venerdì 23 gennaio 2015
VIAGGIO DELLA MEMORIA
VIAGGIO DELLA MEMORIA
Cracovia-Auschwitz-Birkenau 2015
Il 17 gennaio le giovani sentinelle della legalità di Venezia rappresentanti gli istituti Francesco Algarotti, Raimondo Franchetti, Silvio Trentin, si incontrano in treno alla volta di Roma, dove ci aspettano altri duecento delegati selezionati dal MIUR e provenienti da tutta Italia per ricordare la Shoah.
Il giorno seguente in attesa del ministro Stefania Giannini, i numerosi e scalpitanti studenti sono pronti ad imbarcarsi per volare verso Cracovia.
Dopo essere atterrati e esserci ristorati con un caldo pranzo, ci avviamo verso il quartiere ebraico.
Il primo impatto con questo popolo comincia a piazza degli eroi del ghetto popolata da 60 sedie, grigie e vuote.
Simboleggiano non solo i sessantamila ebrei di questa città scomparsi, ma anche i bambini ebrei strappati bruscamente dalla loro realtà e costretti a lasciare le loro scuole portando con se la sedia.
Nella gelida piazza, Marcello Pezzetti, direttore del museo ebraico di Roma e storico specializzato nello studio della Shoah, racconta la raccapricciante storia degli ebrei di Polonia, storia che differisce dalla sorte che hanno subito gli ebrei di tutto il mondo: tre milioni di ebrei in Polonia, sessantamila ebrei a Cracovia: tutti appartengono al governatorato generale e la città diventa un contenitore di forza fisica utile al lavoro e allo sfruttamento di questi per alimentare l'economia e i profitti delle industrie tedesche.
Questi di Cracovia, a differenza degli altri ebrei, non vengono mandati via dalla città ma inizialmente alimentano la dispensa della forza lavoro per essere successivamente ghettizzati e poi, solamente dopo un buon utilizzo, soppressi perché inutilizzabili.
Da lì, un giovane corteo nutrito di rabbia e sdegno attraversa il ghetto di Kazimierz e si dirige verso la sinagoga di Tempel.
Assistiamo con compostezza agli interventi del prof. Giovanni Maria Flick, presidente onorario del museo della Shoah di Roma, di Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova, Renzo Gattegna, presidente dell'Ucei (Unione comunità ebraiche italiane).
Conclude il ministro Giannini, la quale, dopo aver ribadito l'importanza di una ecletticità culturale e sociale, fondata sulla libertà e il rispetto di qualsiasi presa di posizione altrui, o religione o filosofia, o credo, rispetto che va oltre ogni forma di antropologia sociale, rinnova il Protocollo d'Intesa tra MIUR e Ucei, promosso sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, che prevede tra le tante iniziative, la diffusione di progetti educativi, la formazione di alunni, insegnanti e genitori.
Il giorno seguente viene dedicato alla visita dei campi di concentramento e di sterminio.
Cominciamo con Birkenau, Aushwitz 2.
Si presenta a noi una immensa distesa occupata da grandissimi capannoni di pietra alcuni ancora integri, altri fatiscenti, altri completamente distrutti.
In origine erano trecento!
Alcuni "contenevano" donne, altri bambini, altri uomini, altri ancora forni crematoi, e poi le camere a gas ...ma tutto accomunato dal medesimo odore della morte.
Silenzio e freddo, dolore e rabbia regnano in quel gelido campo finché, una volta arrivati davanti alla ferrovia e al vagone, prende la parola Samy Modiano, "numero matricola B 7456", sopravvissuto: "...avevo la colpa di essere Ebreo..... ci hanno caricato come animali da macello in vagoni pieni di escrementi di animali, il nostro valore era inferiore a quello degli animali.." ..."non ho più avuto una vita normale, anche quando è finito l'incubo sono rimasto dentro il forno crematoio".
Le lacrime di Samy scendono come fendenti di ghiaccio che vanno dritti al cuore dei presenti, attraversano le carni per raggiungere il midollo della sofferenza provocata da una "semplice" e "doverosa" ambizione umana protesa alla "selezione della razza".
Al cospetto dello sconcerto dei nostri giovani, non possiamo non pensare ed elogiare il duro lavoro affrontato dagli operatori della fondazione Caponnetto all'istruzione e ai principi che la fondazione medesima trasmette ai giovani, all'amore per la conoscenza e il rispetto dei principi Costituzionali, morali, sociale, economici imperniati sulla res-pubblica, cosa di tutti, e sulla demos-cratos, potere del popolo.
Non finisce qua.
Il percorso per non dimenticare continua ad Aushwitz 1.
Attraversiamo l'ingresso sopra il quale troviamo la scritta "Arbeit macht frei", il lavoro rende liberi, l'espressione con la quale si prendevano gioco degli Ebrei e li illudevano per una (non) vita migliore, fatta di ambizioni e sacrifici ripagati con la "dolce morte".
Ricomincia un altro giro nel posto della morte.
Con Eva, la nostra guida, ci si sofferma ad osservare e guardare increduli e attoniti.
Non ci sono parole, poesie, riflessioni, o straordinaria immaginazione capace e degna di poter dare una corretta descrizione e ricostruzione di quanto visto e ascoltato.
Di Shoah c'è n'è stata una sola, ma consci che ogni giorno si compie una Shoah, consci che il mondo sia pieno di Mengele, ci dirigiamo verso l'uscita.
L'Italia ci aspetta, il principio di uguaglianza e il principio laicista, disciplinati rispettivamente ex art. 3 e 8 Cost. ci aspettano e con essi tanti giovani desiderosi di sapere e di attivarsi, di combattere affinché la nostra Carta Costituzionale possa essere conosciuta ed applicata.
Non possiamo esimerci dal ringraziare il ministro Stefania Giannini e la dott. Giovanna Boda, che ci hanno dato la possibilità di vivere una così toccante esperienza.
Le sentinelle quale espressione della fondazione Caponnetto sempre in prima linea per propagare la legalità, non dimenticano.
RIFLESSIONI
- Se qualcuno mi chiedesse cosa mi è piaciuto in particolare ....non saprei, sono attonita, Potrei dire che non c'è stato un momento in cui io non provassi emozioni...
Ho partecipato per non dimenticare la grande ingiustizia fatta al popolo Ebreo, sperando di contribuire a far si che non possa succedere ad un altro popolo o ebreo di turno.
Daniela
-... non è possibile percepire il dolore e le barbarie che questi innocenti hanno subito, ma si può solo immaginare marginalmente.
Mi ha colpito il racconto del sopravvissuto Samy Modiano, la dignità con la quale raccontava quei momenti drammatici, la sofferenza subita.., e malgrado ciò, la forza di raccontare, di rendere testimonianza per non dimenticare.
Eleonora
- ..le parole uscivano dalla bocca di Samy come se stesse vivendo quelle atrocitá nello stesso istante.
Mentre scandiva con rabbia e forza le parole una goccia di cristallo percorse il suo viso fino a terra, proprio in quel terreno dove aveva camminato da prigioniero molti anni prima.
Il suo incredibile altruismo gli permette di spiegare tutto molto dettagliatamente e nonostante la sua consapevole sofferenza, è certo che alla sua scomparsa, dentro la memoria di milioni di ragazzi sará vivo il ricordo, permanente negli anni, di quella giornata che ha cambiato in modo indelebile la sua e la loro la vita
Manfredi
- ..ho vissuto emozioni che non dimenticherò facilmente
E i sopravvissuti?
Nonostante il dolore vivo sono riusciti a farci immaginare l'inimmaginabile, a sentire l'indicibile, a ricordare l'indimenticabile.
