da trattare con inceneritori o termovalorizzatori, e, contemporaneamente, recuperare, mediante il riciclaggio dei rifiuti, tutte le materie prime riutilizzabili, che divengono così fonte di ricchezza e non più di inquinamento.
In conclusione del loro lavoro ragazzi e ragazze hanno lanciato lo slogan: riciclare è naturale.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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sabato 16 maggio 2015
Le giovani sentinelle della provincia di Padova, accompagnate dalle proprie istituzioni comunali incontrano la Provincia
Le giovani sentinelle della provincia di Padova, accompagnate dalle proprie istituzioni comunali incontrano la Provincia
“Quel qualcosa che deve nutrire per tutta la vita” (Alberto Manzi)
Mercoledì 13 maggio nella bella sala del Consiglio del Palazzo Santo Stefano, il Presidente Enoch Soranzo, ha accolto la Fondazione e le Giovani Sentinelle della legalità. Presenti il consigliere provinciale alle politiche giovanili Vincenzo Gottardo, l’assessore alle politiche scolastiche del Comune di Padova Alessandra Brunetti, la consigliera ai servizi sociali del Comune di Padova Vanda Capellaro, il vice sindaco di Selvazzano Dentro Bruno Saponaro, la responsabile dell’ufficio Relazioni Internazionali della Provincia Alessandra Tormene.
Vengono accolti così gli studenti dell’istituto Comprensivo Cesarotti, accompagnati dal loro insegnate Matteo Doria e due studenti del comprensivo Albinoni2, accompagnati dall’insegnante Rossella Ricoveri, entrambe le scuole sono del Comune di Selvazzano Dentro; scuole che due anni aderirono al progetto della Fondazione Caponnetto.
A questi studenti si sono affiancati nel corrente anno scolastico quelli dell’Istituto Professionale G. Valle, guidati nel progetto dall’insegnante Gabriele Toso e sostenuti dalla Dirigente Lucia Dalla Montà. Ma cosa dire dell’Istituto Comprensivo Briosco? Oggi era numerosissima la presenza di studenti e insegnanti, sia della primaria che della secondaria, accompagnati dalla vice Dirigente Fabiola Baldo, dalle insegnanti Vian, Della Giustina, Zogno ed ancora con Vento, Comacchio, Maccioni, Ansoldi e Contino: una vera e nutrita squadra!
Il Presidente della Provincia ha dato il suo “sempre sorridente” benvenuto ai ragazzi ed ai loro insegnanti, augurando loro di esser vigili sentinelle della legalità su tutto il territorio e non solo sulla provincia. Il suo messaggio è stato rivolto al diritto di crescita civile dei ragazzi, una sana crescita che li abitui a sperimentare attraverso l’esperienza concreta i percorsi avviati in cittadinanza attiva ma anche a sperimentare la capacità di sognare e di realizzare, al diritto ad esistere come persone in grado di cambiare il mondo ed evolvere con esso.
Il Presidente ha lasciato che la dr.ssa Alessandra Tormene, prima di dare la parola alle scolaresche, illustrasse le caratteristiche dell’edificio dove ha sede la Provincia, della sala affrescata che rappresenta tutto il territorio padovano; ci siamo tutti incamminati in un percorso storico che è partito dalla nascita del monastero Benedettino nell’anno mille.
La Fondazione Caponnetto ha salutato i ragazzi, ricordando che è diritto di tutti accedere ai luoghi delle istituzioni e riportando la frase di Giovanni Falcone “le nostre idee devono camminare sulle gambe degli altri” ha informato la platea che Le Giovani sentinelle in Veneto sono diventate un migliaio e ben ottantamila in tutt’Italia. Ha annunciato che il prossimo 23 maggio, in memoria delle stragi del 1992, in cui persero la vita i giudici Falcone, Morvillo e Borsellino e i loro agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, il Ministero dell’Università e della Ricerca, oltre a realizzare un’iniziativa a Palermo che vedrà la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha previsto il collegamento da più Piazze d’Italia, invitando proprio le Giovani Sentinelle del Veneto a raggiungere la città di Firenze con un autobus messo a loro disposizione.
Una delegazione di studenti e insegnanti dell’Istituto F.Algarotti di Venezia e dell’Istituto Professionale G. Valle di Padova prenderanno così parte alla manifestazione con alcuni messaggi rivolti alla prevenzione del cyberbullismo e del gioco d’azzardo. Ad accompagnare i ragazzi Veneti ci sarà anche Il Teatro della Gran Guardia di Padova, nostro partner in tutte le iniziative sul territorio della Provincia. Insieme per non dimenticare.
Prende la parola la vice dirigente Fabiola Baldo dell’Istituto Comprensivo Briosco e ringrazia anche il volontariato locale e le Parrocchie che seguono i ragazzi nei doposcuola. Una studentessa illustra il progetto a cui avevano lavorato: recuperare un palazzo del Coni in disuso, per organizzare un’area da utilizzare nel pomeriggio; un suo collega dice che in un giornale locale lo scorso 25 aprile avevano letto che l’Amministrazione Comunale utilizzerà questo stesso edificio per una postazione della polizia locale, aggiunge che verrà bonificato il parco Azzurri d’Italia e conclude dicendo che -anche se un po’ sono delusi- sono comunque contenti della promessa di un parco riqualificato nel loro quartiere Arcella. Narrano dell’emozionante giornata trascorsa con il personale dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) che è partita dal Veneto lo scorso 7 maggio. “Tutti differenti, tutti unici…insieme contro le discriminazioni” è il titolo della campagna educativa itinerante sviluppatasi a bordo di un truck 'brandizzato' allestito in Prato della Valle con un’aula didattica multimediale dedicata agli studenti.
Si ascoltano ancora le voci di tutti: ragazzi italiani raccontano dell’aiuto scolastico di genitori e nonni, mentre i ragazzi stranieri, che non hanno e non possono avere aiuto dalle famiglie di origine, rivolgono un appello accorato al Sindaco di Padova affinché dia loro una speranza; ricordano che a fronte dei 175 ragazzi che accedono al doposcuola dell’Istituto Briosco, ben 127 vanno in quelli parrocchiali V. de Paoli.
La Fondazione é fiduciosa che il Sindaco di Padova Massimo Bitonci risponderà prestissimo alla lettera dei suoi giovani cittadini, perché crediamo che davvero la sfida della società moderna sia “ridare tempo ai bambini, il loro tempo” (cit. R. Iosa)
Viene consegnato pertanto il fascicolo con le ricerche predisposto dai ragazzi della scuola Briosco sia alla consigliera del Comune di Padova Vanda Cappellaro che al consigliere provinciale Vincenzo Gottardo; entrambi ringraziano gli insegnanti per l’ottimo lavoro svolto, sottolineando che progetti come questi sono la forza del futuro.
Il vice sindaco di Selvazzano Bruno Saponaro, con accento commosso, ringrazia i ragazzi dell’insegnamento fatto al mondo degli adulti attraverso il loro impegno, trovando forza stando insieme e confrontandosi e afferma che forse il primo dovere delle sentinelle è proprio quel “sano pretendere”.
Grazie all’insegnante Francesca Vian, che ha voluto fortemente che prendessero la parola due studentesse dell’Università di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione di Padova, siamo venuti a conoscenza della bellissima collaborazione con il comprensivo Briosco per attività di tutoraggio. “Mentor-UP è un progetto di mentoring proposto dal Laboratorio LINK (DPSS)” È un programma di prevenzione e promozione del benessere, finalizzato a facilitare lo sviluppo sociale e personale di ragazzi fra gli 8 e i 12 anni che frequentano le classi 3ª, 4ª e 5ª delle Scuole Primarie e delle classi 1ª e 2ª degli Istituti Secondari di Primo Grado del Comune di Padova; le due studentesse ci regalano così un piccolo passo tratto dal libro “il piccolo principe”, soffermandosi sull’episodio della volpe; spiegano cosa vuol dire addomesticare e come “le parole sono fonte di malintesi”. Troviamo in questa lettura di Saint-Exupéry una stimolazione a creare legami, ad andare oltre la parola, che in fondo altro non è che la parte d’immaginazione e d’amore che mettiamo in ciò che facciamo; la frase: “La strada è lunga e i sorrisi dei mentee ci incoraggiano a proseguire nella direzione che Mentor-UP ha intrapreso” racchiude quella forza che caratterizza il percorso delle Giovani Sentinelle, pertanto diamo loro il nostro più caloroso benvenuto.
Tocca a Gioia dell’Istituto Cesarotti di Selvazzano: dice che il progetto “non è aria che circola” ma materia solida, racconta delle bellissime esperienze vissute in due anni con la Fondazione Caponnetto e di come ora la sua classe sia in procinto di passare il testimone alle classi dei più piccoli, come in un vero gioco di squadra; lo fa con vivace e scorrevole linguaggio e noi non possiamo non notare la crescita culturale e la sicurezza che mostra nel raccontare e raccontarsi alla vasta platea. Si sente -ed è- una veterana del progetto Giovani Sentinelle. L’insegnante Matteo Doria aggiunge che proprio per questo progetto è stata installata dall’Amministrazione Comunale una piccola giostra nel parco virtuoso dedicato a Falcone e Borsellino. Il vicesindaco Saponaro ricorda che bisogna preservare i luoghi da atti vandalici, affermando che vigile è anche l’attenzione dell’Amministrazione Comunale.
L’insegnante Rossella Ricoveri del Comprensivo Albinoni di Caselle, presente (nonostante fosse il suo giorno libero) solo con due ragazzi della seconda F e seconda E, afferma che dopo due anni di attività il progetto è quasi concluso e racconta come quest’anno si sono messi in gioco tutti, anche i genitori dei ragazzi, con la pulizia della piazza Carlo Leoni di Caselle, che alla fine è stata adottata dalla comunità, commercianti compresi.