Giulia
Giusi Sazio
Referente Venezia Fondazione Antonino Caponnetto
giovedì 22 gennaio 2015
Protocollo d’Intesa ANCI e Fondazione Antonino Caponnetto
Lo scorso 19 dicembre 2014 la Fondazione Antonino Caponnetto e l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia (ANCI) hanno sottoscritto un Protocollo d'Intesa che ha l'obiettivo di valorizzare quelle attività, e in particolare il progetto Giovani sentinelle della legalità, che sono strumenti di promozione della partecipazione e dell'apprendere la democrazia http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=819409&IdDett=50024
Fondazione e ANCI si impegnano nella promozione di incontri, seminari e dibattiti. In questo senso auspicano un ruolo attivo di interlocuzione e confronto con i propri giovani cittadini da parte di sindaci e assessori, sollecitando la loro partecipazione agli incontri e ai dibattiti che si tengono nei percorsi di formazione alla cittadinanza promossi dalla Fondazione.
Il contributo degli amministratori pubblici è quanto mai significativo perché non hanno solo il compito loro proprio di governare, ma uno più complesso che, in questo caso, trascende i singoli provvedimenti e mette in gioco la capacità di essere interlocutore attivo e capace di ascoltare e indagare le esigenze e le emergenze del territorio, di ricercare soluzioni condivise, attento all'allocazione delle risorse e al suo uso parsimonioso, individuando percorsi e strategie coerenti con le procedure della buona amministrazione.
Il nostro augurio è che questo Protocollo confermi e diffonda quelle buone pratiche di confronto con gli amministratori che abbiamo sperimentato, primo in Toscana in questi primi sei anni delle Giovani sentinelle poi in Veneto e oggi in diverse parti del nostro Paese, e rafforzi sempre più un costume civile fatto di trasparenza e partecipazione attiva.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
martedì 20 gennaio 2015
Incontro con il Liceo Poliziano di Montepulciano
Incontro con il Liceo Poliziano di Montepulciano
Sabato 18 gennaio bellissimo incontro con due classi del Liceo Poliziano di Montepulciano.
La professoressa Scarselli ha illustrato, nella sua introduzione, il percorso di studio e ricerca fatto in questi mesi attraverso approfondimenti letterari e storici sui temi della mafia e della sua diffusione. In questo modo è stato molto facile descrivere l'impegno del giudice Caponnetto o la scelta della Cooperativa lavoro e Non Solo di lavorare le terre confiscate alla mafia, la sfida lanciata a tutti coloro che sono scettici o indifferenti nel poter combattere la mafia creando occasioni di lavoro e di produzione di ricchezza in modo legale e senza compromessi.
Il lavoro in classe degli insegnanti è molto spesso misconosciuto, impegnati come siamo a valutare solo la quantità di nozioni apprese da ragazzi e ragazze, mentre la fatica di preparare cittadini attenti e consapevoli emerge nelle occasioni più diverse: sabato si coglieva, nelle tante domande fatte, la volontà di sapere, conoscere e impegnarsi.
La richiesta prevalente è stata quella di conoscere cosa sono e perché vi sono infiltrazioni mafiose nel proprio territorio, così abbiamo parlato di Suvignano, il bene confiscato più grande dell'Italia centrale, poi ci siamo soffermati sui fatti malavitosi accaduti a Chianciano e Montepulciano e l'aver studiato prima a scuola cos'è la mafia ha reso il confronto certamente più comprensibile e proficuo agli studenti.
Adesso si tratta di continuare sulla via maestra dell'approfondimento e della consapevolezza, della condivisione di valori e principi, del contrasto all'indifferenza e all'omertà, malattie, queste ultime, diffuse anche in Toscana.
Nell'appassionato dibattito che è seguito ci sono state domande e richieste sul bullismo, il gioco d'azzardo e le gare a massimo ribasso!
La passione di questi giovani è l'indizio migliore del loro desiderio di essere cittadini attenti, curiosi e desiderosi di partecipare alla costruzione del bene comune e alla loro passione ha certo contribuito la propria insegnante.
Il nostro augurio è di ritrovarli come compagni del progetto Giovani sentinelle della Legalità il prossimo anno, ma anche di incontrarne qualcuno, in estate, a Corleone a sostenere la Cooperativa lavoro e Non Solo.
Le premesse fanno ben sperare.
Di sicuro in val d'Orcia abbiamo ben seminato!
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Maurizio Pascucci
Responsabile Nazionale Beni Confiscati
lunedì 12 gennaio 2015
Giovani sentinelle a Bisacquino
Giovani sentinelle a Bisacquino
Lunedì 9 gennaio un altro incontro nel territorio corleonese, oltre 100 studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Di Vincenti di Bisacquino delle classi dell'Istituto Agrario, dell'Alberghiero e del Tecnico per Geometri hanno accolto la Fondazione Caponnetto e la “cuoca” livornese Nada. Ragazzi e ragazze hanno voluto con grande interesse partecipare, come i loro colleghi di Corleone, al primo incontro delle Giovani sentinelle, percorso di formazione alla cittadinanza.
A loro abbiamo proposto di essere protagonisti e di assumere delle responsabilità, di essere cittadini attenti che si prendono cura dei beni che appartengono a tutti e di promuovere il rispetto delle regole, occupandosi di un tema, a loro giudizio, particolarmente rilevante.
Studenti e insegnanti avevano idee molto chiare fin dall'inizio sull'argomento da scegliere: uno studio e una ricerca su un bene confiscato di Corleone, la villa di Totò Riina, oggi caserma della Guardia di Finanza ma che nel passato ha ospitato l'Istituto Agrario. Inoltre hanno proposto la valorizzazione di un terreno confiscato e assegnato all'Istituto agrario. Su queste terre intendono avviare, con i produttori agricoli aderenti all'associazione Fior di Corleone, una filiera etica ed economica del pomodoro siccagno corleonese.
Ragazzi e ragazze dell'Istituto Alberghiero si occuperanno della cura del gusto e della ricerca di piatti "poveri" del territorio, rielaborandoli e proponendoli ai propri cittadini e ai visitatori. In questo percorso sono disponibili ad un gemellaggio con l'Istituto Alberghiero di Montecatini Terme e l'Istituto Agrario di Pistoia, in modo che la loro ricerca ed azione non sia isolata e oltrepassi i confini comunali per far conoscere buoni prodotti e buone pratiche.
La cuoca Nada ha arricchito l'incontro dilungandosi, da ottima livornese ma anche da referente dello Spi Cgil di Livorno, in un percorso culinario, in un vernacolo complesso, che ha messo insieme l'antimafia sociale e il cacciucco alla livornese suscitando un grande applauso finale.
Di sicuro tornerà all'Istituto Alberghiero a preparare il cacciucco alla livornese!!!
Come spesso capita, mi sono domandato quanti di quegli studenti hanno parentele o vicinanze a famiglie mafiose, e come noi possiamo offrire opportunità diverse e migliori per il loro futuro.
Nel provare a dare una risposta non possiamo che cominciare dall'ammirazione per i loro insegnanti, per il loro lavoro quotidiano e silenzioso, per l'impegno a formare cittadini e cittadine rispettosi e amanti della libertà e della democrazia, in particolar modo in un momento in cui i nemici della libertà e della democrazia hanno tanti volti, non solo quelli mafiosi ma anche del fanatismo.
Il prezioso lavoro degli insegnanti aiuta ad essere consapevoli, a maturare una coscienza e un atteggiamento critico, presupposto irrinunciabile ad ogni cambiamento sociale e culturale. Non dobbiamo mai lasciarli da soli a rappresentare lo Stato in territori complessi dove spesso lo Stato è più debole della mafia.
A marzo trenta studenti con i loro insegnati dell'Istituto Agrario di Corleone verranno in Toscana.
Una bella notizia!!!
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Maurizio Pascucci
Responsabile Nazionale Beni Confiscati
domenica 21 dicembre 2014
Giovani sentinelle dal ministro Giannini, al Senato e alla Camera
Giovani sentinelle dal ministro Giannini, al Senato e alla Camera
Giovedì 18 dicembre una delegazione di giovani sentinelle della Toscana, del Veneto, insieme con alcuni insegnanti di due istituti di Corleone e la Dirigente scolastica del comprensivo, alcuni dei soci della cooperativa Lavoro e non Solo e dell'associazione Fior di Corleone, sono stati ricevuti dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, nella sala delle Conferenze del Palazzo di viale Trastevere.
La Fondazione ha illustrato il progetto Giovani sentinelle, ormai attivo da sei anni e ha ricordato la sua costante crescita e i notevoli risultati raggiunti nell'ultimo, in termini di adesioni delle scuole, risultati frutto delle giornate di formazione offerte agli insegnanti referenti di educazione alla legalità tenutesi in Toscana nello scorso mese di aprile.
Questa esperienza è nata dalla collaborazione della Fondazione con il MIUR e, in particolare, con il direttore generale Giovanna Boda. Per gli esiti (75 scuole e 7.000 studenti e studentesse coinvolti solo in Toscana, 1000 in Veneto – 80.000 in questi anni in tutta Italia) e l'interesse suscitato è all'ordine del giorno la sua replica in altre regioni d'Italia, così che in un triennio il progetto possa prendere il via in modo partecipato in gran parte del territorio nazionale.
Il ministro Giannini ha molto apprezzato i temi suggeriti dai ragazzi e raccolti nel volume Idee e proposte della scuola italiana che Le abbiamo offerto e Francesco, studente di Cascina, ha ricordato l'impegno proprio e dei compagni della sua e di altre scuole fra queste Venezia, sulla questione del gioco d'azzardo, esponendo la proposta di interventi legislativi per limitare il periodo di apertura delle sale e, soprattutto, di prevedere l'identificazione del giocatore e della somma giocata, in modo che si eviti il rischio che slot e videolottery diventino strumenti di riciclaggio del denaro.
Proprio per le sue caratteristiche di essere percorso di formazione il progetto ha consentito e consente esperienze significative in tante scuole su temi di grande rilievo, e confermano l'importanza di Cittadinanza e Costituzione, come ha ricordato la stessa senatrice Giannini, nel ribadire l'impegno suo e del ministero in tale direzione.
Da quest'anno il progetto si è arricchito della tematica dei beni confiscati, e l'esperienza della cooperativa Lavoro e non solo era lì a testimoniarlo, con l'intento di rompere il silenzio sul tema e favorire, grazie al protagonismo dei giovani, una più diretta consapevolezza fra i cittadini e offrire suggerimenti e ipotesi sul loro riutilizzo, a cominciare dalla proposta di utilizzarne alcuni come luoghi di formazione. Ma un tale protagonismo è indizio serio di quanto possono fare i cittadini nel contrasto alla mafia e all'illegalità semplicemente riaffermando il valore delle leggi nella vita quotidiana, come testimoniano operatori e produttori di Fior di Corleone che vogliono vivere e lavorare a testa alta, senza cedere, con onestà.
La loro presenza è segno del mutamento in corso a Corleone, da città della mafia a città dell'antimafia, e la Fondazione ha scelto come partner queste due realtà insieme alla scuola per non lasciarle da sole, per essere al loro fianco, memore dell'insegnamento di Antonino Caponnetto. Il ministro Giannini si è intrattenuto con giovani e insegnanti emozionati che hanno molto gradito questa sua disponibilità.
Prima di lasciare il Palazzo dell'Istruzione lo abbiamo visitato e ci siamo soffermati ad ammirare la bella mostra Dal libro Cuore alla Lavagna digitale, originale percorso sui mutamenti della scuola italiana dall'Unità ai giorni nostri.
Lasciato il Ministero, abbiamo incontrato il questore di Roma, dott. Nicolò Marcello D’Angelo, che ha ricordato a tutti noi le sue origini siciliane e il lavoro con Antonino Caponnetto. Lo abbiamo ringraziato per la Sua disponibilità e, insieme a lui, la Polizia di Stato per aver offerto un pullman ai giovani del Veneto e di Corleone per spostarsi a Roma.
La mattinata è proseguita al Senato della Repubblica, con altre emozioni, dove giovani e insegnanti, soci della cooperativa e dell'associazione corleonesi hanno incontrato il presidente del Senato, Pietro Grasso, nella Sala degli Specchi di palazzo Giustiniani. Molto apprezzata l'accoglienza del presidente Grasso che ha scambiato opinioni con ragazzi e insegnanti, poi abbiamo visitato il palazzo, in particolare gli studi del Presidente e, con non poca emozione, la sala dove fu firmata la nostra Costituzione. Abbiamo poi assistito brevemente alla discussione parlamentare nell'aula del Senato e i senatori hanno applaudito la Fondazione e le Giovani sentinelle dopo l'annuncio fatto dal presidente Grasso.
Alla Camera dei Deputati, siamo stati ricevuti da Carlo Leoni, consigliere politico della presidente, Laura Boldrini. Anche a lui abbiamo illustrato il progetto Giovani sentinelle e ribadito l'importanza del confronto e del dialogo fra i cittadini e le istituzioni, in particolare con quelli più giovani. Ragazzi e ragazze, insegnanti e accompagnatori hanno poi visitato palazzo Montecitorio e seguito una parte del dibattito parlamentare.
Le esperienze di lavoro parlamentare nelle due Camere hanno suscitato perplessità e commenti fra i giovani, sorpresi di taluni comportamenti di deputati e senatori e di ciò abbiamo parlato nel pullman durante il viaggio di ritorno. Il compito dei cittadini non è solo quello di essere sorpresi o irritati di fronte a certi comportamenti, ma quello di denuncia, di richiamo alle responsabilità individuali, di stimolo, di sollecitazione. Ogni cittadino e cittadina deve essere puntuale ed esigente, capace di apprezzare i comportamenti virtuosi e biasimare quelli sbagliati.
Vi è poi un ultimo elemento da sottolineare: non c'erano studenti o studentesse di Corleone, a ricordare quanto sia difficile far crescere una cultura contro la mafia in quella terra. Il preziosissimo lavoro della scuola e degli insegnanti, quello quotidiano di insegnare idee e valori, di sollecitare la riflessione, di aiutare i giovani a maturare una coscienza civica, ha bisogno del sostegno attivo delle istituzioni, sostegno in termini di presenza costante e di risorse. La Fondazione non ha la pretesa di insegnare cosa sia la mafia ai cittadini e ai giovani che vivono in terra di mafia, troverebbe scuole e sale vuote agli eventi perché, agli incontri, non ci sarebbe la larga parte dei figli dei mafiosi né l'altra parte di coloro che hanno paura!
Né il progetto Giovani sentinelle serve ad offrire soluzioni pronte all'uso, piuttosto la Fondazione intende accompagnare giovani e insegnanti e sostenerli nel loro sforzo di scoprire cosa siano i diritti, come esigerli, di essere loro compagna nello studio della Cittadinanza e Costituzione, disciplina bistrattata e accantonata nel resto d'Italia e ancor più, in Sicilia, sconosciuta.
Gli esempi della cooperativa Lavoro e non solo e dell'associazione Fior di Corleone ci ricordano quanto deve essere grande l'impegno di ciascuno per vincere la paura e far crescere idee e valori di giustizia sociale e di civismo altrimenti prevale la paura, nel migliore dei casi, se non proprio l'acquiescenza e la complicità. Tocca a chi ha le leve del governo della scuola e del Paese dare segnali concreti, e tocca a ciascuno di noi testimoniare solidarietà, lo ricorda l'articolo 2 della Costituzione, ed essere fedeli alle Istituzioni ma cittadini attenti e responsabili.
Il viaggio a Roma ad incontrare il ministro Giannini e i presidenti di Senato e Camera, ad illustrare loro chi sono le Giovani sentinelle e cosa fanno, a raccontare la bella esperienza di questo percorso di educazione alla legalità è la conclusione ideale della Conferenza finale del progetto 2013- 2014 tenutasi in Palazzo Vecchio lo scorso 28 ottobre.
Ma è anche la degna conclusione del primo ciclo di incontri del nuovo progetto 2014-2015, con la crescita incredibile di partecipazione e interesse: 75 scuole di ogni ordine e grado, da Fivizzano e Casola fino ad Orbetello, da Livorno a Pelago. Senza scordare la presenza in Veneto, nel Friuli, in Campania e a Corleone.