Il vice sindaco Bruno Saponaro interviene affermando che ora occorre giungere alla conclusione dei lavori e chiede alla Fondazione Caponnetto un raccordo operativo per far sì che i ragazzi sentano di meritare il meglio e che non affidino la loro esistenza alla rinuncia, alla rassegnazione, ma che imparino a perseguire gli obiettivi, con forza, con passione e amore.
Gabriele Toso, insegnante dell’Istituto Professionale Valle dice che tutti devono fare la loro parte, il rispetto delle regole consente l’accoglienza e la condivisione con altre esperienze aperte. Nell’Istituto Valle si sta lavorando con altre associazioni ad un documento di analisi del territorio, per fornire uno strumento di continuità ai lavori futuri, così ogni studente se messo nelle condizioni favorevoli, può dare il meglio, che poi significa anche operare in sinergia con gli altri, nello spirito della collaborazione e della condivisione, consci del fatto che la crescita di ognuno è potenziata dal contatto con l’altro.
Il consigliere Gottardo ringrazia e saluta con il proposito di organizzare viaggi itineranti nei comuni della provincia di Padova per diffondere queste iniziative della Fondazione Caponnetto, sottolineando che è importante far comprendere ai giovani studenti la partecipazione attiva nel sociale e nella vita pubblica di tutti, perché ciò presuppone la consapevolezza di possedere il senso dei più elevati valori.
Vogliamo concludere così: Che bella la scuola che educa gli studenti a prendere coscienza dei propri sogni! che bella la scuola che sostiene gli insegnanti preoccupati di espandere la loro concezione morale, quegli insegnanti che con coraggio tentano di arginare il contropotere dei mass-media, che incentivano l’ascolto, la relazione con l’altro e il pensiero critico.
Senza averne consapevolezza ci accorgiamo che oggi a Padova abbiamo reso omaggio, con il nostro ricco confronto, al grande maestro Alberto Manzi. Egli infatti così scriveva: “In queste brevi frasi è racchiusa tutta l'importanza dell'istruzione: "qualcosa che deve nutrire per tutta la vita". Che cosa significa "diritto all'istruzione"? Offrire conoscenze che aiutano a migliorare in qualche modo la nostra cultura e, di conseguenza, aiutano a migliorare l'umanità. Istruire per crescere, istruire per rendere, non dico uguali, ma migliori, dove ogni individuo raggiunge più, molto più, dell'indispensabile. Ci si limita a dare informazioni, ad istruire, rimanendo conformisti di fronte ad una cultura precostituita. L'intelligenza si sviluppa pensando. Educare a pensare non significa imporre contenuti; non significa dire "come deve fare", ma significa porre un individuo in attività. Noi pensiamo tutte le volte che non abbiamo soluzioni pronte per superare una determinata difficoltà o risolvere un determinato problema. Educare a pensare significa rendere un individuo capace di reagire prontamente e obiettivamente di fronte all'imprevisto; abituarlo a saper vedere le cose, a saper ragionare sulle cose stimolandone la capacità di riflessione e di analisi, a saper connettere insieme aspetti di quel che sta osservando o di cui sta parlando, con parti di esperienze passate; ma per educarlo a questo dobbiamo sviluppare il piu' possibile la sua intelligenza. Non si nasce intelligenti: si diventa intelligenti. Se educhiamo in questo senso abbiamo veramente rispettato il diritto all'istruzione.
(Alberto Manzi, documento dattiloscritto, cfr. Archivio Centro Alberto Manzi, AMD015)
Lidia Pege
Responsabile Padova Progetto Scuola
Licia Serpico
Responsabile Veneto Progetto Scuola
“Quel qualcosa che deve nutrire per tutta la vita” (Alberto Manzi)
Mercoledì 13 maggio nella bella sala del Consiglio del Palazzo Santo Stefano, il Presidente Enoch Soranzo, ha accolto la Fondazione e le Giovani Sentinelle della legalità. Presenti il consigliere provinciale alle politiche giovanili Vincenzo Gottardo, l’assessore alle politiche scolastiche del Comune di Padova Alessandra Brunetti, la consigliera ai servizi sociali del Comune di Padova Vanda Capellaro, il vice sindaco di Selvazzano Dentro Bruno Saponaro, la responsabile dell’ufficio Relazioni Internazionali della Provincia Alessandra Tormene.
Vengono accolti così gli studenti dell’istituto Comprensivo Cesarotti, accompagnati dal loro insegnate Matteo Doria e due studenti del comprensivo Albinoni2, accompagnati dall’insegnante Rossella Ricoveri, entrambe le scuole sono del Comune di Selvazzano Dentro; scuole che due anni aderirono al progetto della Fondazione Caponnetto.
A questi studenti si sono affiancati nel corrente anno scolastico quelli dell’Istituto Professionale G. Valle, guidati nel progetto dall’insegnante Gabriele Toso e sostenuti dalla Dirigente Lucia Dalla Montà. Ma cosa dire dell’Istituto Comprensivo Briosco? Oggi era numerosissima la presenza di studenti e insegnanti, sia della primaria che della secondaria, accompagnati dalla vice Dirigente Fabiola Baldo, dalle insegnanti Vian, Della Giustina, Zogno ed ancora con Vento, Comacchio, Maccioni, Ansoldi e Contino: una vera e nutrita squadra!
Il Presidente della Provincia ha dato il suo “sempre sorridente” benvenuto ai ragazzi ed ai loro insegnanti, augurando loro di esser vigili sentinelle della legalità su tutto il territorio e non solo sulla provincia. Il suo messaggio è stato rivolto al diritto di crescita civile dei ragazzi, una sana crescita che li abitui a sperimentare attraverso l’esperienza concreta i percorsi avviati in cittadinanza attiva ma anche a sperimentare la capacità di sognare e di realizzare, al diritto ad esistere come persone in grado di cambiare il mondo ed evolvere con esso.
Il Presidente ha lasciato che la dr.ssa Alessandra Tormene, prima di dare la parola alle scolaresche, illustrasse le caratteristiche dell’edificio dove ha sede la Provincia, della sala affrescata che rappresenta tutto il territorio padovano; ci siamo tutti incamminati in un percorso storico che è partito dalla nascita del monastero Benedettino nell’anno mille.
La Fondazione Caponnetto ha salutato i ragazzi, ricordando che è diritto di tutti accedere ai luoghi delle istituzioni e riportando la frase di Giovanni Falcone “le nostre idee devono camminare sulle gambe degli altri” ha informato la platea che Le Giovani sentinelle in Veneto sono diventate un migliaio e ben ottantamila in tutt’Italia. Ha annunciato che il prossimo 23 maggio, in memoria delle stragi del 1992, in cui persero la vita i giudici Falcone, Morvillo e Borsellino e i loro agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, il Ministero dell’Università e della Ricerca, oltre a realizzare un’iniziativa a Palermo che vedrà la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha previsto il collegamento da più Piazze d’Italia, invitando proprio le Giovani Sentinelle del Veneto a raggiungere la città di Firenze con un autobus messo a loro disposizione.
Una delegazione di studenti e insegnanti dell’Istituto F.Algarotti di Venezia e dell’Istituto Professionale G. Valle di Padova prenderanno così parte alla manifestazione con alcuni messaggi rivolti alla prevenzione del cyberbullismo e del gioco d’azzardo. Ad accompagnare i ragazzi Veneti ci sarà anche Il Teatro della Gran Guardia di Padova, nostro partner in tutte le iniziative sul territorio della Provincia. Insieme per non dimenticare.
Prende la parola la vice dirigente Fabiola Baldo dell’Istituto Comprensivo Briosco e ringrazia anche il volontariato locale e le Parrocchie che seguono i ragazzi nei doposcuola. Una studentessa illustra il progetto a cui avevano lavorato: recuperare un palazzo del Coni in disuso, per organizzare un’area da utilizzare nel pomeriggio; un suo collega dice che in un giornale locale lo scorso 25 aprile avevano letto che l’Amministrazione Comunale utilizzerà questo stesso edificio per una postazione della polizia locale, aggiunge che verrà bonificato il parco Azzurri d’Italia e conclude dicendo che -anche se un po’ sono delusi- sono comunque contenti della promessa di un parco riqualificato nel loro quartiere Arcella. Narrano dell’emozionante giornata trascorsa con il personale dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) che è partita dal Veneto lo scorso 7 maggio. “Tutti differenti, tutti unici…insieme contro le discriminazioni” è il titolo della campagna educativa itinerante sviluppatasi a bordo di un truck 'brandizzato' allestito in Prato della Valle con un’aula didattica multimediale dedicata agli studenti.
Si ascoltano ancora le voci di tutti: ragazzi italiani raccontano dell’aiuto scolastico di genitori e nonni, mentre i ragazzi stranieri, che non hanno e non possono avere aiuto dalle famiglie di origine, rivolgono un appello accorato al Sindaco di Padova affinché dia loro una speranza; ricordano che a fronte dei 175 ragazzi che accedono al doposcuola dell’Istituto Briosco, ben 127 vanno in quelli parrocchiali V. de Paoli.
La Fondazione é fiduciosa che il Sindaco di Padova Massimo Bitonci risponderà prestissimo alla lettera dei suoi giovani cittadini, perché crediamo che davvero la sfida della società moderna sia “ridare tempo ai bambini, il loro tempo” (cit. R. Iosa)
Viene consegnato pertanto il fascicolo con le ricerche predisposto dai ragazzi della scuola Briosco sia alla consigliera del Comune di Padova Vanda Cappellaro che al consigliere provinciale Vincenzo Gottardo; entrambi ringraziano gli insegnanti per l’ottimo lavoro svolto, sottolineando che progetti come questi sono la forza del futuro.