La Fondazione ha la schiena dritta, come ricordava Antonino Caponnetto, e una fiducia incondizionata nelle istituzioni democratiche: non ha atteso che venisse definita la questione del finanziamento del progetto né l'erogazione di una prima tranche, si è messa al lavoro.
Avremmo potuto attendere i fondi e a primavera, poi, fare in un battibaleno il progetto, invece no. Vogliamo lavorare, e lavorare bene con ragazzi e ragazze, con i docenti, per far crescere la coscienza civile e la responsabilità con l'esempio, prima che con le parole. Solo così si ottengono risultati concreti, si provano grandi emozioni e si suscitano grandi passioni.
Faremo sempre così!
Ps. Prima di chiudere intendiamo esprimere i nostri ringraziamenti più sinceri al Ministro, a Giovanna Boda e alle sue collaboratrici per l'aiuto inestimabile. Lo scorso 23 maggio scrivemmo che sulla Nave della legalità non si perdeva “nemmeno un bambino” per l'organizzazione impeccabile. Giovedì 18 dicembre abbiamo avuto nuovamente la stessa netta sensazione.
A tutti e a tutte un caro augurio di buon Natale e felice anno nuovo.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
venerdì 12 dicembre 2014
Incontro a Barga
Mercoledì 10 dicembre appuntamento a Barga, in Garfagnana, ospiti di due assemblee studentesche.
La prima delle due è con i giovani dell'Istituto professionali, la seconda con quelli del Liceo. A parteciparvi oltre 1000 studenti e studentesse. Con loro anche un bel gruppo di docenti coordinati dalla brillante Dirigente Scolastica Catia Gonnella.
Dopo la proiezione del video che racconta la vicenda di Antonino Caponnetto, abbiamo introdotto il progetto Sentinelle della legalità, giunto ormai alla sesta edizione cui hanno partecipato, quest'anno più di settanta scuole in Toscana, fra le quali anche l'Istituto comprensivo Pascoli di Barga.
Affrontare il tema della mafia significa puntare l'attenzione sulla sua evoluzione e sulle strategie di mutamento e mimetizzazione dell'organizzazione criminale. In particolare ci siamo soffermati sull'infiltrazione mafiosa in Toscana, approfondendo soprattutto quanto accade in Versilia e provincia di Lucca, dove sono numerosi i beni confiscati alle organizzazioni criminali, oltre ad un cospicuo patrimonio in denaro, indizio probante di una presenza diffusa e di connivenze locali che rimandano all'attenzione e al rigore e alla limpidezza nei comportamenti di amministratori e cittadini vero strumento efficace di contrasto alle diverse mafie.
Nel rispondere alla domanda: cosa possiamo fare? - abbiamo posto l'accento sui comportamenti quotidiani e, più in particolare su tutti quelli che assomigliano, sia pure vagamente, alle forme di bullismo e di sopraffazione, perché tali dinamiche sono strettamente legale agli atteggiamenti mafiosi. Una prima risposta alla domanda è allora quella di modificare gli atteggiamenti, riflettendo coraggiosamente anche sui nostri comportamenti in modo da elaborarne dei nuovi rispettosi dell'altro e attenti a quelli di amici e compagni per evitare il rischio che divenga abitudine il voltarsi dall'altra parte.
Ma contro la mafia sono possibili anche altre risposte, molto radicali, come quella che ha preso corpo grazie all'opera della cooperativa Lavoro e Non Solo, esemplare esperienza di antimafia.
Lavorare le terre confiscate ai mafiosi è sfida difficile, ma gli uomini e le donne della cooperativa hanno la solidarietà e il sostegno dei cittadini onesti e di tanti giovani che, in estate, offrono il proprio tempo condividendo la fatica e gi ideali.
Domande e richieste hanno arricchito la mattinata.
Maurizio Pascucci
Responsabile Nazionale Beni Confiscati
sabato 6 dicembre 2014
Giovani sentinelle a Massa e anniversario della morte del giudice Antonino Caponnetto
Nuove sentinelle crescono a Marina di Massa. Giovedì 4 dicembre mattinata nelle scuole dell'istituto comprensivo Don Milani. Alla omonima scuola media due incontri con sette classi di terza. Nella loro aula magna hanno ascoltato con attenzione i ragionamenti della fondazione sulla mafia, sulle sue ramificazioni in tante altre regioni d'Italia, di cui è prova il gran numero di beni confiscati. Con loro abbiamo insistito sull'importanza di crescere come cittadini responsabili e attenti, che si prendono cura della città in cui vivono, dei beni che appartengono a tutti, costituendo in questo modo una barriera contro le organizzazioni criminali, ma soprattutto rendere viva la nostra Costituzione che incoraggia e valorizza la partecipazione quale premessa per la democrazia.
Negli stessi orari si sono tenuti pure due incontri alle scuola elementari Ronchi e Giudice con tre classi di quinta.
Con loro abbiamo approfondito la conoscenza di Antonino Caponnnetto e sottolineato il suo insegnamento per comprendere meglio come la mafia agisce e mette in discussione l'uguaglianza fra i cittadini e la loro stessa libertà. Non sono mancate curiosità e domande a ripetizione a confermare l'interesse delle giovanissime sentinelle e il tempo è letteralmente volato via. Alla fine abbiamo lanciato anche a bambini e bambine la sfida ad essere cittadini attivi e responsabili e dandoci appuntamento per giovedì 9 aprile quando ci ritroveremo a Massa, ospiti dell'amministrazione comunale per il secondo appuntamento.
Saltato l’appuntamento di venerdì 5 a Rosignano Solvay!
Sempre a proposito del rispetto delle regole, oltreché delle persone, dispiace che la docente dell’Istituto Mattei di Rosignano Solvay, dopo aver iscritto la scuola al progetto e dopo aver ricevuto il calendario degli appuntamenti averci confermato l’incontro telefonicamente in ottobre al nostro responsabile Toscana, abbia detto all’operatore, giunto a Rosignano venerdì mattina per l’incontro, che l’Istituto non partecipava più!
Dispiace rammentare regole minime di buona educazione, anche perché l’operatore per poter raggiungere la scuola alle 8.30 dopo una sveglia abbastanza anticipata ha dovuto supportare anche dei costi!
Anniversario e premio Caponnetto a Pistoia
In occasione del dodicesimo anno della morte del giudice Antonino Caponnetto, oggi 6 dicembre a Pistoia, in mattinata nonno Nino viene ricordato nelle scuole dal nipote Dario Meini e alle 17.00 tutta la Fondazione Caponnetto insieme alla Fondazione Raggio di Luce premierà il giornalista Paolo Borrometi.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
giovedì 4 dicembre 2014
Doppio incontro con le giovani sentinelle di Pisa
Mercoledì 3 dicembre appuntamento all'Istituto comprensivo Renato Fucini di Pisa. Prima quattro classi seconde e terze con i propri insegnanti hanno ascoltato in silenzio il filo del ragionamento su Antonino Caponnetto e sulla mafia, sui suoi radicamenti nei territori lontani dalla Sicilia grazie alle colpevoli disattenzioni dei cittadini. Domande e richieste di chiarimento hanno punteggiato il confronto e le due ore sono volate via. Non sono potuti mancare i riferimenti agli ultimi avvenimenti di ieri: gli arresti a Roma di uomini e donne accusati di agire da mafiosi in un contesto diverso da quello siciliano, senza radicamento nella cultura di origine della mafia, ma mutuandola da quella in una città diversa come Roma. Il riferimento ai fatti e alle indiscrezioni giornalistiche sulle intercettazioni hanno costituito l'occasione per soffermarci sulla moderna forma di commercio degli esseri umani che la loro riduzione in schiavitù.
In modo del tutto analogo abbiamo discusso con un altro gruppo di cinque classi seconde e terze che hanno occupato l'atrio della scuola nel secondo incontro.
Anche con loro abbiamo parlato delle metamorfosi della mafia e dei suoi tentativi di investire i propri capitali i regioni lontane dalla Sicilia. I beni confiscati sono l'indizio principe di queste infiltrazioni.