Il vice sindaco di Selvazzano Bruno Saponaro, con accento commosso, ringrazia i ragazzi dell’insegnamento fatto al mondo degli adulti attraverso il loro impegno, trovando forza stando insieme e confrontandosi e afferma che forse il primo dovere delle sentinelle è proprio quel “sano pretendere”.
Grazie all’insegnante Francesca Vian, che ha voluto fortemente che prendessero la parola due studentesse dell’Università di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione di Padova, siamo venuti a conoscenza della bellissima collaborazione con il comprensivo Briosco per attività di tutoraggio. “Mentor-UP è un progetto di mentoring proposto dal Laboratorio LINK (DPSS)” È un programma di prevenzione e promozione del benessere, finalizzato a facilitare lo sviluppo sociale e personale di ragazzi fra gli 8 e i 12 anni che frequentano le classi 3ª, 4ª e 5ª delle Scuole Primarie e delle classi 1ª e 2ª degli Istituti Secondari di Primo Grado del Comune di Padova; le due studentesse ci regalano così un piccolo passo tratto dal libro “il piccolo principe”, soffermandosi sull’episodio della volpe; spiegano cosa vuol dire addomesticare e come “le parole sono fonte di malintesi”. Troviamo in questa lettura di Saint-Exupéry una stimolazione a creare legami, ad andare oltre la parola, che in fondo altro non è che la parte d’immaginazione e d’amore che mettiamo in ciò che facciamo; la frase: “La strada è lunga e i sorrisi dei mentee ci incoraggiano a proseguire nella direzione che Mentor-UP ha intrapreso” racchiude quella forza che caratterizza il percorso delle Giovani Sentinelle, pertanto diamo loro il nostro più caloroso benvenuto.
Tocca a Gioia dell’Istituto Cesarotti di Selvazzano: dice che il progetto “non è aria che circola” ma materia solida, racconta delle bellissime esperienze vissute in due anni con la Fondazione Caponnetto e di come ora la sua classe sia in procinto di passare il testimone alle classi dei più piccoli, come in un vero gioco di squadra; lo fa con vivace e scorrevole linguaggio e noi non possiamo non notare la crescita culturale e la sicurezza che mostra nel raccontare e raccontarsi alla vasta platea. Si sente -ed è- una veterana del progetto Giovani Sentinelle. L’insegnante Matteo Doria aggiunge che proprio per questo progetto è stata installata dall’Amministrazione Comunale una piccola giostra nel parco virtuoso dedicato a Falcone e Borsellino. Il vicesindaco Saponaro ricorda che bisogna preservare i luoghi da atti vandalici, affermando che vigile è anche l’attenzione dell’Amministrazione Comunale.
L’insegnante Rossella Ricoveri del Comprensivo Albinoni di Caselle, presente (nonostante fosse il suo giorno libero) solo con due ragazzi della seconda F e seconda E, afferma che dopo due anni di attività il progetto è quasi concluso e racconta come quest’anno si sono messi in gioco tutti, anche i genitori dei ragazzi, con la pulizia della piazza Carlo Leoni di Caselle, che alla fine è stata adottata dalla comunità, commercianti compresi.
Il vice sindaco Bruno Saponaro interviene affermando che ora occorre giungere alla conclusione dei lavori e chiede alla Fondazione Caponnetto un raccordo operativo per far sì che i ragazzi sentano di meritare il meglio e che non affidino la loro esistenza alla rinuncia, alla rassegnazione, ma che imparino a perseguire gli obiettivi, con forza, con passione e amore.
Gabriele Toso, insegnante dell’Istituto Professionale Valle dice che tutti devono fare la loro parte, il rispetto delle regole consente l’accoglienza e la condivisione con altre esperienze aperte. Nell’Istituto Valle si sta lavorando con altre associazioni ad un documento di analisi del territorio, per fornire uno strumento di continuità ai lavori futuri, così ogni studente se messo nelle condizioni favorevoli, può dare il meglio, che poi significa anche operare in sinergia con gli altri, nello spirito della collaborazione e della condivisione, consci del fatto che la crescita di ognuno è potenziata dal contatto con l’altro.
Il consigliere Gottardo ringrazia e saluta con il proposito di organizzare viaggi itineranti nei comuni della provincia di Padova per diffondere queste iniziative della Fondazione Caponnetto, sottolineando che è importante far comprendere ai giovani studenti la partecipazione attiva nel sociale e nella vita pubblica di tutti, perché ciò presuppone la consapevolezza di possedere il senso dei più elevati valori.
Vogliamo concludere così: Che bella la scuola che educa gli studenti a prendere coscienza dei propri sogni! che bella la scuola che sostiene gli insegnanti preoccupati di espandere la loro concezione morale, quegli insegnanti che con coraggio tentano di arginare il contropotere dei mass-media, che incentivano l’ascolto, la relazione con l’altro e il pensiero critico.
Senza averne consapevolezza ci accorgiamo che oggi a Padova abbiamo reso omaggio, con il nostro ricco confronto, al grande maestro Alberto Manzi. Egli infatti così scriveva: “In queste brevi frasi è racchiusa tutta l'importanza dell'istruzione: "qualcosa che deve nutrire per tutta la vita". Che cosa significa "diritto all'istruzione"? Offrire conoscenze che aiutano a migliorare in qualche modo la nostra cultura e, di conseguenza, aiutano a migliorare l'umanità. Istruire per crescere, istruire per rendere, non dico uguali, ma migliori, dove ogni individuo raggiunge più, molto più, dell'indispensabile. Ci si limita a dare informazioni, ad istruire, rimanendo conformisti di fronte ad una cultura precostituita. L'intelligenza si sviluppa pensando. Educare a pensare non significa imporre contenuti; non significa dire "come deve fare", ma significa porre un individuo in attività. Noi pensiamo tutte le volte che non abbiamo soluzioni pronte per superare una determinata difficoltà o risolvere un determinato problema. Educare a pensare significa rendere un individuo capace di reagire prontamente e obiettivamente di fronte all'imprevisto; abituarlo a saper vedere le cose, a saper ragionare sulle cose stimolandone la capacità di riflessione e di analisi, a saper connettere insieme aspetti di quel che sta osservando o di cui sta parlando, con parti di esperienze passate; ma per educarlo a questo dobbiamo sviluppare il piu' possibile la sua intelligenza. Non si nasce intelligenti: si diventa intelligenti. Se educhiamo in questo senso abbiamo veramente rispettato il diritto all'istruzione.
(Alberto Manzi, documento dattiloscritto, cfr. Archivio Centro Alberto Manzi, AMD015)
Lidia Pege
Responsabile Padova Progetto Scuola
Licia Serpico
Responsabile Veneto Progetto Scuola
giovedì 14 maggio 2015
Le sentinelle lagunari incontrano il commissario prefettizio della Provincia di Venezia
Le sentinelle lagunari incontrano il commissario prefettizio della Provincia di Venezia
Martedì 12 maggio, nella bella e prestigiosa sala del Consiglio del Palazzo Cà Corner, opera del fiorentino Jacopo Sansovino, ragazzi e ragazze del Liceo Franchetti di Mestre con la loro insegnante Alessandra Artusi e i compagni e compagne dell'Istituto Algarotti di Venezia con la propria insegnante Giusi Sazio sono stati accolti dal commissario straordinario della Provincia, prefetto Cesare Castelli. Con le giovani sentinelle della Laguna veneziana ha preso il via il terzo appuntamento del progetto. Purtroppo i giovani veneziani non hanno avuto la possibilità quest'anno di confrontarsi con le proprie istituzioni comunali e provinciali perché, come è noto, sono state commissariate. Ci auguriamo che con le prossime elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale e con il successivo insediamento della Città metropolitana si possa riprendere quel cammino democratico di confronto, di dialogo ma soprattutto di legalità.
Il prefetto Castelli nel suo saluto ha voluto ricordare il particolare significato di ospitare le sentinelle nella sala del Consiglio dove si prendono le decisioni relative al governo del territorio, del cambiamento in atto nelle Province e dell'istituzione della Città metropolitana, ma ha incitato ragazzi e ragazze a continuare ad essere i protagonisti del loro futuro nel cammino della legalità e del rispetto delle regole. Ha poi ascoltato una buona parte dell'intervento dei ragazzi del Franchetti per poi assentarsi per disbrigare del lavoro, ma dopo breve tempo, con vero piacere di tutti, è ritornato ed è rimasto fino alla fine intervenendo nel dibattito. La Fondazione ha gradito insieme ai ragazzi questo comportamento di esempio e di responsabilità da parte di un funzionario dello Stato. Dispiace l'assenza del commissario straordinario del Comune di Venezia che non solo non ha ospitato gli studenti nel secondo incontro, ma anche in questa occasione, pur invitato, ha disatteso l'appuntamento!
Prima dell'introduzione dei lavori del Franchetti la professoressa Alessandra Artusi insieme alla Fondazione e a tutti i presenti hanno deciso di dedicare la giornata ad Ernesto Forcato, scomparso purtroppo da pochissimi giorni, rappresentante del consiglio d’Istituto per la componente Genitori, nonché padre di Davide, studente presente in sala, proprio Ernesto era stato affascinato dall’altissimo valore formativo che il percorso Giovani Sentinelle della Legalità porta con sé e, assieme a Elisabetta Giuri, con la quale condivideva l’incarico di rappresentanza dell’Istituto Scolastico, aveva fortemente voluto, nel settembre 2014, che il progetto fosse inserito nel POF dell’IIS Bruno-Franchetti, come poi è stato deciso.