Ai due gruppi abbiamo parlato di cittadinanza e Costituzione e lanciato la sfida ad essere protagonisti, cittadini attivi e responsabili, attenti e vigili al rispetto delle regole, antidoto alla cultura dell'illegalità.
Con tutti ci siamo dati appuntamento per mercoledì 25 marzo quando saranno ospiti degli amministratori cittadini nel Palazzo comunale.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
martedì 2 dicembre 2014
Giovani sentinelle in provincia di Prato
Martedì 2 Dicembre ancora due incontri per le Giovani sentinelle.
Alle 8.30, a Montemurlo, appuntamento con le classi prime, seconde e terze della scuola media La Pira che, non essendoci sufficiente spazio nella loro scuola, ci hanno accolto nel teatro della città, aperto per questo appuntamento dall'Amministrazione comunale, attenta ai temi della legalità.
Dopo la proiezione del filmato su Antonino Caponnetto e sul pool ci siamo soffermati su come Falcone e Borsellino abbiano compiuto il proprio dovere fino in fondo, dando la vita per il nostro Paese e abbiamo parlato di impegno, di solidarietà, di rispetto delle regole per una convivenza civile democratica.
Per essa è necessaria una vera educazione civica, disciplina ormai abbandonata da più di vent'anni, mentre in altri paesi, come gli Stati Uniti non si è cittadini se non si conosce la propria Costituzione.
Abbiamo parlato di valori e ragazzi e ragazze ci hanno sorpreso, ricordando come i loro insegnanti affrontano quotidianamente la questione dei valori, perché hanno proposto per questo di applaudire i propri insegnanti.
Abbiamo ricordato come Caponnetto definiva partigiani del nostro tempo chi faceva della legalità un impegno essenziale per la formazione dei propri giovani. Ne è nato un dibattito vivace con i ragazzi attenti e interessati. Abbiamo spiegato le fasi del progetto e abbiamo fatto vedere il video dei lavori dei ragazzi dello scorso anno.
Due ore intense durante le quali i giovani non hanno mai perso l'attenzione, ma hanno continuato con domande sempre più attinenti. Ha chiuso l'incontro il Dirigente scolastico che ha ringraziato la Fondazione e ha ricordato di come la scuola quotidianamente si impegna nel ruolo della formazione dei propri giovani e con queste parole ci siamo dati appuntamento per il 10 aprile 2015.
L'altro appuntamento sempre alle 8.30 con i giovanissimi della scuola elementare Frosini di Prato. Le classi quinte con gli insegnanti ci hanno accolto nell'aula magna della scuola, attenti e curiosi di sapere.
Domande a ripetizione, richieste sempre pertinenti e osservazioni accurate hanno accompagnato il racconto della vicenda di Antonino Caponnetto partito per Palermo a sostituire Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia.
L'impegno costante, prima professionale poi morale e civico, del giudice è stata l'occasione per parlare dell'attività della mafia, di come si arricchisce e investe il denaro frutto delle attività illegali, di come la disattenzione e la “convenienza e il disinteresse di tanti cittadini – ci ha ricordato con acutezza uno scolaro – favoriscono l'ingresso dei capitali mafiosi nell'economia legale. A contrastarla occorre la forza e la determinazione dei cittadini, grandi e piccoli, ad essere attivi e responsabili, attenti e preparati, e per costruire questa barriera è importante che partecipino anche i più giovani.
A bambini e bambine abbiamo proposto di divenire protagonisti e giovani sentinelle e loro hanno accettato ben volentieri la sfida.
Per questo ci siamo dati appuntamento a giovedì 17 marzo 2015 quando, con l'altro Istituto comprensivo della città, il Malaparte, saranno ospiti dell'amministrazione comunale di Prato.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Le giovani sentinelle in provincia di Massa Carrara
Anche oggi, lunedì 1 dicembre, due nuove scuole si aggiungono alle giovani sentinelle, entrambe nella provincia di Massa. La prima, l'Istituto comprensivo Avenza di Carrara dove, puntualissime, le cinque classi terze con i loro insegnanti e la Dirigente scolastica ci attendono incuriosite e vivaci nell'aula magna della scuola.
Ad interessarli è la vicenda di Antonino Caponnetto e vogliono sapere di mafia, di come si infiltra dappertutto grazie alle connivenze, alle “distrazioni” e alle vere e proprie complicità di tanti cittadini che preferiscono fare affari con la mafia piuttosto che essere rigorosi e rispettosi della legge. E dell'osservanza delle regole si è parlato per rimarcare quanto sia importante che questa abitudine sia curata da subito in modo da avere cittadini responsabili e attenti ai beni preziosi della libertà e della democrazia. Non sono mancate richieste di chiarimenti e osservazioni, segno di interesse e desiderio di conoscere.
Li abbiamo invitati ad accettare la sfida del protagonismo e ci siamo dati appuntamento per giovedì 9 aprile quando incontreranno, per il secondo appuntamento, gli amministratori di Carrara, ospiti nel Palazzo comunale.
Dopo un veloce trasferimento, il secondo appuntamento mattutino a Fivizzano.
All'Istituto comprensivo Moratti ci sono studenti e studentesse dei diversi plessi che sono nei comuni di Fivizzano e di Casola. Ben quattro classi di seconda e di terza ci hanno accolto nella sala mensa e hanno prima visto il video che racconta la vicenda di Antonino Caponnetto e poi ascoltato con attenzione i ragionamenti intorno alla mafia e al riciclaggio del denaro sporco, i tentativi di infiltrazione nell'economia legale e la presenza della mafia in Toscana, come si evince dai beni confiscati. Domande e richieste di chiarimenti hanno arricchito lo scambio.
Contro la mafia occorre un grande impegno da parte di ciascuno e di ciascuno, impegno che nasce dalla consapevolezza dei propri doveri di cittadino e dalla partecipazione alla cura dei beni che appartengono a tutti. In questo senso abbiamo lanciato loro la sfida a divenire giovani sentinelle, scegliendo un tema di particolare interesse da studiare, approfondire e, relativamente al quale, offrire delle soluzioni.
Di tutto ciò discuteremo il prossimo giovedì 5 marzo quando i giovani saranno ospiti dell'amministrazione di Fivizzano. In quella occasione inviteremo anche gli amministratori di Casola, l'altro comune dove ha sede parte dell'Istituto comprensivo, proprio come nel caso di Minucciano e Piazza al Serchio.
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lunedì 1 dicembre 2014
Giovani sentinelle alla Scuola Media Ungaretti di Grosseto
Sabato 29 ottobre ultimo degli appuntamenti con le giovani sentinelle delle scuole grossetane. A chiudere ragazzi e ragazze della scuola media Ungaretti di Grosseto. Ad attenderci 3 classi seconde insieme alle loro insegnanti Sonia Boni, Michela Cavese, Carla Giuliarini.
Dopo la visione del filmato su Antonino Caponnetto e dopo esserci soffermati sull’impegno del giudice nelle scuole di tutta Italia, a seguito delle tragiche morti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, abbiamo parlato dei valori dell’impegno civile, della solidarietà e del rispetto delle regole quale antidoto non solo alla criminalità organizzata ma anche al dilagare dell’illegalità. Questa diffusa violazione delle leggi, sia quelle giuridiche sia quelle dei buoni comportamenti, incidono anche sull'economia del Paese sottraendo risorse pubbliche, con la corruzione e l'evasione fiscale, che impediscono di fare investimenti nelle politiche scolastiche e sociali.
Abbiamo chiesto ai ragazzi, come esempio, di prendere una cartina del proprio territorio e di segnare con una bandierina ogni bene che appartiene a tutta la comunità: strade, scuole, piazze, giardini pubblici, ospedali, impianti sportivi, ecc. Poi li abbiamo invitati a cancellare questi beni, per rendersi conto di quante cose abbiamo in comune e di quanto saremmo in difficoltà senza di essi e della necessità di prendersene cura e conservarli. Abbiamo raccontato di come, in altri Paesi europei a noi vicini, vi sia uno spirito civico differente e una responsabilità di ciascuno nel partecipare al bene comuni pagando tasse eque. In tali Paesi l'evasione è così bassa proprio per questo senso di responsabilità!