Gli studenti e le studentesse della classe II E del liceo classico Franchetti hanno ampliato il loro approfondimento legato al tema della sicurezza in rete e dei pericoli che possono derivare da una navigazione in internet poco responsabile. Andrea, Elisabetta, Andrea e Marco si sono soffermati sul Deep web, ossia la parte latente del web alla quale tuttavia è possibile accedere con estrema facilità da parte di chiunque. È un terreno fertile per la vita delle organizzazioni criminali, dove proliferano facili mercati la cui moneta corrente è il bitcoin. Dopo aver illustrato brevemente questo quadro con l’efficace immagine di un iceberg la cui punta è costituita dai siti comunemente utilizzati dagli utenti, mentre la parte sommersa rappresenta proprio il Deep web, Andrea propone una maggiore e più incisiva azione d’informazione su questa realtà oscura ai più.
L’esposizione prosegue con gli approfondimenti giuridici e le azioni poste in essere dalla Stato (OSCAD, Safer Day Internet, Miur aprile 2015 - Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto per il bullismo e cyberbullismo) proposti da Veronica, Mariachiara e Camilla, mentre Silvia allarga i confini dell’indagine, facendo riferimento al bilancio dell’indagine ESPAD-Italia del CNR di Pisa, con dati allarmanti sull’esposizione dei giovani all’uso di internet e con la descrizione del giovane-tipo potenzialmente più predisposto di altri alla dipendenza dalla rete.
Non sono mancate testimonianze reali molto emozionanti di giovani caduti nelle trappole della rete, raccolte in un video interamente realizzato dalle Giovani Sentinelle.
A conclusione Essere Cittadini Responsabili, altro filmato introdotto da Gabriele cui ha collaborato anche il dottor Corvini, uno degli esperti incontrati dalle Giovani Sentinelle nel proprio percorso.
Ha poi preso la parola Greta dell'Algarotti, che ha ricordato l’altissima percentuale dei soggetti affetti da GAP la cui crescita è purtroppo inarrestabile e la continua e irresistibile attrazione dei giovani nei confronti del gioco d’azzardo, che hanno potuto osservare grazie al lavoro effettuato oramai da due anni, proteso alla conoscenza e alla prevenzione.
Secondo alcune ricerche tra i maschi, in genere, il disturbo inizia negli anni dell’adolescenza, mentre nelle donne inizia dopo i 20 anni, ma le giocatrici più diffuse sono quelle over 45. Sono circa 30 milioni gli italiani coinvolti. Greta ribadisce che il compito delle sentinelle non è di sostituirsi agli operatori dei Ser.T, ma di contribuire ad una corretta informazione rivolta non solo ai loro coetanei ma anche ai bambini più piccoli.
Claudia ha analizzato la diffusione tra gli adolescenti in relazione al contesto sociale e familiare in cui vivono. Si è chiesta cosa spinge i ragazzi a giocare? I fattori possono essere molteplici: mancanza di riferimenti, eccessiva dipendenza dal nucleo familiare, fragilità, carenza di sostegno e sicurezza, ma ha sottolineato come prevenire sia possibile, dando importanza al dialogo, quello in famiglia e soprattutto tra genitori e figli, che è una delle forme di prevenzione migliori.
Giada e Ilaria, informano che nei casi più gravi è necessario rivolgersi ai gruppi d’aiuto, gruppi terapeutici offerti dalle ASL locali.
Ha concluso Carlo ribadendo l’importanza del dialogo familiare, sottolineando il dovere genitoriale di vigilare sui propri figli, come ad esempio il lavoro fatto dal Moige, movimento genitori.
Dopo l'esperienza fatta nel secondo incontro, quando le sentinelle dell’Algarotti si sono cimentate in una danza contro il gioco d'azzardo rivolto a coetanei, in questa occasione hanno proposto un pezzo teatrale. Cristian, Elia, Daniela, Irene, Giulia, Linda e un'altra Giulia, rivisitando la storia di Pinocchio, dopo aver superata la timidezza travestendosi e truccandosi, hanno voluto mettere in scena il gioco d'azzardo con l'obiettivo di informare i bambini della pericolosità di questa cattiva e fuorviante pratica chiamata erroneamente “gioco”.
A conclusione dei lavori ha preso la parola Lando Albizzani dell'Associazione Nazionale Seniores di Aziende che si è resa disponibile a collaborare per il futuro con approfondimenti in merito al lavoro e a ricercare opportunità e momenti di unione e collaborazione fra uomini e donne di generazioni differenti.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Martedì 12 maggio, nella bella e prestigiosa sala del Consiglio del Palazzo Cà Corner, opera del fiorentino Jacopo Sansovino, ragazzi e ragazze del Liceo Franchetti di Mestre con la loro insegnante Alessandra Artusi e i compagni e compagne dell'Istituto Algarotti di Venezia con la propria insegnante Giusi Sazio sono stati accolti dal commissario straordinario della Provincia, prefetto Cesare Castelli. Con le giovani sentinelle della Laguna veneziana ha preso il via il terzo appuntamento del progetto. Purtroppo i giovani veneziani non hanno avuto la possibilità quest'anno di confrontarsi con le proprie istituzioni comunali e provinciali perché, come è noto, sono state commissariate. Ci auguriamo che con le prossime elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale e con il successivo insediamento della Città metropolitana si possa riprendere quel cammino democratico di confronto, di dialogo ma soprattutto di legalità.
Il prefetto Castelli nel suo saluto ha voluto ricordare il particolare significato di ospitare le sentinelle nella sala del Consiglio dove si prendono le decisioni relative al governo del territorio, del cambiamento in atto nelle Province e dell'istituzione della Città metropolitana, ma ha incitato ragazzi e ragazze a continuare ad essere i protagonisti del loro futuro nel cammino della legalità e del rispetto delle regole. Ha poi ascoltato una buona parte dell'intervento dei ragazzi del Franchetti per poi assentarsi per disbrigare del lavoro, ma dopo breve tempo, con vero piacere di tutti, è ritornato ed è rimasto fino alla fine intervenendo nel dibattito. La Fondazione ha gradito insieme ai ragazzi questo comportamento di esempio e di responsabilità da parte di un funzionario dello Stato. Dispiace l'assenza del commissario straordinario del Comune di Venezia che non solo non ha ospitato gli studenti nel secondo incontro, ma anche in questa occasione, pur invitato, ha disatteso l'appuntamento!
Prima dell'introduzione dei lavori del Franchetti la professoressa Alessandra Artusi insieme alla Fondazione e a tutti i presenti hanno deciso di dedicare la giornata ad Ernesto Forcato, scomparso purtroppo da pochissimi giorni, rappresentante del consiglio d’Istituto per la componente Genitori, nonché padre di Davide, studente presente in sala, proprio Ernesto era stato affascinato dall’altissimo valore formativo che il percorso Giovani Sentinelle della Legalità porta con sé e, assieme a Elisabetta Giuri, con la quale condivideva l’incarico di rappresentanza dell’Istituto Scolastico, aveva fortemente voluto, nel settembre 2014, che il progetto fosse inserito nel POF dell’IIS Bruno-Franchetti, come poi è stato deciso.
Gli studenti e le studentesse della classe II E del liceo classico Franchetti hanno ampliato il loro approfondimento legato al tema della sicurezza in rete e dei pericoli che possono derivare da una navigazione in internet poco responsabile. Andrea, Elisabetta, Andrea e Marco si sono soffermati sul Deep web, ossia la parte latente del web alla quale tuttavia è possibile accedere con estrema facilità da parte di chiunque. È un terreno fertile per la vita delle organizzazioni criminali, dove proliferano facili mercati la cui moneta corrente è il bitcoin. Dopo aver illustrato brevemente questo quadro con l’efficace immagine di un iceberg la cui punta è costituita dai siti comunemente utilizzati dagli utenti, mentre la parte sommersa rappresenta proprio il Deep web, Andrea propone una maggiore e più incisiva azione d’informazione su questa realtà oscura ai più.
L’esposizione prosegue con gli approfondimenti giuridici e le azioni poste in essere dalla Stato (OSCAD, Safer Day Internet, Miur aprile 2015 - Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto per il bullismo e cyberbullismo) proposti da Veronica, Mariachiara e Camilla, mentre Silvia allarga i confini dell’indagine, facendo riferimento al bilancio dell’indagine ESPAD-Italia del CNR di Pisa, con dati allarmanti sull’esposizione dei giovani all’uso di internet e con la descrizione del giovane-tipo potenzialmente più predisposto di altri alla dipendenza dalla rete.
Non sono mancate testimonianze reali molto emozionanti di giovani caduti nelle trappole della rete, raccolte in un video interamente realizzato dalle Giovani Sentinelle.
A conclusione Essere Cittadini Responsabili, altro filmato introdotto da Gabriele cui ha collaborato anche il dottor Corvini, uno degli esperti incontrati dalle Giovani Sentinelle nel proprio percorso.
Ha poi preso la parola Greta dell'Algarotti, che ha ricordato l’altissima percentuale dei soggetti affetti da GAP la cui crescita è purtroppo inarrestabile e la continua e irresistibile attrazione dei giovani nei confronti del gioco d’azzardo, che hanno potuto osservare grazie al lavoro effettuato oramai da due anni, proteso alla conoscenza e alla prevenzione.
Secondo alcune ricerche tra i maschi, in genere, il disturbo inizia negli anni dell’adolescenza, mentre nelle donne inizia dopo i 20 anni, ma le giocatrici più diffuse sono quelle over 45. Sono circa 30 milioni gli italiani coinvolti. Greta ribadisce che il compito delle sentinelle non è di sostituirsi agli operatori dei Ser.T, ma di contribuire ad una corretta informazione rivolta non solo ai loro coetanei ma anche ai bambini più piccoli.
Claudia ha analizzato la diffusione tra gli adolescenti in relazione al contesto sociale e familiare in cui vivono. Si è chiesta cosa spinge i ragazzi a giocare? I fattori possono essere molteplici: mancanza di riferimenti, eccessiva dipendenza dal nucleo familiare, fragilità, carenza di sostegno e sicurezza, ma ha sottolineato come prevenire sia possibile, dando importanza al dialogo, quello in famiglia e soprattutto tra genitori e figli, che è una delle forme di prevenzione migliori.
Giada e Ilaria, informano che nei casi più gravi è necessario rivolgersi ai gruppi d’aiuto, gruppi terapeutici offerti dalle ASL locali.
Ha concluso Carlo ribadendo l’importanza del dialogo familiare, sottolineando il dovere genitoriale di vigilare sui propri figli, come ad esempio il lavoro fatto dal Moige, movimento genitori.
Dopo l'esperienza fatta nel secondo incontro, quando le sentinelle dell’Algarotti si sono cimentate in una danza contro il gioco d'azzardo rivolto a coetanei, in questa occasione hanno proposto un pezzo teatrale. Cristian, Elia, Daniela, Irene, Giulia, Linda e un'altra Giulia, rivisitando la storia di Pinocchio, dopo aver superata la timidezza travestendosi e truccandosi, hanno voluto mettere in scena il gioco d'azzardo con l'obiettivo di informare i bambini della pericolosità di questa cattiva e fuorviante pratica chiamata erroneamente “gioco”.
A conclusione dei lavori ha preso la parola Lando Albizzani dell'Associazione Nazionale Seniores di Aziende che si è resa disponibile a collaborare per il futuro con approfondimenti in merito al lavoro e a ricercare opportunità e momenti di unione e collaborazione fra uomini e donne di generazioni differenti.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
domenica 19 aprile 2015
Le giovani sentinelle di Massa incontrano i propri amministratori.
Come chiudere i secondi incontri con una fragorosa risata!
Martedì 14 aprile le giovani sentinelle di Massa incontrano i propri amministratori.
Nonostante le nostre innumerevoli comunicazioni riguardo il calendario degli appuntamenti il Comune di Massa ci ha comunicato, solo a pochi giorni dall’incontro, l’indisponibilità per giovedì 9 aprile della sala consiliare perché occupata dallo stesso Consiglio comunale. Non vogliamo pensare che se ne fossero dimenticati e quindi vogliamo credere che fosse un Consiglio straordinario e, rispettosi dei lavori dell’Amministrazione, abbiamo chiesto di posticipare l’incontro con le giovani sentinelle del luogo a martedì 14 aprile sempre alla stessa ora. Abbiamo concordato data e ora con le due scuole coinvolte e le rispettive insegnanti confidando che gli amministratori di Massa apprezzassero la sensibilità istituzionale di ragazzi e ragazze dinanzi alla richiesta di posticipare un appuntamento fissato da tempo. Al contrario, con nostro stupore, abbiamo dovuto far seguire un’altra mail per avere la conferma della presenza dell’assessore Fiori, ma l’incontro si è dovuto comunque tenere nell’aula magna dell'Istituto comprensivo Don Milani perché lo stesso assessore ci ha comunicato telefonicamente che la sala consiliare era occupata.
Alle 17.30 studenti e studentesse dei due comprensivi della città: Don Milani e Staffetti Malaspina insieme a genitori e alle loro insegnanti hanno occupato le prime file della sala insieme all’assessore Mauro Fiori. La Dirigente scolastica, Marilena Conti, ha salutato l'assemblea e ha ringraziato, per il lavoro svolto, la Fondazione che ha introdotto i lavori, soffermandosi sulle articolazioni del progetto che promuove il protagonismo giovanile quale strumento per esercitare la cittadinanza attiva e sfuggire, così, alla facile retorica dei ragazzi e delle ragazze che «rimangono il futuro del nostro Paese». Occorrono scelte forti e segnali importanti da parte di cittadini e amministratori per favorire la partecipazione dei giovani alla vita pubblica, condizione essenziale per non emarginarli e per arricchire la democrazia, e in questo senso la Fondazione ha infine chiesto all’assessore Fiori di partecipare con i ragazzi al terzo incontro che si terrà in Provincia il 28 maggio. In risposta abbiamo avuto un cenno affermativo.
Ad esordire sono gli studenti e le studentesse dello Staffetti Malaspina. Chiara, Greta, Lorenzo, Basma della terza A illustrano con un power point il percorso fatto mentre i coetanei della B leggono dei brani presi dai temi svolti in classe. Sara, Thomas, Dimitri, Sergio insieme ai loro compagni parlano della mafia, del pizzo, del coraggio di denunciare, delle figure di Peppino Impastato, Falcone e Borsellino. Hanno consapevolezza che la mafia non si trovi solo in Sicilia e che spetta a tutti essere attenti e vigili in difesa del proprio territorio. Matteo, Amira, Gabriele hanno deciso di impegnarsi in prima persona per dare l’esempio; vogliono occuparsi anche del decoro e della bellezza della loro città e per questo chiedono più cestini e si impegnano ad essere buoni cittadini. Viola rileva la presenza a Massa di isole ecologiche ma suggerisce l’introduzione del servizio porta a porta. Thomas, Sergio, Amira dicono che il comune può anche guadagnare dal riciclo dei rifiuti e suggeriscono di utilizzare queste risorse per migliorare il territorio. Matteo ribadisce come sia facile dove ci sia poco controllo l’inserimento delle associazioni mafiose.
I ragazzi chiedono la realizzazione di una pista ciclabile diffusa sul territorio urbano.
Concludono con un motto è tempo di stare bene insieme e si impegnano a definire meglio il proprio lavoro per maggio.
Alessandro, Rubina, Luca, Costanza di terza B chiedono più parcheggi per i residenti, un campetto da calcio o il miglioramento di quelli esistenti e la realizzazione di una piscina comunale.
Rilevano la presenza di buche nelle strade, scarsa manutenzione del paesaggio con conseguente rischio idrogeologico. Fanno notare che riqualificare la struttura delle ex colonie abbandonata da anni, potrebbe sopperire agli spazi carenti per lo svago per i ragazzi e dove manca anche un palazzetto dello sport.
Poi è toccato ai giovanissimi della scuola Don Milani. Il plesso della scuola elementare del Bagaglione è situato in una zona periferica, in aperta campagna e non ha una palestra, per questo i ragazzi sono costretti solo nei periodi di bel tempo a utilizzare i campi!
L’architetto Bruno Tonarelli genitore di un alunno ha contribuito al lavoro dei bambini e delle bambine. Loro hanno lavorato in gruppi elaborando un progetto a impatto zero, autosufficiente dal punto di vista energetico, facendo attenzione alla scelta dei materiali, degli alberi da frutto per tutto l’anno, giocando anche sui colori delle stagioni, o di un orto con la funzione di coinvolgere i contadini della zona e i nonni. Ogni gruppo ha proposto la propria idea circa la realizzazione della nuova struttura, il momento finale di sintesi delle cinque proposte dei ragazzi è stato realizzato dal genitore.
Il progetto realizzato è stato presentato a Mauro Fiori con la richiesta della presa in carico da parte dell’amministrazione, coscienti che non saranno loro a fruire di questi beni ma saranno altri ragazzi che verranno. Alla domanda di cosa ne pensasse, l’assessore ha risposto che quello dei giovani è solo Romanticismo! Prendendo spunto dall'osservazione dell'architetto Tonarelli che non si trattava di un disegno tecnico bensì pittorico come dei rendering, che hanno la funzione per una bella presentazione per i committenti. Pubblicità ingannevole o meglio con l’obiettivo di far innamorare il committente, ha aggiunto, che più dei disegni ingannevoli per lui restava importante i costi!
È intervenuto un altro ragazzo chiedendo esplicitamente all’assessore Fiori se il Comune di Massa avesse intenzione di prendere in considerazione la loro proposta e trovare le risorse per la sua realizzazione. Questa volta la risposta è stata una risata.
Qualcuno ha parlato di finanziamenti europei, come se fossero sempre la soluzione per tutti i mali dopo anni di sperperi, e l’Europa dovesse intervenire a risolvere i nostri problemi, senza riflettere sulle responsabilità e sui comportamenti di ogni Paese.
La Fondazione è intervenuta per evitare che il confronto scadesse ulteriormente e ricordando che a Roccastrada l'amministrazione locale è impegnata e si è fatto carico di ricercare i fondi per la nuova scuola, come i ragazzi del Don Milani chiedono il diritto di avere una palestra! E non giocare per i campi perché questa realtà non l’hanno voluta loro ma è un amaro dono noi adulti gli stiamo lasciando. E non sono neppure sogni perché in molte zone d’Europa, ma anche in alcune parti d’Italia sono realtà!
A Massa i giovani hanno messo in evidenza alcuni problemi di cui non sono responsabili e chi ha il governo della città ha il dovere civico di dare delle risposte non di farsi delle risate. Quanto alle risorse per le politiche pubbliche, che non ci sono e che bisogna dare spazio ad altre priorità, occorre avere il coraggio di combattere la corruzione, l'evasione fiscale, la criminalità mafiosa con tutte le sue ricchezze. E tutto questo non è romanticismo!