Abbiamo ricordato l'altra grande passione di Antonino Caponnetto: la nostra Carta Costituzionale e, in particolare l’art. 3 dove si stabilisce l'uguaglianza - tutti si è uguali di fronte alla legge - e il compito fondamentale della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ogni natura per il raggiungimento di tale obiettivo e, in questo senso, la scuola è lo strumento per eccellenza allo scopo.
Per la Fondazione è stato un onore ricordare il maestro Alberto Manzi accanto alla moglie, la professoressa Sonia Boni, che insegna in questa scuola.
Negli anni 60 del Novecento, il nostro Paese cosciente di avere una popolazione con un alto grado di analfabetismo usò la televisione per educare i propri cittadini a intraprendere il cammino della democrazia e del sapere. Il maestro Manzi, educatore, con grande e spiccato impegno civile, in soli otto anni, insieme al Ministero dell’Istruzione rimosse quell’ostacolo che la nostra Carta cita con l’art. 3 con la trasmissione Non è mai troppo tardi. Oltre un milione e mezzo di cittadini impararono a leggere e a scrivere.
Rattrista oggi vedere come gli stessi mezzi di comunicazione abbiano stravolto non solo il compito di uno Stato ma che vengano utilizzati per ricostruire un nuovo modello di non sapere!
Quello di tenere viva la memoria è un dovere civico che era nel DNA di Antonino Caponnetto che non smetteva mai di sollecitare ogni cittadino a non dimenticare.
Una lunga strada ci attende, dobbiamo percorrerla insieme mano nella mano – diceva il giudice, e con questa sua esortazione abbiamo concluso dandoci appuntamento per venerdì 20 marzo.
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Responsabile Nazionale Progetto Scuola
sabato 29 novembre 2014
Giovani sentinelle a Corleone
Le Giovani sentinelle si affacciano anche all'Istituto comprensivo di Corleone. Ieri mattina insieme con Salvatore Calleri, presidente della Fondazione, siamo stati accolti dai ragazzi e dalle ragazze della scuola media per introdurre il progetto e accogliere i giovani fra coloro che in tante città d'Italia vogliono essere protagonisti e cittadini attivi e responsabili. “Armati” di penne e quaderni hanno ascoltato in silenzio.
Dopo aver raccontato di Antonino Caponnetto, della sua azione di giudice e del grande successo del maxiprocesso, grazie alle parole piene di passione e di entusiasmo di Salvatore Calleri, e dopo aver rimarcato come sia importante l'impegno di ciascuno nel contrasto alla criminalità mafioso e al suo tentativo di infiltrarsi nel tessuto economico del nostro Paese, tentativo che mette a repentaglio la nostra stessa democrazia e libertà, abbiamo introdotto il tema dei beni confiscati, questa enorme ricchezza frutto dell'attività illecita che torna nella disponibilità della collettività. Nella sola Corleone ve ne sono ben 31.
L'interesse di studenti e studentesse è stato vivo e molto forte, tanto che alla fine delle due ore ci siamo spostati in una classe perché troppe erano le domande rimaste in sospeso e che avevano urgenza di una risposta, restandovi fino alle 13.30 per soddisfare le curiosità.
Il tema ha così catturato la loro attenzione che si sono dichiarati pronti ad approfondirlo, partendo proprio da Casa Caponnetto, attuale sede della Cooperativa Lavoro e Non Solo e base logistica dei campi antimafie Liberarci dalle Spine.
Molti di loro hanno parenti lontani e vicini interessati ai beni confiscati a Corleone! E l'essersene fatti portavoce è segno di grande maturità e consapevolezza che fa ben sperare nell'azione di questi giovani cittadini.
Per Salvatore Calleri un bell'inizio del nuovo incarico di monitorare e osservare i beni confiscati in Sicilia, conferitogli dal Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta.
Maurizio Pascucci
Responsabile Nazionale Beni Confiscati
Giovani sentinelle all'Elba
Dopo Grosseto tocca all'Elba. Venerdì 28 ci attendono le giovani sentinelle elbane in due distinti apputamenti.
Alle 8.30 quattro classi seconde dell'Istituto comprensivo Portoferraio hanno riempito l'aula magna della loro scuola. Dopo aver proiettato il video del giudice Caponnetto, e dopo aver introdotto il tema della mafia e della sua infiltrazione su tutto il territorio nazionale, vi è stato un intenso e vivace dibattito dove ragazzi e ragazze attenti e curiosi hanno fatto tantissime domande.
Abbiamo parlato di infiltrazioni mafiose anche in terra elbana e di come oggi sia pericoloso per un territorio turistico non creare barriere alla mafia e a chi fa affari con loro in quanto la mafia attenta alla libertà di tutti, mina l'uguaglianza fra i cittadini e avvelena la democrazia. Per difendersi da questi pericoli occorrono cittadini consapevoli e maturi.
Hanno concluso l'incontro con la loro bella testimonianza i ragazzi e le ragazze di terza che hanno partecipato lo scorso anno al progetto.
Breve pausa e spostamento all'ITCG Cerboni, altra scuola dell'isola che partecipa per la prima volta al progetto.
Dopo un inizio "guardingo di studio e di conoscenza" si è rotto il ghiaccio e con i ragazzi e le ragazze del Cerboni il dibattito è stato senza remore e intenso. Responsabilità, partecipazione, diritti e doveri, Costituzione sono state le parole chiave del confronto serrato e abbiamo potuto constatare con piacere che i giovani riconoscono serietà e coerenza alla Fondazione, al suo impegno costante a favore della cultura delle regole e alla testimonianza dei valori in cui credeva Antonino Caponnetto.
Siamo certi che i ragazzi e le ragazze del Cerboni faranno tesoro della nostra proposta di essere sentinelle della legalità, proposta che può arricchirsi ed offrire occasioni solo se vi sarà il contributo di ognuno di loro e con questo auspicio ci siamo dati appuntamento per martedì 17 marzo dove in contemporanea gli appuntamenti sono tre: Pistoia, Prato e Portoferraio.
Prima di concludere vogliamo esprimere il nostro dispiacere per l'assenza dell'altro istituto superiore dell'isola, il Brignetti-Foresi che quest'anno non partecipa. Dopo il bel lavoro fatto eravamo convinti che non avrebbero perso l'occasione di rafforzare il loro impegno di sentinelle, ma non desistiamo e ci auguriamo di riaverlo con l'anno venturo.
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Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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Portoferraio LI, Italy
giovedì 27 novembre 2014
Le giovani sentinelle a Roccastrada
Giovedì 27 novembre altri due incontri in provincia di Grosseto: oggi protagonisti sono bambine e bambini delle scuole primarie di Ribolla, due classi quinte, e di Roccastrada, una quarta ed una quinta, entrambe dell'Istituto comprensivo Pietro Leopoldo di Lorena.
Bimbi e bimbe attenti, partecipi hanno regalato una giornata ricca di emozioni e, come diceva il giudice Caponnetto, questi bambini e bambine ti danno la voglia di lottare!
Abbiamo spiegato loro come la mafia oggi è sempre più forte e presente in tante regioni lontane dalla Sicilia e di come il nostro Paese e i cittadini onesti paghino l'errore di non aver dato seguito ai risultati eccellenti del maxiprocesso. La mafia utilizza persone scaltre nei vari territori, disposte a fare affari e, per questo motivo, oggi è più che mai importante che la scuola formi cittadini consapevoli.
Abbiamo parlato dei quattro grandi valori cari a Caponnetto e per i quali vale la pena schierarsi:
contro la fame nel mondo - ogni anno muoiono di fame dai 5 ai 20 milioni di persone - di cui la maggior parte sono bambini - e un quinto della popolazione mondiale vive con meno di un euro al giorno. Basterebbero 9 miliardi per garantire acqua potabile e impianti sanitari in tutto il mondo, quando in Europa la stessa spesa si spende per il mercato del gelato!
Contro la guerra: in questo momento vi sono 50 conflitti armati in tutto il mondo e l'Europa la fa da padrona nel produrre armi! Mentre il fanatismo assolda bambini soldato!