Chiudere il dibattito con le argute parole dell'assessore Fiori, negare il confronto e il dialogo, scaricare le colpe sui governi passati o presenti per avere tagliato i fondi non è accettabile.
Ma dobbiamo anche ricordare che discutere ha bisogno di tempo e non della fretta di un confronto che si è aperto alle 17.40 e alle 18.30 alcuni genitori volevano già andare via! Non credo ci possa essere esempi più negativi che chiudere il dibattito negando una speranza ai nostri giovani. Non vogliamo fare di tutto un’erba un fascio! Nei nostri report abbiamo riferito quante amministrazioni hanno accettato il dialogo, non sempre tutto è facile, non sempre tutto è possibile ma il compito di noi adulti è la responsabilità e in questo la Fondazione fa sul serio. Per questo motivo ricordiamo il grido di aiuto di Antonino Caponneto: Uomini e donne di buona volontà, se ci siete battete un colpo! Noi ci auguriamo di sentire al prossimo appuntamento di giovedì 28 maggio tanti colpi da parte dei ragazzi e delle ragazze quando saremo ospiti della Provincia di Massa.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Martedì 14 aprile le giovani sentinelle di Massa incontrano i propri amministratori.
Nonostante le nostre innumerevoli comunicazioni riguardo il calendario degli appuntamenti il Comune di Massa ci ha comunicato, solo a pochi giorni dall’incontro, l’indisponibilità per giovedì 9 aprile della sala consiliare perché occupata dallo stesso Consiglio comunale. Non vogliamo pensare che se ne fossero dimenticati e quindi vogliamo credere che fosse un Consiglio straordinario e, rispettosi dei lavori dell’Amministrazione, abbiamo chiesto di posticipare l’incontro con le giovani sentinelle del luogo a martedì 14 aprile sempre alla stessa ora. Abbiamo concordato data e ora con le due scuole coinvolte e le rispettive insegnanti confidando che gli amministratori di Massa apprezzassero la sensibilità istituzionale di ragazzi e ragazze dinanzi alla richiesta di posticipare un appuntamento fissato da tempo. Al contrario, con nostro stupore, abbiamo dovuto far seguire un’altra mail per avere la conferma della presenza dell’assessore Fiori, ma l’incontro si è dovuto comunque tenere nell’aula magna dell'Istituto comprensivo Don Milani perché lo stesso assessore ci ha comunicato telefonicamente che la sala consiliare era occupata.
Alle 17.30 studenti e studentesse dei due comprensivi della città: Don Milani e Staffetti Malaspina insieme a genitori e alle loro insegnanti hanno occupato le prime file della sala insieme all’assessore Mauro Fiori. La Dirigente scolastica, Marilena Conti, ha salutato l'assemblea e ha ringraziato, per il lavoro svolto, la Fondazione che ha introdotto i lavori, soffermandosi sulle articolazioni del progetto che promuove il protagonismo giovanile quale strumento per esercitare la cittadinanza attiva e sfuggire, così, alla facile retorica dei ragazzi e delle ragazze che «rimangono il futuro del nostro Paese». Occorrono scelte forti e segnali importanti da parte di cittadini e amministratori per favorire la partecipazione dei giovani alla vita pubblica, condizione essenziale per non emarginarli e per arricchire la democrazia, e in questo senso la Fondazione ha infine chiesto all’assessore Fiori di partecipare con i ragazzi al terzo incontro che si terrà in Provincia il 28 maggio. In risposta abbiamo avuto un cenno affermativo.
Ad esordire sono gli studenti e le studentesse dello Staffetti Malaspina. Chiara, Greta, Lorenzo, Basma della terza A illustrano con un power point il percorso fatto mentre i coetanei della B leggono dei brani presi dai temi svolti in classe. Sara, Thomas, Dimitri, Sergio insieme ai loro compagni parlano della mafia, del pizzo, del coraggio di denunciare, delle figure di Peppino Impastato, Falcone e Borsellino. Hanno consapevolezza che la mafia non si trovi solo in Sicilia e che spetta a tutti essere attenti e vigili in difesa del proprio territorio. Matteo, Amira, Gabriele hanno deciso di impegnarsi in prima persona per dare l’esempio; vogliono occuparsi anche del decoro e della bellezza della loro città e per questo chiedono più cestini e si impegnano ad essere buoni cittadini. Viola rileva la presenza a Massa di isole ecologiche ma suggerisce l’introduzione del servizio porta a porta. Thomas, Sergio, Amira dicono che il comune può anche guadagnare dal riciclo dei rifiuti e suggeriscono di utilizzare queste risorse per migliorare il territorio. Matteo ribadisce come sia facile dove ci sia poco controllo l’inserimento delle associazioni mafiose.
I ragazzi chiedono la realizzazione di una pista ciclabile diffusa sul territorio urbano.
Concludono con un motto è tempo di stare bene insieme e si impegnano a definire meglio il proprio lavoro per maggio.
Alessandro, Rubina, Luca, Costanza di terza B chiedono più parcheggi per i residenti, un campetto da calcio o il miglioramento di quelli esistenti e la realizzazione di una piscina comunale.
Rilevano la presenza di buche nelle strade, scarsa manutenzione del paesaggio con conseguente rischio idrogeologico. Fanno notare che riqualificare la struttura delle ex colonie abbandonata da anni, potrebbe sopperire agli spazi carenti per lo svago per i ragazzi e dove manca anche un palazzetto dello sport.
Poi è toccato ai giovanissimi della scuola Don Milani. Il plesso della scuola elementare del Bagaglione è situato in una zona periferica, in aperta campagna e non ha una palestra, per questo i ragazzi sono costretti solo nei periodi di bel tempo a utilizzare i campi!
L’architetto Bruno Tonarelli genitore di un alunno ha contribuito al lavoro dei bambini e delle bambine. Loro hanno lavorato in gruppi elaborando un progetto a impatto zero, autosufficiente dal punto di vista energetico, facendo attenzione alla scelta dei materiali, degli alberi da frutto per tutto l’anno, giocando anche sui colori delle stagioni, o di un orto con la funzione di coinvolgere i contadini della zona e i nonni. Ogni gruppo ha proposto la propria idea circa la realizzazione della nuova struttura, il momento finale di sintesi delle cinque proposte dei ragazzi è stato realizzato dal genitore.
Il progetto realizzato è stato presentato a Mauro Fiori con la richiesta della presa in carico da parte dell’amministrazione, coscienti che non saranno loro a fruire di questi beni ma saranno altri ragazzi che verranno. Alla domanda di cosa ne pensasse, l’assessore ha risposto che quello dei giovani è solo Romanticismo! Prendendo spunto dall'osservazione dell'architetto Tonarelli che non si trattava di un disegno tecnico bensì pittorico come dei rendering, che hanno la funzione per una bella presentazione per i committenti. Pubblicità ingannevole o meglio con l’obiettivo di far innamorare il committente, ha aggiunto, che più dei disegni ingannevoli per lui restava importante i costi!
È intervenuto un altro ragazzo chiedendo esplicitamente all’assessore Fiori se il Comune di Massa avesse intenzione di prendere in considerazione la loro proposta e trovare le risorse per la sua realizzazione. Questa volta la risposta è stata una risata.
Qualcuno ha parlato di finanziamenti europei, come se fossero sempre la soluzione per tutti i mali dopo anni di sperperi, e l’Europa dovesse intervenire a risolvere i nostri problemi, senza riflettere sulle responsabilità e sui comportamenti di ogni Paese.
La Fondazione è intervenuta per evitare che il confronto scadesse ulteriormente e ricordando che a Roccastrada l'amministrazione locale è impegnata e si è fatto carico di ricercare i fondi per la nuova scuola, come i ragazzi del Don Milani chiedono il diritto di avere una palestra! E non giocare per i campi perché questa realtà non l’hanno voluta loro ma è un amaro dono noi adulti gli stiamo lasciando. E non sono neppure sogni perché in molte zone d’Europa, ma anche in alcune parti d’Italia sono realtà!
A Massa i giovani hanno messo in evidenza alcuni problemi di cui non sono responsabili e chi ha il governo della città ha il dovere civico di dare delle risposte non di farsi delle risate. Quanto alle risorse per le politiche pubbliche, che non ci sono e che bisogna dare spazio ad altre priorità, occorre avere il coraggio di combattere la corruzione, l'evasione fiscale, la criminalità mafiosa con tutte le sue ricchezze. E tutto questo non è romanticismo!
Chiudere il dibattito con le argute parole dell'assessore Fiori, negare il confronto e il dialogo, scaricare le colpe sui governi passati o presenti per avere tagliato i fondi non è accettabile.
Ma dobbiamo anche ricordare che discutere ha bisogno di tempo e non della fretta di un confronto che si è aperto alle 17.40 e alle 18.30 alcuni genitori volevano già andare via! Non credo ci possa essere esempi più negativi che chiudere il dibattito negando una speranza ai nostri giovani. Non vogliamo fare di tutto un’erba un fascio! Nei nostri report abbiamo riferito quante amministrazioni hanno accettato il dialogo, non sempre tutto è facile, non sempre tutto è possibile ma il compito di noi adulti è la responsabilità e in questo la Fondazione fa sul serio. Per questo motivo ricordiamo il grido di aiuto di Antonino Caponneto: Uomini e donne di buona volontà, se ci siete battete un colpo! Noi ci auguriamo di sentire al prossimo appuntamento di giovedì 28 maggio tanti colpi da parte dei ragazzi e delle ragazze quando saremo ospiti della Provincia di Massa.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
giovedì 16 aprile 2015
Giovani sentinelle a Stazzema (LU) e a Fivizzano (MS).