Contro lo sfruttamento minorile: in Africa, Asia e perfino in Europa continua l'ignobile sfruttamento dei bambini complici il silenzio, l'insensatezza e la stoltezza degli uomini.
Contro la pena di morte: molti paesi ritengono di esportare gli ideali di libertà e democrazia e nei loro paesi hanno ancora in uso la pena di morte; in altri il fanatismo religioso giustifica l'assassinio di giovani solo per aver partecipato ad un evento sportivo!
L'arma di Caponnetto, di tutti noi, di questi ragazzi e della buona scuola deve essere la nostra Costituzione, la stessa che racchiude questi ideali che ispirarono oltre 70 anni fa i nostri padri costituenti, ideali per i quali vale la pena di vivere.
Un ringraziamento ai giovanissimi che con le loro domande sensate e pungenti ci hanno regalato bei momenti e hanno rafforzato la voglia di resistere e di tenere la tesa alta. Noi siamo certi che sapranno essere delle buone sentinelle e ottimi cittadini, per questo ci siamo dati appuntamento al prossimo mercoledì 18 marzo.
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Responsabile Nazionale Progetto Scuola
mercoledì 26 novembre 2014
Giovani sentinelle a Firenze e a Orbetello
Martedì 25 novembre nuovo doppio appuntamento. A Firenze con i ragazzi e le ragazze della classe terza dell'IIS Salvemini Duca d'Aosta, impegnati per la prima volta nel progetto, abbiamo introdotto la questione della mafia e di che cosa possa fare ciascun cittadino per opporvisi.
Il racconto di Irene, volontaria a Corleone sulle terre confiscate è stato un buon inizio per sollecitare i giovani alla responsabilità e alla scelta difficile a favore della legalità. Il rispetto delle regole e la cittadinanza attiva sono due valori che Antonino Caponnetto ha difeso e sostenuto in tutta la sua vita perché indispensabili a costruire una etica pubblica per il nostro Paese. Questa premessa ha fatto da sfondo all'illustrazione di cosa siano i beni confiscati e quanto la loro presenza sia spia di una presenza delle organizzazioni criminali e delle connivenze sul territorio.
Proprio per romper questa spirale e proporre una cultura nuova dei diritti e della responsabilità abbiamo sollecitato i giovani ad essere protagonisti e ci siamo dati appuntamento al prossimo 12 marzo quando le scuole fiorentine saranno ospiti dell'amministrazione comunale di Firenze.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana
Fondazione Antonino Caponnetto
Il secondo appuntamento è a Orbetello, all'Istituto comprensivo Don Milani., anche in questo caso una scuola che partecipa per la prima volta al progetto, ma una scuola che abbiamo già conosciuto lo scorso maggio quando ha preso parte alla Marcia della legalità e della memoria a Pistoia e alla Nave della legalità in ricorrenza della strage di Capaci.
Ci hanno accolto la Dirigente scolastica Nunziata Squitieri, vera forza della natura insieme alle referenti Gabriella Solari e Beatrice Bersanti. insieme a loro altri colleghi e quattro classi. Ragazzi e ragazze ben attenti alla pericolosità della mafia, di quanto la sua presenza metta a rischio la nostra libertà, la democrazia ma anche la salute al momento che vi è il rischio di sversamenti di rifiuti nei nostri territori e di quante siano le connivenze di tanti cittadini “distratti”.
Le nostre sollecitazioni hanno provocato un confronto fatto di domande e proposte ed è stato veramente emozionante ascoltare una giovanissima sentinella proporre una mappa dell'evasione fiscale, come la mappa dei locali dell'azzardo proposta dagli studenti di Cascina. E ancora un cartellone da esporre per mettere ben in evidenza rischi e complicità della mafia proprio ad avvertire anche i più “distratti” richiamandoli alla responsabilità e al rispetto delle regole. Ha poi esortati i suoi compagni a dargli una mano ...se fossero disponibili ad aiutarla. Ne è nato un bel dibattito dove alcune compagne sono intervenute con altre proposte.
Dopo questo dibattito intenso interrotto dal suono della campanella ci siamo dati appuntamento per il prossimo giovedì 19 marzo, quando saremo ospiti dell'amministrazione comunale di Orbetello, e questo primo incontro ci fa ben sperare che il lavoro sarà proficuo e interessante.
Marina Biagiotti
Responsabile per la Provincia di Grosseto
Fondazione Antonino Caponnetto
martedì 25 novembre 2014
Le sentinelle a Grosseto e Poggio a Caiano (FI)
Lunedì 24 novembre le giovani Sentinelle della legalità arrivano nella provincia di Grosseto.
Ad inaugurare il nuovo anno sono gli studenti del Polo Bianciardi. Quest'anno collabora con la referente storica dell'Istituto, Laura Ciampini la sua collega Maria Vittoria Filippini.
In un'aula magna gremita la Fondazione Caponnetto lancia il video di presentazione ed affronta il tema della mafia. Dal maxiprocesso alla stagione stragista fino ad arrivare ai giorni nostri, si parla delle infiltrazioni mafiose nelle regioni del centro e del nord Italia e anche della provincia di Grosseto, del riciclaggio e dello sversamento dei rifiuti tossici.
Presenti 9 classi di diversi indirizzi: tre ad indirizzo musicale (1-2-3a); due ad indirizzo informatico (3-4a); quattro ad indirizzo grafico (2b-3a-3b-5a)
Gli studenti ascoltano attenti, ed alcuni di loro intervengono con domande puntuali.
Molto belli e significativi, alcuni striscioni realizzati negli anni scorsi dai ragazzi che hanno partecipato al progetto. A testimoniare la capacità della scuola e dei ragazzi e delle ragazze a non desistere è l'intitolazione del parco di via Canada a Peppino Impastato, fissando nella memoria dei giovani cittadini maremmani il nome di questo moderno eroe che ha pagato con la vita la sua ferma opposizione alla mafia e dando esempio di rinascita morale e dei valori della Costituzione e della legalità
Abbiamo poi consegnato a due ragazze dello scorso anno l'attestato di partecipazione al progetto in quanto non erano presenti alla Conferenza finale dello scorso ottobre a Firenze augurandoci che lo siano l'anno prossimo così da tener fede allo spirito più vero del progetto stesso che è quello di favorire il confronto con tutte le istituzioni che è uno degli obiettivi di cittadinanza e Costituzione,
Con loro ci siamo dati appuntamento per venerdì 20 marzo con un duplice appuntamento quando l'altro gruppo sarà a Lastra a Signa (FI)
Marina Biagiotti
Referente per la Provincia di Grosseto
Fondazione Antonino Caponnetto
Il secondo appuntamento della giornata è stato con le giovanissime sentinelle di Poggio a Caiano. Prima, nella frazione di Poggetto, alla scuola elementare De Amicis, siamo stati accolti da scolari e scolare di quinta con la loro insegnante, pronti, attentissimi, “armati” di quaderni e penne perché la scuola e l'istruzione sono molto importanti per sconfiggere la mafia, che infatti teme l'una e l'altra, come ci ha insegnato Antonino Caponnetto.
Hanno ascoltato in silenzio la vicenda del pool antimafia, del maxiprocesso e abbiamo discusso di cosa può fare ciascuno di noi, rispettando le regole e prendendosi cura degli altri, dell'ambiente in cui vive, e poi hanno fatto mille domande, con uno scambio fitto che, al suono della campanella, siamo rimasti sorpresi e un po' dispiaciuti di dover interrompere, non prima di aver ammirato il bel cartellone con le immagini e i testi dei moderni “eroi” della lotta alla mafia.
Alle 11.00 ci siamo trasferiti a Poggio a Caiano nella scuola elementare Lorenzo il Magnifico per l'altro incontro con le due classi quinte. Anche qui quaderni e penne, grande attenzione e curiosità, mille richieste, curiosità e vivacità nell'ascoltare di mafia e della sua pericolosità, delle attività illegali, dei traffici di droga e di armi, di rifiuti e di esseri umani.
Anche a loro abbiamo chiesto cosa può fare ciascuno di noi, invitandoli a scegliere un tema di grande interesse per loro, a studiarlo, approfondirlo e a discuterne con gli amministratori di Poggio a Caiano il prossimo mercoledì 11 marzo.
Omar ha fotografato il nostro incontro.
Sergio Tamborrino
Referente Toscana
Fondazione Antonino Caponnetto
lunedì 24 novembre 2014
Forum 21 novembre Bagno a Ripoli
Oggi doppio incontro all'I.S.I.S Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli (FI) per la conclusione dei quattro giorni di Forum organizzati da studenti e studentesse per approfondire la riforma della scuola e le tematiche che più stanno loro a cuore.
Il primo incontro ha coinvolto tre classi che hanno ascoltato con attenzione le parole di Claudio Gherardini, il primo relatore dell'ora passata insieme. Claudio è riuscito a far capire ai ragazzi l'importanza del rispetto della legalità e delle regole, al quale si aggiunge la necessità di denunciare senza paura le ingiustizie. Oggi si è parlato soprattutto dell'importanza di fare delle scelte coraggiose, scelte come quelle dei soci della cooperativa "Lavoro e Non Solo" di Corleone che hanno deciso di mettere in gioco la loro vita per la lotta alla mafia, come bene sa raccontare Irene che da anni va in Sicilia, durante l'estate, da volontaria per lavorare i terreni confiscati a Cosa Nostra.
Dopo la visione del filmato in cui si ripercorrono i momenti più salienti della vita di Antonino Caponnetto, ha preso la parola Dario Meini che ha ricordato la figura di suo nonno e ha impressionato i ragazzi parlando delle infiltrazioni mafiose presenti in Toscana e soprattutto a Firenze. I ragazzi sono rimasti entusiasti dell'incontro e alcuni di loro si sono dimostrati interessati a fare l'esperienza dei campi LiberArci dalle Spine.
Al piano superiore altrettante classi ascoltano in silenzio le parole di Maurizio Poggi che racconta la sua esperienza di coordinatore dei campi di lavoro che ogni estate si svolgono a Corleone. Maurizio cattura l'attenzione dei ragazzi ripercorrendo la storia della mafia siciliana fino ad arrivare a parlare delle stragi del '92 e del '93, fra le quali certamente non può non essere ricordata la strage che ha colpito proprio Firenze, e più esattamente via dei Georgofili, nella quale hanno perso la vita cinque persone nella notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993. Dopo la proiezione di un breve filmato realizzato proprio durante un campo di lavoro a Corleone, prende la parola Gaia, anche lei come Irene da anni volontaria. Anche con lei si parla di mafia e antimafia per sottolineare l'impegno che spetta soprattutto ai giovani, i quali dovranno diventare i protagonisti della lotta alla criminalità organizzata.
Fa sempre piacere confrontarsi con ragazzi e ragazze ormai grandi che hanno voglia di imparare cose nuove e di aprirsi a certe tematiche così difficili da trattare e allo stesso tempo così importanti. Il bilancio di questi giorni di Forum non può che essere più che positivo vista la grande voglia di conoscenza di questi ragazzi che ringraziamo calorosamente per aver voluto renderci parte di questa loro esperienza.
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Responsabile Nazionale Progetto Scuola
domenica 23 novembre 2014
Eternit: Piero Grasso sulla prescrizione parla all'incontro della Fondazione Caponnetto
Eternit: Piero Grasso sulla prescrizione parla all'incontro della Fondazione Caponnetto
sabato 22 novembre 2014
Ancora due appuntamenti venerdì 21 novembre, in provincia di Pistoia.
Ancora due appuntamenti venerdì 21 novembre, in provincia di Pistoia.
Il primo all'Istituto comprensivo intitolato ad Antonino Caponnetto di Monsummano Terme, che ci segue dall'inizio in questa nostra “avventura”, poi a Montecatini Terme al Liceo Coluccio Salutati.
Alle 8.15 tre classi della media Giusti, una prima e due seconde, ci accolgono insieme con la Dirigente scolastica e le loro insegnanti per questo primo appuntamento e, dopo aver visto il video del giudice antimafia, ascoltano e sollecitano risposte sui temi scottanti del riciclaggio e di come la mafia fa il suo ingresso nell'economia legale. Letizia e Marta, volontarie della Carovana antimafia, raccontano la loro esperienza e contribuiscono ad approfondire il tema dei beni confiscati. Le domande sono sempre incalzanti e abbiamo solo il tempo per illustrare le diverse fasi del progetto, prima che suoni la campanella.
Con loro ci siamo dati appuntamento nella sala del Comune, ospiti dell'amministrazione, per il prossimo Giovedì 26 Marzo.
Alle 11.15 ci attendono nell'aula magna del loro istituto le due classi del Liceo Coluccio Salutati di Montecatini. La scuola partecipa per la prima volta e lo fa con molto entusiasmo e convinzione. La docente e la Dirigente scolastica sono con loro e ricordano Antonino Caponnetto e l'esempio di coerenza nella legalità che ha voluto lasciarci.
Con loro ci siamo soffermati sulle questioni del riciclaggio e delle infiltrazioni mafiose, sull'evoluzione della mafia e la zona grigia delle alleanze e delle complicità che rende molto difficile il contrasto e la sconfitta della criminalità organizzata. Le testimonianze di Letizia e Marta nel silenzio partecipe hanno arricchito il nostro incontro e le domande di ragazzi e ragazze, dimentichi del tempo e che le lezioni fossero finite sono tutti buoni auspici per il prossimo appuntamento, quando saremo ospiti dell'amministrazione comunale il prossimo martedì 24 Febbraio.
venerdì 21 novembre 2014
Giovani Sentinelle a Pistoia
Giovedì 20 Novembre due appuntamenti a Pistoia: con i giovani del Liceo artistico Petrocchi, oramai colonna portante del progetto in città, e poi con i loro coetanei di una nuova scuola, l'Istituto Agrario De Franceschi.
Al Liceo artistico, quest'anno non interveniamo al primo incontro ma, come abbiamo anticipato nel corso delle giornate di formazione dello scorso aprile, sperimenteremo insieme al prof. Degli Innocenti la possibilità di animare questo primo appuntamento allo stesso insegnante. Con i suoi studenti discuteranno di Cittadinanza e Costituzione, di rispetto delle regole e di convivenza civile, sceglieranno un tema e invieranno foto e report in modo da essere in rete. Con loro saremo di nuovo insieme negli appuntamenti con le altre scuole in marzo e in maggio.
Questa mutamento lo estenderemo, il prossimo anno, alle altre scuole che seguono da anni il progetto. Saranno i nostri partigiani di questo momento, i partigiani dei valori, come Caponnetto chiamava gli insegnanti lasciati in pochi o da soli a tenere viva quella disciplina che dovremmo nel nostro Paese fare diventare fondamentale per la formazione dei nostri giovani.
Alle 11.15 secondo incontro: ad attenderci i ragazzi e le ragazze di tre classi quinte dell'IPAA De Franceschi con i loro loro insegnanti. Ancora una volta attenti e motivati. Interessati ai fenomeni mafiosi e consapevoli del pericolo di non combatterla in maniera adeguata!
Con loro abbiamo parlato di infiltrazioni e di riciclaggio, di come la mafia attenta alle nostre libertà e alla democrazia, di come minaccia il futuro di tanti ragazzi e ragazze anche nell'ambito della coltivazione delle terre e della produzione agricola, che è poi l'indirizzo che hanno scelto per i loro studi.
Proprio in questo senso hanno seguito con la massima attenzione la questione dei beni confiscati, soprattutto terre e aziende agricole dove può esserci per loro uno sbocco di lavoro.
Tante domande e tante curiosità che riprenderemo in occasione del secondo appuntamento che abbiamo fissato per il prossimo 17 marzo con un doppio appuntamento a Pistoia e a Prato, ospiti delle amministrazioni comunali.
Spetterà a noi adulti e alle nostre istituzioni essere attenti e non tradire le loro aspettative.
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