Lunedì 13 aprile due appuntamenti rinviati per il maltempo di marzo con le Giovani sentinelle a Stazzema (LU) e a Fivizzano (MS).
A Stazzema ragazze e ragazzi dell'Istituto comprensivo Martiri di Sant'Anna con le proprie insegnanti sono stati accolti dal sindaco, Maurizio Verona, e dall'assessore all'Istruzione, Marco Viviani, nella bella sala Palazzo della cultura. Maurizio Verona ha salutato i giovani, gli insegnanti i genitori e i cittadini presenti e ha ringraziato la Fondazione per l’impegno nel promuovere la legalità. E al rispetto delle leggi ha fatto appello per ricordare l'enorme impegno del Comune ad avere giustizia e a tenere viva la memoria delle vicende della Seconda Guerra Mondiale e della strage di Sant'Anna. In secondo luogo ha ricordato alla platea come quello comunale sia un territorio ad alto rischio idrogeologico, un territorio fragile di cui avere molta cura per la quale è necessario il contributo di ciascun cittadino che diventi una vera e propria sentinella. Per queste ragioni ha dichiarato di apprezzare iniziative come il progetto della Fondazione che sono importanti non solo per i giovani ma per tutti, per sollecitare nei cittadini la consapevolezza che la difesa del territorio è un impegno da non delegare esclusivamente agli amministratori, ma deve essere l’intera collettività a farsene carico.
La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando il grido di dolore di Antonino Caponnetto ai funerali di Paolo Borsellino: «Tutto è finito!» premessa all'impegno dell'ultima parte della sua vita a favore della cultura della legalità. Quell'impegno ereditato dalla Fondazione ha preso, nel tempo, la forma del progetto Giovani sentinelle, percorso di educazione alla legalità e alla cittadinanza che promuove il protagonismo dei giovani quale strumento per essere cittadini a pieno titolo e protagonisti nella discussione pubblica e nel confronto relativo ai problemi della comunità in cui vivono.
Ragazzi e ragazze hanno fatto esercizio di partecipazione e democrazia, come ha ricordato la loro insegnante, partecipando ai lavori, dibattendo, facendo proposte e votando per decidere. Alla fine le due classi seconde, sezioni A e B, hanno scelto di affrontare il tema del dissesto idrogeologico.
«La terra non è un'eredità che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi». Con questa citazione di papa Francesco hanno preso il via i giovani di Stazzema nell'illustrare la propria proposta e, con l'ausilio di slide e di immagini video, hanno ripercorso le distruzioni causate dalla frana del 21 gennaio 2014 quando in località Iacco c'è stata una frana dovuta alle piogge e alle scosse di terremoto. Tonnellate di detriti hanno invaso la strada principale rendendola inagibile, i ragazzi hanno dovuto abbandonare l’edificio scolastico.
Gli studenti hanno studiato l’articolo 9 della Carta Costituzionale, hanno ricercato la legislazione sulla tutela ambientale e raccolto informazioni sul dissesto idrogeologico, le frane, l'abbandono del territorio montano e sulla catastrofica alluvione che ha colpito il territorio il 19 giugno 1996; in quella tragica giornata il fiume che attraversa la vallata si ingrossò al punto da travolgere i paesi circostanti, causando numerose vittime e sfollati.
I ragazzi proiettano i servizi giornalistici realizzati dalla RAI nel giorno del drammatico evento accompagnandoli con una video-intervista da loro stessi realizzata raccogliendo le testimonianze dei sopravvissuti.
Al termine del filmato, con non poca emozione, hanno proposto la testimonianza di Trento Pirotti, nonno di Giorgia, studentessa dell'Istituto comprensivo e intervistatrice, che ha raccontato alla platea la sua esperienza diretta di quei tragici eventi. Dall'esperienza dell'alluvione è nata a Cardoso la pubblica assistenza, associazione dei cittadini.
Indagando sul dissesto idrogeologico i ragazzi hanno scoperto che si tratta di una perdita di equilibrio del suolo e del sottosuolo dovuta all’azione dell’acqua che colpisce soprattutto i versanti ed i bacini montani in fase di abbandono. Non esiste una natura cattiva o buona, tutto dipende da un cattivo o buono uso del territorio. Le conseguenze del dissesto sono costituite da erosione, desertificazione, valanghe, alluvioni e frane. Le cause scatenanti sono naturali o umane: forti piogge, disboscamento, costruzioni abusive.
Il nostro Paese è un territorio geologicamente giovane quindi maggiormente esposto al rischio frane e la Toscana è una delle regioni più a rischio.
Nel territorio di Stazzema sono presenti frane attive nei pressi di Cardoso, Stazzema, Paragnana e Pomezzano; ma si rilevano anche frane quiescenti e bonificate. La maggior parte delle frane si è verificata in seguito dell’alluvione del 1996 che ha interessato l’intero territorio comunale.
Una delle frane più importanti è stata quella sulla mulattiera che collega Stazzema a Pontestazzemese, un sentiero che permette il pellegrinaggio al santuario della Madonna del Piastraio. Un’altra frana di rilievo ha interessato la vigna, oggi divenuta un uliveto, che si affacciava sulla salita di Piccolli e che ha isolato la parte alta del paese.
Attualmente nel territorio di Terlinca sono presenti due movimenti franosi importanti dovuti all’alluvione di gennaio-febbraio dello scorso anno.
Nell’esaminare lo stato dei boschi i ragazzi rilevano incuria ed abbandono. Nel passato i castagneti costituivano fonte di cibo e quindi venivano curati, mentre oggi sono trattati come discariche.
Attraverso la costruzione di muretti a secco in tempi non lontani si creavano terrazzamenti per la coltivazione di fieno, patate e verdure; oggi la manutenzione non viene più fatta ed i muretti hanno cominciato a cedere.
Fra le cause di abbandono del territorio i ragazzi rilevano la considerazione che oggi la castagna non è più fonte di sostentamento come nel dopoguerra e la legna del castagno è stata sostituita da altri tipi di combustibile da riscaldamento, inoltre molte persone preferiscono andare ad abitare in pianura per motivi di lavoro.
Gli studenti si chiedono cosa possono fare per migliorare la situazione di fragilità del territorio. Ritengono sia importante sostenere le attività economiche presenti nella zona che contribuiscono a combattere l’abbandono dei boschi e della montagna, come agriturismi, aziende agricole, rifugi e propongono all’amministrazione comunale di utilizzare i prodotti di queste aziende per la mensa scolastica.
Marco Viviani ha convenuto sulla necessità di sostenere quelle attività economiche che permettono di popolare il territorio, in modo che siano i cittadini che vivono su quel territorio a prendersene cura. In questo senso vi è una vicinanza con quanto accade in Sicilia, dove la minaccia mafiosa contro il territorio e contro i cittadini che vi abitano è forte e molto insidiosa e, anche in quel caso occorre uno scatto d'orgoglio da parte di ciascuno per assumere su di sé un pezzo di responsabilità per opporsi alla furia distruttrice dell'organizzazione criminale, furia che distrugge i beni e relazioni, nel caso della mafia. Per queste ragioni ha apprezzato il lavoro della Fondazione nelle scuole e l'amministrazione di Stazzema è molto impegnata a sostenere lo sforzo della scuola a formare cittadini attivi e responsabili che hanno a cuore la tutela dell'ambiente in cui vivono e lo curano. L'amministrazione sostiene non solo la proposta delle giovani sentinelle ma ha una politica orientata a favorire attività produttive nel bosco come forma di tutela e di conservazione dello stesso.
Lo scambio vivace e l'attenzione reciproca alle proposte hanno caratterizzato questo incontro cui le testimonianze piene di emozione di chi ha vissuto i giorni dell'alluvione del 1996 hanno contribuito ad arricchirlo di passione. Con questo bagaglio ci siamo dati appuntamento a Lucca il prossimo martedì 26 maggio ospiti della Provincia insieme alle altre scuole.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
Le giovani sentinelle di Fivizzano incontrano i loro Amministratori locali.
Lunedì 13 aprile 2015 le giovani sentinelle dell’Istituto comprensivo Moratti con sede e sezioni in due Comuni: Fivizzano e Casola, incontrano i propri amministratori nella sala consiliare del comune di Fivizzano. Insieme ai ragazzi della seconda A, sezione di Fivizzano, alle 3 classi della sezione di Casola, alla terza F di Soliera e la seconda C di Monsone le loro insegnanti Patrizia Chinca, referente del progetto, Fulvia Bocchi, Katiuscia Pecini e Carla Bertolini.
A dare loro il benvenuto, il sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi, l’assessore all’Istruzione Francesca Nobili e il geologo comunale Germano Ginesi.
Presenti per l’amministrazione comunale di Casola: il sindaco Riccardo Ballerini e l’assessore Virginia Carli. In sala anche il consigliere regionale Paolo Marini.
Il fotografo ufficiale della serata è Alis della seconda A.
Vedere al tavolo il folto gruppo di relatori, dopo la brutta esperienza di Carrara e di Aulla ha fatto ben sperare in un dialogo costruttivo e, infatti, l’incontro non ha deluso le aspettative. Il dibattito è stato ricco di proposte e il confronto con i relatori, rimasti fino alla fine, è stato gradevole e il tempo è scorso veloce e piacevole.
Ha preso la parola l’assessore Francesca Nobili, insediata da pochi mesi, e ha voluto ringraziare la Fondazione per il progetto che mette a confronto le Istituzioni e il mondo della scuola affinché i giovani diventino parte attiva e integrante della vita pubblica della comunità in cui vivono, e per questo ha condiviso la proposta di rendere la disciplina Cittadinanza e Costituzione materia curriculare a pieno titolo. L’Amministrazione ha voluto subito dare un segnale di attenzione riguardo al tema scelto dai ragazzi e ha invitato il geologo del Comune, Gennaro Ginesi, proprio per affrontare con più dovizia e con risposte adeguate i problemi sorti in Lunigiana nel 2014 riguardo il dissesto idrogeologico e la viabilità del territorio. Ha ringraziato infine gli insegnanti che hanno saputo ben accompagnare i propri studenti.
La Fondazione ha preso la parola e, come di consueto, ha illustrato l’obiettivo del progetto e ha ringraziato l’Amministrazione per il bel segnale di attenzione nei riguardi dei propri giovani, i genitori presenti, per il contributo essenziale alla formazione di ragazzi e ragazze.
Pronto per il suo esordio, Omar ha presentato il progetto ricordando che la scelta dei temi è stata difficile in quanto all'inizio del percorso volevano occuparsi del decadimento di alcune infrastrutture della loro scuola di Fivizzano. Ma partecipando al progetto con i ragazzi di Casola, che hanno la scuola e la palestra praticamente nuove, hanno scelto un tema diverso. Anche questa scelta è il modo migliore di applicare lo spirito del progetto: attraverso il confronto, il dialogo ma anche la solidarietà si giunge ad una scelta condivisa.
Anche qui come a Stazzema, e non dimentichiamo Aulla, i ragazzi si sono occupati di dissesto idrogeologico! È passato quindi a raccontare come ogni autunno da alcuni anni, e in particolare nel 2014, la pioggia ha provocato frane che hanno messo in ginocchio la viabilità: come abbiamo lavorato? Abbiamo osservato il nostro territorio, abbiamo fotografato varie situazioni e abbiamo raccolto tutto in un video. Fondamentale il supporto tecnico e morale dell’impiegato dell’ufficio scuole del comune di Fivizzano, Francesco Leonardi, mentre i ragazzi di Casola hanno invitato i tecnici del loro Comune per alcune domande di approfondimento.
Il filmato molto eloquente ha messo a nudo anche le responsabilità dell’uomo con i continui disboscamenti, l'abbandono dei terreni, la mancanza di manutenzione degli alvei e versanti, un’agricoltura aggressiva ma soprattutto l’abusivismo edilizio! Il loro studio si è soffermato per capire come il nostro Paese viene colpito ogni anno da oltre mille frane, mettendo in una situazione di rischio più di un milione di persone fra morti, feriti, dispersi ed evacuati. Alcuni pezzi di filmati relativi all’alluvione del 5 novembre 2014 hanno ben fatto intravedere come l’acqua scorre e aggredisce zone dove un tempo c'erano canali e alvei! Hanno proseguito nell’evidenziare i danni e i disagi che ne conseguono: chiusura delle scuole, evacuazione di famiglie, scuola bus e ambulanze costrette a fare chilometri su strade sterrate e molte rimaste chiuse con semafori alternati! In quei giorni anche i bambini delle scuole elementari e materne sono scortati da maestre e dallo stesso loro sindaco, in fila indiana, per riuscire a passare le frane e risalire sui bus che attendevano oltre i dissesti.
I fondi? I ragazzi si sono augurati che arrivino presto. La Regione ha messo a disposizione dei finanziamenti per la difesa del suolo.
Dopo il filmato i ragazzi hanno rivolto le domande ai propri sindaci: Matilde, Vanessa, Riccardo, Gabriele, Christian, Alis, Omar, Lanfranco, Ahmed, Giulia, Aurora e Aurora, Dimitri, Eleonora, Wail, Lara e Davide e, al computer, Thomas.
1- Negli eventi idrogeologici degli ultimi anni, quanto pesano la responsabilità e le mancanze delle amministrazioni comunali e quanto, secondo voi, l’effetto dei cambiamenti climatici?
2- Perché si impiega tanto per la messa in sicurezza delle frane?
3- Perché non si fa una manutenzione ordinaria delle strade, boschi e fiumi senza aspettare che accadono disastri?
Hanno chiesto da dove provengono i finanziamenti; se sono commisurati a livello di rischio; cosa si intende per lavori di somma urgenza; il ruolo del Genio Civile; perché spesso i Comuni non hanno un geologo; le competenze e, infine, se dopo la messa in sicurezza ci si può ritenere sicuri, memori di paradossi che i nostri cittadini sono costretti a subire e profetici dopo quello che è accaduto ad Ostuni in Puglia dove, in una scuola elementare appena ristrutturata, è crollato un pezzo di intonaco dal soffitto! Giustamente se ai ragazzi viene il dubbio agli adulti spetterebbe scioglierlo e controllare che queste ignominie non accadano!
Ha preso la parola il sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi, e ha ringraziato la Fondazione che affronta il tema della legalità in quanto tema centrale di una comunità.
Nel merito del tema – il dissesto del territorio della Lunigiana - che assilla tutti, ragazzi e adulti, ha affermato che nel suo mandato non è stato molto fortunato in quanto si è dovuto subito impegnare a risolvere emergenze! Gli effetti climatici incidono sicuramente e tutti dobbiamo pensare ad un cambiamento culturale anche riguardo le energie più pulite in alternativa al carbone o agli idrocarburi, ma è un cambiamento che dobbiamo fare non solo come Paese e neppure a livello europeo, ma mondiale. Ricorda che la Cina inquina in un solo giorno quanto l'Europa in un mese perché l'apparato industriale e produttivo è obsoleto. Bisogna che passi la cultura della salvaguardia dell'ambiente e non del profitto. Tutti i paesi devono impegnarsi al rispetto ambientale.
L'altro aspetto è sicuramente quello dell'abbandono delle terre da parte dei contadini che erano i tutori dei nostri territori. In Lunigiana sono gli stessi boschi in abbandono a bloccare e intasare i pochi alvei rimasti! Molto va fatto soprattutto in termini di prevenzione. Ha ricordato l'esempio positivo della Regione Toscana che riguardo ai terremoti è attenta alla messa in sicurezza degli edifici pubblici e sollecita misure analoghe per quelli privati in modo da limitare i danni e ridurre il numero delle vittime. Bisogna quindi investire nella prevenzione, cercare risorse a livello nazionale in quanto i Comuni sono allo stremo. Lottare per la legalità è la via che può salvarci perché attraverso la trasparenza amministrativa deve prevalere il bene comune, solo così possiamo cambiare il nostro Paese e la scuola è il fulcro principale di questo cambiamento. I nostri giovani diversamente da noi che abbiamo vissuto la ricchezza del boom economico, ma anche, allo stesso tempo, lo sperpero di risorse, si ingegnano per raggiungere un equilibrio importante per il nostro futuro grazie al rispetto delle leggi. Le Istituzioni devono e possono fare molto e non devono sottrarsi a questo compito ma la scuola può fare da guida.
Riccardo Ballerini, sindaco di Casola, ha risposto alle domande fatte dai ragazzi in merito alle leggi e alle norme affermando che nel nostro Paese non vi è carenza di norme anzi, al contrario, ci sono e ce ne sono troppe ma non vi è certezza perché spesso sono in contrasto fra di loro creando quegli equivoci, quelle lacune dove si annida la corruzione! Come amministratore ha lamentato l’altra piaga della burocrazia che, in casi di urgenza, rende impossibile gli interventi. Anche riguardo i lavori di somma urgenza bisogna reperire i fondi che il Governo centrale copre solo in parte, fare gli atti ma bisogna guardarsi bene a non fare debiti! E ancora una volta il Governo dal 2010 ad oggi ha fatto 65 manovre per tagliare i fondi agli enti periferici mettendoli in ginocchio! Le stesse imposte comunali non tornano interamente ai Comuni che devono garantire servizi ai propri cittadini.
La Fondazione ha fatto notare come questo percorso attraverso il dialogo fra Istituzioni locali, provinciali e regionali fino al governo centrale può essere proficuo per trovare soluzioni condivise tutti insieme, per spazzare via corruzione, criminalità organizzata e mondo dei furbetti e trovare le risorse necessarie per dare dignità al nostro Paese.
Infine, i ragazzi hanno proposto una serie di interventi e azioni per limitare i disagi e sensibilizzare tutta la popolazione: predisporre piani locali di emergenza/evacuazione in caso di elevato rischio idrogeologico da diffondere nelle frazioni e, se già presenti, divulgarli nelle scuole; organizzare “giornate verdi” per la conoscenza e tutela del territorio, tramite incontri di approfondimento con esperti, tecnici e rappresentanti della protezione civile al fine di sensibilizzare la popolazione ad una cittadinanza attiva; pianificare escursioni guidate lungo i sentieri e le vie di comunicazione secondarie in modo da monitorarne lo stato dei luoghi e registrare eventuali criticità; incrementare gli addetti alla manutenzione ordinaria e la messa in sicurezza delle strade; avviare un sistema di informazione telefonica in caso di emergenza e per comunicare l’eventuale chiusura delle scuole alle famiglie di ogni singolo alunno; investire sul recupero dei terreni incolti e dei boschi abbandonati, agevolando l’iniziativa e l’insediamento di attività produttive sul territorio. Sono passati poi alla sicurezza e prevenzione della trafficatissima statale 63 dove i ragazzi per raggiungere il campo giochi rischiano di essere investiti dalle auto e hanno proposto una segnaletica più evidente, con dei dossi. I ragazzi per sensibilizzare gli automobilisti hanno disegnato un modello stradale diverso dai soliti.
Alla fine di questo ricco confronto ci siamo dati appuntamento a giovedì 28 maggio a Massa, ospiti della Provincia.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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